mercoledì 14 giugno 2023

Malum (2023)

Siccome avevo apprezzato molto Last Shift, ho deciso di recuperare di corsa il recentissimo Malum, diretto e co-sceneggiato dal regista Anthony DiBlasi.


Trama: una poliziotta al primo giorno di lavoro chiede di fare l'ultimo turno all'interno della vecchia stazione di polizia, prima della demolizione. L'edificio però non è innocuo come sembra...


Last Shift
era un horror molto efficace in quanto, nonostante fosse stato realizzato con pochi spiccioli, sfruttava alla perfezione la presenza di un unico ambiente (una stazione di polizia prossima alla demolizione) per enfatizzare la sensazione di claustrofobia ed inquietudine provata da una poliziotta alle prime armi, costretta ad affrontare eventi sempre più inspiegabili e sanguinosi. Proprio perché la trama dava parecchie cose per scontate, gli eventi mostrati nel film avevano il sapore di un'allucinazione confusa, la crudele gratuità di qualcosa che si abbatte senza motivo su chi cerca solo di fare del bene rendeva tutto ancora più coinvolgente, inoltre il regista faceva un ottimo uso delle luci, con il bianco abbacinante di corridoi deserti a offrire una falsa sensazione di sicurezza. Dopo nove anni, chissà perché, DiBlasi e Scott Poiley hanno deciso di "reimmaginare" Last Shift, ampliandone i temi e cambiando un po' le carte in tavola, senza rinunciare a rendere omaggio al film da cui tutto è partito. E' una strana scelta, in quanto Malum non è un remake né un reboot, ma prende il canovaccio di partenza di Last Shift (la recluta inesperta che sceglie di passare la notte all'interno della stazione di polizia dove anni prima è accaduto un orribile fatto di sangue) e ci ricama sopra aggiungendo elementi che danno un background alla protagonista, di fatto eliminando la gratuità cui accennavo prima, e puntando ad uno scopo che non vi spoilererò. Gli sceneggiatori hanno anche scelto di ampliare i confini di ciò che viene mostrato sullo schermo, non solo aumentando parecchio la metratura della stazione di polizia, ma anche inserendola all'interno di un contesto urbano ben definito; ciò, da una parte, aggiunge al film delle interessanti implicazioni quasi apocalittiche, dall'altra sottrae alla stazione quell'allure di luogo fuori dal tempo e dello spazio, come fosse un Safarà o un luogo oscuro Lovecraftiano, che era un altro dei punti di forza di Last Shift.


Da un punto di vista imparziale, da semplice amante dell'horror, devo dire che mi sono goduta parecchio il film. Nonostante molte scene clou vengano mantenute e riaggiornate senza grossi mutamenti, le aggiunte e le modifiche si rifanno a una tradizione horror ben precisa che trovo sempre affascinante, anche quando si adagia su cliché vecchi come il mondo, e sangue e jump scare sono stati pompati all'ennesima potenza, il che è cosa buona e giusta (anche se, per quanto mi riguarda, continuo ad avere più paura guardando Last Shift). Budget più grande significa anche effetti speciali più elaborati. Malum ripropone i fan favourites del film precedente, in primis le creature senza volto che perseguitano Jessica poco prima del finale, ma sul finale sbulacca con incubi di sfacciataggine estrema e momenti di schifo atroce che superano i livelli dell'originale tanto che, forse, potrebbe anche non essere così peregrino parlare di reboot, nel caso ai coinvolti venisse voglia di realizzare un secondo capitolo. Ipotesi fantasiose a parte, c'è da dire che Jessica Sula fa un ottimo lavoro nei panni della protagonista e conferisce al personaggio un che di infantile che rende ancora più triste vederla soccombere agli orribili eventi del suo ultimo turno, e ha un fascino completamente diverso da quello di Juliana Harkavy, oltre a una minore "responsabilità". Il suo personaggio è infatti sostenuto da diversi elementi che lo renderebbero interessante anche se gli mancasse il carisma, là dove la Harkavy  doveva invece caricarsi l'interpretazione di una donna forte e caparbia che, a poco a poco, perde il lume della ragione diventando l'ombra di se stessa (con l'incertezza di capire se è stata la situazione di stress a farla crollare o se effettivamente l'edificio è infestato). Insomma, a ragionarci sopra Malum e Last Shift sono due film diversi anche se molto simili e, nonostante continui a non capire bene il senso dell'operazione e a preferire Last Shift, ritengo che gli appassionati di horror potrebbero avere pane per i loro denti durante la visione di Malum, quindi ve lo consiglio senza remore, sperando che la canzone del Low God non vi rimanga inchiodata in testa come sta succedendo a me!


Del regista e co-sceneggiatore Anthony DiBlasi ho già parlato QUI

Jessica Sula interpreta Jessica Loren. Inglese, ha partecipato a film come Split e a serie come Scream. Ha 29 anni. 


A tornare da Last Shift, nel ruolo della prostituta Marigold, è solo l'attrice Natalie Victoria. Ovviamente, se vi è piaciuto Malum, recuperate Last Shift. EJOY!

2 commenti:

  1. Ho il post programmato, anzi avrei già dovuto pubblicarlo, quindi ti leggo tranquillo e concordo, è un'operazione strana questo auto-rifacimento senza nemmeno grossi capitali o nomi coinvolti dietro, va detto che "Last Shift" mi aveva colpito di più, forse per via dell'effetto sorpresa. temevo di annoiarmi con questa replica, invece tutto sommato funziona, la tensione è bella alta e per chi non ha visto l'originale, ottima occasione per spaventarsi ;-) Cheers!

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    1. Sì, anche io continuo a preferire Last Shift (rivisto poco prima di Malum, non ha perso un grammo della sua potenza originale) ma questa operazione, nonostante continui a lasciarmi perplessa, mi ha decisamente convinta e sono contenta di non avere visto Malum in casa da sola!

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