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mercoledì 9 aprile 2014

Bollalmanacco On Demand: Terrore dallo spazio profondo (1978)

Torna l’appuntamento con il Bollalmanacco On Demand e questa volta la richiesta arriva dall’alto, ovvero da uno dei blogger più appassionati e sinceri che esista, Davide de Lo spettatore indisciplinato! Disquisendo su faccialibro di una pellicola storica come L’invasione degli ultracorpi il suo imperativo categorico è stato “Guarda il remake, è anche meglio!!” e io non me lo sono fatta dire due volte. Ecco quindi la recensione indegna di Terrore dallo spazio profondo (Invasion of the Body Snatchers), diretto nel 1978 dal regista Philip Kaufman. Il prossimo film On Demand sarà invece Moon. ENJOY!


Trama: gli abitanti di San Francisco vengono sostituiti a poco a poco da copie aliene prive di sentimenti od emozioni. Solo pochissime persone se ne accorgono e cercano di contrastare l'invasione...


Avevo visto L'invasione degli ultracorpi (tratto, come Terrore dallo spazio profondo, dal romanzo Gli invasati di Jack Finney) ai tempi delle superiori e l'avevo trovato affascinante e sottilmente inquietante, con quell'idea maccartista del nemico nascosto in mezzo alla popolazione, invisibile e perfettamente integrato, massimo emblema della paranoia anti-comunista. Nel film di Siegel non c'era nemmeno un effetto speciale eppure non si poteva evitare di provare un disagio profondo, in grado di andare ben oltre lo sguardo, una sensazione "a pelle" resa perfettamente da dialoghi e recitazione, un desiderio infausto di scendere in cantina e vedere se il baccellone alieno era lì, pronto ad assorbire e sostituire anche te, povero spettatore ignaro. Philip Kaufman con Terrore dallo spazio profondo abbandona ovviamente la paranoia politica e fa leva su un orrore più grafico (mai esagerato) e moderno, puntando più sulla de-personalizzazione già innescata dalla società e dal modo di vivere, con qualcosa di piccino ed innocuo che si introduce in casa sfruttando gli animi più sensibili e attacca familiari, amici ed amanti senza che nessuno, o quasi, se ne accorga. All'inizio vediamo infatti come la protagonista, Elizabeth, abbia un compagno che, bene o male, la considera davvero poco, preso com'è da lavoro e partite televisive che lo portano persino ad isolarsi con le cuffie: vero è che lei si accorge della sostituzione ma obiettivamente si potrebbe dire che Geoffrey è cambiato davvero poco e lo stesso vale per molti dei personaggi che popolano la pellicola di Kaufman. Considerato anche che Terrore dallo spazio profondo, fin dal principio, indica chiaramente che la Terra è sotto attacco alieno, la cosa consente agli sceneggiatori di giocare parecchio su questo aspetto della trama e rifilare allo spettatore parecchi colpi bassi (se ripenso al finale mi viene la tachicardia. Basterebbe solo questo a rendere Terrore dallo spazio profondo uno dei migliori remake mai girati), tenendolo in scacco e preda del dubbio costante riguardo alla natura di questo o quel personaggio.


Molto, ovviamente, fanno anche gli attori, tutti bravissimi (a partire da un Donald Sutherland che all'inizio è semplicemente un eccentrico e sbrigativo dottore e poi, progressivamente, perde ogni traccia di giovialità ed incredulità ma c'è anche un insospettabile e luciferino Spock!), e soprattutto quei piccoli, insignificanti dettagli che Kaufman inserisce qua e là nella pellicola: sguardi che passano repentini tra la gente, persone che corrono senza un motivo apparente, scene che vengono volutamente riprese in modo che lo spettatore non veda precisamente quello che accade, tutti questi elementi contribuiscono ad accrescere inquietudine e disagio e funzionano meglio dell'effetto speciale brutalmente palesato. Non che gli effetti in questione siano fatti male, anzi. La nascita dei replicanti, implacabile ed inarrestabile, fa tuttora abbastanza senso, così come il progressivo disgregarsi delle povere vittime terrestri, ma è soprattutto il sonoro del film (omaggiato poi da Edgar Wright nel suo La fine del mondo) a far accapponare la pelle, sia per quella commistione di sibili e battiti cardiaci che accompagnano i baccelli nelle loro metamorfosi, sia perché ogni rumore naturale scema fino ad arrivare agli inquietanti titoli di coda senza musica sia, soprattutto, per il terribile urlo che gli alieni usano per segnalare la presenza di esseri umani nei dintorni. E chi ha visto il film capirà soprattutto quest'ultimo punto, mannaggia. Ora come ora non saprei dire se ho preferito l'originale (che non vedo da decenni) o questo remake ma, indubbiamente, Terrore dallo spazio profondo è l'intelligente evoluzione di un materiale di partenza che già funzionava alla perfezione, trasposto da una piccola comunità urbana ad una grande città e, per estensione, all'intera popolazione terrestre: sicuramente la pellicola di Siegel lasciava un minimo di speranza mentre quella di Kaufman, a partire dal cameo di Kevin McCarty, l'annulla completamente diventando così un tragico specchio dell'impotenza quasi volontaria del comune uomo della strada davanti a forze occulte (non necessariamente extraterrestri) più grandi di lui. Da recuperare assolutamente!!


Donald Sutherland (Matthew Bennell), Brooke Adams (Elizabeth Driscoll), Jeff Goldblum (Jack Bellicec) e Veronica Cartwright (Nancy Bellicec) li trovate ai rispettivi link.

Philip Kaufman è il regista della pellicola. Americano, ha diretto film come L'insostenibile leggerezza dell'essere, Henry & June, Sol levante, Quills - La penna dello scandalo e La tela dell'assassino. Anche sceneggiatore, produttore e attore, ha 78 anni.


Leonard Nimoy interpreta il Dr. David Kibner. Indimenticabile Dr. Spock della storica serie Star Trek, ha partecipato ad altre serie come Ai confini della realtà, Perry Mason, General Hospital, Missione impossibile, Oltre i limiti e The Big Bang Theory. Come doppiatore, ha partecipato ai film Pagemaster - L'avventura meravigliosa, Atlantis - L'impero perduto e alle serie I Simpson Futurama. Anche regista, produttore e sceneggiatore, ha 83 anni.


Art Hindle interpreta il Dr. Geoffrey Howell. Canadese, ha partecipato a film come Black Christmas - Un Natale rosso sangue, Brood - La covata malefica, Porky's - Questi pazzi pazzi porcelloni!, Porky's II - Il giorno dopo e a serie come Starsky & Hutch, Dallas, MacGyver, Hunter, La signora in giallo, 21 Jump Street, Alfred Hitchcock presenta, Walker Texas Ranger, Beverly Hills 90210 Millenium. Anche regista e produttore, ha 66 anni e un film in uscita.


Kevin McCarthy compare in un cameo nel ruolo del Dr. Miles J. Bennell, ripreso direttamente da L'invasione degli ultracorpi, dove l'attore americano era protagonista. Ricordo anche la sua partecipazione a film come Morte di un commesso viaggiatore, I quattro dell'Ave Maria, Piranha, L'ululato, Salto nel buio, Matinee e a serie come Ai confini della realtà, Missione impossibile, Colombo, Love Boat, Dynasty, A-Team, Saranno famosi, L'ispettore Tibbs, La signora in giallo e Racconti di mezzanotte. E' morto nel 2010, all'età di 96 anni.


Tra gli altri attori presenti in Terrore dallo spazio profondo, segnalo la guest appearance di Robert Duvall nei panni del prete che all'inizio dondola sull'altalena e quella del regista de L'invasione degli ultracorpi, Don Siegel, che interpreta il tassista che dovrebbe portare Sutherland e la Adams all'aeroporto. Il film, come ho già avuto modo di dire, è il remake "ufficiale" de L'invasione degli ultracorpi ma negli anni seguenti la stessa storia è stata riproposta anche con Ultracorpi - L'invasione continua e Invasion, che vede la partecipazione di Veronica Cartwright: ammetto di non averli mai visti quindi non posso consigliarvi il recupero ma, se avete amato Terrore dallo spazio profondo, cercate almeno L'invasione degli ultracorpi, The Faculty, Il villaggio dei dannati (sia l'originale che il remake di Carpenter) e anche The Blob - Fluido mortale. ENJOY!

mercoledì 17 novembre 2010

A volte ritornano (1991)

Gli adattamenti dei libri e racconti di Stephen King hanno avuto fortuna tanto in tv quanto al cinema. Assieme a capolavori cinematografici come Shining, Il miglio verde, Le ali della libertà o Carrie – Lo sguardo di Satana, infatti, le trasposizioni migliori sono quelle televisive come It, Tommyknockers – Le creature del buio e questo A volte ritornano (Sometimes They Come Back), girato nel 1991 dal regista Tom McLoughlin e tratto dal racconto omonimo di Stephen King, pubblicato all’interno della raccolta A volte ritornano del 1978.

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Trama: Jim Norman è un insegnante, che torna al suo paese natale insieme a moglie e figlio, nonostante l’orribile trauma infantile che ha vissuto. Il fratello Wayne, infatti, era stato ucciso proprio in quel paese da un gruppetto di teppisti che erano morti un istante dopo, uccisi da un treno in transito all’interno di una galleria. Assieme agli inevitabili ricordi Jim comincia così ad essere perseguitato anche dal branco di teppisti, che sembrerebbero tornati dal regno dei morti…

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A volte ritornano non è un film particolarmente memorabile in effetti, ma è “onesto” e ben realizzato, un horror d’atmosfera quasi per nulla gore, basato solo sul paranoico senso di tensione che ci viene trasmesso dal protagonista. Gli sceneggiatori hanno preso il racconto di King e l’hanno leggermente ripulito dagli aspetti più inquietanti e pessimisti, preferendo un finale più positivo che riabilita la figura del professore, reo di avere un passato di turbe psichiche che ci vengono appena accennate ma che pesano come un macigno sul rapporto tra lui e la moglie. Il film elimina così anche il fil rouge della raccolta A volte ritornano, dove ogni racconto è un monito a non giocare con la nostra parte oscura, a non scendere a patti col diavolo, a non indagare troppo su cose che farebbero meglio a rimanere nascoste. Il film tv mette invece in risalto, in maniera molto classica ma non superficiale, il potere dei legami familiari, in grado aiutarci a superare, col tempo, qualsiasi tragedia e a consentirci di ricostruire il presente e il futuro, senza farci affondare nel passato, per quanto buio.

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Essendo un film tv sia il budget che il tasso di violenza o gore devono essere per forza contenuti. In questo caso la pellicola non ne risente visto che gli effetti speciali sono pochi ma buoni, come si suol dire, e non distolgono l’attenzione dalla storia principale, soprattutto perché è molto più inquietante qualcosa che viene suggerito piuttosto che mostrato. Per carità, l’effetto “salto sulla sedia” è garantito, soprattutto perché ad un certo punto i tre teppisti decidono di fare il “gioco della faccia” e mostrare a vari malcapitati la loro vera identità, e inoltre in una scena il destino di uno dei protagonisti viene reso con molta chiarezza quando i non morti gettano dalla macchina il suo corpo a pezzi, palleggiandosi persino la testa, ma per il resto il film si regge sull’interpretazione dei protagonisti e sulla storia in sé. Gli attori sono tutti molto bravi, a partire da Tim Matheson per arrivare ai tre redivivi teppisti, uno più irritante e fastidioso dell’altro. Effettivamente, l’unica pecca del film è quella di aver leggermente edulcorato la storia da cui è tratto, ma per chi non la conosce potrebbe essere uno stimolo a cercarla e leggerla.

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Di Tim Matheson, che interpreta Jim, ho già parlato qui.

Tom McLoughlin è il regista della pellicola. Americano e attivo soprattutto in campo televisivo, tra i suoi altri film ricordo solo Venerdì 13: Jason vive, mentre tra gli episodi di serie tv segnalo quelli girati per Freddy’s Nightmares, The Others e Senza traccia

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Brooke Adams interpreta la moglie di Jim, Sally. Tra i film dell’attrice americana ricordo Terrore dallo spazio profondo, La zona morta e il kitchissimo The Stuff – Il gelato che uccide; ha inoltre recitato in alcuni episodi delle serie Il tenente Kojak, Moonlighting, Frasier e Monk. Ha 61 anni e un film in uscita.

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Del film sono stati girati due seguiti, A volte ritornano ancora (Sometimes They Come Back… Again) del 1996 e Stazione Erebus (Sometimes They Come Back… For More) del 1998, entrambi usciti direttamente per il mercato dell’home video. Se vi piacciono i film tratti da libri di Stephen King o quegli horror dal sapore un po’ antiquato, vi consiglio di vedere It, Creepshow 2 oppure La zona morta. E ora, siccome ho parlato di un film tv e il trailer nun se trova, vi lascio con quello del secondo capitolo... ENJOY!!

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