mercoledì 23 gennaio 2019

Bollalmanacco On Demand: Lake Mungo (2008)

Con una rapidità inquietante, ecco arrivare un altro On Demand! Stavolta accontento Lucia de Il Giorno degli Zombi, che tempo fa mi ha chiesto di recuperare Lake Mungo, diretto e sceneggiato nel 2008 dal regista Joel Anderson. Il prossimo film ON Demand sarà Solaris! ENJOY!


Trama: la sedicenne Alice Palmer scompare durante una vacanza nei pressi della diga di Ararat e il suo cadavere viene ritrovato qualche tempo dopo, annegato. Nel frattempo, i suoi familiari cominciano a testimoniare strani fenomeni paranormali...


Al Mungo Lake National Park sono stata nel 2006, nel corso della mia permanenza in Australia. Essendo passati tredici anni ammetto di ricordare pochissimo di quel luogo, a parte un vento fortissimo, del sale rosa recuperato da uno degli antichi laghi asciutti e il senso di divertimento provato durante l'intera giornata passata coi miei tre compagni di viaggio. Probabilmente, se avessi visto Lake Mungo prima di andare, la gita si sarebbe sedimentata di più nella mia mente, complice il senso di inquietudine e di qualcosa di "imminente" che permea l'intera pellicola, ma ormai è andata così e beh, ci si può sempre tornare. Irrealizzabili desideri di fuga a parte, Lake Mungo è, letteralmente, l'unico mockumentary che abbia visto dalla nascita di questo spesso insoddisfacente sottogenere a poter essere definito tale. Tutto del film ricorda, ed è realizzato, come una puntata di quelle trasmissioni in stile Mistero o Ultimo minuto, un po' meno glamour e un po' più legate al tipico squallore televisivo aussie; i protagonisti della vicenda di Alice Palmer, povera fanciulla annegata in una diga vicino ad Ararat (altro luogo dove credo di essere passata per recarmi a Ballarat), raccontano tramite interviste, fotografie e video amatoriali, tutto quello che è accaduto dalla scomparsa della ragazza, senza mai offrire il fianco ad un senso di irrealtà, anzi, trattando sempre tutto nella maniera più razionale possibile anche quando vengono tirati in ballo medium e inquietanti immagini "spiritiche". Attraverso tali testimonianze, lo spettatore viene costretto a fare proprio il punto di vista dei personaggi intervistati e a ricostruire così il rompicapo della scomparsa e successivo ritorno di Alice grazie alle informazioni che ci vengono fornite, non sempre attendibili e, soprattutto, proposte in ordine rigorosamente cronologico, così che i due o tre twist che ravvivano Lake Mungo riescono alternativamente a colpirci come un macigno... o a farci sentire dei cretini totali, perché nonostante si parli di mockumentary, uno dei fil rouge del film è l'idea di inganno o manipolazione.


Lake Mungo è un film che si preoccupa di raccontare non solo una storia inquietante ma soprattutto di mostrarci l'elaborazione del lutto, di ricostruire le vicende di una ragazza dotata di almeno un terribile segreto e vittima dell'angoscia, di testimoniare, in maniera assai Kinghiana, come il sovrannaturale si insinui nel quotidiano senza intaccarlo in modo eclatante quanto piuttosto agendo in maniera più subdola, difficile da percepire. In questo, anzi, Lake Mungo ricorda moltissimo l'incipit di Twin Peaks, non solo per il cognome della protagonista ma anche per le circostanze della sua morte e tutto ciò che è accaduto prima di essa. Detto questo, se cercate qualcosa di veramente spaventoso, non cominciate neppure a guardare Lake Mungo. La pellicola di Joel Anderson, per fortuna, non si appoggia né ai jump scare tipici del genere né alle concitate riprese vomitille che convincono qualsiasi incapace streppone a prendere in mano una cinepresa e correre come un cretino per poi fornire al pubblico pagante l'ennesimo collage di riprese traballanti e strilli perforanti; anzi, la regia di Lake Mungo è estremamente intelligente e curata, perché riesce a coinvolgere lo spettatore e condurlo esattamente dove vuole, fuorviandolo spesso e volentieri, costringendolo ad uno sforzo di attenzione decisamente inusuale per un mockumentary. Il che lo rende, ovviamente, uno dei migliori esponenti del genere, anzi, se non il migliore perlomeno il più affine a ciò che dovrebbe essere l'idea stessa di mockumentary, quindi se riuscite recuperatelo come ho fatto io!

Il vero Lake Mungo!!
Joel Anderson è il regista e sceneggiatore della pellicola, al suo primo e unico lungometraggio. Probabilmente è australiano.


Se Lake Mungo vi fosse piaciuto recuperate lo storico The Blair Witch Project. ENJOY!


8 commenti:

  1. Interessante. L'ho sempre sentito nominare ma non ho mai approfondito. Vedo se lo trovo!

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    1. In effetti, nonostante il mio viaggio australiano, ci ho messo anche io parecchio a recuperarlo :D

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  2. E' in lista dall'anno scorso e chissà se mai lo vedrò, anche se ora passerà di grado ;)

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    1. Io ora comincio i recuperi per l'Oscar, quindi i film più vecchi purtroppo rimarranno un po' al palo.

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    1. Oh, vedi che qualche volta torniamo ad essere d'accordo? XD

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  4. Film terrorizzante, forse uno dei più inquietanti che abbia mai visto.
    E grande recupero!

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    1. Io sinceramente non ho provato affatto paura ma l'atmosfera è davvero bellissima!

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