Siccome in questo periodo sto guardando parecchi film "pesi" mi è venuta voglia di alternarli a qualche pellicola un po' più tamarra per evitare di uscirci di testa. Con questa intenzione ho quindi recuperato Knockout - Resa dei conti (Haywire), diretto nel 2011 dal regista Steven Soderbergh.
Trama: dopo una missione finita malissimo, l'agente Mallory scopre di essere stata incastrata e che il suo datore di lavoro (nonché ex-fidanzato) la vuole morta. Ovviamente la donna non se ne starà a guardare e cercherà vendetta...
Riuscite ad immaginare il diludendo nello scoprire che la tanto bramata tamarreide è in realtà un action patinato zeppo di flashback? A rischio di beccarmi una botta di capra sgarbiana mi sento di affermare senza dubbio che Knockout - Resa dei conti è un affronto al genere nonché un enorme inganno per lo spettatore, peggio ancora puzza vagamente di The Counselor - Il procuratore e mi ha ammorbata talmente tanto che ho rischiato di perdermi la visione di Fassbender in deshabillé. E questa è una cosa grave, una cosa a cui mai si rimedia. Beninteso, il mio astio deriva principalmente dalla trama e dall'utilizzo di un personaggio principale assai distante dai miei canoni di donna forte e carismatica (leggi: Leeloo, Beatrix Kiddo, Nikita, Hit-Girl, solo per fare un paio di nomi); sulla carta, l'idea di una donna sola contro tutti in un mondo in mano agli uomini sarebbe stata una figata ma in realtà la trama di Knockout è zeppa di momenti morti in cui i personaggi si guardano in cagnesco o parlano, parlano e parlano come se l'intera pellicola fosse un dramma esistenziale, mentre Mallory Kane è una virago senza alcun carisma, tutta tecnica marziale e niente passione, perennemente scazzata al punto che mentre tutti parlano, parlano e parlano ancora... lei sta muta, a cogitare sul perché della sua esistenza ingrata e probabilmente a cercare di far esplodere l'interlocutore col pensiero. Ho trovato assai poco riuscito il mix di action e spy story perché il primo richiede poca raffinatezza e molta innovazione mentre il secondo necessita di qualcosa di più elegante e sottile per funzionare al meglio e il risultato finale per Knockout è quello di un film ibrido dove la vendetta della protagonista deve passare necessariamente attraverso un paio di "machiavellici" personaggi che non sanno neppure perché diamine sono finiti lì ma si vantano comunque della cosa.
Per fortuna Soderbergh è comunque un regista capace e stiloso e si sbizzarrisce con inquadrature prese da angoli insospettati ed arditi, si permette di riprendere un silenzioso corpo a corpo davanti ad uno splendido tramonto, regala (dopo tanta sofferenza, va detto) un finale esilarante che lascia allo spettatore il compito di immaginare cosa succeda al "villain supremo"... però, che camurrìa dover aspettare questi pochi zuccherini. Il problema è che Knockout è zeppo di attori famosi ma, a parte l'elegante Fassbender e il particolare Antonio Banderas, tutto il cast è o sprecato oppure utilizzato malissimo. Parlando di quelli che compaiono per più di cinque minuti (Douglas, Paxton e Kassovitz non fanno praticamente testo) Gina Carano, come ho detto sopra, è sicuramente una lottatrice bravissima ma è anche un gatto di marmo inespressivo, costretta ad un certo punto in un abito da sera che, poverino, urla vendetta mentre Ewan McGregor, con quella sua faccetta carina da ragazzino svagato, è adatto al ruolo di cattivissimo boss come potrei esserlo io. Il peggior attore della pellicola è però sicuramente Channing Tatum e io mi chiedo come possa ancora avere una carriera questo quarto di bue visto che, se non ci fossero stati i sottotitoli, probabilmente avrei pensato che il buon Tatum parlasse una lingua totalmente avulsa dalle regole base della pronuncia americana. Per tutti i motivi di cui sopra, dunque, dichiaro Knockout - Resa dei conti nettamente inferiore per passione e tamarreide ai begli action con i quali sono cresciuta nonché pellicola buona solo per chi snobba questo genere di cinema "basso" ma vorrebbe comunque sfogarsi con qualche pugno ben dato. Mi dispiace ma per me non è la stessa cosa!
Del regista Steven Soderbergh ho già parlato QUI. Di Channing Tatum (Aaron), Michael Douglas (Alex Coblenz), Antonio Banderas (Rodrigo), Ewan McGregor (Kenneth), Michael Fassbender (Paul) e Bill Paxton (John Kane) ho già parlato ai rispettivi link.
Gina Carano interpreta Mallory Kane. Ex lottatrice di arti marziali e concorrente di American Gladiators, ha partecipato a film come Fast & Furious 6. Anche produttrice, ha 33 anni e quattro film in uscita.
Mathieu Kassovitz interpreta Studer. Francese, lo ricordo per film come L'odio, Il quinto elemento e Il favoloso mondo di Amélie. Anche regista, produttore e sceneggiatore, ha 47 anni.
Dennis Quaid avrebbe dovuto interpretare John Kane ma per impegni pregressi ha dovuto rinunciare ed è stato così sostituito da Bill Paxton. Detto questo, se il film vi fosse piaciuto recuperate Nikita, Kill Bill e Drive. ENJOY!
Me lo ricordo davvero orrendo.
RispondiEliminaNonostante la Carano. ;)
Eh, pure nonostante Fassbender XD
EliminaParafrasando Fantozzi; una ca@@ pazzesca...
RispondiEliminaAh, credevo di essere l'unica a pensarla così. Mi stavo quasi vergognando a scrivere il post... XD
EliminaE infatti no, non è la stessa cosa. Ed è il problema di quando Soderbergh si dedica al genere, per far vedere che comunque lui è un autore. E combina irrevocabilmente disastri.
RispondiEliminaMa io infatti gli voglio bene solo quando non pecca di arroganza. Tipo in Behind the Candelabra :D
EliminaAnch'io mi chiedo come faccia a lavorare ancora Channing Tatum...
RispondiEliminaQuesto credo sia uno dei più grandi misteri cinematografici moderni.
EliminaFatemi capire Channing Tatum, lavora ancora?
RispondiEliminaAhimé, sì.
EliminaNon mi ispira proprio :/
RispondiEliminaEvitalo sereno!
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