martedì 5 aprile 2022

Madres paralelas (2021)

Il penultimo film recuperato in vista della Notte degli Oscar è stato Madres Paralelas, diretto e sceneggiato nel 2021 dal regista Pedro Almodóvar.


Trama: Janis è una fotografa di quarant'anni, che rimane incinta nel corso di una relazione con un archeologo; in ospedale incontra Ana, adolescente rimasta incinta dopo una violenza sessuale di gruppo, e tra loro si forma un legame...


¿Que pasa, Pedro?
Me lo sono chiesta alla fine di Madres Paralelas, ennesima pellicola sul moscio andante recuperata durante la forsennata corsa agli Oscar, imperniata su argomenti talmente scottanti che avrebbero dovuto sciogliermisi gli occhi in lacrime e, invece, mi hanno lasciata a fissare lo schermo facendo spallucce. Dov'è finito il Pedro Almodóvar capace di emozionare e stupire lo spettatore, che qui inserisce, per buona misura, un paio di scene lesbo completamente "a cazzo di cane" neanche fosse un vecchio rattuso? Non lo so, ma qui, salvo per la bellezza della fotografia e delle scenografie o per la presenza di un paio di attrici feticcio, non l'ho proprio trovato, e Madres Paralelas si è rivelato un mezzo pasticcio pieno di buone intenzioni portate a perdere. Sono tanti, infatti, i temi importanti presenti in Madres Paralelas. Si parte da ben tre diverse concezioni di maternità in tre età diverse, con persino dei rimandi alla condizione della donna nell'epoca franchista, si passa attraverso esperienze terribili come stupri di gruppo, morte, abbandono e depressione e si arriva a un discorso più ampio sulla storia e su come questa non possa mai venire cancellata o messa a tacere, nonostante in molti provino a farlo, quindi carne al fuoco ce ne sarebbe. E Madres Paralelas non è nemmeno un film orribile, perché è dotato di una bella fotografia e delle ottime scenografie, inoltre la recitazione di Pénelope Cruz e della co-protagonista Milena Smit è decisamente di alto livello. Eppure, almeno con me, il film non ha funzionato.


Non ha funzionato perché tutta la carne al fuoco è stata messa in piatti separati, senza che si amalgamassero tra loro. Le vicende raccontate, soprattutto la "cornice" della fossa comune con dentro i cadaveri di uomini fucilati dai soldati di Franco, sembrano slegate le une alle altre oppure unite in maniera talmente forzata che, a tratti, sembra di guardare una soap opera; il cuore della trama, in particolare, è qualcosa di talmente "grosso", importante e sconvolgente (benché sia un twist che si capisce più o meno dopo 20 minuti) che quando i nodi dello stesso vengono al pettine ci si aspetterebbe un po' più di tempesta emotiva da parte dei personaggi, invece la cosa viene gestita abbastanza in fretta, come se non fosse quello il punto su cui soffermarsi. Magari non lo era, d'accordo, però allora non ho capito quale fosse l'aspetto più importante per Almodóvar, visto che ogni cosa mi è parsa buttata lì per far mucchio, per assistere a confronti tra donne (e uomini, talvolta) interessanti ma privi di cuore, fiaccati da un'eccessiva insistenza sulle tenere faccette di bambine e sulle moine delle mamme, a proposito delle quali apro una parentesi. Ammazza quanto è difficile essere madri in Spagna, devastate dai figli nonostante la presenza costante in casa di almeno una colf e una tata: furba è stata la Cruz a prendersene una multitasking, anche se un po' pesa e rompipalle, bisogna dirlo. Alla prossima, Pedro!


Del regista e sceneggiatore Pedro Almodóvar ho già parlato QUI. Penélope Cruz (Janis), Rossy De Palma (Elena) e Julieta Serrano (Brígida) li trovate ai rispettivi link.

2 commenti:

  1. Ha convinto pochissimo anche me, e nonostante la bravura, la candidatura agli Oscar e la vittoria a Venezia della Cruz non me la spiego, soprattutto se in concorso aveva anche il meraviglioso "Finale a sorpresa" che finalmente uscirà al cinema.
    Bando a questa pubblicità gratuita, penso ancora che Pedro avesse un paio di idee ma non fosse in grado di farne un film, e così le ha mescolate alla bell'è meglio.

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    Risposte
    1. Lei è bravissima e non si discute, però il film è davvero loffio e sconclusionato.
      Finale a sorpresa me lo segno!

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