Con la recensione di oggi si conclude il mio forsennato recupero horror post-vacanziero e, brutto da dire, mi tocca chiudere biasimando il regista Ti West e il suo The Sacrament, da lui diretto e sceneggiato nel 2013.
Trama: tre reporter di Vice si recano nella comunità denominata Eden Parish, dove si è ritirata la sorella di uno dei tre dopo essersi disintossicata. Apparentemente tutti gli abitanti della comunità vivono come se si trovassero in un paradiso in terra ma non tutto è quello che sembra...
Ti West, mi hai DIluso profondamente. Già me lo aspettavo dalle recensioni lette in giro per i vari blog ma ritenevo davvero che sarei stata immune dal diludendo e avrei fatto la voce fuori dal coro, forse in virtù di quell'Eli Roth che figura tra i produttori. Invece, si può dire? The Sacrament è una palla. Peggio, The Sacrament è di una banalità sconcertante. Ancor peggio, The Sacrament non comunica NIENTE, né una riflessione, né un senso di inquietudine, niente di niente. L'ultima pellicola di Ti West ha un finale già scritto in calce fin dall'inizio del film e la storia si trascina stancamente tra un "ma vah?? Non l'avrei mai detto..." dello spettatore e l'altro scodellando personaggi stereotipati, odiosi e molli come una figa molla. Non c'è possibilità di interessarsi alle sorti dei tre reporter come accadeva invece in The Innkeepers perché l'allegro trio di protagonisti è composto fondamentalmente da deficienti che hanno già pittato tutto il marciume che si nasconde dietro l'apparente perfezione della comunità e, nonostante questo, come dei beoti, attendono l'inevitabile destino quando avrebbero dovuto girare i tacchi e chiamare le autorità appena avvistate le guardie coi fucili automatici. La formula dello pseudo-documentario non riesce a rendere la cosa più realistica né a sconvolgerci con le interviste ai rincoglionitissimi membri della comunità perché, di fatto, non scatta nessun meccanismo in grado di farci provare pietà per queste pecore da macello, al limite un odio sconfinato il cui fulcro si concentra ovviamente sulle figure di Padre e della sorella scema del reporter ma si estende poi a tutta l'inenarrabile manica di cretini immortalata dal regista.
Hai voglia a far ripetere a tutti i personaggi di quanto sia carismatico Padre: ogni volta che Gene Jones, l'attore che lo interpreta, apre bocca fa cadere i maroni per le banalità che ne escono (conciato poi come un'incrocio tra il vecchio Elvis e un bolso poliziotto di provincia...), come se bastasse citare un paio di volte il vangelo con fare misterioso per acquisire un'improvvisa aura di irresistibile magnetismo. Quindi, basare buona parte della storia su un "santone" poco credibile è già un bel passo falso ma purtroppo non è solo questo a non andare nella pellicola. Per esempio, nonostante tutti gli horror visti mi ritengo una persona molto sensibile e, fidatevi, le inquadrature di Ti West sul finale di The Sacrament (indubbiamente l'aspetto più interessante del film, ulteriore conferma della bravura tecnica di uno dei pochi registi in grado di girare un mockumentary senza indurre nausea allo spettatore) avrebbero dovuto farmi sentire depressa, sporca e addolorata mentre invece continuavo a ripensare a tutto ciò che mi era stato detto e mostrato prima e a chiedermi il motivo per cui un film così zeppo di nulla avrebbe dovuto interessarmi. No, davvero, vorrei capire cos'abbia spinto Ti West a prestarsi a girare e, peggio, scrivere una simile belinata. La critica verso laGGente che si fa abbindolare dal primo venuto? Vabbé. La critica verso la società che spinge le persone a rivolgersi ai peggio imbonitori per la disperazione? Meh. La critica verso quei giornalisti che vogliono fare scoop a tutti i costi? Nah, non mi è sembrato. La voglia di girare l'ennesimo mockumentary sperando che gli spettatori avrebbero apprezzato un'altra delle tremilasettecento variazioni sul tema? Illuso. E illusa anche io che, per un attimo, ci avevo creduto. Adesso tocca aspettare al varco Eli Roth col suo The Green Inferno, sperando che non mi diluda anche lui!
Del regista e sceneggiatore Ti West ho già parlato qui. Joe Swanberg (Jake) e AJ Bowen (Sam) li trovate invece ai rispettivi link.
Anche Amy Seimetz, che interpreta Caroline, aveva già partecipato a You're Next come Joe Swanberg e AJ Bowen mentre Gene Jones che, come ho detto, interpreta Father, era il vecchio commesso che rischiava di venire fatto secco da Javier Bardem in Non è un paese per vecchi. ENJOY!
piatto, terribilmente piatto. E pensare che, vista la storia, poteva uscire qualcosa di strepitoso..diludendo, grande diludendo..
RispondiEliminaConcordo. Col materiale di partenza non ho davvero capito come sia riuscito Ti, sempre così attento a personaggi ed atmosfere, a tirare fuori una roba simile.
Eliminaun po' diludendo, però il discorso socio-politico non l'ho trovato così scontato e la storia qualche spunto di riflessione lo offre.
RispondiEliminaMah, sarà che arrivata al "dunque" ero già così scoglionata da non prestare quasi nemmeno più orecchio ai dialoghi ma l'ho davvero trovato di un'impersonalità e una banalità sconcertanti. Peccato.
EliminaI film horror non hanno più nulla da offrire, niente spunti, l'originalità e l'innovazione sono spariti da un pezzo. Perché stupirsi? Quella casa nel bosco è stato il canto del cigno: l'horro ormai è fatto per riderci su, punto e basta.
RispondiEliminaEh ma io mi stupisco e ci rimango male, soprattutto visti i precedenti di Ti West e la sua capacità di creare inquietudine ed atmosfera partendo da elementi quotidiani e semplici. Qui non c'è nulla di tutto questo, nemmeno si ride.
EliminaRicordo che ho visto la recensione su Pensieri Cannibali.
RispondiEliminaAltro film che salto volentieri :)
Non posso consigliarti diversamente :D
EliminaDelusione pazzesca... Io ci ho visto una certa riflessione sulle tecniche di ripresa e sul linguaggio cinematografico. Ma forse l'ho vista solo perché l'ho voluta, disperatamente, vedere...
RispondiEliminaNo, probabilmente perché ne capisci di queste cose. Ma un profano vede davvero solo il vuoto cosmico!
EliminaAppena ho letto la trama mi è subito venuto in mente ''Il prescelto'', ma evidentemente non c'entra nulla.
RispondiEliminaMa quello con Nic Cage? no, santo cielo, Ti West non è caduto così in basso per fortuna! XD
EliminaMi sa che sono l'unico ad averlo apprezzato... :)
RispondiEliminaIo non credo che il film racconti, come un film dovrebbe fare, una storia. Una storia di ignoranza e stupidità. Il nulla che si respira io l'ho interpretato come la ricerca di qualcosa che purtroppo non esiste, e a volte da questo nulla possono affiorare dei mostri.
Amen
Ha parlato Padre Eddy della Sacra Maria Vergine Addolorata
Errata corrige: ...Io credo che il film...
Elimina(il non mi è scappato ;) )
Beh, come interpretazione la tua mi sembra più che valida! Purtroppo la Storia non mi ha coinvolta e credo che simili tematiche siano state sviscerate meglio in altri film...
EliminaNon essendo un'amante del genere horror e affini, a me il film era piaciuto, trovando tutto sommato ben sfruttata l'ormai stantia tecnica del mockumentary. A reggere è stata su tutte la storia e la sua insensatezza, con quel finale quasi splatter che un po' di ansia me l'ha messa... Cercherò di vedere -se la tremarella me lo concede- gli altri film di Ti per capire quanto diludendo può esserci in una prospettiva più ampia.
RispondiEliminaI film di West non sono da tremarella, tranquilla. Però non escludo che, se ti prenderà com'è successo con me, The Innkeepers riesca a colpirti in maniera ben più subdola e profonda!
EliminaE' vero, grandissima delusione per un film che non sembra di Ti West e che non so a chi potrebbe mai piacere. Banale e noioso. Bah.
RispondiEliminaEppure qualche estimatore ce l'ha. Comunque spero Ti West torni agli antichi fasti, già l'episodio di The ABCs of Death mi aveva deluso!
EliminaFilm fiacchetto, anzichenó. Ti consiglio la visione del documentario da cui è tratto il film (lo trovi su youtube digitando "Jonestown), disturbante a dir poco, visto che tratta del piú grande suicidio di massa della storia dell'umanità. Il film ha di buono che è fedele quasi al 100% ai fatti storici.
RispondiEliminaBaciotti dal tuo Carletto preferito!
Grazie per la segnalazione Carletto, se lo dici tu mi fido, quindi provvederò... e bentornato a commentare!! *__*
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