Visualizzazione post con etichetta katie holmes. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta katie holmes. Mostra tutti i post

venerdì 1 giugno 2018

La truffa dei Logan (2017)

Ieri è uscito in Italia La truffa dei Logan (Logan Lucky), diretto nel 2017 dal regista Steven Soderbergh. Siccome ne ho letto bene un po' ovunque ho deciso di dargli una chance...


Trama: dopo essere stato licenziato, Jimmy Logan decide di tentare un furto alla Charlotte Motor Speedway durante una delle corse più importanti dell'anno, affiancato dai fratelli e da altri peculiari figuri, in barba alla famigerata "sfortuna" dei Logan...



Avevo un po' lasciato perdere Soderbergh dopo aver visto l'ammorbante Knockout - Resa dei conti e più che La truffa mi sarei aspettata quindi La FUFFA dei Logan, motivo che mi ha spinta a non recuperare subito il film in questione nonostante fosse disponibile da mesi in rete. Poi hanno cominciato a proiettare i trailer al cinema e, nonostante la solita imbecillità del titolo italiano che ignora la sottotrama per cui i Logan avrebbero delle enormi botte di sfiga proprio quando tutto per loro comincia a girare bene, mi sono fatta attirare dall'immagine di un Daniel Craig tatuato e ossigenato e mi sono gettata nella visione. Il motivo per cui La truffa dei Logan andrebbe snobbato al cinema e visto in lingua originale non appena disponibile in DVD, Bluray o streaming legale, è la sua natura di "Ocean's Seven-Eleven", radicato in quel West Virginia magnificato nella canzone di John Denver dove gli abitanti sono grezzi e "provinciali", a voler far loro un complimento (altrimenti si può utilizzare il raffinato termine "Hillbilly", più calzante); tra una canzone folk e un concorso di bellezza alla Little Miss Sunshine, tra signore in viola e birra, tra delinquentelli di campagna e lavoratori precari, si dipana la trama di questo heist movie che manca della raffinatezza, per l'appunto, di un Ocean's Eleven ma non della suo sottile umorismo o della capacità di avvincere il pubblico. A onor del vero, ci vuole un po' prima di affezionarsi a Jimmy e ai suoi compari, perché la costruzione dei personaggi è assai simile a quella di un film dei Coen, con protagonisti malinconici e un po' stundai affiancati da spalle mai abbastanza weird o strabordanti da riuscire a colpire subito l'attenzione dello spettatore. Anche Clyde e Joe Bang, gli unici che spiccherebbero per le loro peculiarità fisiche o per lo "stile", sono infatti figure che vanno "fatte decantare" e che acquistano spessore man mano che il film procede, mai troppo esagerate, perfettamente amalgamate all'interno di quest'opera corale dove chiunque ha una sua importanza fondamentale, anche il personaggio apparentemente più inutile. Come raramente accade in questo genere di pellicole, il piano che porta al furto è plausibile e logico, non richiede personaggi con abilità fuori dal comune, ed è perfettamente inserito all'interno di una realtà che più USA non si può, quella delle corse NASCAR, che ogni anno inchiodano davanti allo schermo milioni di americani e che sono delle istituzioni intoccabili (non a caso, Jack e il fratello alla fine sono sconvolti all'idea di profanare una simile icona americana!).


Per quanto mi riguarda, l'unica cosa che non ho apprezzato troppo è proprio la location del furto, che sicuramente ha consentito a Soderbergh di sfoggiare la sua abilità di regista  ma mi ha anche costretta a "subire" una paio di giri di pista in auto (se c'è una cosa che non sopporto è la Formula 1 e qualunque cosa le somigli anche solo vagamente...), e per fortuna le sequenze incriminate sono poche, degnamente surclassate da una delle evasioni più esilaranti della storia del cinema e persino da un momento di commozione in cui la canzone Country Road la fa da padrone. Ma a parte tutto, ciò che mi ha stupita di La truffa dei Logan sono gli interpreti, anche perché sia Channing Tatum che Adam Driver non rientrano nel novero dei miei preferiti, invece qui danno veramente il bianco. Zoppo, barbuto e appesantito, addosso a Jimmy Logan persino la monoespressività di Channing Tatum diventa funzionale e si annulla nella generale rappresentazione del personaggio, mentre con la sua naturale bruttezza e l'aria di chi non capisce mai quello che gli sta succedendo, Adam Driver è meglio come loser senza braccio (anzi, senza mano e avambraccio) piuttosto che come malvagio intergalattico. Detto questo, anche il resto del cast è validissimo. Daniel Craig, col capello ossigenato e ricoperto di tatuaggi, è meraviglioso come avevo sperato guardando il trailer e in mezzo a tutto il cucuzzaro di attori più o meno riconoscibili, "mascherati" come sono da bifolchi, spunta persino Seth McFarlane, impegnato nell'offrire al pubblico il suo strepitoso accento british con un personaggio che avrei visto benissimo indosso ad Andy Nyman. L'unica domanda che mi pongo, alla fine del film, è: ma perché una volta Hilary Swank era una delle attrici più quotate del mondo e adesso si limita a fare delle comparsate che a momenti non accetterebbero nemmeno dei caratteristi? Mah, mistero della fede! Comunque datemi retta, recuperate La truffa dei Logan perché è molto ben fatto e divertente.


Del regista Steven Soderbergh ho già parlato QUI. Channing Tatum (Jimmy Logan), Riley Keough (Mellie Logan), Katie Holmes (Bobbie Joe Chapman), Adam Driver (Clyde Logan), Seth McFarlane (Max Chilblain), Daniel Craig (Joe Bang), Brian Gleeson (Sam Bang), Katherine Waterston (Sylvia Harrison), Sebastian Stan (Dayton White) e Hilary Swank (Agente Speciale Sarah Grayson) li trovate invece ai rispettivi link.

David Denman interpreta Moody Chapman. Americano, ha partecipato a film come Big Fish - Le storie di una vita incredibile, Chiamata da uno sconosciuto, Shutter - Ombre dal passato, Regali da uno sconosciuto - The Gift e serie quali E.R. - Medici in prima linea, Jarod il camaleonte, X-Files, CSI: Miami, Angel, Senza traccia, Bones, Grey's Anatomy, Due uomini e mezzo, True Detective e Outcast. Ha 45 anni.


Jack Quaid interpreta Fish Bang. Americano, ha partecipato a film come Hunger Games, Hunger Games: La ragazza di fuoco e Tragedy Girls. Anche sceneggiatore e produttore, ha 26 anni e un film in uscita, inoltre interpreterà Hughie nell'imminente serie The Boys.


Michael Shannon e Matt Damon erano entrati a far parte del cast ma hanno entrambi dovuto rinunciare perché impegnati in altri progetti. Detto questo, se La truffa dei Logan vi fosse piaciuto recuperate Ocean's Eleven e i suoi sequel! ENJOY!

mercoledì 6 novembre 2013

The Gift - Il dono (2000)

Qualche giorno fa, spinta da nostalgia, ho deciso di riguardare The Gift – Il dono (The Gift), diretto nel 2000 da Sam Raimi e sicuramente uno dei miei film preferiti.


Trama: Annie è una sensitiva che, dopo la morte del marito, vive sola con tre bambini e si guadagna da vivere col suo dono. Un giorno la promiscua promessa sposa del preside della scuola scompare ed Annie diventa la chiave per risolvere l’intricato caso…


All’epoca ero andata a vedere The Gift al cinema ed ero rimasta piacevolmente sorpresa. Conoscevo Raimi solo per film truculenti, divertenti e a loro modo cartooneschi, quindi mi ero aspettata una pellicola totalmente diversa da quella che poi avrei visto. The Gift, infatti, è un film delicato, non conosco aggettivo migliore. E' delicato come i modi della protagonista, come l'equilibrio tra il sogno e la realtà o la vita e la morte, come le regole non scritte che governano una cittadina di persone ignoranti, bigotte, timorose e disturbate che non si rendono conto di sopravvivere solo grazie al cuore pulsante incarnato nella sensitiva Annie, delicato e fragile come la stabilità di una famiglia un tempo felice o come la mente di un essere umano. The Gift è un film ingenuo, non lo nego, perché molto di quello che succede sembrerebbe governato più da un deus ex machina che da una storia ispirata ad una persona realmente esistente (la madre di Billy Bob Thornton, qui in veste di sceneggiatore) e non manca di momenti gore che potrebbero disturbare lo spettatore meno scafato, ma ai miei occhi è sempre sembrato come una favola dei Fratelli Grimm, incredibile, semplice e paurosa al tempo stesso. Il merito, innanzitutto, è di Raimi, che mescola la regia classica delle pellicole che esplorano i piccoli sobborghi di un'America ancora legata a tradizioni ancestrali e quei momenti di folle, visionaria, anarchica e rapida inquietudine tipici delle sue opere precedenti (l'inquadratura dell'orologio di Annie, per esempio, ricorda moltissimo quelle de La casa 2)... ma The Gift è graziato anche da grandissimi attori.


Nel corso del film ci appassioniamo non tanto al caso della scomparsa della sciocca Jessica, trattato a dire il vero in maniera un po' scorretta, con tanti "indiziati" che vengono fatti saltare all'occhio attraverso trucchetti ormai vecchi come Noé, ma alla vicenda umana di Annie e dei suoi concittadini, e questo grazie all'incredibile bravura della bellissima Cate Blanchett. Attraverso il suo modo di rapportarsi alle persone arriviamo a provare pena per il povero Buddy (la prova migliore nella carriera di Giovanni Ribisi), ad odiare Donnie (un Keanu Reeves sempre bello ma perfetto nei panni del redneck violento) e la stupida moglie, a sorridere sconsolati davanti alla sfiga di Greg Kinnear, cornuto e mazziato per colpa della solita, inespressiva Katie Holmes (unico vero neo del film, se vogliamo) e non possiamo fare altro che sentirci impotenti davanti agli insulti, alle prese in giro e alle cattiverie a cui viene sottoposta per tutta la pellicola la povera protagonista. The Gift, nella mia modesta opinione, è una ghost story tra le migliori che possiate trovare in circolazione, permeata da una giusta dose di ineluttabile tristezza e arricchita da splendide immagini oniriche, un gioiellino forse spesso dimenticato ma assolutamente da riscoprire.


Del regista Sam Raimi ho già parlato qui. Cate Blanchett (Annabelle “Annie” Wilson), Giovanni Ribisi (Buddy Cole), Keanu Reeves (Donnie Barksdale), Greg Kinnear (Wayne Collins), Hilary Swank (Valerie Barksdale) e J.K. Simmons (Sceriffo Pearl Johnson) li trovate invece ai rispettivi link.

Katie Holmes (vero nome Kate Noelle Holmes) interpreta Jessica King. Americana, la ricordo innanzitutto per quell’abominio di serie, Dawson’s Creek, e per essere stata sposata con Tom Cruise; inoltre, ha partecipato a film come Tempesta di ghiaccio, Generazione perfetta e Batman Begins. Anche produttrice e sceneggiatrice, ha 35 anni e cinque film in uscita tra cui The Giver


Michael Jeter interpreta Gerald Weems. Americano, lo ricordo per film come Hair, Zelig, Tango & Cash, La leggenda del re pescatore, Sister Act 2 – Più svitata che mai, Waterworld, Un topolino sotto sfratto, Paura e delirio a Las Vegas, Patch Adams e Il miglio verde. Anche regista, è morto nel 2003 all’età di 50 anni.


In The Gift non compare, stranamente, il fratello del regista, Ted Raimi; in compenso fa un’apparizione speciale il compositore Danny Elfman, ovvero il signore che va da Annie all’inizio, a portarle la frutta. Altra curiosità un po' particolare è che il film vanta persino un remake non ufficiale indiano, Rakht, girato nel 2004: se siete appassionati del genere potete trovarlo per intero su Youtube ma, in caso non siate coraggiosi e vi fosse piaciuto The Gift, consiglierei il recupero di The Skeleton Key, Identity, Echi mortali, Il sesto senso, In Dreams, La baia di Eva, Scarlatti - Il thriller e La zona morta. ENJOY!


Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...