mercoledì 2 settembre 2015

Un giorno di terrore (1964)

Hai capito quante ne sa lo zio Stephen? La sua Danse Macabre mi fa sempre scoprire dei gioiellini, come questo Un giorno di terrore (Lady in a Cage), diretto nel 1964 dal regista Walter Grauman.


Trama: una donna costretta da una frattura ad usare l'ascensore per arrivare al secondo piano della sua enorme villa vi rimane bloccata all'interno a causa di un'interruzione di corrente. La signora non si perde d'animo e suona l'allarme che, purtroppo, non viene udito dalla polizia ma da un branco di balordi che la terrà prigioniera...



Stephen King ne sa da vendere ma stavolta mi ha fatta diventare matta a cercare Un giorno di terrore! Nella mia edizione di Danse Macabre il film è infatti segnato come The Cage, diretto da Walter GraumanN e  persino del 1961. Insomma, King non ne ha azzeccata una ma sono convinta di aver trovato la pellicola che intendeva e comunque, se anche così non fosse, avrei avuto la fortuna di incappare in un gioiellino che potrebbe essere definito tranquillamente l'antenato degli home invasion. Un giorno di terrore, come da titolo italiano, è la cronaca di una terribile giornata in cui Cornelia Hilyard, molto banalmente, rimane chiusa nel piccolo ascensore casalingo di cui è costretta a servirsi dopo essersi rotta un'anca; per un banalissimo incidente l'ascensore si ferma a pochi metri dal suolo e Cornelia si ritrova in gabbia proprio durante il caldissimo 4 luglio, giorno in cui ogni americano benestante che si rispetti parte per il meritato weekend fuori porta. Fuori dalla villa di Cornelia c'è il caos di macchine e clacson e nessuno sente il richiamo della povera donna... nessuno, ovviamente, tranne l'ubriacone di quartiere che purtroppo si porterà appresso senza volerlo tre animali, i "genitori" dei drughi di Arancia Meccanica e i "nonni" dei tre maledetti mascherati di The Strangers. Fulcro del thriller è proprio la dicotomia tra la "Lady" del titolo originale, convinta di vivere il suo perfetto idillio altoborghese, e la jungla selvaggia che esiste appena fuori dai confini del suo praticello ben tagliato, un microcosmo fatto di esseri sudici ed arrabbiati che lottano con le unghie e con i denti per sopravvivere strisciando (volutamente ignorati) ai margini della società. Questa realtà selvaggia e priva di regole irrompe violenta nella casa di Cornelia e lei si ritrova inerme chiusa all'interno di una gabbia, con gli "animali" che sono liberi di scorazzare e di aprirle gli occhi su molte cose spiacevoli, non ultime quelle che accadono sotto il suo stesso naso, all'interno di un nucleo familiare apparentemente perfetto. L'aspetto "melodrammatico" della pellicola è giusto un di più per portare progressivamente Cornelia alla follia ma quello che rende Un giorno di terrore meritevole ancora oggi è il senso di claustrofobica tensione che permea l'intero film e che, di fatto, dovrebbe essere alla base di ogni home invasion che si rispetti: la protagonista è ad un passo dalla libertà ma è fisicamente impossibilitata a raggiungerla, sente gente che le entra in casa ma non è in grado di vederla, quando finalmente si ritrova faccia a faccia con gli invasori questi hanno la testa inguainata in dei collant che ne distorcono i lineamenti facendoli assomigliare a veri e propri mostri e il loro comportamento è altrettanto folle ed imprevedibile. Insomma, uno shock via l'altro, povera donna!


La donna in questione, peraltro, è Olivia de Havilland, assolutamente perfetta. Sì, forse se nell'ascensore ci fosse stata Joan Crawford come avrebbe dovuto, il film sarebbe diventato ancora più cult di quello che è ma Lady de Havilland ha il phisique du role adatto ad interpretare un'altolocata signora destinata a perdere il controllo col passare del tempo e a diventare sempre più sudata, spettinata, impresentabile e soprattutto folle di terrore e disperazione. I cattivi non sono da meno, ovviamente. Il giovanissimo James Caan, che per tutto il film scimmiotta il Marlon Brando di Un tram chiamato desiderio, mette una paura incredibile e i suoi lacché (un guappo sudamericano e una fatalona bionda completamente in botta che mi ha ricordato tantissimo la Baby di Sheri Moon Zombie) infondono al gruppetto quel pizzico di imprevedibile ed "innocente" follia in grado di mettere i brividi non solo agli sfortunati che finiscono per capitare nelle loro grinfie ma anche allo spettatore. E comunque Un giorno di terrore è disturbante sin dai titoli di testa, che ricordano tanto quelli dello Psyco di Hitchcock, con delle linee verticali che frantumano l'azione delle scene tratte da un ordinario giorno di calura estiva seguendo il ritmo jazz e sincopato delle note di Paul Glass; tra le scene "interrotte", due sono particolarmente inquietanti e riguardano una bimba di colore che gioca con le ruote di un pattino sulla gamba di un uomo privo di sensi e un cane che giace morto a bordo strada nell'indifferenza degli automobilisti vacanzieri. La macchina da presa di Walter Grauman (che poi è finito a fare serie e film TV, chissà perché) ci trasforma poi intelligentemente in voyeur penetrando la santità di casa Hilyard passando direttamente dalle ventole per l'aria condizionata, facendoci capire quanto sia facile per chiunque violare la sicurezza delle nostre case e delle nostre convinzioni; d'altronde, a quei tempi gli americani avevano visto un presidente morire davanti agli occhi di milioni di persone e la minaccia nucleare era uno spauracchio palpabile quanto la crisi missilistica di Cuba quindi non è difficile pensare a Un giorno di terrore come allo specchio oscuro di quei tempi colmi di incertezza e paura. Motivo in più, ovviamente, per recuperarlo!

Di James Caan, che interpreta Randall Simpson O'Connell, ho già parlato QUI.

Walter Grauman è il regista della pellicola. Americano, ha diretto episodi di serie come Perry Mason, Gli intoccabili, Ai confini della realtà, Visitors e La signora in giallo. Anche produttore e sceneggiatore, è morto proprio a marzo di quest'anno, all'età di 92 anni.


Olivia de Havilland interpreta Cornelia Hilyard. Nata in Giappone, la ricordo per film come La leggenda di Robin Hood, Via col vento, Piano... piano, dolce Carlotta, Airport '77 e The Swarm, inoltre ha partecipato a serie come Radici e Love Boat. Ha vinto due Oscar come miglior attrice protagonista, uno per L'ereditiera e uno per A ciascuno il suo. Ha 99 anni.


Jeff Corey interpreta George L. Brady Jr. Americano, ha partecipato a film come Frankenstein contro l'uomo lupo, Il miracolo della 34sima strada, Il Grinta, Butch Cassidy, L'altra faccia del pianeta delle scimmie, I quattro dell'oca selvaggia, Conan il distruttore, Due nel mirino, Beethoven 2, Il colore della notte e a serie come Star Trek, Starsky & Hutch, Il tenente Kojak, A-Team, Pappa e ciccia, Santa Barbara e Streghe. Anche regista, è morto nel 2002, all'età di 88 anni.


Olivia de Havilland si è ritrovata a dover sostituire Joan Crawford, che era già stata annunciata come protagonista, e lo stesso è successo poi l'anno seguente con Piano... piano, dolce Carlotta perché, a quanto pare, la Crawford detestava talmente tanto Bette Davis dal finire per ammalarsi e rinunciare così al film. Detto questo, se Un giorno di terrore vi fosse piaciuto recuperate Funny Games, The Strangers, L'ultima casa a sinistra, Panic Room, La notte del giudizio e You're Next. ENJOY!


14 commenti:

  1. I consigli di Zio Stevie vanno seguiti alla lettera ;-) Questo film non ricordo di averlo visto, ma leggendo il tuo comemnto ho avuto dei flash, qualcosa ricordo, nel dubbio segno e me lo riguardo, il paragone con "The Strangers" (che figo era quel film?) è azzeccatissimo ;-) Cheers!

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    1. A prescindere un'occhiata gliela ridarei!
      Quanto a The Strangers... ma sai che l'ho visto solo una volta? Mi aveva troppo angosciata... :(

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  2. Hai ripescato un vero e proprio cult.... Ricordo di averlo visto da bambino e mi lasciò terrorizzato.L'ho poi rivisto di recente, tipo un anno fa, e ancora l'ho trovato entusiasmante. Fu un vero shock per chi lo vide all'epoca perché, oltre alle cose che hai citato, il film conteneva dei chiari riferimenti sessuali, che oggi ovviamente non cogliamo più. Mi riferisco allo strano rapporto tra madre e figlio, ai limiti dell'incestuoso, e alla bizzarra tendenza gerontofila del capobranco....

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    1. A me il rapporto tra madre e figlio ha ricordato molto quello di Psyco, un film che con Lady in the Cage ha molti punti di contatto. Il figlio della protagonista d'altronde è succube della madre e forse decide di suicidarsi proprio per non uccidere lei. Quanto al capobranco... sì, sul finale è chiara l'attrazione sessuale verso la reclusa. Probabilmente se il film venisse girato oggi ci sarebbe un tentativo di stupro da parte sua.

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  3. Caspita... La trama è geniale!
    Penso che una change ce la darò..

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    1. E' un antenato onesto e spietato, merita tutte le visioni che questo umile post gli potrà procurare!! :)

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  4. Visto da bambino. Erano altri tempi: all'inizio degli anni '70s la RAI film come questi li mandava in onda al mattino.
    Non esisteva ancora il MOIGE, per fortuna....

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  5. Sembra interessante, ma già oltre il livello di quello che posso vedere senza avere incubi.

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    1. Non saprei, effettivamente entra sottopelle come inquietudine... :)

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