venerdì 17 luglio 2015

Ballata macabra (1976)

Continua l'informale "rassegna Dance Macabre", discontinua ma sempre presente nel mio cuore! Oggi tocca a Ballata macabra (Burnt Offerings), diretto e co-sceneggiato nel 1976 dal regista Dan Curtis partendo dal racconto omonimo di Robert Marasco.


Trama: una famiglia decide di affittare una villa per le vacanze estive. Presto cominciano ad accadere cose strane e pericolose ed in particolare mamma Marian inizia a risentire dell'atmosfera negativa del luogo, diventando morbosamente attaccata all'edificio...


Il buon Stephen King mi sta facendo scoprire delle perle che nella mia ignoranza crassa nemmeno sapevo esistessero e, soprattutto, sta risvegliando in me il gusto per l'horror vintaggio anni '60-'70. Alla strafaccia della censura vigente, quelli erano gli anni in cui il cinema assestava allo spettatore le stilettate più cattive ed inaspettate, senza rispettare nessuno, nemmeno donne, vecchi o bambini e nell'attesa che arrivassero i Signori dello slasher o degli zombie ci pensavano onesti mestieranti come Dan Curtis a rendere insonni le notti degli americani. Pur essendo privo dei soliti fantasmi infestanti o di momenti da spavento facile Ballata macabra (il cui titolo americano si rifà ai sacrifici votivi ed è ovviamente molto più calzante anche se magari meno elegante di quello italiano) è infatti molto inquietante, tanto che ho avuto un po' di difficoltà a guardarlo da sola e al buio, soprattutto per la terrificante presenza di un terribile becchino ghignante ma non solo. L'orrore di Ballata macabra è di quelli che penetrano sotto la pelle, un'inquietudine sottile fatta di comportamenti bizzarri, improvvisi scoppi di violenza, eventi inspiegabili e silenzi, è il disagio derivante da legami familiari ed amicizie che si sgretolano poco a poco senza che i protagonisti possano fare nulla per impedirlo. E tutto perché un giorno papà e mamma decidono di passare le vacanze in una Casa. Le solite, maledette quattro mura tanto care alla tradizione gotica, a Shirley Jackson e a Stephen King, questi ultimi convinti sostenitori dell'idea che un edificio possa essere malvagio e pericoloso più di qualsiasi altro mostro partorito da mente umana. I membri della famiglia Rolf a poco a poco si lasciano condizionare dall'atmosfera di questa villa enorme, dove le serre sono piene di piante appassite e al piano superiore vive la misteriosa Mrs. Allerdyce, ottantenne con problemi di deambulazione e un'infinita collezione di ritratti fotografici, e cominciano a rimanere vittime di malesseri fisici e soprattutto mentali, in un'escalation di follia che raggiungerà l'apice nell'angosciante finale.


La Casa è la protagonista assoluta del film, un essere maligno con un sembiante ricco ed elegante che seduce la natura piccolo borghese dei protagonisti con promesse di lusso ad un prezzo troppo bello per essere vero. Gli arredi, le suppellettili, l'architettura degli interni e degli esterni diventano elementi fondamentali di Ballata macabra, tanto che la cinepresa di Dan Curtis indugia spesso in dettagli "di design" solo apparentemente insignificanti; importantissimi anche gli abiti ed il trucco di Karen Black che mutano impercettibilmente nel corso del film e diventano espressione della follia che sta prendendo il sopravvento nella mente della donna. A tal proposito, gli elementi più disturbanti di Ballata Macabra sono proprio gli attori. Non tanto la divina Bette Davis, nel ruolo spezzacuore di zia Elizabeth, quanto soprattutto Oliver Reed e la già citata Karen Black, due attori, mi si permetta la mancanza di rispetto, dotati di volti che ispirano ben poca simpatia o sicurezza; Reed ha già di suo un'espressione allucinata e una stazza imponente che lo rende inquietante mentre la Black, coi suoi lineamenti sensuali e lo sguardo cupo, è molto poco convincente nei panni della madre di famiglia. Questi due iconici artisti mettono in scena l'angosciante distruzione di un rapporto di coppia che forse cominciava già a mostrare delle crepe prima degli eventi portati sullo schermo (effettivamente Curtis aveva girato un'introduzione ambientata a New York, eliminata poi dallo stesso regista perché "troppo noiosa"), come se la vacanza fosse una sorta di riparazione, mentre un veleno invisibile si spande arrivando a contaminare anche il figlio e la zia, gli unici con in quali i protagonisti si mostrano rilassati, almeno all'inizio. A completare l'atmosfera cupa di Ballata Macabra c'è infine una bella colonna sonora che accompagna con insistenza lo spettatore fino ai titoli di coda, lasciandolo a fissarli impotente e con un discreto peso sullo stomaco, degno coronamento di un film che comincia lento, è vero, ma a poco a poco cattura proprio come la Casa che ne è protagonista. Recuperatelo, si trova tranquillamente su Youtube!


Di Karen Black (Marian Rolf), Oliver Reed (Ben Rolf), Burgess Meredith (Arnold Allardyce), Eileen Heckart (Roz Allardyce) e Bette Davis (Zia Elizabeth) ho già parlato ai rispettivi link.

Dan Curtis (vero nome Daniel Mayer Cherkoss) è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto episodi delle serie Dark Shadows e Venti di guerra. Anche produttore, è morto nel 2006 all'età di 78 anni.


Qualche anno dopo la casa utilizzata per questo film (la Dunsmuir Hellman House a Oakland) sarebbe diventata l'agenzia di pompe funebri di Fantasmi. Dan Curtis non ha mai apprezzato il finale aperto del racconto di Robert Marasco, che si interrompe con la sequenza della piscina in cui Ben guarda impotente il figlio mentre quest'ultimo cerca di non annegare, e ne ha inventato un'altro per il film che, tra l'altro, modifica leggermente anche la natura di Mrs. Allerdyce. Detto questo, se Ballata macabra vi fosse piaciuto recuperate Gli invasati, Sentinel, Changeling e Amityville Horror. ENJOY!

10 commenti:

  1. Mi ricordo del consiglio di Zio Stevie, ma questo film mi manca, seguirò il tuo esempio ed andrò a cercarmelo, già mi frego le manine ;-) Cheers!

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    1. Si trova molto facilmente sul tubo, purtroppamente mancano i sottotitoli :)
      Io intanto non vedo l'ora di gustarmi il prossimo consiglio Kinghiano invece!

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  2. Il grande cinema horror degli anni '70, quando le cose si facevano con mortale serietà e i film dovevano farti cagare addosso, non farti sorridere compiaciuto. E poi Curtis è uno a cui tutti noi dobbiamo davvero molto.

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    1. Amen. Dopo le cazzate moderne che ci vengono propinate mensilmente, immergersi in quegli anni è davvero una boccata di aria fresca.

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  3. Dev'essere terrorizzante! Ho tutta una lista di film tratti da libri di King, che vorrei recuperare, ma ho paura siano troppo spaventosi per me. Prima i libri, poi vediamo se posso reggere i derivati.

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    1. Questo però non è tratto da un libro di King (anche se Rose Red mi è sembrato molto ispirato!): sono io che ho tratto ispirazione dall'elenco di film che c'è alla fine del libro Danse Macabre, scritto da lui :)

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  4. Da appassionato di racconti gotici e di case infestate, credo proprio che recupererò questo film solo che mi spaventa non poco la mancanza dei sottotitoli.
    Ci provo comunque. :-)

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  5. Secondo me Shining ha preso molto da questo film, specialmente la scena finale

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    1. Le somiglianze, in effetti, ci sono. E probabilmente questo film ha influenzato anche la stesura del romanzo kinghiano.

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