mercoledì 28 giugno 2023

Operation Fortune (2023)

Potevo perdermi l'ultimo lavoro da regista e co-sceneggiatore di Guy Ritchie, Operation Fortune (Operation Fortune: Ruse de guerre)?


Trama: il governo britannico ingaggia un'agenzia investigativa per recuperare un misterioso oggetto rubato da un gruppo di criminali. L'agente di punta, Orson Fortune, dovrà ricorrere a metodi poco ortodossi per scoprire la natura dell'oggetto e l'identità del committente del furto...


Guy Ritchie è uno di quei registi ai quali do sempre fiducia a prescindere, vuoi perché da bambina ero fan di Madonna, vuoi perché i sui primi film mi sono piaciuti da morire. Non è uno dei miei autori preferiti, perché anche lui, soprattutto ultimamente, ha realizzato le sue ciofeche, però quando leggo il suo nome nei trailer mi scatta sempre la molla, anche se l'ultima volta non ci eravamo lasciati granché bene con Wrath of Man, per me un po' noiosino. Il cast corale di Operation Fortune mi ha subito richiamato alla mente quella divertente goduria di The Gentlemen, e onestamente un po' speravo in un ritorno a un certo tipo di malavita rozza che desse un po' di pepe ai manigoldi inamidati, invece stavolta Ritchie è tornato ai giochi di spie in stile Operazione U.N.C.L.E., dandosi agli ambienti di lusso e alle location fighette, confezionando un film derivativo e poco memorabile. La storia è quella di Orson Fortune, super agente segreto infallibile salvo per un paio di punti deboli (ha il senso dell'orientamento di Zoro, adora il vino, è agorafobico e non ricordo cos'altro), che viene richiamato in servizio dal suo capo per recuperare un macguffin misterioso che, nel corso del film, fa talmente tanti giri da essermici un po' persa. La cosa non è importante, anche perché l'atmosfera da spy movie lascia dopo poco spazio a quello che, credeteci o no, è praticamente il remake de Il talento di Mr. C, quando Orson decide di ingaggiare un attore vero per avvicinarsi a un criminale, suo grandissimo fan, con tutti gli imprevisti che ne conseguono (c'è persino il "villain" che si scopre un simpaticone meno pericoloso di altri, come già succedeva nel film con Nicolas Cage); l'unica differenza è che Jason Statham è ancora un grande nome di richiamo per il genere action, quindi il gioco si fa un po' più violento e meno cartoonesco, oltre al fatto che il protagonista è per l'appunto Statham, non Josh Hartnett, il che riduce sensibilmente lo screentime di quest'ultimo. Per il resto, almeno a livello di trama, Operation Fortune è prevedibile dall'inizio alla fine e, dovessi dire, anche un po' moscerello, questo a causa di problemi di ritmo dovuti non solo a una struttura "a microepisodi" ma anche ad attori non granché in parte.


La più spaesata, mi duole dirlo, è Aubrey Plaza, che tra l'altro è il secondo motivo che mi ha spinta a vedere il film. L'attrice mi aveva fatta letteralmente innamorare durante le prime due stagioni di Legion, interpretando un personaggio folle ed intrigante che era uno dei maggiori pregi di una serie già di per sé splendida; ritrovarla qui nel ruolo di donna "forte" ma comunque dipendente dal catzo (il corteggiamento, se così si può chiamare, che porta avanti con Orson è imbarazzante), fatalona con la parlantina di un portuale e sexy solo in virtù dell'omaggio a I guerrieri della notte, insomma una sorta di mostro di Frankestein incerto su quale direzione fare prendere al personaggio, mi ha sconcertata a più livelli. Molto meglio Hugh Grant, il quale con Guy Ritchie sembra aver trovato una seconda giovinezza fatta di personaggi caricaturali e laidi, amorali eppure in qualche modo adorabili, come già accadeva nel più riuscito The Gentlemen. Al confronto di quest'ultimo film, Operation Fortune sembra un anonimo prodotto girato da un signor nessuno dotato di soldi ma privo di personalità: avrebbe tutte le carte per osare e sorprendere e, in effetti, è ben realizzato sotto ogni aspetto, però risulta lo stesso un compitino laccato perfetto per le piattaforme e il maledetto "algoritmo", una di quelle pellicole buone per passare una sera a rilassarsi sul divano (magari anche divertendosi anche se, come ho detto, qualche attimo di noia l'ho patito più del dovuto) ma dimenticabile già dal giorno dopo. Certo, ormai da Ritchie il capolavoro non me lo aspetto più, ma questi svogliati prodotti di caratura medio-alta, che non sviluppano appieno il loro potenziale, forse mi fanno ancora più tristezza.


Del regista e co-sceneggiatore Guy Ritchie ho già parlato QUI. Jason Statham (Orson), Aubrey Plaza (Sarah), Cary Elwes (Nathan), Hugh Grant (Greg), Josh Hartnett (Danny) e Eddie Marsan (Knighton) li trovate invece ai rispettivi link.


Bugzy Malone, che interpreta JJ, aveva già lavorato con Guy Ritchie in The Gentlemen, film che vi consiglio di recuperare (lo trovate su Prime Video) se Operation Fortune: Ruse de guerre vi fosse piaciuto, magari assieme a Operazione U.N.C.L.E., Il talento di Mr. C e The Nice Guys (anche questo disponibile su Prime Video). ENJOY!

4 commenti:

  1. Al buon Guy non so dire di no nemmeno io, sarà che capisco che non si prende troppo sul serio nei suoi film tuttazione e mi diverte.
    Qui mi ha intrattenuto senza esagerare, spendendo bene i suoi soldi.
    Davvero Aubrey non ti ha convinto? Ricordo solo le sue parti, ora.

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    1. Ma per nulla. Continuavo a pensare a Legion e mi sentivo male, il ruolo della rozza fatalona anonima poco le si addice, anche se è bellissima.

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  2. Impressionante quanto ricalchi "Il talento di Mr. C." chissà se, visti i casini produttivi, sarebbe cambiato la percezione se fosse uscito prima. Di suo non è malaccio, ma è tutto molto anonimo e figlio di compromessi tra le parti (Statham e Ritchie), di sicuro Aubrey Plaza dove la metti buca lo schermo, anche se qui le tocca la bella di turno, in un altro momento avrebbero scelto una bionda anonima da lanciare. Cheers!

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    1. Può darsi, ma Il talento di Mr. C è superiore in ogni senso, non solo perché c'è Nic. La Plaza, bellissima ma inutile, per rifarmi la bocca mi toccherà guardare Legion da capo!

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