venerdì 9 dicembre 2022

Slumberland - Nel mondo dei sogni (2022)

In cerca di un film da vedere col Bolluomo domenica, siamo incappati in Slumberland - Nel mondo dei sogni (Slumberland), diretto dal regista Francis Lawrence, presente sul catalogo Netflix e liberamente tratto dalle strisce a fumetti Little Nemo di Winsor McCay.


Trama: una ragazzina trova la mappa di Slumberland, il regno dei sogni, e assieme a un eccentrico ladro di nome Flip decide di andare in cerca delle leggendarie perle in grado di esaudire ogni desiderio...


Non avevo visto nessun trailer di Slumberland e sono stata spinta alla visione da un paio di fattori abbastanza "personali". In primis, come ho scritto sopra, cercavo qualcosa da poter vedere col Bolluomo a fronte dell'ulteriore rinvio di Wakanda Forever causa impegni domenicali, quindi qualcosa di non troppo pesante né lungo e che potessimo guardare anche senza per forza vederlo in lingua originale, ché qui non parliamo di chissà quali interpretazioni da godere necessariamente in v.o. Seconda cosa, scorrendo vari post su Facebook mi erano capitati sott'occhio un paio di pareri sorpresi di persone che si aspettavano una cretinata cosmica e invece si sono trovati davanti un film godibile e persino non banale nell'affrontare argomenti abbastanza delicati, di qui la decisione di dargli una chance. In effetti, Slumberland non è sciocco come lasciavano supporre le foto promozionali di un Jason Momoa cornuto e, pur non arrivando ai picchi di poesia di uno splendore come A Monster Calls, affronta con delicatezza un paio di argomenti molto tristi. Senza fare troppi spoiler, Slumberland parla dell'elaborazione del lutto e della difficoltà di affrontare il mondo reale quando subentra una depressione tale che l'unica cosa che si desidera fare è dormire (ahimé, non parlo per sentito dire), per sfuggire ai pensieri cupi che ci offuscano la mente; il mondo di Slumberland è un gioioso caleidoscopio pieno di avventure, dove c'è anche la speranza di rivedere chi è morto e passare di nuovo parte dell'esistenza con i nostri cari defunti. Il concetto, ovviamente, veniva espresso in maniera più adulta e angosciante in Al di là dei sogni e qui l'attenzione dello spettatore viene "deviata" un po' dalle situazioni divertenti e al limite del surreale che la piccola Nemo è costretta ad affrontare, dalla natura gigiona e animalesca di Momoa e dalla mascotte preferita in casa Bolla/Gazzera, il porcellino di peluche Maiale, ma ciò non toglie che il desiderio di Nemo di rimanere a Slumberland è comprensibile e molto triste.


Slumberland è abbastanza realistico ed equilibrato anche in un altro aspetto che, spesso, nelle pellicole viene esacerbato in positivo o in negativo, ovvero quello del ricollocamento dei ragazzi in nuove scuole o famiglie. Di solito la trama sceglie solo il punto di vista del protagonista bambino, soprattutto in questo genere di film per ragazzi, qui invece la vicenda viene filtrata anche dagli occhi di un adulto che si ritrova a non sapere come gestire le novità della sua vita; lo zio Philip non è né una persona zeppa di qualità né uno di quei patrigni malvagi che trattano i piccoli ospiti a pesci in faccia, è semplicemente un tizio normalissimo abituato a stare da solo che non sa assolutamente come relazionarsi con gli altri e, ovviamente, avendo un animo buono ne soffre, anche perché con Nemo imbrocca un errore dietro l'altro. Avrete capito che ho apprezzato molto il personaggio di Philip, interpretato da un Chris O'Dowd dolce e sfigatello a cui la sceneggiatura offre ampio spazio di sviluppo e che, nonostante tutto, riesce a non farsi "divorare" dall'esuberante Jason Momoa. A quest'ultimo ("abbruttito" ma non penalizzato da orecchie morbidose, corna caprine e buzza di birra in bella vista) va l'onore di essere riuscito ad evitare l'effetto Jack Sparrow nonostante i rischi intrinsechi nel personaggio di Flip e di avere interpretato quest'ultimo mettendoci del suo, riuscendo anche a trovare una bella alchimia con la piccola Marlow Barkley, caruccetta ma non particolarmente espressiva, almeno per quanto mi riguarda. Sarà che la bella trama mi ha messa di buonumore, ma sono riuscita a non provare fastidio nemmeno di fronte alla CGI invasiva. Quest'ultima è ovviamente indispensabile durante le sequenze ambientate a Slumberland, dove la fantasia degli animatori e del regista dà origine ad alcune scene pregevoli, come quella del sogno della ballerina spagnola, zeppo di coloratissime farfalle, ma crea un tangibile senso di posticcio all'interno del faro dove abita Nemo e, purtroppo, anche nei momenti in cui i personaggi si ritrovano in mare, dove lo stacco tra attori, barca e sfondo è molto visibile. Piccoli difetti sui quali si può anche sorvolare, ché sarebbe un peccato non dare una chance a questo Slumberland, perfetto per tutta la famiglia e delizioso anche se non avete figli!


Del regista Francis Lawrence ho già parlato QUI. Jason Momoa (Flip), Chris O'Dowd (Philip) e Kyle Chandler (Peter) li trovate invece ai rispettivi link.


Le strisce di Winsor McKay erano già state adattate in un cartone animato dal titolo Piccolo Nemo - Avventure nel mondo dei sogni ma, non avendolo mai visto, non posso consigliarvelo o meno, tuttavia se Slumberland vi fosse piaciuto consiglio il recupero di Stardust, A Monster Calls e I Kill Giants. ENJOY!
 

6 commenti:

  1. L'ho trovato molto bello e a tratti ci ho trovato pure INCEPTION

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    1. Inception è oltre (e lo dice una che non va matta per Nolan), ma questo l'ho trovato molto carino.

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  2. Una trama che è un archetipo, visto che è tratto da strisce a fumetti in giro da parecchio, il che vuol dire svolte che si intuiscono con largo anticipo. L'uso massiccio di schermo verde poi salta agli occhi, ma in generale per essere un film pensato per lo streaming, tutto sommato il suo dovere lo fa più che bene e ti salva la serata ;-) Cheers

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    1. Sì, diciamo che il green screen è persino eccessivo. Ma mi sono divertita e va bene così!

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  3. Probabilmente l'ho visto in maniera molto più rilassata e superficiale. Comunque l'ho trovato godibile, anche romantico in certe parti.

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    1. Sì, io in questo periodo sono un po' tetra e probabilmente riesco a trovare significati "pesi" anche in film leggeri come questo!

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