venerdì 20 ottobre 2017

L'uomo di neve (2017)

Pur non avendo mai letto nulla di Jo Nesbø, il potere di Fassbender mi ha portata in sala per vedere L'uomo di neve (The Snowman), diretto dal regista Tomas Alfredson e tratto appunto dal romanzo omonimo dello scrittore norvegese. NO SPOILER, tranquilli.


Trama: Harry Hole, investigatore alcoolizzato, viene sfidato da un serial killer che firma i suoi delitti lasciando sulla scena del crimine un pupazzo di neve.


Come ho specificato all'inizio, di Jo Nesbø e del suo personaggio Harry Hole non so assolutamente nulla, quindi ho affrontato L'uomo di neve con lieta ignoranza, spinta da un trailer accattivante e sottilmente horror oltre che dalla presenza del bel Fassbender (che, per inciso, a un certo punto viene mostrato gratuitamente a torso nudo. Punto per lui!). Il nome Tomas Alfredson mi ha un po' spaventata, sono sincera. Dopo lo splendido Lasciami entrare il regista mi aveva annichilita con La talpa, formalmente ineccepibile e sontuoso ma anche una discreta mattonata sulle palle, siamo sinceri, e non so perché temevo che L'uomo di neve potesse seguire sentieri talpiani e tramortirmi sulla poltrona del cinema. Come sempre, la verità sta nel mezzo, almeno per quel che mi riguarda. L'uomo di neve non è un thriller dinamico zeppo di scene d'azione, non è neppure una pellicola dalla narrazione lineare o benedetta/maledetta da un bello spiegone prima della risoluzione finale, né un giallo dalla logica a prova di bomba; è, piuttosto, un film che si prende i suoi tempi e chiede allo spettatore molta attenzione, una certa sensibilità e, soprattutto, la disponibilità a seguire un percorso investigativo quasi "sottotono", privo di rivelazioni eclatanti o superdetective, zeppo di dettagli talvolta fuorvianti ma spesso importantissimi e, soprattutto, una vicenda che interseca un passato e un presente non separati da una linea netta e facilmente comprensibile. Il protagonista, Harry Hole, è sì dotato di un curriculum prestigioso ma è anche disilluso e piagato da un passato al quale si accenna appena, giusto in modo da fornirgli un minimo di profondità, e i suoi metodi investigativi non sono quelli geniali di uno Sherlock Holmes, quanto piuttosto quelli di un uomo taciturno ed introverso, che predilige l'osservazione e il silenzio allo sfoggio di intelligenza in grado di scioccare l'audience. La sua Watson, d'altra parte, è ancora più ambigua di lui benché molto più irruenta e la sua presenza punta a "sdoppiare" la trama, ramificando la rete di sospetti ed accuse così da impegnare lo spettatore nel più classico dei "whodunnit" mentre ci si domanda quanto marcio ci possa essere in Danim... Norvegia. Il pubblico paziente viene ripagato non solo da una storia cupa ed angosciante ma anche da un killer particolarmente efferato ed insidioso, silenzioso come i fiocchi di neve che cadono ogni volta in cui decide di agire e uccidere una donna "colpevole", e sapete bene quanto me che il rosso del sangue sul bianco della neve ci sta sempre molto bene.


La vena horror percepita nel trailer viene sviluppata anche nel film. Di nuovo, non si tratta di un'atmosfera horror scioccante, bensì qualcosa di sottile e capace di mettere brividi di inquietudine. Spesso, guardando L'uomo di neve, ho pensato che Dario Argento ci sarebbe andato a nozze (anche perché il povero Val Kilmer sembra Adrien Brody in Giallo. Il problema è che Brody era truccato, Kilmer è così al naturale, giusto Cielo...) ma l'approccio del regista italiano e quello di Alfredson non avrebbero potuto essere più diversi; le bufere di neve, l'oscurità e soprattutto l'abbondanza di vetrate e finestre prive di imposte, così che chiunque possa vedere cosa accade all'interno delle case svedesi, sono elementi che uniti provocano un tremendo senso di vulnerabilità, fanno sentire nudi davanti all'occhio nascosto del killer e dei suoi macabri pupazzetti di neve, eppure Alfredson gioca di sottrazione piuttosto che far saltare le coronarie agli astanti con qualche morte grandguignolesca preceduta da vetri spaccati o labirintiche fughe nell'oscurità. Prendiamo il killer, per esempio: figura oscura e mai mostrata non dico in viso ma quasi nemmeno a figura intera, "l'uomo di neve" uccide fuori campo ma allo spettatore vengono mostrati comunque i risultati delle sue azioni e se le fucilate in pieno volto appaiono finte come i soldi del Monopoli, così non è per gli arti che vengono recisi e dati in pasto ai pennuti, che qui abbondano più che in altri film. E poi, quei meravigliosi paesaggi innevati, santo Cielo, cosa non sono. Quelle grandiose panoramiche ad abbracciare ponti sospesi nel vuoto, montagne, sterminate distese di neve, laghi ghiacciati, paesini arroccati, il tutto splendidamente fotografato, instillano nel cuore dello spettatore mediterraneo un senso di straniamento, un'istintiva ritrosia (al cinema eravamo dieci persone: una si è infilata il maglione, altri due la giacca, due dietro di me hanno cominciato a starnutire come ascari e io, arrivata a casa, mi sono infilata sotto il plaid) e una desolazione infinita, al punto che questi personaggi costretti a vivere in zone simili appaiono, erroneamente, freddi come il paesaggio che li circonda. Il killer, con tutte le sue discutibili motivazioni, sembra quasi voler scuotere le coscienze addormentate dal gelo, i sentimenti trattenuti, lo sguardo triste di un Fassbender perfetto, persino il glamour raffinato e quasi regale di persone che sotto l'eleganza della neve fanno cose turpi, nascondendo segreti e perversioni. Il problema de L'uomo di neve, che leggo stroncato da più parti, forse è proprio quello di essere troppo "trattenuto" per il pubblico medio mentre invece Alfredson si riconferma maestro nel trasformare l'ovattato terrore nascosto nella neve in qualcosa che colpisce e fa sanguinare. E ora scusate ma dopo tutto questo parlare di gelo ho proprio bisogno di una cioccolata calda!


Del regista Tomas Alfredson ho già parlato QUI. Michael Fassbender (Harry Hole), Rebecca Ferguson (Katrine Bratt), Chloë Sevigny (Sylvia Ottersen e Anne Pedersen), Charlotte Gainsbourg(Rakel), J. K. Simmons (Arve Støp), James D'Arcy (Filip Becker), Toby Jones (Investigatore Svensson) e David Dencik (Idar Vetlesen) li trovate invece ai rispettivi link.

Val Kilmer interpreta Gert Rafto. Americano, lo ricordo per film come Top gun, Willow, The Doors, Una vita al massimo, Batman Forever, Heat - La sfida, L'isola perduta, Spiriti nelle tenebre e Déjà vu - Corsa contro il tempo, inoltre ha partecipato a serie quali Numb3rs e lavorato come doppiatore per Il principe d'Egitto e serie come Robot Chicken. Anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 58 anni e un film in uscita.



L'uomo di neve avrebbe dovuto originariamente venir diretto da Martin Scorsese ma il regista alla fine è rimasto solo come produttore. Detto questo, se L'uomo di neve vi fosse piaciuto recuperate magari Seven. ENJOY!



20 commenti:

  1. Io amo molto Nesbø e Harry,anche se ho letto solo i primi due libri della serie,non capisco la scelta di cominciare i film dal(mi pare nono ma potrei dire una cazzata)libro,e certo Fassbender esteticamente non mi pare un gran casting,ma sono convinta che il vestito di Harry gli stìa bene nondimeno ;)
    Devo ancora vederlo,ma il Khal mi fucilerà,penso.In piena faccia e con spruzzi di sangue,come piace a lui XD

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    1. Io i libri non li ho mai letti quindi ho giudicato solo dal film, che a me è piaciuto. Probabilmente a chi ama Nesbo e al Khal farà proprio schifo al *azzo XD

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  2. Madre appassionata di Nesbo ha riempito la casa di suoi libri che, per ora, non ho letto. Al trailer, questo Snowman mi avevo incuriosito tantissimo. Non nego che in tutto questo il buon Fassy abbia giocato un ruolo non da poco ;)
    Mi manca la visione, frenata dopo aver letto pareri a dir poco cattivelli soprattutto a stelle e strisce. Questo tuo parere, però, mi dona un po' di fiducia!

    Buon weekend,
    Fede.

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    1. Fassy qui ha il suo perché e non conoscendo Nesbo per me è sufficiente :P
      Mah, a me non è dispiaciuto nemmeno come thriller, però come ho detto mi sono fatta catturare dall'atmosfera "nevosa" XD

      Buon weekend anche a te!

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  3. Lo vedrò più che altro perché amo le atmosfere nordiche. XD

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  4. La tua è una delle recensioni più "buone" che leggo, sarà che come me non hai letto i romanzi. Leggerlo e trovare mediocre il film? Non leggerlo, ma apprezzarlo di più (con Fassbender di mezzo, gioco facile)? Boh, dilemma.

    Intanto, ieri, ho visto It. Ne parlo domenica, così do il via ai post a tema Halloween. :)

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    1. Non saprei cosa consigliarti, sinceramente. Io purtroppo ormai vado più al cinema e leggo di meno quindi giocoforza ho visto il film e stop, dubito avrò tempo di recuperare il libro. Forse mi è andata meglio così XD

      It l'ho rivisto ieri sera anche io *__* Si riconferma bellissimo!

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  5. Il trailer mi aveva davvero fatto venire la pelle d'oca, dato che già soffro il freddo, e quindi certamente vedrò e probabilmente mi piacerà ;)

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    1. Ah, qui al cinema giacche come se piovessero... anzi, come se nevicassero! XD

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  6. Ma sai che scrivi bene Babol? viene voglia o fai passar la voglia di vedere il film a seconda di come ne parli. Perchè ti seguo solo da ora????

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    1. Penso sia il complimento più bello che mi abbiano mai fatto! Grazie! :D

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  7. Deh, il primo commento positivo che leggo 😅 a questo punto non so. A me poi era piaciuto pure "La talpa"...

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    1. La talpa dovrei riguardarlo alle 10 di mattina, dopo una buona dormita. Sono sicura che lo rivaluterei.

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  8. Finalmente qualcuno che non massacra brutalmente questo film.
    Cosa che poi potrei ritrovarmi a fare invece anch'io, eh... :)

    Considerando che sui due precedenti di Alfredson siamo d'accordo (bellissimo Lasciami entrare e pesantissima mattonata sulle palle La talpa), potremmo ritrovarci sullo stesso fronte anche su questo qua.

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    1. Chissà. Aspetto nuove! (E intanto mi sento meno sola con La Talpa...)

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  9. io sono andata al cinema senza aver letto il libro, e non conoscendo praticamente per nulla l'opera di questo autore

    e sebbene molti siano stati poco entusiasti, questo film freddo e non particolarmente intraprendente, a me è piaciuto parecchio

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    1. Forse l'ignoranza era il modo migliore di affrontare questo film :P

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  10. A me Alfredson non piace, adoro Hole e Nesbo e questo film mi pare più una baracconata che altro.
    Non l'ho ancora visto, ma temo che sarà un massacro. ;)

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    1. Allora fossi in te eviterei e guarderei qualche altro film :)

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