Visualizzazione post con etichetta annie potts. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta annie potts. Mostra tutti i post

martedì 23 novembre 2021

Ghostbusters: Legacy (2021)

E' stata una tortura resistere fino a domenica per guardare Ghostbusters: Legacy (Ghostbusters: Afterlife), diretto e co-sceneggiato da Jason Reitman, ma chissà se ne è valsa la pena? Niente spoiler salvo nell'ultimo paragrafo!


Trama: una donna con due figli a carico e parecchi problemi economici eredita dal padre praticamente sconosciuto una fatiscente magione nelle campagne dell'Oklahoma. Lì saranno costretti a fronteggiare i fantasmi e ad evitare un'apocalisse...


Santo cielo, da dove cominciare? Eh già, con questo esordio avrete capito che, a differenza di tutti quelli che hanno versato lacrime di commozione, gioia e nostalgia davanti a Ghostbusters: Legacy, io mi sono ritrovata a guardare lo schermo con lo stesso trasporto emotivo di Natolia, la bella compagna dei Bulgari di Aldo, Giovanni e Giacomo. Ma andiamo con ordine. Ghostbusters: Legacy, l'"affare di famiglia" firmato Jason Reitman che ha educatamente ringraziato Paul Feig per aver "aperto la strada" col dimenticabile Ghostbusters del 2016 e poi, immagino, di nascosto gli ha mostrato il dito medio perculandolo, è una pellicola dotata di due anime, una anche assai apprezzabile, l'altra da prendere a calci nel culo come ha minacciato di fare un padre, in sala, stufo di vedere i figli litigare per i posti a sedere (per inciso, fratello, ti ho stimato tantissimo). La parte apprezzabile è quella dedicata ai 300 pargoli che infest...ehm, affollavano la sala, testimonianza vivente del passaggio generazionale inculcato da orde di genitori nerd cresciuti nel mito del primo Ghostbusters i quali, giustamente, hanno educato i figli alla stessa adorazione; nella prima parte di Legacy, o Afterlife che dir si voglia, si respira un'aria freschissima di film d'avventura, coi ragazzini protagonisti costretti a cambiare vita e a scoprire cosa si nasconde nel passato sepolto della loro famiglia decisamente poco "normale". Le strizzate d'occhio ai Ghostbusters anni '80 non si contano, ma è giusto così, anche perché sono lievi e simpatiche, necessarie alla trama. Phoebe e Trevor percorrono a piccoli passi una strada lastricata di aggeggi fantascientifici e di leggenda, in grado di fargli aprire gli occhi su un pezzo di storia americana dimenticato dai più e anche di far emergere i loro lati migliori, di portarli a comprendere quale potrebbe essere il loro posto nel mondo se solo riuscissero a conoscere meglio se stessi e il loro passato, di brillare come le stelle che meritano di essere alla faccia di una madre triste, vinta da quello stesso passato. In particolare Phoebe (e non poteva essere altrimenti visto che McKenna Grace è una spanna sopra molti suoi giovani coetanei) è tratteggiata magnificamente, è di una tenerezza infinita ed è bello vederla scoprire a poco a poco cosa si cela nella magione ereditata dal nonno e farsi nuovi, strani amici. Si potrebbe definire la prima parte di Ghosbusters: Legacy un coming of age dalle atmosfere vicinissime a quelle dei film di avventura "adulta" a base di ragazzini che ci piacevano tanto negli anni '80? Sì, e pensate che non hanno nemmeno dovuto scomodare delle biciclette per riuscirci. Peccato che poi arrivi la seconda parte. 


La seconda parte è il REGALO di Jason Reitman a tutti i Ghostbros che, guardando il film di Paul Feig, avevano urlato all'orrore nemmeno si fossero trovati in camera Janosz nudo. Ora, a me il film di Feig non era piaciuto ma non perché era un'affronto al Ghostbusters dell'84, bensì semplicemente perché era eccessivamente stupido (ho ancora gli incubi per Chris Hemsworth), incapace di trovare una propria strada originale senza appoggiarsi alla stampella delle scene iconiche del suo predecessore, salvato in corner solo da una Kate McKinnon in stato di grazia. Mai, però, mi sarei aspettata che Legacy avrebbe fatto anche di peggio, mettendosi letteralmente a pecora, scusate la volgarità, e accontentando i Ghostbros... con un remake scena per scena, nota per nota, battuta per battuta di Ghostbusters - Acchiappafantasmi. Ma porca di quella miseria. Signori, ma scherziamo? Io sono la prima ad apprezzare omaggi, rimandi, chicche e guest appearance, ma a parte una goduriosissima scena d'azione che coinvolge la Ecto-1 e il muncher in giro a distruggere la città e un pre-finale che è la summa di tutti gli studi e la tecnologia degli acchiappafantasmi nel corso degli anni (rovinato, come vedrete negli spoiler, da UNA cosa soltanto), non c'è nulla nella seconda parte del film che non sia mutuato direttamente dal Ghostbusters del 1984. Roba che, davvero, fossi stata in Reitman avrei avuto vergogna a farmi pagare, in quanto è palese che il ragazzo avesse in mano nulla più che una checklist da spuntare. Ritengo, come spettatrice e fan, di meritare ancora un minimo di rispetto da chi vuole giocare coi miei sentimenti e un minimo di impegno in più da chi vuole cullarmi nell'effetto nostalgia, perché allora mi riguardo in loop i primi due Ghostbusters (a proposito, il secondo l'abbiamo tolto dal canon? Che vi ha fatto Vigo il carpatico, scusatemi?) e non sto a sprecare ulteriori soldi. Mi rendo conto che il post è venuto più duro di quanto avrei voluto, anche perché gli effetti speciali sono molto ben fatti e le scene d'azione abbastanza goderecce ma, giuro, più ci ripenso più i girano le palle, perché Legacy ha un potenziale enorme, ha un cuore che batte e che non coincide con l'omaggio a tutti i costi, eppure questo cuore è stato messo da parte senza remore, solo per accontentare i fan. Ohibò. Se avete già visto il film e volete capire perché sono tanto arrabbiata, continuate a leggere, altrimenti amici come prima!



SPOILER

Io non mi capacito. Sono la prima ad aver speso una lacrima davanti alle prime scene, davanti a quella presenza del vecchio Spengler sussurrata, mai sbandierata al 100 %, giustamente timida. Sono la prima ad essere saltata sulla sedia davanti a quella telefonata, perché certo, "ecchicchiamerai?". Le due scene post credit mi hanno fatta sorridere, la prima in particolare mi ha sciolto il cuore, ché è stato splendido vedere per la prima volta i coniugi Venkman uniti nell'idillio familiare (però, anche lì, era necessario proprio riciclare le carte? Ma su...) sebbene probabilmente il povero Oscar sia morto, e non nego di aver represso un brivido a rivedere gli Acchiappafantasmi uniti... però, siamo seri? Dal momento esatto in cui Paul Rudd diventa Rick Moranis, il film si trasforma in una copia anastatica del primo film, con un'importante aggravante, ovvero la stupidità delle poche novità aggiunte: mai, nemmeno nei miei incubi più perversi avrei pensato a Carrie Coon, in versione majokko malvagia, indossare magicamente lo stesso abito della Dana posseduta da Zuul (e vorrei davvero comprendere la portata dell'imbarazzo della Coon e di Rudd nel girare "quella" scena), oppure qualcuno raccontare le peggiori barzellette a Gozer, o trasformare Ivo Shandor nell'ennesima, inutile spunta della checklist, sprecando peraltro J.K. Simmons. Di più, MAI avrei pensato che avrebbero ricostruito al computer Harold Ramis, a cui il film è dedicato. Lì mi sono scese lacrime, sì, ma di rabbia e anche un po' di schifo, perché evidentemente Reitman non conosce la differenza che passa tra omaggio elegante e sfruttamento dei defunti per spremere i dotti lacrimali degli spettatori trattati alla stregua di beoti. Capisco Aykroyd, che da decenni non azzecca un film e venderebbe anche la madre per soldi, capisco Ernie Hudson, ma fossi stata in Bill Murray, davanti all'idea di dover recitare un'intera, lunga sequenza davanti a un green screen dove avrebbero poi appiccicato l'immagine ricreata di un mio collega defunto da anni, avrei abbandonato il progetto e mi sarei eclissata con la stessa grazia di Rick Moranis, al quale va invece il mio rispetto per l'eternità. Non posso che concludere il post delusa, e con la stessa delusione citare il film che tutti i Ghostbros del pianeta hanno evidentemente voluto dimenticare: "Tutto ciò che tu fa è male! Io voglio che tu sa ciò!" E quel Twinkie infilatevelo pure dove non batte il sole, dopo averlo fatto diventare lungo dodici metri e del peso approssimativo di trecento chili.


Di Carrie Coon (Callie), Paul Rudd (Grooberson), Finn Wolfhard (Trevor), Mckenna Grace (Phoebe), Bill Murray (Peter Venkman), Dan Aykroyd (Ray Stantz), Ernie Hudson (Winston Zeddmore), Annie Potts (Janine Melnitz), Sigourney Weaver (Dana Barrett Venkman), Bob Gunton (agricoltore fantasma), J.K.Simmons (Ivo Shandor), Josh Gad (voce di Muncher) e Olivia Wilde (Gozer) ho già parlato ai rispettivi link.

Jason Reitman è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Canadese, figlio di Ivan Reitman, ha diretto film come Thank You for Smocking, Juno, Tra le nuvole e Tully. Anche attore, ha 44 anni. 



Celeste O'Connor, che interpreta Lucky, aveva già partecipato a Freaky, mentre nei panni dell'agente Medjuck c'è Stella Aykroyd, figlia di Dan. Ovviamente, per arrivare preparati a Ghostbusters Legacy converrebbe che guardaste Ghostbusters e Ghostbusters II, mentre potete anche evitare Ghostbusters del 2016. ENJOY!

domenica 30 giugno 2019

Toy Story 4 (2019)

Credevo non sarei riuscita a vederlo ma, come si suol dire, volere è potere e così giovedì sono andata al cinema per guardare Toy Story 4, diretto dal regista Josh Cooley. NO SPOILER, almeno ci proviamo!


Trama: i giocattoli che erano di Andy passano ora una vita più o meno serena nella cameretta di Bonnie, ormai pronta per andare all'asilo. L'arrivo del "giocattolo" Forky e un'inaspettata vacanza in camper arrivano a scombinare le cose...


Avevamo lasciato Woody e soci nelle amorevoli mani di Bonnie, nell'ormai lontano 2010. Una perfetta quadratura del cerchio, così come perfetto era Toy Story 3, conclusosi con il passaggio di consegne da una generazione a un'altra, con Andy che, diventato adulto, donava i compagni di una vita a una bambina che la sua l'aveva appena iniziata. Non c'era bisogno di un Toy Story 4, questo sia chiaro a tutti, ovviamente, perché la storia aveva già raggiunto la sua naturale conclusione. Però, come viene spesso ripetuto nello stesso film, c'è gente che non riesce ad andare avanti e a lasciarsi alle spalle il passato (soprattutto quando c'era UNA piccola questione in sospeso in Toy Story 3), che passerebbe tutta la vita chiusa in una teca di vetro dove vengono proiettati vecchi film Disney o Pixar 24 ore su 24, e a tutti loro è dedicato questo Toy Story 4. A loro e a chi, come il nuovo personaggio Forky, fatica ad accettare di poter diventare qualcos'altro, al di là dei pregiudizi che lo bloccano precludendogli mille interessanti possibilità. A quelle persone che faticano ad uscire dalla loro confort zone trovando mille scuse per non fare un passo avanti, rasentando una psicosi dannosa tanto per se stessi quanto per gli altri. Toy Story 4 è pieno di questi personaggi, Woody in primis, terrorizzati di perdere quello che pensano essere il loro posto nel mondo, al di là del quale c'è una terrificante oscurità fatta di incertezze e solitudine; è proprio questa incapacità di "evolvere" (specchio della paura della piccola Bonnie di andare all'asilo) il motore di una storia in cui Woody e soci si ritroveranno nuovamente coinvolti in una tipica, rocambolesca missione di recupero all'interno della quale i giocattoli dovranno mettere in mostra tutte le loro abilità senza farsi scoprire e senza mostrare agli umani la sottile vena di follia che li caratterizza. Una storia dove i momenti nostalgici e commoventi sono dietro l'angolo, pronti a colpire a tradimento, spingendo lo spettatore particolarmente cretino (ovvero io) a mettere mano ai fazzoletti, e dove si ride parecchio, anche perché il tasso di demenza dei nuovi personaggi introdotti è assai elevato.


E' tuttavia palese, al di là di tutti questi aspetti positivi, che molti personaggi non avessero più nulla da dire. I vecchi giocattoli, che nei primi tre film riuscivano a ritagliarsi un indispensabile spazio sotto i riflettori e a far da degna spalla a Woody (pezzi grossi come Jessie e Buzz Lightyear) qui sono molto sotto tono, parte del "mucchio" e spesso ridotti a far da tappezzeria, lasciando spazio a nuove creaturine che faranno impazzire gli abituali acquirenti di Funko Pop e prodotti del Disney Store e che, in effetti, sono molto spassose. Avevo molta paura di Forky, lo ammetto. Per i primi 20 minuti è l'equivalente di una gag tirata per le lunghe e non aiuta che a doppiarlo sia Luca Laurenti, dotato ahilui di una voce che mi istiga la violenza, poi per fortuna riesce in qualche modo a sbloccarsi e a rendersi amabile, anche se la palma di migliori personaggi (salvo una Bo-Peep evolutasi in uno dei migliori personaggi femminili Pixar di sempre) vanno agli svampitissimi peluche Ducky e Bunny, con quei loro sogni ad occhi aperti capaci di far la gioia di ogni amante dei film horror. Anzi, io chiederei a gran voce che gli sceneggiatori di Toy Story 4, assieme al regista, realizzassero qualcosa in ambito horror, in quanto hanno una conoscenza del genere (i riferimenti a Shining si sprecano. Chiedetevi, tra le altre cose, dove avete già sentito la canzone Midnight, the Stars and You. Ah, non c'entra nulla ma divertitevi anche a trovare una Boo cresciuta!), dei suoi topoi e dei suoi ritmi superiore a quella di molti registi e sceneggiatori impegnati nel campo, vedere le terrificanti marionette che accompagnano Gabby Gabby per credere ma anche gli inquietantissimi piani d'attacco di Ducky e Bunny. Sugli aspetti tecnici della pellicola c'è poco da dire, le animazioni e il character design sono a livelli superiori come sempre e in generale Toy Story 4 è un film piacevolissimo da vedere, sia per grandi che per piccini, perfettamente inserito all'interno di quel cerchio "chiuso" formato dalle prime tre pellicole. Insomma, quello che partiva come un film "inutile" è un gran bel quarto capitolo, da vedere e rivedere come i predecessori. Sperando, con tutto il rispetto, che sia finita lì, altrimenti tutti gli insegnamenti di Toy Story 4 saranno stati vani.


Di Tom Hanks (voce originale di Woody), Tim Allen (Buzz Lightyear), Annie Potts (Bo-Peep), Christina Hendricks (Gabby Gabby), Jordan Peele (Bunny), Keanu Reeves (Duke Caboom), Jay Hernandez (papà di Bonnie), Joan Cusack (Jessie), Bonnie Hunt (Dolly), Wallace Shawn (Rex), Laurie Metcalf (la mamma di Andy), Mel Brooks (Melephant Brooks), Bill Hader (Axel il giostraio), Patricia Arquette (la mamma di Harmony), Timothy Dalton (Mr. Pricklepants), Carl Weathers (Combat Carl) e Flea (voce dello spot di Caboom) ho già parlato ai rispettivi link.

Josh Cooley è il regista della pellicola. Americano, è al suo primo lungometraggio ma aveva già diretto il corto Il primo appuntamento di Riley. Anche doppiatore, sceneggiatore e animatore, ha 39 anni.


Tony Hale è la voce originale di Forky. Americano, ha partecipato a film come Yoga Hosers e a serie quali Dawson's Creek. I Soprano, Sex and the City, E. R. Medici in prima linea, Numb3rs, Medium e Una serie di sfortunati eventi. Anche produttore, ha 49 anni e un film in uscita.


Keegan-Michael Key è la voce originale di Ducky. Collaboratore storico di Jordan Peele, ha partecipato a film come Parto col folle, Come ammazzare il capo 2, Tomorrowland - Il mondo di domani, Scappa: Get Out, The Predator e a serie quali E.R. Medici in prima linea, How I Met Your Mother e Fargo, inoltre ha già lavorato come doppiatore per The Lego Movie, Hotel Transylvania 2 e Bojack Horseman, Robot Chicken, I Simpson e American Dad!. Anche sceneggiatore e produttore, ha 48 anni e quattro film in uscita tra cui Il re leone.


La voce originale di Bonnie è della giovanissima Madeleine McGraw che, nella serie Outcast, interpretava la figlia di Kyle Barnes. Nell'armadio di Bonnie si riuniscono un po' di vecchie glorie della commedia americana: assieme al Melephant Brooks ci sono infatti Chairol Burnett (la sedia verde doppiata da Carol Burnett), Bitey White (tigrotta doppiata da Betty White) e Carl Reinoceros (rinoceronte doppiato da Carl Reiner). Tra i doppiatori italiani segnalo invece il già citato Luca Laurenti (Forky) e Corrado Guzzanti (Duke Caboom). Il film segue, ovviamente, Toy Story, Toy Story 2 e Toy Story 3, assieme ai corti Vacanze hawaiiane, Buzz a sorpresa, Non c'è festa senza Rex, Toy Story of Terror e Toy Story - Tutto un altro mondo, tutte cosette che vi consiglio di recuperare. ENJOY!

domenica 31 luglio 2016

Ghostbusters (2016)

E così ieri sera sono andata a vedere il Ghostbusters diretto e co-sceneggiato da Paul Feig, in una sala gremita di bambini urlanti, cosa che forse ha inficiato il mio giudizio ma forse anche no. Segue recensione SENZA SPOILER.


Trama: quando in vari luoghi newyorkesi cominciano a fare la loro comparsa pericolosi fantasmi, le scienziate Erin, Abby e Jillian si uniscono all'ex guardia metropolitana Patty per fare fronte al problema...


Come già ho fatto per Poltergeist, proviamo a dividere il post in due parti, una nella quale NON terrò conto dell'esistenza del Ghostbusters del 1984 e un'altra in cui affronterò l'impietoso confronto. Preso come film a se stante, come blockbuster estivo e come intrattenimento da sabato sera Ghostbusters funziona, più o meno a livello di 6/7 nella solita scala da 1 a 10. Posso dirlo con certezza visto che il mio fidanzato è cresciuto nel mito dei cartoni animati ma non in quello del film di Reitman (ci vuole pazienza, lo so) e ha trovato il remake/reboot simpatico e piacevole, non qualcosa da ricordare in saecula saeculorum ma sufficiente per farsi due risate disimpegnate sorvolando sugli inevitabili difetti. Posso però dire anche con certezza che il target di Ghostbusters è quello dei bambini/adolescenti, perché le grassissime risate che hanno funestato buona parte della visione, impedendomi di capire almeno il 30% dei dialoghi, venivano dal pargolame forestiero (ma portarli a spiaggia 'sti minchia di bambini no???) che affollava la sala sabato sera. Il nuovo Ghostbusters infatti è, senza troppi giri di parole, un film per famiglie dalla trama semplice, con un villain poco carismatico, effetti speciali da videogioco solo vagamente spaventevoli e un quartetto di protagoniste che sembrano più interessate a palleggiarsi battute da avanspettacolo piuttosto che a dare realmente la caccia ai fantasmi; in nessun momento si avvertono tensione per il destino delle acchiappafantasmi o incertezza rispetto alla risoluzione della trama e se non fosse per la cazzutissima Holtzmann di Kate McKinnon la maggior parte dei confronti con i fantasmi perderebbe anche quel minimo di epicità che la folle e bionda scienziata riesce ad imporre con la sua sola presenza. La McCarthy e la Wiig interpretano i personaggi a loro più consoni, quelli delle dolci e simpatiche pasticcione, magari un po' grezze e maniacalmente (oltre che in modo poco plausibile) devote alla scienza, la Jones è uno stereotipo vivente ma diverte e chi ne esce peggio è il povero Chris Hemsworth al quale è toccato il ruolo di "bimbo" nell'accezione inglese del termine, ovvero quella dell'oca maschio decerebrata: ora, capisco l'ironia dell'inversione dei ruoli ma davvero c'era bisogno, per sottolineare il contrasto donna intelligente/uomo idiota, di creare un personaggio talmente scemo da fregarsi gli occhi quando sente male alle orecchie? Mah. Di tutto il cucuzzaro, probabilmente ciò che ricorderò in futuro sarà la bella sequenza in cui gli enormi palloncini posseduti sfilano per le strade di New York e la citazione nei titoli di coda di una delle più famose scene di The Mask, il resto probabilmente sparirà nel giro di un paio di giorni in un tripudio di mancanza di infamia o lodi. Tanto casino di haters, rivendicazioni femministe, Ghostbros inferociti e quant'altro per cosa? Ma fatemi il piacere, suvvia. Ribadisco, 6/7 su una scala da 1 a 10. E sono magnanima perché temo di essermi fatta influenzare dalle urla infantili.


D'altra parte, è anche vero che Paul Feig se l'è cercata, eh. Hai voglia a dire "no, facciamo finta che Ghostbusters non sia mai esistito" quando regista e sceneggiatori lo "omaggiano" (plagiano? Strizzano l'occhio come fa J.J.Abrams nelle parodie di Ortolani?) ogni cinque minuti, allontanandosi per cercare uno spunto originale (che poi, originale virgola...) giusto per qualche secondo prima di tornare al calduccio della pellicola originale. La panoramica iniziale, lo "scherzone" ai danni di Erin, i primi due incontri con i fantasmi, il rapporto conflittuale con il sindaco, l'apocalisse finale e persino il primo intervento pubblico con tanto di padrone del locale preoccupato sono presi di peso dal primo, storico Ghostbusters e sepolti all'interno di un'ininterrotta sequela di battutine infantili, utili solo a far rimpiangere la caustica ironia degli anni '80 e l'inevitabile superiorità dei vecchi adattamenti italiani rispetto a quelli attuali. E' inutile, gente: Aykroyd, Ramis, Murray ed Ernie Hudson funzionavano, nel loro quartetto c'erano alchimia e carisma, probabilmente aiutava molto il fatto che la sceneggiatura fosse farina del sacco di due degli stessi attori (per la cronaca, Aykroyd e Ramis), oppure erano altri tempi, vai a sapere, sta di fatto che, a distanza di neppure 24 ore, non ricordo una battuta che sia una e, ribadisco, guardando il nuovo Ghostbusters mi sono sentita fiera solo di fronte a Kate McKinnon, che avrebbe meritato un posto accanto ai "vecchi" acchiappafantasmi, magari come la sorellina cazzuta di Egon. A tal proposito, le guest appearance dei vecchi attori sono un po' tanto sprecate, eh. Dan Aykroyd passa alla cassa in quanto produttore e se ne batte la ciolla, Murray si vede abbattere tra capo e collo una sorta di contrappasso ma viene sfruttato malissimo ahimé, Annie Potts, Sigourney Weaver ed Ernie Husdson sono assai simpatici ma finisce lì e in tutto questo il vincitore morale rimane sempre e comunque l'amatissimo Rick Moranis, che ci ha visto lungo e li ha giustamente mandati tutti a stendere. D'altronde, quando infili persino Ozzy Osbourne in un film vuol dire che se non sei alla frutta stai comunque già cominciando a sentire odore di macedonia. Pollice verso anche per la battaglia finale, ennesima occasione per inanellare una serie infinita di citazioni gratuite che mi hanno causato conati di vomito ininterrotti per varie ragioni (Slimer, mio Dio. Slimer.), per mostrare un uso decisamente improprio del flusso degli zaini protonici e, ancor peggio, per aprire la via al melenso, imbarazzante finale. Se ci sarà un sequel, spero davvero che cominci come Ghostbusters 2, ovvero con le acchiappafantasmi costrette a pagare i danni, altro che We <3 U: mi dite da quando il PG-13 ricostruisce persino i palazzi? Bah. Purtroppo per Feig il 1984 non è stato ancora cancellato dalla faccia della terra quindi Ghostbusters, in una scala che va da Vigo il Crudele a Vigo il Sacrilego, si colloca a livello Vigo la Sporcacciona.


Di Kristen Wiig (Erin Gilbert), Charles Dance (Harold Filmore), Melissa McCarthy (Abby Yates), Chris Hemsworth (Kevin), Bill Murray (Martin Heiss), Michael Kenneth Williams (Agente Hawkins), Andy Garcia (Sindaco Bradley), Annie Potts (Receptionist), Dan Aykroyd (Tassista), Ernie Hudson (Zio Bill), Sigourney Weaver (Rebecca Goring) e Joel Murray (Guardia) ho già parlato ai rispettivi link.

Paul Feig è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto film come Le amiche della sposa, Corpi da reato, Spy ed episodi di serie quali 30 Rock, Weeds e Nurse Jackie. Anche attore e produttore, ha 54 anni e due film in uscita.


Kate McKinnon interpreta Jillian Holtzmann. Americana, famosa per le sue partecipazioni al Saturday Night Live, ha recitato in pellicole come Ted 2 e lavorato come doppiatrice nel film Alla ricerca di Dory e nelle serie I Simpson e I Griffin. Ha 32 anni e tre film in uscita.


Leslie Jones interpreta Patty Tolan. Americana, famosa per le sue partecipazioni al Saturday Night Live, ha recitato in pellicole come Il fuggitivo della missione impossibile e Un disastro di ragazza. Anche sceneggiatrice, ha 49 anni e tre film in uscita.


Tra gli altri attori compaiono il già citato Ozzy Osbourne, gli sceneggiatori del Saturday Night Live Steve Higgins e Neil Casey, rispettivamente nei panni del rettore e di Rowan North, e Daniel Ramis, figlio del compianto Harold, nei panni di un metallaro. Consigliandovi di rimanere al cinema FINO ALLA FINE dei titoli di coda, se Ghostbusters vi fosse piaciuto recuperate ovviamente Ghostbusters - Acchiappafantasmi e Ghostbusters 2, nell'attesa del probabile sequel. ENJOY!

martedì 28 agosto 2012

Ghostbusters II - Acchiappafantasmi II (1989)

Continuano i post dedicati ad uno dei miei miti degli anni '80! Dopo avervi introdotto all'argomento con Ghostbusters - Acchiappafantasmi, oggi parlerò di Ghostbusters II - Acchiappafantasmi II (Ghostbusters II), diretto nel 1989 da Ivan Reitman.


Trama: Gli Acchiappafantasmi sono tornati, e stavolta devono salvare il piccolo figlio di Dana dalle mire di Vigo il Carpatico, e New York da un fiume di slime ectoplasmatico che si nutre delle emozioni negative dei cittadini...


Un po’ meno “mitico” del primo capitolo, questo Ghostbusters II ne ricalca lo schema più o meno fedelmente, con la minaccia paranormale che, a poco a poco, diventa sempre più incombente, le autorità che non credono ai poveri acchiappafantasmi e il confronto finale con l’entità maligna che, chissà perché, punta sempre alla sfigatissima quanto affascinante Dana. A differenza del capostipite, che mostrava la “novità” di un’attività come quella di acchiappare fantasmi, Ghostbusters II comincia invece dal momento in cui l’intera città di New York ha deciso di dimenticare i suoi eroi e relegarli al ruolo di ciarlatani, con ovvie conseguenze: l’ingenuità dunque, più che il difetto, che rende questo film inferiore a Ghostbusters è una sorta di blanda critica sociale che, in realtà, tradisce il buonismo e patriottismo di fondo, che punta a mostrare gli americani come un popolo fondamentalmente bue, pronto a riscoprire i valori che dovrebbero animarlo solo se c’è la possibilità di riunirsi attorno ad un simbolo, che sia una lattina di Coca Cola o la Statua della Libertà. Da qui, l’idea un po’ deboluccia ed infantile del fiume di melma “umorale”, che si nutre dell’odio e delle emozioni negative della città di New York e che tocca l’apice dell’inquinamento proprio nel periodo di Capodanno, quando tutti dovrebbero essere più propensi al perdono e al cambiamento. Uh, credici.


Detto questo, non crediate che Ghostbusters II non mi piaccia, anzi. Il film è pieno di momenti e personaggi mitici, impossibili da dimenticare o da non citare almeno una volta nella vita. Lasciamo stare per un momento i protagonisti e parliamo dei villain: come non amare il povero Janosz, con quel terribile, esilarante accento che ci hanno propinato fin da piccoli i doppiatori italiani? Roba come “il buiame”, “il bianco pelo” o “Vigo, comanda me padrone!” mi fa piangere dalle risate ancora adesso, per non parlare poi di Vigo il Carpatico, Terrore della Moldavia, l’uomo inguardabile per eccellenza, la “bionda scema” protagonista del set fotografico più esilarante dopo quello di Pozzetto in Sono fotogenico. Passando ai protagonisti e ai personaggi del primo film, c’è qualche cambiamento a livello visivo, “imposto” quasi sicuramente dall’uscita, nel 1986, della serie animata The Real Ghostbusters: le tutine degli acchiappafantasmi sono personalizzate con colori diversi, il ruolo di Winston assume leggermente più importanza, la segretaria Janine sfoggia la sgargiante e rossa capigliatura dei cartoni animati e ricompare anche Slimer come fantasma fondamentalmente buono. Più che di cambiamenti, quindi, parlerei di aggiustamenti di tiro oppure omaggi (anche alla pellicola precedente), che non cambiano comunque il fatto che l’alchimia e il cameratismo tra i vari attori riescono a dare vita al solito tripudio di gag, battute e sequenze mitiche, sostenute da effetti speciali comunque buoni, che risentono poco del peso del tempo, e da qualche momento vagamente inquietante (non so a voi, ma a me Janosz versione Mary Poppins spettrale ha sempre messo ansia!). In definitiva, un film da recuperare assolutamente.

Vigo il Carpatico approves
Del regista Ivan Reitman ho già parlato qui. Di Bill Murray (Peter Venkman), Dan Aykroyd (Ray Stantz), Sigourney Weaver (Dana), Harold Ramis (Egon Spengler), Rick Moranis (Louis), Ernie Hudson (Winston), Annie Potts (Janine), Kurt Fuller (Jack Hardemeyer) e David Margulies (il sindaco) ho già parlato nei rispettivi link. Nella pellicola compaiono anche Cheech Marin, nei panni del marinaio che commenta l’arrivo del Titanic, e Philip Baker Hall in quelli di un poliziotto, mentre Max Von Sydow presta la voce a Vigo.

Peter MacNicol interpreta Janosz. Americano, lo ricordo per film come La scelta di Sophie, La famiglia Addams 2, Dracula morto e contento e Mr. Bean – L’ultima catastrofe, inoltre ha partecipato alle serie Ally McBeal, 24, Numb3rs e Grey’s Anatomy. Anche regista e sceneggiatore, ha 58 anni.


Harris Yulin interpreta il giudice Wexler. Caratterista americano, ha partecipato a film come Scarface, Corsari, Mi sdoppio in quattro, Mr. Bean – L’ultima catastrofe, The Million Dollar Hotel e a serie come Il tenente Kojak, Dynasty, Wonder Woman, X – Files, Buffy l’ammazzavampiri e 24. Ha 75 anni e due film in uscita.


Il bambino che dice a Ray che, secondo suo padre, “gli acchiappafantasmi vendono fumo e merda” è il figlio del regista Ivan Reitman, Jason, mentre sua figlia è la bambina che gioca con il cucciolo durante l’esperimento di Egon. Per rimanere sempre in famiglia, uno degli psichiatri che cercano di curare i Ghostbusters è il fratello di Bill Murray, Brian Doyle – Murray.  Come già accennato nel post precedente, state attenti ad Aykroyd e alla sua folle idea di far uscire un terzo film e recuperate assolutamente Ghostbusters - Acchiappafantasmi. ENJOY!!!






lunedì 27 agosto 2012

Ghostbusters - Acchiappafantasmi (1984)

La recensione odierna sarà quantomeno atipica, perché andrà a toccare uno dei miei miti di sempre, il film che, probabilmente, ho visto più volte in vita mia. Sto parlando dell'indimenticabile Ghostbusters - Acchiappafantasmi (Ghost Busters), diretto nel 1984 da Ivan Reitman.


Trama: Quando gli atipici scienziati Peter, Ray ed Egon vengono cacciati dall'università decidono di mettere a frutto le loro conoscenze nel campo del paranormale reinventandosi acchiappafantasmi. Quello che non immaginano neppure lontanamente è che presto la città di New York avrà un disperato bisogno di loro...


Come ho detto, questa sarà una recensione atipica. Il motivo è presto detto: Ghostbusters è un f**tuto capolavoro, degno di essere visto sia dal più peppia dei cinefili che dal più streppone degli ignoranti, è divertente, emozionante, ben diretto, ben recitato, ben scritto, a distanza di quasi trent'anni non è invecchiato di un solo giorno e anche riguardandolo almeno venti volte, come ho fatto io, viene voglia di riprenderlo comunque e ricominciare tutto da capo. Impossibile, quindi, che la sottoscritta possa buttare giù la consueta critica obiettiva, andando anche a trovare dei difetti. Per me Ghostbusters non ne ha, punto. L'amore, di qualsiasi tipo, rende ciechi. Quindi, per una volta, mi limiterò ad elencare una serie di motivi per cui chiunque dovrebbe guardare questo film, almeno una volta nella vita.


Perché dovete imparare che, nelle biblioteche, è SEMPRE consigliabile fare silenzio.
Perché il confine tra scienza e cialtroneria è molto sottile, ma c'è una sola persona in grado di percorrerlo con incredibile eleganza.
Perché la persona  in questione, il Dr. Venkman, il meraviglioso, incommensurabile Bill Murray è stato oggetto della mia prima cotta di bambina.
Perché Dan Aykroyd con la sigarettina in bocca fa tanta tenerezza.
Perché Egon è talmente serio e compassato che è impossibile non prenderlo per il culo.
Perché Janine è la segretaria che tutti vorremmo avere... o che vorremmo essere.
Perché la sirena della "ghostmobile" è unica e indimenticabile.
Perché esistono vicini di casa talmente rompipalle e sfigati che non è possibile passare davanti alla loro porta senza essere beccati e bloccati da uno spiegone infinito.
Perché anche il vostro frigorifero potrebbe non essere sicuro.
Perché ogni volta che andrete a New York non potrete fare a meno di cercare il profilo del palazzo disegnato da Ivo Shandor, un architetto tanto geniale quanto pazzo.
Perché gli alberghi newyorchesi sono pieni di "disgustosi bioccoli" e "scarafaggi enormi, che staccano le teste a morsi".
Perché non bisogna MAI incrociare i flussi.
Perché "andammo, venimmo, e lo inculammo!"
Perché potremmo essere costretti a cercare, un giorno, il nostro Mastro di Chiavi o il nostro Guardia di Porta.
Perché i twinkie possono essere dei fantastici termini di paragone.
Perché "Qui non c'è nessuna Dana. Soltanto Zuul".
Perché quando vi chiederanno "Sei tu un Dio?", capirete qual'è l'unica e sensata risposta da dare.
Perché dovete sapere che anche l'omino dei Marshmallow, per quanto teneroso e dolciotto, può diventare l'incredibile strumento per la fine del mondo.
Perché un bacio davanti a una folla adorante non ha prezzo.
Perché, soprattutto...

"If there's something strange in the neighborhood... who ya gonna call??"

La risposta, ovviamente, è una sola. Cosa fate ancora qui? Andate a guardarvi Ghostbusters o possa l'ira di Gozer il Gozeriano abbattersi su di voi!!!


Di Bill Murray (Peter Venkman, ruolo che era stato pensato per il compianto John Belushi), Dan Aykroyd (Ray Stantz), Sigourney Weaver (Dana Barret), Rick Moranis (Louis Tully, ruolo che era stato pensato per il compianto John Candy) ho già parlato nei rispettivi link.

Ivan Reitman è il regista della pellicola e da anche la voce a Zuul e Slimer. Di origine slovacca, ha diretto film come Polpette, Stripes un plotone di svitati, I gemelli, Ghostbusters II - Acchiappafantasmi II, Un poliziotto alle elementari, Junior, Due padri di troppo, Sei giorni sette notti, Evolution e La mia super ex - ragazza. Anche produttore, attore e sceneggiatore, ha 66 anni e un film in uscita.


Harold Ramis interpreta Egon Spengler. Sceneggiatore americano (ha scritto insieme a Dan Aykroyd anche la sceneggiatura di Ghostbusters), lo ricordo per aver partecipato a film come Stripes un plotone di svitati, Ghostbusters II - Acchiappafantasmi II, Ricomincio da capo, Airheads - Una band da lanciare, Qualcosa è cambiato e Alta fedeltà. Anche produttore, ha 68 anni.


Annie Potts (vero nome Anne Hampton Potts) interpreta Janine. Americana, la ricordo per film come Jumpin' Jack Flash e Ghostbusters II - Acchiappafantasmi II; inoltre, ha doppiato la pastorella Bo Peep in Toy Story - Il mondo dei giocattoli, Toy Story 2 - Woody e Buzz alla riscossa, alcuni personaggi nelle serie Hercules e Johnny Bravo e partecipato ad episodi di Ai confini della realtà, Magnum P.I., Ugly Betty, Two and a Half Men. Anche produttrice, ha 60 anni e un film in uscita.


William Atherton (vero nome William Atherton Knight) interpreta Walter Peck. Americano, ha partecipato a film come Trappola di cristallo, 58 minuti per morire - Die Harder, Oscar - Un fidanzato per due figlie, Il rapporto Pelican, Il corvo 3 - Salvation, L'ultimo samurai e a serie come Ai confini della realtà, La signora in giallo, Nash Bridges, Oltre i limiti, Desperate Housewives, Numb3rs, Monk e Lost. Anche produttore, ha 65 anni e un film in uscita.


Ernie Hudson (vero nome Earnest Lee Hudson) interpreta Winston Zeddmore, ruolo che era stato scritto per Eddie Murphy. Americano, ha partecipato a film come il mio mito d'infanzia Leviathan (che devo rivedere e recensire!!), Ghostbusters II - Acchiappafantasmi II, Il corvo, Airheads - Una band da lanciare, Mr. Magoo, Dragonball Evolution (Cristo, l'infamous Sifu Norris era lui!!) e alle serie L'incredibile Hulk, Radici, La casa nella prateria, Hazzard, The A - Team, Oz, Senza traccia, E.R. - Medici in prima linea, Cold Case, Desperate Housewives, Bones, Heroes, Criminal Minds e Grey's Anatomy. Anche produttore, ha 67 anni e sette film in uscita.


David Margulies interpreta il sindaco. Americano, ha partecipato a film come Vestito per uccidere, 9 settimane e 1/2, Ghostbusters II - Acchiappafantasmi II, Ace Ventura - L'acchiappanimali e alle serie Il tenente Kojak, NYPD, I Soprano. Ha 75 anni e un film in uscita.


Incredibile ma vero, in mezzo alla folla quando l'unità di contenimento della centrale esplode c'è anche Ron Jeremy, almeno da quel che dice il sito Imdb. Il film ha ricevuto due nomination all'Oscar, una per i migliori effetti speciali e l'altra per la miglior canzone originale. La leggenda narra che, nelle intenzioni originali di Dan Aykroyd, il film avrebbe dovuto ambientarsi in un futuro in cui l'esistenza di squadre di Acchiappafantasmi era la prassi; purtroppo, una cosa simile sarebbe venuta a costare milioni di dollari, quindi Harold Ramis è stato ingaggiato per mettere a posto la sceneggiatura e riportarla "al presente", per così dire. Sempre rimanendo nell'ambito delle "cose che avrebbero dovuto essere", il ruolo di Gozer era stato offerto a Paul Reubens e il personaggio si sarebbe dovuto manifestare con le sembianze di Ivo Shandor, non con quelle di una donna spettrale. L'attore ha evidentemente rifiutato il ruolo, così come hanno fatto Michael Keaton per quelli di Peter ed Egon e Chevy Chase per quello di Peter. Di Ghostbusters esiste un seguito del 1989, che recensirò presto, una serie animata dal titolo The Real Ghostbusters - I veri acchiappafantasmi, che credo chiunque abbia visto almeno una volta nella vita, e il suo "sequel" Extreme Ghostbusters del 1997, serie andata in onda anche in Italia sebbene io non l'abbia mai vista. Si vocifera da tempo, inoltre, l'uscita di un Ghostbusters III: le ultime news confermano che Bill Murray se n'è giustamente chiamato fuori, mentre un delirante Dan Aykroyd conferma la volontà di coinvolgere una nuova generazione di attori per rinverdire la franchise. Che qualcuno, per quanto mi possa addolorare la cosa, lo abbatta!!! Voi, intanto, recuperate Ghostbusters II e... ENJOY!









Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...