L'estate si sta avviando verso la fine, e nell'attesa che arrivino filmoni un po' più importanti, le sale continuano a proporci riempitivi più o meno validi. Ieri sera, per esempio, sono andata a vedere il thriller Dream House, diretto nel 2011 dal regista Jim Sheridan.
Trama: Will Atenton è uno scrittore che decide di trasferirsi con la famiglia in una casetta in campagna. La vita scorre lieta, almeno finché l'uomo non scopre che l'amena dimora era stata teatro, anni prima, di una terribile strage...
Sono sincera, mi aspettavo il peggio del peggio da questo Dream House, invece nonostante tutto è un film che si lascia tranquillamente guardare. La trama è sicuramente di una banalità sconcertante, nonostante il doppio twist che sorprende lo spettatore a metà pellicola e sul finale, e sicuramente il film non si distingue per eccessiva complicatezza o ardite scelte registiche, né per la particolare bravura degli attori, ma nonostante tutto Dream House intrattiene per tutta la sua durata e riesce a catturare all'amo lo spettatore con la solita, semplicissima domanda: "cos'è davvero successo in quella casa?". Le risposte arriveranno, con un po' di pazienza e qualche scena "da Mulino Bianco" che rallenta la prima parte della pellicola, ma dalla seconda parte in poi il ritmo accelera e le domande si moltiplicano, così come vengono risolte alcune apparenti incongruenze che mi avevano fatto storcere il naso e lanciare strali contro lo sceneggiatore (la fretta, in questo caso, è cattiva consigliera!). Il risultato finale, almeno per quanto riguarda la trama, non è male ed è risolutivo, a tratti anche commovente, ma sicuramente Dream House vince per la motivazione scatenante più idiota sulla faccia della terra, un misunderstanding talmente grossolano che verrebbe voglia di prendere a badilate in faccia tutti i coinvolti.
Passando all'aspetto tecnico, sarebbe bene segnalare che il regista si è praticamente visto strappare dalle mani il film dai produttori, che lo hanno rimontato in base ai propri gusti, costringendo praticamente Sheridan e gli attori a disconoscere la pellicola. Ciò detto, nonostante Dream House sia una ghost story non ci sono praticamente effetti speciali, il che non è un male in questo caso. Le scenografie mi sono piaciute molto, soprattutto per quel che riguarda la casa del titolo, che riesce ad essere contemporaneamente calda, accogliente (vedi gli infantili ma graziosi fiori che Libby disegna sui muri) e labirintica e misteriosa (il sotterraneo dove Craig trova i mocciosi intenti a celebrare i loro rituali mi ha sconcertata lì per lì!). Gli attori, secondo me, non danno proprio il loro meglio, sebbene Craig e la Weisz si siano conosciuti e innamorati proprio sul set. La migliore tra tutti è sicuramente Rachel Weisz, nei panni di una moglie e madre la cui vita perfetta viene travolta da eventi inspiegabili e sempre più tragici, costretta a prendere consapevolezza di una realtà che sarebbe meglio ignorare; Naomi Watts, l'altra presenza femminile della pellicola, è purtroppo costretta in uno dei ruoli peggiori della sua carriera, poco meno che insignificante, mentre Daniel Craig è bravino, soprattutto quando il personaggio arriva finalmente a scoprire l'atroce verità legata agli omicidi, ma quell'espressione perennemente imbroncettata e una vaga mollezza me lo rendono un po' inviso. Infine, per quanto riguarda la presenza di ottimi caratteristi come Elias Koteas e Marton Csokas, come al solito mi spiace vederli sprecati in ruoli che non ne esaltano le qualità. Riassumendo, quindi, Dream House è un thriller soprannaturale che non stupisce né esalta, ma è comunque un valido intrattenimento ed è sicuramente ben realizzato. Se amate le ghost story un po' particolari come me non dovreste rimanerne delusi, ma se cercate emozioni forti evitate pure.
Di Daniel Craig (Will Atenton), Naomi Watts (Ann Patterson), Rachel Weisz (Libby), Elias Koteas (Boyce) e Marton Csokas (Jack Patterson) ho già parlato nei rispettivi link.
Jim Sheridan è il regista della pellicola. Irlandese, ha diretto film "storici" come Il mio piede sinistro e Nel nome del padre. Anche produttore, sceneggiatore e attore, ha 63 anni e tre film in uscita.
Jane Alexander (vero nome Jane Quigley) interpreta la dottoressa Greeley. Americana, ha partecipato a film come Tutti gli uomini del presidente, Kramer contro Kramer, Le regole della casa del sidro, The Ring, Il mai nato e Terminator Salvation. Anche produttrice, ha 63 anni e un film in uscita.
Le due splendide bimbe protagoniste del film, Taylor e Claire Geare, avevano già interpretato la figlia di Leonardo di Caprio (in età diverse, ovviamente) nel bellissimo Inception, mentre Rachel G. Fox, che in Dream House interpreta la figlia di Naomi Watts, aveva già partecipato alla serie Desperate Housewives come figliastra di Lynette. Se il film vi fosse piaciuto, consiglio la visione di Shutter Island, Il sesto senso, Secret Window, The Others o Number 23. ENJOY!
Il tipico horroretto estivo quindi?
RispondiEliminaQualcosina di più, ma proprio poco :P
EliminaAppena finito la visione. L'inespressività di Craig unita al insulsa trama lo rendono un film perfetto per un sabato sera su Rai2.
RispondiEliminaAddirittura? XD
EliminaMah, sarà che a me piace proprio il genere, ma non l'ho trovato così angoscioso.
daniel craig bravino?
RispondiEliminama non diciamo assurdità! :)
con un altro attore, diciamo un attore vero, il risultato sarebbe potuto essere più decente..
Confermo il bravino, perché secondo me Craig è perfetto per il ruolo di uomo stordito che non capisce un razzo e continua ad essere succube della moglie e degli eventi XD
EliminaCiò non toglie che, vista la vaga somiglianza di alcuni aspetti della trama, un Jim Carrey come quello di The Number 23 se lo mangia a colazione l'imbronciato Craig :P
Sicuramente tra le mie prossime visioni:)
RispondiEliminaAttendo giudizi, allora ^_*
EliminaMi ricorda alquanto The Woman in Black e il mistero di Rockford ergo credo proprio che lo vedrò :-)
RispondiEliminaSaluti.
Per quanto non mi abbia fatto impazzire The Woman in Black, sia quello sia il bellissimo Il mistero di Rookford sono avanti anni luce rispetto a questo Dream House ^__*
Eliminavisto...ma mi sgridi se ti dico che non ho capito una fava?
RispondiEliminacioè (SPOILER) alla fine il tizio che lui ha incontrato sul treno è l'assassino,ok perchè? e che c'entra il marito di naomi watts? (fine SPOILER) sono io che non ho prestato molta attenzione al film probabilmente
SPOILER
RispondiEliminaAllora, il marito di Naomi Watts aveva pagato l'assassino (Elias Koteas) per fare fuori lei. L'idiota, però, ha sbagliato casa e ha massacrato la famiglia di Daniel Craig. Quando quest'ultimo lo ha beccato sul treno, molto probabilmente l'assassino lo stava pedinando per cercare di capire se Craig sapeva qualcosa...
FINE SPOILER
Spero di esserti stata utile ^__^