martedì 31 maggio 2022

Everything Everywhere All at Once (2022)

A metà dell'anno, ho finalmente trovato IL film del 2022, ovvero Everything Everywhere All at Once, diretto e sceneggiato da Dan Kwan e Daniel Scheinert. NIENTE SPOILER, tranquilli!


Trama: Evelyn gestisce una lavanderia assieme al marito Waymond. La sua vita monotona e insoddisfacente cambia in maniera inaspettata il giorno del temuto controllo fiscale...


Everything Everywhere All at Once è un film realizzato e pensato dai due geni del male che hanno dato vita all'assurdo Swiss Army Man, quindi, se conoscete la pellicola con un inedito Daniel Radcliffe, potete avere un'idea di quello che vi aspetterà con questa loro nuova opera. Senza fare troppi spoiler, Everything Everywhere All at Once è un'altra storia di incredibile, umanissimo disagio, raccontata coi toni assurdi e fantasiosi, talvolta anche triviali, del cinema indipendente, che trascina una normale donna cinese ormai oltre la soglia della mezza età e rassegnata a vivere un'esistenza "insapore", in una vicenda talmente surreale che, al confronto, Doctor Strange nel Multiverso della follia è di una banalità sconcertante. Il cuore del film è la natura "fallimentare" di Evelyn, una donna che, dopo un unico colpo di testa costituito nell'abbandonare la famiglia per sposare Waymond e mettere su famiglia in America, ha abbandonato tutti i suoi sogni e le sue speranze per consacrarsi interamente alla lavanderia, diventando così una persona che vive ogni giorno come se fosse una lotta, sempre presa da problemi più pressanti del marito e della figlia, sempre più arida ed insoddisfatta. Di base, Everything Everywhere All at Once è "solo" questo. Un film che racconta l'insensatezza della vita e i diversi modi che ha la gente di affrontarla senza impazzire, un film che invita ad aprire gli occhi e a diventare un po' meno egoisti, un po' meno presi dalla continua lotta contro un mondo fatto di impegni pressanti ed insoddisfazione, per andare incontro a chi sta lottando come noi ma magari in modo diverso, un modo che noi non capiamo e non accettiamo, convinti come siamo di essere gli unici depositari della verità, spaventati dai fallimenti e schiacciati dal rimpianto di tutto ciò che poteva essere e non è stato. In queste ultime parole, in effetti, risiede la particolarità di Everything Everywhere All at Once, tanto della trama quanto, soprattutto, della sua particolarissima realizzazione.


Ad essere troppo specifici nel descrivere sequenze e scene pronte per diventare il cult (ma anche lo Scult) del 2022 si rischia di rovinare buona parte del divertimento insito nella visione del film (che, come avrete capito da ciò che ho scritto sopra, mi ha anche parecchio commossa e fatta riflettere), ma due o tre cosine vanno dette, ovvio. Everything Everywhere All at Once tiene fede al suo titolo in quanto, davvero, al suo interno troverete di tutto: fantascienza, commedia, dramma, musical, romanticismo, un pizzico di horror, wu-xia, live action di famosi cartoni animati, pezzi della vostra infanzia che credevate di avere perduto per sempre, pellicole d'autore, assurdità assortite alla Dupieux, perversioni, steampunk, superstar, citazioni a non finire e persino epiche punte di trash, giusto per dirne un paio. Se pensate che tutta quest'accozzaglia di generi e stili non possa essere amalgamata alla perfezione, alla fine del film vi ricrederete e, probabilmente, vorrete rivedere Everything Everywhere All at Once per cogliere tutti i particolari persi ad una prima visione, anche perché smarrirsi è davvero facilissimo, in quanto il montaggio del film, nonostante l'incredibile fluidità che non crea sensazione di scollamento mai neppure per sbaglio (anche merito di un'attenzione alla fotografia, alle scenografie e ai costumi, questi ultimi favolosi, davvero ammirevole), è oltre il frenetico. Pensate, se avete visto il già citato Doctor Strange nel Multiverso della follia, alla sequenza in cui Strange e America vengono scagliati nel Multiverso e prolungatela per quasi due ore, migliorandola mille volte (con tutto il rispetto per Raimi) e forse avrete una vaga idea di quello che intendo. Se a tutto ciò aggiungete anche la bravura degli attori coinvolti, dalla protagonista Michelle Yeoh all'ultima delle comparse, oltre all'abilità di tecnici degli effetti speciali praticamente autodidatti, capirete perché, almeno per me, Everything Everywhere All at Once è al momento il film dell'anno. Ho il terrore che il film dei Daniels non vedrà mai le sale italiane e, visti coinvolti e produttori, non ho idea su quale piattaforma potrebbe finire ma incrocio le dita perché arrivi prestissimo in Italia e, soprattutto, che mi venga consentito di guardare questo trionfo su grande schermo perché lo merita tutto.


Dei registi e sceneggiatori Dan Kwan e Daniel Scheinert (che interpreta anche l'impiegato masochista) ho già parlato QUIMichelle Yeoh (Evelyn Wang), Ke Huy Quan (Waymond Wang), James Hong (Gong Gong), Jamie Lee Curtis (Deirdre Beaubeirdre) e Jenny Slate (la mamma del cagnolino) li trovate invece ai rispettivi link. 


Se Everything Everywhere All at Once vi fosse piaciuto recuperate ovviamente Swiss Army Man. ENJOY!

12 commenti:

  1. Tutto il Multiverso che è un po' mancato alla Marvel, aspetto solo che sbarchi nelle nostre sala per correre a godermelo su uno schermo gigante, non vedo l'ora ;-) Cheers

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    1. Io incrocio le dita, anche se per un paio di motivi guardarlo in italiano mi farebbe ancora più schifo di altre volte. Ma un film come questo merita un'esperienza immersiva!

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  2. Che film assurdo. E concordo con tutto ciò che hai scritto. Dal canto mio, come diceva il mio ex professore di filosofia: "L'artista è un distruttore dei luoghi comuni. Si distrugge e si costruisce per non rimanere sommersi dalle rovine. L'arte ricostituisce la norma di ciò che chiamiamo abitare". Ben detto. Sì, questo filmone è un viaggio non nel multiverso della follia ma in quello dei legami. È un film che chiede molto allo spettatore. È un viaggio allucinante e senza sosta, in alcuni momenti frastornante. Spazia tra vari generi, si inoltra persino nel trash e (a mio avviso) ne esce vincitore. A patto di entrare in sintonia col film, di capirlo, di non liquidarlo come se fosse una accozzaglia di cose a caso. Se lo si guarda con l'occhio giusto (il terzo) si scopre come Everything Everywhere parli di fallimenti, di rimpianti, di orgoglio, di sconfitta. E se si riesce a comprenderlo, ad empatizzare, ti ritrovi a ridere per scene assurde, cavalchi il disagio e il ridicolo per arrivare in modo inaspettato al commuoverti. Un film dove la protagonista (Michelle Yeoh ❤️) si ritrova ad essere capace di tutto perché è pessima in tutto. Un film dove la chiave per passare da uno stato all'altro (le piattaforme di salto) è fare qualcosa di ridicolo. Niente spoiler solo tanto ammore. Quando Matrix incontra Charlie Kaufman e In the Mood for Love, senza disdegnare il Paprika di Satoshi Kon. Come se non bastasse il film ci riporta dopo vent'anni Ke Huy Quan (sì, il Data dei Goonies nonché il Shorty di Indiana Jones) nel ruolo di Waymond il cui (splendido personaggio) è un inno al custodire le nostre fragilità, ad esercitare la gentilezza e al non abbandonare mai il bisogno di sorridere, fosse anche appiccicando occhi finti sugli oggetti. Ah, c'è anche James Hong (ti ricordi Grosso guaio a Chinatown?). In breve i Daniels hanno fatto quel tipo di film che mi fa dire "Ecco perché amo il cinema", questo tipo di cinema. Quello che inventa, che ha coraggio, che ti fa davvero sperare che l'arte magari non può cambiare il mondo ma può sicuramente migliorare la nostra vita. Il tanto che basta per dimenticarsi per un paio di ore di quanto sia tragica e inesorabilmente penosa.

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    1. Credo che questo sia uno dei commenti più belli che sia mai apparso sul mio blog e per questo ti ringrazio. Non posso che concordare persino con le virgole di quello che hai scritto, perché il film dei Daniels entra davvero nel cuore, a patto di riuscire ad aprirlo.

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    2. Ah, grazie ma è solo una mera reazione alla visione di codesto filmone. Pare verrà distribuito a ottobre, se non erro, e so già che mi fionderò in sala.

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    3. E' quello che farò anche io nonostante stia già tremando per l'adattamento e il doppiaggio ç_ç

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  3. Fa pena e mi pento di averlo visto

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  4. Fa cagare che film di merda cosmico

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    1. Belin, però firmatele 'ste recensioni così impegnate e ragionate, così le tramandiamo ai posteri!

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