Siccome ho sempre adorato il genere, ho recuperato volentieri Wendell & Wild, diretto dal regista Henry Selick e disponibile su Netflix.
Trama: la tredicenne Kat, dopo la morte dei genitori e un'adolescenza passata in riformatorio, viene mandata in una scuola per ragazze e scopre di essere legata a due demoni pasticcioni, Wendell & Wild...
Henry Selick è per me amore dai tempi di Nightmare Before Christmas e quando ho letto il suo nome alla regia di Wendell e Wild mi sono sfregata le manine dalla gioia, visto che non realizzava più un lungometraggio dal 2009. Dopo la visione, posso dire che Selick è un po' sfortunato, poverello. A Nightmare Before Christmas la gente associa in primis il nome di Tim Burton, a Coraline quello di Neil Gaiman, mentre Wendell & Wild parrebbe principalmente frutto dello stile di Jordan Peele, tanto che probabilmente in futuro sarà il suo nome a venire associato a quest'opera animata. Nonostante l'aspetto gotico del film, presente ed innegabile, il fulcro della storia di Kat affonda infatti nel degrado di una città (s)popolata da minoranze, dove a farla da padroni sono i soldi di due dubbi riccastri che vorrebbero distruggere definitivamente il tessuto urbano per costruire un mega carcere in cui i detenuti non verrebbero riabilitati, bensì sfruttati per fare ulteriori quattrini; la morte dei genitori di Kat, devastata dal senso di colpa per essere sopravvissuta all'incidente che li ha uccisi, è il prodromo della morte di una città privata dei suoi abitanti più combattivi, portatori di valori quali famiglia e comunità, e la triste disumanità di chi è rimasto fa impallidire un inferno che, al limite, può essere giusto definito ripetitivo e "vecchio". I livelli di lettura di Wendell & Wild sono dunque molteplici, ma proprio questo è il suo difetto più grande, in quanto l'abbondanza di trame e sottotrame rallenta parecchio il ritmo della pellicola e, talvolta, rende più difficile l'armonizzazione tra temi, stili e personaggi, col risultato che questi ultimi sono poco approfonditi, spesso anzi sono solo abbozzati e dimenticati (la tutrice di Kat all'inizio, caratterizzata come donna forte e interessante, scompare dopo 2 minuti di film, le deliziose amichette di Siobhan sono meno di un comic relief, il collezionista di demoni è poco sviluppato, e potrei continuare).
Dal punto di vista della realizzazione, invece, Selick è Selick e non si discute. Premesso che, per puro gusto personale, non ho apprezzato granché il character design dei personaggi (la protagonista in particolare è bruttarella assai), ma un'opera animata in stop motion è qualcosa che riesce sempre a riempirmi il cuore di gioia e ammirazione, scatenate dalla consapevolezza di quanta bravura e pazienza ci voglia a realizzare ogni singola sequenza, tra costruzioni e movimenti di pupazzini, mezzi, scenografie, edifici e quant'altro. La fantasia visionaria del regista, assieme al suo gusto per la composizione delle scene, qui si manifestano soprattutto in presenza di Wendell e Wild, non a caso i personaggi titolari, che infondono gioiosa e macabra incoscienza a vari numeri di resurrezione con annesso trucco e parrucco (ho apprezzato molto lo spirito iconoclasta con cui ci viene proposto un prete truccato come Divine o quasi) e ci portano per mano in una dimensione infernale governata da un gigantesco demone vanesio, una sorta di Oogie Boogie un po' più indolente e magnanimo, che funge da "abitazione" bisognosa di strane cure. Ci sarebbero molti altri punti di forza all'interno del film, per esempio la bella colonna sonora interamente formata da pezzi black o il design tribale dei demoni personali di Kat, piuttosto che delle illustrazioni disegnate da Raul, ed è un peccato che si perdano all'interno di un film che, purtroppo, non ha la forza né la poesia dei cult realizzati in passato da Selick, al quale auguro di poter tornare in gran spolvero o con una storia interamente scritta da lui, oppure da qualcuno col quale sia più affine, perché qui ci sono talmente tante anime che il lungometraggio "infernale" è diventato un po' un purgatorio!
Del regista e co-sceneggiatore Henry Selick ho già parlato QUI. Keegan-Michael Key (voce originale di Wendell), Jordan Peele (co-sceneggiatore e voce originale di Wild), Angela Bassett (Sorella Helley), James Hong (Padre Bests) e Ving Rhames (Buffalo Belzer) li trovate invece ai rispettivi link.
Se Wendell & Wild vi fosse piaciuto recuperate The Nightmare Before Christmas, La sposa cadavere, Coraline e ParaNorman. ENJOY!
A me è sembrato mancasse qualcosa, proprio a livello di trama, nonostante la bellezza visiva. L'incubo di Kat, realizzatosi in un paio di scheletri che muovono tre buldozzer, poi, è stato davvero un anticlimax.
RispondiEliminaIniziato sotto il ponte di Halloween, sono crollata dopo appena 5 minuti, mannaggia alla stanchezza.
RispondiEliminaI personaggi fatti così ispirano gran poco anche me, ma spero di trovare il tempo per vederlo. Diciamo che Cassidy qui sopra mi dà un po' di coraggio in più.
Purtroppo, i cartoni animati che non si reggono nemmeno da stanchi, secondo me, falliscono già in partenza. Ritenta ancora, verrò a leggere volentieri cosa ne pensi!
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