martedì 6 maggio 2025

Un altro piccolo favore (2025)

Nonostante fossero disponibili parecchi film più interessanti, in questi giorni, per una serie di motivi, ho recuperato prima Un altro piccolo favore (Another Simple Favor), diretto dal regista Paul Feig.


Trama: Dopo aver mandato in carcere Emily, Stepahanie è diventata una vlogger ed investigatrice affermata. Tutto sembra andare per il meglio, finché Emily non si ripresenta davanti a Stephanie e la invita a Capri per il suo matrimonio...


Avevo visto Un piccolo favore ai tempi dell'uscita cinematografica. Era un film carino, il cui punto di forza risiedeva nell'alchimia tra la "strana" mammina tuttofare Stephanie e la fascinosa, misteriosissima Emily, coinvolte in una trama delirante e, sul finale, anche un po' ridicola (l'incidente d'auto, rivisto oggi, è brutto come lo ricordate). Non mi sembrava fosse stato una hit clamorosa, quindi ho faticato a capire il perché di un sequel ma, spinta da curiosità, l'ho comunque guardato. Un altro piccolo favore è come il predecessore: una trama arzigogolata fatta di segreti, confessioni e omicidi, dove spicca la relazione di amore e odio tra Emily e Stephanie. Nel frattempo, però, la mammina timida e weird del film precedente è diventata una scrittrice sicura di sé che non sta tanto a farsi menare per il naso, soprattutto non da Emily, e gli scambi dibattute tra le due sono molto più sassy rispetto al film precedente. Con l'upgrade della protagonista, gli sceneggiatori hanno dovuto fare i salti mortali per creare una trama che fosse più complessa, più "esagerata" di quella precedente e, soprattutto, zeppa di rimandi, perdendo così anche un po' di coerenza, soprattutto perché Un altro piccolo favore cerca di inserire tutti i personaggi comparsi nel primo film, anche quelli solamente nominati; non si capisce dunque perché, al matrimonio di Emily, debba essere invitato anche l'ex marito (la scusa di volere che il figlio sia presente non sta in piedi), e la funzione del detective di colore e degli amici della scuola è talmente ridicola che avrebbero potuto anche non inserirli nel cast. Il boost della trama passa anche, purtroppo, per un cambio di setting imbarazzante per un'italiana. Per dare un tocco esotico al tutto, infatti, il matrimonio di Emily si tiene in una Capri da cartolina, ovviamente con un membro della malavita organizzata che è lo stereotipo (perdonatemi il razzismo) del terronaccio da operetta. Guardare le scene ambientate in Italia, ritornare a una rappresentazione anni '50 del Paese, filtrata dagli occhi di americani che, probabilmente, non ci hanno mai messo piede, è cringe quanto ascoltare la colonna sonora scelta per l'occasione, dove spiccano L'italiano di Toto Cutugno e l'esibizione di un terrificante cantante neomelodico che mi ha fatto rimpiangere che il film non fosse ambientato al Castello delle Cerimonie.


La sensazione avuta guardando il film è che tutto fosse volutamente più esagerato e kitsch rispetto a Un piccolo favore. Persino le mise di Blake Lively, elegantissime ed invidiabili nel primo capitolo, si sono evolute in un tratto distintivo assai simile a una caricatura; inoltre, se pensavate che nel primo film le relazioni familiari fossero leggermente di cattivo gusto (e inserite, anche lì, senza un reale perché) qui la sceneggiatura si supera, cercando l'elemento comico in qualcosa di difficilmente apprezzabile. Per il resto, è tutto più o meno simile a Un piccolo favore. La regia di Paul Feig alterna momenti di serio thriller a svolazzanti, coloratissime sequenze da commedia, risultando in un effetto assai straniante, non per tutti i palati. Le due protagoniste ci credono ancora tantissimo, in particolare la Kendrick, evolutasi nel frattempo come il suo personaggio (guardando i due film a distanza ravvicinata si vede che l'attrice era molto più dimessa un tempo, quasi non osasse affrontare ruoli più fascinosi, ora si abbandona a trucco, parrucco e abiti molto più particolari, anche quando il personaggio torna ad essere più "sfigatello"); la Lively è sempre a suo agio nel ruolo di Emily, ma Un altro piccolo favore le richiede un'altra interpretazione ancora, e l'attrice non mi è sembrata molto all'altezza, ho provato a tratti imbarazzo per lei. Lo stesso imbarazzo l'ho provato per buona parte del cast italiano, dove si salva solo Elena Sofia Ricci, elegante e divertentissima nei panni della madre del boss mafioso. Sicuramente, l'attrice fa più bella figura di una Allison Janney sprecata, il cui ruolo avrebbe meriato un po' più di impegno da parte degli sceneggiatori. Diciamo che Un altro piccolo favore funziona nella misura in cui viene affrontato senza aspettative, senza pensare troppo a quel che viene mostrato sullo schermo, prendendolo come una commedia nera dalle tinte thriller. In questo modo, intrattiene per tutta la sua durata, anche se due ore sono troppe. Ma, se già non vi era piaciuto il primo, fossi in voi lo eviterei come la peste.
 

Del regista Paul Feig ho già parlato QUI. Anna Kendrick (Stephanie Smothers), Blake Lively (Emily Nelson), Elena Sofia Ricci (Portia Versano), Allison Janney (Zia Linda McLanden) ed Elizabeth Perkins (Margaret McLanden) li trovate invece ai rispettivi link.


Se Un altro piccolo favore vi fosse piaciuto recuperate, ovviamente, Un piccolo favore, anche se vi converrebbe vederli in ordine. ENJOY!

8 commenti:

  1. A me ha pesato l'incomprensibile accento napoletano, che in lingua originale non c'è. Ma poi appunto, resta intrattenimento senza impegno

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    1. Fortunatamente non ho avuto il "piacere", visto che l'ho guardato in lingua originale. C'erano già abbastanza stereotipi, anche senza accento!

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  2. Anche io avevo trovato il primo piccolo favore carino, però l'ho rimosso totalmente dalla mia memoria. Mi sa che devo prima recuperare un recap se mai vorrò avventurarmi in questo sequel, che soprattutto per le scene ambientate in Italia mi preoccupa alquanto XD

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    1. Il primo l'ho riguardato volentieri, ma forse ti basta anche wikipedia, se non vuoi sbatterti!

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  3. Il primo film era accettabile, ma questo mi ha nauseato. Uno dei peggiori titoli di questo 2025

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    1. Non mi ha fatto schifo come a te ma sì, il primo era decisamente meglio.

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    2. *spoiler* Quando arriva la terza sorella mi sono cadute le braccia.

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    3. Nonostante me l'aspettassi, perché aveva parlato di "triplets" nel primo film, sono cadute le braccia anche a me.

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