domenica 6 giugno 2021

Crudelia (2021)

Pur essendo ancora traumatizzata da quell'obbrobrio di Maleficent ho deciso di dare una chance a Crudelia (Cruella), diretto dal regista Craig Gillespie.


Trama: dopo la morte della madre, la piccola Estella comincia a vivere di espedienti e furtarelli, almeno finché non viene notata dalla Baronessa, la stilista più famosa della swinging London. Lavorando per la Baronessa, Estella scopre gli oscuri segreti del suo passato e arriva a meditare vendetta...


Vai a sapere perché la Disney ha deciso di fornire delle "giustificazioni" alla cattiveria dei suoi villain, come se già non bastasse la ridda di figli adolescenti scemi che gli hanno appioppato con Descendants (tra l'altro Crudelia De Mon si è beccata credo il cretino peggiore, ma non è il caso di parlarne). Probabilmente la Casa del Topo, nonostante abbia ora per le mani il franchise di Star Wars e un intero universo supereroistico, quindi abbastanza materiale per realizzare film da qui alla fine del mondo, non sa più dove sbattere la testa per quanto riguarda le idee originali, e ha deciso di fornire delle fondamenta al fascino misterioso di queste creature oscure che ci "perseguitano" fin da bambini, questi personaggi che a 40 anni arriviamo anche a capire, poverelli, "circondati da idioti" come sono oppure costretti a subire la melassa grondante di varie principesse. Crudelia De Mon, in realtà, è un caso un po' particolare, in quanto spinta da vanesio desiderio di possedere una pelliccia di cuccioli di dalmata e, quindi, è già più difficile parteggiare per lei piuttosto che per una Maleficent o un'Ursula, ma è anche vero che ella è "demonio di classe che incanta con stile", modellata su Tallulah Bankhead, quindi affascinante e scazzato modello di vita a prescindere; la sua origin story non poteva dunque essere una robetta banale e stracciapalle come quella di Maleficent bensì qualcosa di cool, moderno, più vicino a un'idea alla Birds of Prey che ai recenti live action disneyani. A dire il vero, a un certo punto mi è venuto quasi da pensare che Cruella fosse la origin story di Vivienne Westwood, radicata com'è nel mondo della moda e impreziosita, letteralmente, dai costumi più belli e sfacciati visti quest'anno, e non è un caso che molti citino Il diavolo veste Prada visto che la fonte di tutti i mali della povera Cruella è una meravigliosa baronessa che darebbe filo da torcere a Miranda Priestly. Anzi, diciamocela tutta, La baronessa della Thompson dà parecchi punti alla Miranda della Streep ed è il capo maligno che tutte vorremmo essere almeno una volta nella vita. Ma torniamo a Cruella.


Nata come la versione gnocca di un gelato Pinguino, la futura signora De Mon (o De Vil. Parentesi aperta sull'adattamento. Ma porco belino, ho capito che Estella/Crudelia non funzionava, ma chi, in Italia, ha mai conosciuto il personaggio come Cruella?) è bipolare già nella capigliatura e fin da bambina è costretta a tenere a bada la sua indole caotica, di persona fuori dagli schemi ed anticonformista. Narrata attraverso la caustica voce narrante di un "io" futuro e già divenuto Crudelia, la storia di Estella sembrerebbe quella di Cenerentola, non fosse che al posto delle due sorellastre la piccola, una volta rimasta orfana, si ritrova accanto due amichetti sbandati (i futuri Gaspare e Orazio, qui Jasper e Horace) che la aiutano in qualche modo a superare infanzia e adolescenza tra un furtarello e una truffa, finché la fanciulla non diventa assistente della già citata Baronessa. Dotata di uno spiccato gusto per la moda e uno stile fuori dal comune, Estella potrebbe rapidamente scalare i vertici di un'azienda gestita fondamentalmente da una parassita di idee, non fosse che detta parassita è legata a doppio filo alla morte di sua madre; abbandonata quella che Estrella pensava fosse la sua vera personalità, quella remissiva e goffa, per riuscire a fare luce sui tanti misteri che la circondano la ragazza lascia quindi spazio a Cruella, il suo lato malvagio, dirompente e menefreghista, arrivando a poco a poco a scoprire, come già successo per il Joker di Joaquin Phoenix, che talvolta la nostra faccia "buona" è solo una maschera che utilizziamo per essere accettati dalla società, quella stessa società che ci mette con le spalle al muro e ci costringe a combatterla mostrandoci per quello che siamo: degli psicopatici senza se e senza ma. 


Dimenticatevi i cuccioli di dalmata, la perfidia senza ragione, l'immancabile fumo di sigaretta, perché questa Cruella sarà anche matta ma non compie nulla di particolarmente sconvolgente o irreparabile, anzi, paragonata alla Baronessa è un agnellino, ma almeno la sua cattiveria non è stata innescata dai futuri padroni di Pongo e Peggy (come invece succedeva in Maleficent, dove re Stefano veniva trasformato in un mostro spietato). Anzi, paliamo un po' dei dalmata. La pelliccia bramata viene spesso citata e un eventuale odio verso i cani a pois viene "stuzzicato" all'inizio sfruttando una delle scene di morte meno epiche e più esilaranti della storia della Disney, ma non c'è nulla che spieghi come mai in futuro una donna amante dei cani dovrebbe decidere di spellarli per puro piacere, a meno che non si voglia tirare in ballo la demenza senile. Allo stesso modo, non si capisce perché Jasper, connotato come possibile love interest della protagonista, a un certo punto si veda azzerare il Q.I. per avvicinarlo maggiormente alla sua controparte animata, quando per buona parte del film abbiamo davanti un bel ragazzo, intelligente, simpatico ed affettuoso. Fortunatamente, questi difetti o errori di continuity, chiamateli un po' come volete, non inficiano la fondamentale validità di una scanzonata commedia nera in perfetto stile Craig Gillespie, che smorza con una patina di black humour qualunque momento rischi di diventare strappalacrime e confonde lo spettatore con una girandola ricchissima di avvenimenti, colpi di scena, sfondamenti della quarta parete, colori e suoni. Emma Stone sarà anche perfetta (e si è portata dietro l'esperienza dell'interpretazione borderline in La favorita), Emma Thompson mai troppo lodata (anche lei ispirata dal personaggio interpretato nel suo ultimo film, E poi c'è Katherine), ma la vera bellezza del film sono i meravigliosi costumi, le stupende scenografie che fanno loro da scrigno e, ovviamente, una colonna sonora furbissima, perfetta per accompagnare ogni sequenza della pellicola nemmeno ci trovassimo davanti a una sfilata di moda. Sperando che prima o poi qualcuno decida di mettere in commercio tutte le mise indossate dalla Stone, vi invito a non essere schizzinosi com'ero io prima della visione e a dare una chance a questo Cruella, potrebbe sorprendervi. 


Del regista Craig Gillespie ho già parlato QUI. Emma Stone (Estella/Cruella), Emma Thompson (La baronessa), Paul Walter Hauser (Horace), Emily Beecham (Catherine) e Mark Strong (John) li trovate invece ai rispettivi link. 

Joel Fry interpreta Jasper. Inglese, ha partecipato a film come Paddington 2, Yesterday, In the Earth e a serie quali Il trono di spade. Anche produttore, ha 37 anni.


Le altre attrici in lizza per il ruolo della Baronessa erano Nicole Kidman, Charlize Theron, Julianne Moore e Demi Moore. Ovviamente, se Crudelia vi è piaciuto, consiglierei il recupero de La carica dei 101, La carica dei 101 - Questa volta la magia è vera e anche di Tonya, film questo da non propinare ai bambini, per carità. ENJOY!

12 commenti:

  1. È uno spettacolo di film. A parte il fastidio di sentirla chiamare Cruella. E l'assoluta non necessità di scavare nel passato del personaggio

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    1. Spettacolo è la parola giusta, sicuramente non si sono risparmiati in glamour. Per il resto, basta sorvolare un po' :D

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    2. E ci han messo i Maneskin pure qui😂😂😂 cosa non si inventano per promuovere sti ragazzi...

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    3. Ahahah è vero! Il proprietario del negozio di moda vintage fa un po' Maneskin u.u

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    4. No, no, dico davvero... Proprio lui che sul palco esegue I Wanna Be Your Dog truccato come Achille Lauro, è doppiato nel canto da Damiano dei Maneskin, che dà anche la voce all'assistente della Baronessa, quello con gli occhialoni che dirà 10 parole in tutto. Victoria invece è la voce di una reporter che si vede in un servizio TV.

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    5. Non ne avevo assolutamente idea! Grazie per queste chicche di doppiaggio :D

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  2. A me tutto sommato è piaciuto, ma il problema di continuità come l'hai definito è secondo me un problema. Posso capire che con l'età si peggiora, ma diciamo che in questo film non ci sono molto i presupposti per la Cruella/Crudelia del futuro. Diciamo che non lo riguarderei a giro breve

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    1. Eppure hanno già in cantiere il secondo, a quanto pare. L'hanno fatto con Maleficent, credo proprio che riusciranno anche con questo... magari lì si riuscirà a capire come mai il rigurgito d'odio (o meglio, di menefreghismo) verso i Dalmata ma siamo sempre lì: per rendere "simpatica" una villain alcuni limiti non vanno valicati, quindi dubito che sentiremo parlare seriamente, almeno nei live action, di pellicce di dalmata.

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  3. Interessante... posto che ancora non l'ho guardato, non credevo potesse funzionare, del resto il Live Action con Glenn Close rimane il più rappresentativo della mia generazione.

    Ma chi si occupa degli adattamenti dei titoli? "Cruella" nun se pò sentì!

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    1. Io il live action di cui parli lo avevo visto al cinema ai tempi dell'uscita e onestamente ormai lo ricordo poco. Questo probabilmente lo dimenticherò anche più velocemente!

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  4. Ero indecisa se vederlo ma a questo punto ho cambiato idea. Speravo venisse chiarita la natura dell'amicizia tra Crudelia e Anita, ma a quanto pare nemmeno questo punto è trattato come si deve. Non si sa mai per un recupero.

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    1. No, si dice solo che erano compagne di classe e che Estella difendeva Anita dai bulli. Poi si sono ritrovate da adulte, in modalità che scoprirai guardando il film :)

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