martedì 16 settembre 2008

Ab - Normal Beauty (2004)

Bestemmiando perché ADSL e telefono non funzionano, ecco l'ennesima recensione dell'ennesimo horror coreano tratto dalla mia (modestamente) vasta collezione, ovvero AB – Normal beauty (titolo originale: Sei mong se jun) di Oxide Pang, ormai eletto al rango di mia archnemesisse...s...


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La trama ricorda un po', soprattutto verso la fine, il bellissimo Tésis di Alejandro Amenabar. Jiney è una bravissima fotografa iscritta in una scuola d'arte. Bella, ricca e talentuosa, sembra non le manchi nulla tranne l'affetto della madre, che spesso e volentieri la lascia da sola, e la sua insoddisfazione viene riversata sulle foto, delle quali non va affatto fiera. Tutto cambia quando, un giorno, riesce a fotografare un uomo morto dopo un incidente avvenuto poco prima del suo arrivo. Da quel momento in poi la sua sarà una costante ricerca della morte, da immortalare in ogni forma d'arte, mentre l'identità della ragazza piano piano viene sepolta dagli incubi e dal passato..


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Questa pellicola si può dividere in due parti. La prima metà del film racconta una discesa nella follia attraverso immagini di morte sempre più terribili, inframmezzate da incubi, sogni ad occhi aperti, deliri e flashback. E' la parte più bella (e noiosa ahimé) del film, dotato di una fotografia splendida ed un eccezionale montaggio; è arduo seguire il filo perverso della mente di una ragazza che a poco a poco si sfalda, persa in immagini di quadri e foto che sono cupe, violente, virate nel rosso del sangue, nel nero della morte, nel giallo malato di un passato di violenza e disagio, o nei colori acidi della schizofrenia. E mentre la mente di Jiney (assieme all'attenzione dello spettatore che si aspetta un colpo di scena che non arriverà mai) va alla deriva, l'unica àncora di salvezza è la sua amica Jasmine, l'unico personaggio non ambiguo e decisamente positivo della pellicola. Tant'è che, dopo il suo ultimo intervento, pare che il film finisca a tarallucci e vino manco fosse uno spot del Mulino Bianco.


Ed è qui che il film cambia, e diventa un incrocio tra Saw e Tésis, ribaltando il tema del voyeurismo, dell'ossessione per la morte, del senso di potenza che da l'essere in grado di filmare e testimoniare il “proibito”. Da compiaciuta testimone di ciò che dovrebbe essere intimo e privato, se vogliamo, da “peeping tom”, Jiney diventa colei la cui vita viene violata, spiata, stravolta da mano ignota. “Take a look”, dice la cassetta che le viene consegnata sul pianerottolo della porta: e non è quella stessa curiosità che mise nei guai Alice, nel famoso Paese delle Meraviglie, la molla che ci spinge spesso a vedere, o agire nonostante sappiamo sia decisamente sbagliato? Ma quando sono altri che spiano, che vogliono sapere i fatti nostri tutto cambia, e non esiste curiosità e giustificazione che tenga, ovviamente. Quindi si può parlare di un film che segue un percorso banale, è vero, ma assai efficace: peccato – presa di coscienza – punizione – redenzione. Peccato che la parte finale sembri davvero un film a parte, e neppure tanto bello a vedersi.


Ah, Oxide Pang. Uno con un nome così, che filma pellicole dai nomi accattivanti come AB-normal beauty o Bangkok Kill City ci si aspetterebbe chissà cosa. E invece, le sue opere sono sempre un trionfo di splendide immagini e noia sovrana, nonostante tutti i significati filosofici ed artistici che si possano trovare. Né belli né brutti, stanno decisamente lì, e si dimenticano dopo un giorno o due. Chissà perché è già il suo terzo film che guardo o in cui incappo. Direi che ora ne ho decisamente abbastanza, in compenso mi è venuta voglia di riguardare il già citato film di Amenabar. Tra i film diretti da questo regista, che lavora spesso in coppia con il gemello Danny Pang, ricordo The Eye e The Messengers (con attori occidentali). Ha 43 anni e due film in uscita.


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Race Wong, vero nome Yuen-ling Wong, nata a Singapore, interpreta Jiney. Nonostante la giovane età, 26 anni, ha già all'attivo parecchi film, nessuno dei quali distribuito in Italia, ed è anche una delle due cantanti del gruppo 2R (l'altra è la sorella Rosanne), il cui video si può vedere in una scena ambientata nell'appartamento di Jasmine. Non ha film in uscita, al momento.


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Rosanne Wong,vero nome Yuen-Kwun Wong, interpreta Jasmine. Interessante ma vero, le due attrici sono sorelle nella realtà, e cantano entrambe nello stesso duo, oltre ad avere recitato assieme in parecchi film. La signorina ha 29 anni.


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E ora, se Youtube e la connessione non mi hanno ingannata... godetevi il trailer! Enjoy!



3 commenti:

  1. tesora, mi parlavi del test della stupidità che ti ha fatto sentire dummy... qui i ruoli si invertono, con me che faccio una faccia così: :O
    ogni volta che snoccioli nomi di registi, attori e film dei più svariati generi e tempi come se niente fosse XD

    Ma la cosa più incrediBBole è che forse forse, questo l'ho visto!
    In una di quelle sere in cui non sapendo che fare, mi sono noleggiato un film con gli amici, ripiegando sul classico horror visto che non c'era altro di interessante.

    Ne conservo un vago ricordo, ma ribadisco una volta di più che 'sti orientali (che ovviamente, amo) sono veramente malati XD

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  2. Ah ma allora XDXD

    Pensavo di essere l'unica malata ad averlo visto, ma in effetti è stato distribuito in Italia perché l'ho visto doppiato (e il doppiaggio, per quel che parlano, non è affatto male...).

    Bravo teSSoro!!!!

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  3. Tesò... sinceramente... hai visto di peggio.... mi hai fatto vedere di peggio! XDD

    (sì perchè sono istigato... diavola tentatora! >_<)

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