mercoledì 25 settembre 2019

L'occhio del male (1996)

Il 21 settembre era il compleanno di Stephen King e per l'occasione ho deciso di guardare assieme al Bolluomo un film tratto da uno dei suoi romanzi. La scelta è caduta su una pellicola che non avevo mai visto, L'occhio del male (Thinner), diretto nel 1996 dal regista Tom Holland e tratto dal romanzo omonimo scritto con lo pseudonimo di Richard Bachman.


Trama: dopo aver investito una zingara, l'avvocato Billy Halleck viene maledetto dal padre di lei e diventa sempre più magro ogni giorno che passa.



Spesso si legge in giro (e lo avrete letto anche qui sul mio blog) che "i film tratti dalle opere di Stephen King non gli rendono mai giustizia" e questo accade quasi sempre perché non è facile stare dietro allo stile prolisso del nostro, il che porta gli sceneggiatori a prendersi libertà che possono permettersi giusto Stanley Kubrick e pochi altri. C'è però chi ha scelto di seguire pedissequamente il romanzo e non parlo del folle che, tanto per restare in tema Shining, ha deciso di trarne una miniserie televisiva orrenda, ma di Tom Holland, che nel 1996 ha portato su schermo L'occhio del male, film che, stranamente, non viene quasi mai citato tra gli adattamenti "perfetti" di Stephen King. E pensare che segue alla lettera la trama del romanzo da cui è tratto, salvo un paio di omissioni e forse una scena onirica aggiunta per rendere il tutto un po' più teatrale (ma potrei sbagliarmi, ho letto il romanzo almeno 10/15 anni fa), quindi potrebbe essere il film ideale per i puristi. La verità è che L'occhio del male, spogliato dello stile cupo di Bachman, diventa un'ottima supercazzola perfetta per un horror di serie B ad alto tasso di ignoranza, con caratteristi sui generis e una prima parte in cui si privilegia l'aspetto ridicolo della maledizione subita da Billy Halleck per poi virare su un registro più alla "Giustiziere della notte" con tragedie annesse nella seconda parte. Insomma, niente a che vedere con opere cinematografiche più blasonate, eppure se il principio dei fan per giudicare la validità di un prodotto filmico kinghiano è la fedeltà assoluta al testo di partenza non vedo perché ignorare L'occhio del male, anche solo per l'ora e mezza di intrattenimento che fornisce, nonostante la trama faccia saltare i nervi a più riprese.


La triste storia di Billy Halleck, avvocato obeso maledetto da uno zingaro per essere scampato alla giustizia dopo averne investito la figlia, è infatti intrisa di una misoginia odiosetta, con la moglie di Billy ritratta alternativamente come "la stronza che impone al marito una dieta intollerabile", "la zoccola che lo ha distratto facendogli un pompino alla guida" oppure "la zoccola fedifraga che non vedeva l'ora di darne un po' al dottore"; benché Billy sia una persona deprecabile e fastidiosa, indulgente con se stesso, coi propri vizi e con clienti palesemente colpevoli, il punto di vista che viene adottato lo rende spesso vittima, solo contro un mondo in cui "hanno stato i zinghiri" (a proposito, guardatelo in lingua originale e onorate la bonanima di Katherine J. Junior) sporchi, cattivi e incapaci di sorvolare su un "piccolo" incidente e dove tutti remano contro di lui, moglie e dottore in primis. La verità è che Billy meriterebbe molto peggio di quello che gli è capitato, non tanto per l'incidente ma per come lo stesso viene insabbiato con l'arroganza e il razzismo di chi si fa forte della supremazia dell'uomo bianco e che, quando non odia gli zingari, li tratta comunque come folkloristiche creature inferiori... tuttavia è comunque il protagonista e alla fine ci ritroviamo a sperare che non muoia, vergognandoci subito dopo di un pensiero così clemente, ché la vendetta degli zingari diventa più legittima ogni minuto che passa. Riflessioni troppo profonde per un film che non ha nessuna pretesa di far pensare lo spettatore? Può darsi. In effetti, il cast non è proprio quello delle grandi occasioni anche se Robert John Burke, sepolto sotto quintali di make-up, ha l'occhio pazzo perfetto per il ruolo, e se non si fossero messi di mezzo i produttori il film sarebbe stato ben più gore e quindi godereccio, sebbene non manchino i momenti da brivido (paradossalmente, la scena più inquietante è quella in cui la zingara mostra a Billy dei burattini con le fattezze dei vari stadi delle tre maledizioni); se pensate poi che è stato girato nel '96 ma per regia, fotografia e montaggio pare un film degli anni '80 capirete perché molti tendono a dimenticarselo ma sinceramente a me non è dispiaciuto e finché lo tengono nel catalogo Prime, per di più con possibilità di guardarlo in lingua originale, io consiglierei di recuperarlo.


Del regista e co-sceneggiatore Tom Holland ho già parlato QUI mentre Joe Mantegna, che interpreta Richie Ginelli, lo trovate QUA.

Robert John Burke interpreta Billy Halleck. Americano, ha partecipato a film come RoboCop 3, Cop Land, Confessioni di una mente pericolosa, Good Night and Good Luck, Limitless, BlacKkKlansman e a serie quali Sex and the City, Oz, CSI: Miami e I Sopranos. Ha 59 anni e un film in uscita.


Lucinda Jenney interpreta Heidi Halleck. Americana, ha partecipato a film come Rain Man - L'uomo della pioggia, Nato il quattro luglio, Thelma & Louise, Soldato Jane, Al di là dei sogni, The Mothman Prophecies - Voci dall'ombra, Una notte da leoni e a serie quali 24, Six Feet Under, Dr- House, CSI - Scena del crimine, E.R. Medici in prima linea e Monk. Ha 65 anni e un film in uscita.


Stephen King compare nei panni del farmacista. Dino De Laurentiis avrebbe voluto produrre L'occhio del male già nel 1986 e farlo girare a Sam Raimi ma il regista era impegnato a realizzare La casa 2 quindi non se n'è fatto nulla e lo stesso vale per il finale girato da Tom Holland, più fedele a quello del libro, cambiato dopo le varie proiezioni di test. Detto questo, se L'occhio del male vi fosse piaciuto recuperate Drag me to Hell. ENJOY!

10 commenti:

  1. Se me lo avessero chiesto puntandomi una pistola alla testa, avrei giurato che questo film fosse datato anni ’80, anche se il trucco tipo “Il professore matto” era un indizio non da poco. Dici bene, saranno stati anche la stessa persona, ma lo stile di Richard Bachman era molto più tosto (“Blaze” non conta, quello è un libro di King a tutti gli effetti) senza quello stile le trame erano volutamente roba da B Movie oppure da romanzaccio pulp. Eppure gli ho sempre voluto bene a questo film, ricordo di averlo scoperto per caso prima in videoteca ai tempi, poco dopo aver letto il romanzo, il catalogo di Prime continua a farci contenti con questi recuperi ;-) Cheers!

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    1. Infatti ci sono rimasta malissimo quando ho letto l'anno XD
      Bachman a me non è mai dispiaciuto e d'altronde, se devo essere sincera, il mio primo libro di Stephen King, quello che ha scatenato l'aMMore, è stato proprio La lunga marcia, all'epoca pubblicato col nome vero del re e non con lo pseudonimo.

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  2. Ecco cosa mi ricordava Drag Me To Hell con la storia della maledizione della zingara. Che poi si svolge in tutt'altro modo, ma avevo sto ricordo. Libro letto moltissimi anni fa, ma film mai visto. Se è su prime lo recupererò dai.

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    1. Sì, in realtà già Drag me to Hell è molto simile a La notte del demonio, che conoscendo King e la sua passione per gli horror dell'epoca potrebbe essere stata anche una fonte di ispirazione :)

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  3. Una volta lo stesso Stephen King ebbe modo di scrivere che per uno scrittore affidare un proprio romanzo alle "cure" degli adattamenti cinematografici o televisivi era paragonato alla sensazione di "un padre che accompagna la propria figlia al ballo della Scuola e che contemporaneamente spera che il mattino dopo la ragazza non torni a casa stuprata", direi che mai definizione fu più appropriata.
    Comunque King è in buona compagnia: non ho mai conosciuto uno scrittore che si sia detto soddisfatto degli adattamenti delle sue opere. :)

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    1. King talvolta esagera ma talvolta prende anche serie cantonate, eh. Soprattutto quando lo sceneggiatore è lui XD

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    2. Indubbiamente! Ma anche come regista !E Dino De Laurentiis potrebbe confermare. XD

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    3. Però Brivido ha il suo perché u.u Il frutto di una mente strafatta di droghe!

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  4. Questo film ricordo solamente di averlo visto e che è la storia di un grassone che dimagrisce fino a morire, almeno credo perchè per me l'unica visione è stata secoli addietro in VHS, durante una di quelle tante estati che passavo tra salotto e videoteca a guardare film. Vi rendete conto, non esistono più le videoteche, che tristezza questo streaming.

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    1. Una tristezza vera. L'ultima rimasta a Savona ha resistito fino a qualche mese fa poi purtroppo si è arresa :(

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