martedì 9 giugno 2015

Lupin III: Una cascata di diamanti (1996)

Procede pian piano, con la solita lentezza, il recupero dei film di Lupin. Oggi facciamo un salto fino al 1996, anno in cui Gisaburo Sugii dirigeva e co-sceneggiava lo special TV Lupin III: Una cascata di diamanti ( ルパン三世 トワイライト☆ジェミニの秘密 - Rupan Sansei  - Towairaito Jemini no himitsu).


Trama: in punto di morte, il vecchio boss della mala Dolun da a Lupin la metà di un diamante che dovrebbe condurlo ad un enorme tesoro nascosto in Marocco...



Se dico che praticamente non ricordavo nulla di questo Lupin III: Una cascata di diamanti (il cui titolo della prima edizione televisiva italiana omaggia sfacciatamente un film di 007) è perché il film in questione è praticamente un'avventura in solitaria di Lupin, dove Jigen e Goemon si vedranno si e no per una decina di minuti complessivi e Zenigata e Fujiko poco di più. Capirete che per una ragazzina fanatica di Jigen come la sottoscritta questo equivaleva a una dichiarazione di guerra in grado di portarmi al disinteresse totale ma crescendo si cambia e, sinceramente, ora piuttosto che vedere il mio pistolero preferito mettersi a fare delle belinate preferisco che non compaia proprio. In questo caso, Sugii e soci imbastiscono una trama che, per fortuna, si distacca un po' da quella della solita banda alla ricerca di un tesoro, che gioca poco sulla tecnologia e i gadget di Lupin e molto su un suo lato maggiormente "intimista", arrivando a creare atmosfere simili (ho detto simili. Non identiche) a quelle del capolavoro Il castello di Cagliostro; nel corso del film ci vengono mostrati un crudele conflitto etnico-religioso, una polizia corrotta e, finalmente, la nascita di un sentimento credibile tra Lupin e la "bella ragazza" di turno, la giovane e vivace Lala che tanto mi ha ricordato la miyazakiana Clarice. Personaggi come Lupin, Zenigata e persino Goemon hanno momenti umoristici ma non raggiungono mai gli estenti a cui mi avevano abituata le ultime pellicole che ho guardato (tanto che Zenigata parrebbe quasi un ispettore serio!); al limite, giusto Fujiko, per la prima volta bionda, sembra avere assorbito la caratteristica e proverbiale deficienza tipica delle bimbo stereotipate... il che, sebbene la cosa mi abbia lasciata un po' perplessa, per i maschietti in generale e per Lupin in particolare, non è una cosa negativa.

Uomo o donna chi lo sa, c'è soltanto ambiguità! (cit. Mr Two Von Clay)
Infatti la bella Fujiko in Una cascata di diamanti mostra tutte le sue grazie, più che in altre occasioni. Ma proprio tutte, piegata letteralmente ai voleri di un fanservice spietato che sbatte in faccia allo spettatore le prosperose tettone e le scolpite chiappe della signorina Mine in più di un'occasione. E per la prima volta da che ricordi, signori miei, Lupin riesce ad arrivare fino in fondo! Potenza della tinta bionda, ovviamente. Come, non ricordate questo dettaglio piccante? Può essere, perché tra tutti i film di Lupin che sono passati in TV nel corso degli anni, Una cascata di diamanti è stato quello che la censura è riuscita maggiormente a massacrare, fino a stravolgere persino la natura di alcuni protagonisti. Prendiamo per esempio quel gigantesco donnone che risponde al nome di Sadachiyo: già nell'adattamento italiano la "ch" viene pronunciata come CHiave e non come CIoccolata, cosa di per sé gravissima, ma se vi capitasse tra le mani la versione giapponese (com'è successo a me) scoprirete anche che Sadachiyo donna non è, anzi, è un bel maschione che Lupin prende in giro in quanto gay e che Goemon cerca di punire per lo stesso motivo. Il povero Sadaciyo ha insomma subito il "trattamento Lord Zachar", come ricorderà chi guardava Sailor Moon proprio in quegli anni. Il direttore della polizia Gundàm invece ha subito il trattamento "Sana che diventa Rossana e Akito che diventa Heric" perché il poveraccio in originale si chiamerebbe Jean Pierre e non si porta appresso nessun Peter Rey. Insomma, il solito pasticciaccio brutto degli adattamenti italiani firmati MerDaset che, per fortuna, in tempi di internet, DVD e shopping on line si può tranquillamente bypassare. Anche perché così ci si riesce a godere la bella canzone che fa da colonna sonora al viaggio nel deserto di Lupin e Lala, le cui parole sono ovviamente assenti nella versione italiana. E con quest'ennesima testimonianza della nostra Crassa ignoranza e insulsa mancanza di rispetto verso le opere originali, passo e chiudo. Al prossimo Lupin!

Gisaburo Sugii è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Giapponese, ha diretto episodi delle serie Astroboy, Il grande sogno di Maya, Prendi il mondo e vai e Street Fighter II: V. Anche animatore, ha 75 anni.


Lupin III: Una cascata di diamanti è stato distribuito in Italia anche coi titoli (più fedeli a quello originale) Il diamante penombra e Lupin III: Il segreto del diamante penombra. Se il film vi fosse piaciuto recuperate tutti i film dedicati a Lupin di cui ho parlato finora! ENJOY!

18 commenti:

  1. E' stato uno dei film di Lupin che mi è piaciuto meno, ora mi fanno cagare quasi tutti debbo dire,,, tranne i primissimi^^

    Moz-

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    1. Eh secondo me col tempo la qualità è calata sempre più... ma La tomba di Jigen Daisuke è un capolavoro u__u

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    2. Non ricordo se l'ho visto o meno...

      Moz-

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    3. La tomba di Jigen Daisuke? Sicuramente non l'hai visto o non l'avresti dimenticato :P

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  2. Con tutto che ho sempre sperato che Lupin arrivasse "a punti" con Fujiko, questo film è veramente una tristezza, visto una volta a fine visione mi sono detto "Mai più", concordo in pieno con te ;-) Cheers!

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    1. In verità questo è uno dei TV special che mi è dispiaciuto di meno... visto in giapponese, perlomeno, ché in italiano è improponibile davvero!

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  3. Io se l'ho visto proprio non me lo ricordo.

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  4. E' uno di quelli che mi piacque di meno.. Mi è sempre sembrato il più prevedibile dei film di Lupin

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    1. Personalmente, ne ho visti di ben peggiori ma la versione italiana è davvero penosa e rischia di renderlo più brutto di quanto non sia!

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  5. Penso di averlo visto tempo fa, ma sinceramente non ne ho grossi ricordi...

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    1. Come ho detto, il problema è che l'adattamento italiano lo ha reso più anonimo di quanto non sia...

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  6. Andrò controcorrente, ma per me questo è uno dei migliori special di Lupin assieme a "Lupin walther p38". L'ambientazione da bambino mi colpi molto, ricorda molto i vecchi film come "Lo sceicco" di Rodolfo Valentino e le storie de "le mille e una notte". La storia è molto carina e si concentra sopratutto nel rapporto tra Lupin e Lala, cosa che ho molto apprezzato. Il fan service non mi dispiace e da quello che mi ricordo non era neanche molto presente (o perlomeno molto minore rispetto allo standard attuale), e per una volta questa Fujiko bionda è meno odiosa del solito. Lala è uno dei pochi personaggi che potrebbe fare da spalla fissa al ladro gentiluomo, oltre alla bella di turno da salvare. Il difetto più grosso è un nemico prevedibile e non molto interessante ed dei comprimari che compaiono solo per il minimo sindacale. Per il discorso della censura sono completamente d'accordo con te.

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    1. Io non lo metterei tra i migliori ma sicuramente tra quelli più particolari e meno banali; purtroppo da ragazzina non sono riuscita ad apprezzarlo per i motivi che ho scritto ma ora che sono cresciuta l'assenza di comprimari non mi turba più di tanto. Come ne La tomba di Jigen Daisuke, evidentemente gli sceneggiatori hanno capito che è meglio mostrare i personaggi poco ma bene piuttosto che ridurli ad insopportabili macchiette!!!
      Detto questo, non vedo l'ora di riguardare Lupin walther p38 che è anche uno dei miei preferiti!
      Grazie per essere passato intanto :)

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    2. Di nulla! Seguo con molto piacere il tuo blog, se poi si parla di Lupin divento aficionados.

      La tomba di Jigen Daisuke davvero un bel film! Mi è piaciuto molto.

      Per Lupin walther p38 aspetto la tua recensione! è lo special che preferisco in assoluto.

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    3. Spero più che altro che la cassetta non si sia rovinata come molte altre sue "sorelle" altrimenti ci metterò un po' a recuperarlo ma se non rammento male la cronologia dovrebbe essere il prossimo di cui parlerò! :)

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  7. La censura italiana di quel periodo era diventata veramente una barzelletta.. era anche fatta talmente male che si capiva benissimo tutto quello che c'era dietro.. -_-

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    1. Tra l'altro!
      Ricordo con particolare schifo i fermi immagini imbarazzanti oppure i tagli fatti con l'accetta che portavano dal nulla a tutt'altra situazione... T__T

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