Temo che quest’anno cinematografico mi porterà a dover rivalutare qualche attore e regista che non ho mai amato. Prima mi è toccato ammettere che Leonardo Di Caprio è migliorato nel tempo fino a riuscire a sostenere una meraviglia come Inception, ora mi tocca ammettere che Ben Affleck è un bravo regista (come attore ho ancora qualche riserva, insomma…) e consigliare il suo ultimo film, The Town, tratto dal libro Prince of Thieves scritto nel 2004 dallo scrittore americano Chuck Hogan.
Trama: Doug MacRay è un abilissimo ladro che, con i suoi tre compagni di sempre, si è specializzato nel rapinare banche e furgoni portavalori. Durante l’ultima rapina lui e i suoi prendono in ostaggio il direttore della banca, Claire. Dopo la traumatica esperienza, la ragazza viene contattata dall’FBI, e Doug decide di avvicinarsi a lei per scoprire quel che sa, solo per ritrovarsi innamorato perso, ricambiato e a rischio di compromettere l’intera banda…
Io sono un po’ di parte, lo ammetto. Chi mi conosce sa che, forse prima ancora degli horror, i film che mi fanno veramente uscire di testa sono quelli imperniati su piccole bande di malviventi, ladri o mafiosi, pellicole che raccontano modi e luoghi del sottobosco criminale. Inutile dire, quindi, che Casinò e Quei bravi ragazzi di Scorsese, piuttosto che Il Padrino, passando per Sleepers fino ad arrivare a I Sopranos sono cose che riguarderei mille volte senza stancarmi mai. The Town omaggia, in parte, tutti questi film e serie, spostando l’”azione” in una realtà a me sconosciuta, la Charlestown di Boston, che a quanto pare è la culla dei rapinatori di banche. Il film quindi, come i grandi precursori, non si limita a mostrarci semplicemente le rapine, la lotta con l’FBI, le violenze che circondano queste persone, ma anche la loro vita, le personalità e i problemi dei singoli criminali. Ben Affleck in particolare si concentra sui due opposti, il pacato e ragionevole Doug, il cui unico sogno è di lasciarsi alle spalle Charlestown, e il violento Jim, suo migliore amico e quasi fratello, figlio immutabile della realtà in cui è nato e cresciuto. Fulcro del loro contrasto, come in ogni storia criminale che si rispetti, una donna, la semplice Claire, outsider in più di un senso in quanto estranea sia alla realtà quasi mafiosa in cui sono invischiati i protagonisti che alla città in cui vivono, e forse per questo l’unica in grado di catturare occhi e cuore di Doug, portandolo via da amici, complici, ex fidanzate e presunte figlie illegittime.
The Town è molto ben fatto, come regista Ben Affleck è decisamente meglio che come attore. Splendide le rapine che ci vengono mostrate, con un montaggio serratissimo e l’idea inquietante di far indossare alla banda delle maschere di gomma (le suore fanno molto più senso degli scheletri, effettivamente…), emblematiche alcune immagini, come quella di Claire che cammina bendata e a piedi nudi verso la riva del mare (“Credevo che prima o poi avrei sentito il vuoto e sarei caduta…”) o come quella in cui il bastardissimo fioraio Fergie, tra parentesi il personaggio più riuscito del film assieme al folle Jim, mette il protagonista davanti ad una spiacevole verità mentre ripulisce le rose con un coltello, tagliando con violenza spine e foglie. Purtroppo Affleck, a differenza dei grandi autori, è immaturo ancora e si concede a qualche ingenuità o, peggio, a qualche desiderio del pubblico femminile (le immagini in cui si mostra seminudo a balestrarsi sono sicuramente piacevoli ma inutili, a pensarci bene…), e quel che ne risente è, paradossalmente, proprio la love story che dovrebbe essere il fulcro del film. Troppo inverosimile, nata dal nulla e basata su una reciproca tristezza che, lungi dall’essere commovente, strappa delle matte risate: il direttore di banca sarà anche caruccetto (anche se indossa sempre la stessa roba, bisogna dirlo…) ma vorrei sapere in quale mondo un rapinatore si prenderebbe il tempo di sussurrarle con voce suadente per calmarla mentre cerca di aprire la cassaforte, senza contare che i due si innamorano seguendo battute trite e ritrite con l’aggiunta di roba come: “Ah, che bella giornata di sole!” “No, a me le giornate di sole ricordano quando il mio fratellino è morto…” “Ah diamine, non lo sapevo. Beh, che dire, mia madre ha abbandonato me e quell’ubriacone di mio padre quando ero piccolo, ho passato mesi a cercarla come un fesso, consolati…” Ma ammazzatevi, che sfiga santo cielo!! A fronte di questo, ben venga un personaggio come quello di Jim, che almeno vivacizza il tutto con degli scatti di follia (e per fortuna Affleck non ha tentato l’omaggio a Joe Pesci, dando all’irlandesotto un’impronta abbastanza personale, sennò sarebbe stato passabile di fucilazione) e riporta il film sul giusto binario. Nonostante questo, comunque, The Town è davvero un bel film che merita di essere visto.
Di Ben Affleck, regista ed interprete del protagonista, ho parlato qui, mentre l’ubiquo Pete Postlethwaite, che interpreta Fergie, lo trovate qui.
Rebecca Hall interpreta Claire. Inglese, ha partecipato a film come The Prestige, Vicky Cristina Barcellona e Dorian Gray. La sua carriera è solo all’inizio quindi! Ha 28 anni e tre film in uscita.
Jeremy Renner interpreta James Coughlin. Californiano, ha partecipato a film come North Country e 28 settimane dopo oltre che a serie tv come Angel, CSI e Dr. House. Ha 39 anni e quattro film in uscita, tra cui The Avengers, dove avrà il ruolo di Occhio di falco.
Chris Cooper interpreta Stephen MacRay, il padre del protagonista. Bravissimo attore che ricorderò sempre nei panni dell’ambiguo vicino di Kevin Spacey nello splendido American Beauty, tra gli altri suoi film segnalo Io me & Irene, Il patriota, l’ammorbante Seabiscuit, Capote e Syriana; ha inoltre partecipato a serie come Miami Vice e Law & Order. Americano, ha 59 anni e un film in uscita.
E ora qualche curiosità: Titus Welliver, che interpreta l’agente Dino, è un attore che sicuramente i fanatici di Lost ricorderanno bene, visto che ha dato volto e voce al fantomatico “Uomo nero”, il fratello/avversario di Jacob nell’ultima serie. Peccato invece per il povero Victor Garber, attore che io adoro e che interpretava il padre di Sydney Bristow in Alias, che si riduce ad una comparsata da sfigato nei primi dieci minuti di film. Vi lascio quindi con il trailer originale del film... ENJOY!
A me è piaciuto molto, anche se non come "Gone baby gone". Sono convinta che Affleck come regista continuerà a fare grandi cose.
RispondiEliminaIl film che citi non l'ho mai visto... di cosa parla?
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