venerdì 20 settembre 2024

In a Violent Nature (2024)

Ci ho messo un po' a guardarlo, ché d'estate il tempo libero è più raro che in inverno, ma finalmente ho recuperato un film che aspettavo da parecchio, In a Violent Nature, diretto e sceneggiato dal regista Chris Nash.


Trama: uno zombie omicida viene risvegliato da un gruppo di campeggiatori, segue sanguinosa vendetta per i torti passati e presenti...


Viewer advice
: In a Violent Nature è un film che richiede buona predisposizione d'animo e una capacità di "sopportazione" elevata, nel caso non amiate i film dal ritmo lento e cadenzato. A me è piaciuto molto e tra poco vi dirò il perché, ma capisco anche che, guardandolo, vi possiate fare due palle cubiche e il motivo è presto detto: non succede "nulla". Oddio, ci sono delle morti violente che farebbero la felicità di ogni cultore del gore, nonché fantasiosi rimaneggiamenti dell'anatomia umana, ma sono quasi note a margine di un documentario in cui il tipico killer sovrannaturale degli slasher macina chilometri per ridurre le sue vittime in coriandoli sanguinolenti. Per buona parte del metraggio, la macchina da presa si posiziona appena dietro il taciturno e mostruoso Johnny, seguendolo nel corso dell'implacabile ricerca dei rei che lo hanno risvegliato per un motivo idiota, mentre attorno a lui scorrono le immagini di una natura incontaminata e silenziosa. Il film adotta, dunque, il punto di vista del killer e già questo è originale. Non si tratta infatti di una rilettura del mito di questo genere di mostri, nessuna origin story che ci spinge a comprenderne le motivazioni, magari snaturandone l'essenza di male cieco ed inesorabile; semplicemente, lo spettatore viene messo nelle condizioni di sapere cosa succede quando il killer non si vede, quando negli slasher normali ci vengono mostrati i giovani protagonisti che discutono o cercano, terrorizzati, di capire perché stanno venendo fatti fuori uno per uno. Il distacco, come ho scritto, è lo stesso di un documentario, anzi, maggiore, in quanto non c'è voce narrante che ci racconti la vita del killer. Lui c'è, esiste, fa parte della natura violenta del titolo, e all'interno di questa stessa natura lussureggiante è alla stregua di una bestia feroce che ti attacca perché sì, non una presenza estranea. I corpi estranei sono quelli dei ragazzi che lo hanno risvegliato per un futile motivo ma, anche lì, non c'è nessun giudizio negativo nei loro confronti, solo testimonianze dei rispettivi caratteri, tocchi di colore che servono a poco, catturati come siamo dall'implacabile, lenta testardaggine di Johnny. Lui ci mette il tempo che serve, ma prima o poi arriva, sicuro come la morte (appunto) e le tasse.


Per questo, o ci si fa affascinare da questa idea, da questo stile, oppure In a Violent Nature diventa una gran sòla, a prescindere dalla bravura oggettiva di Chris Nash e del mostruoso lavoro compiuto non solo sulla scenografia naturale, ma soprattutto sul sonoro. La mattanza di Johnny viene accompagnata dal frusciare delle foglie, dai rami che si spezzano, dall'acqua che scorre, dagli uccellini che cinguettano... e dai rumori più terrificanti che possiate immaginare, capaci di rendere alcune efferatezze ancora più realistiche. Eppure, non sono nemmeno queste ultime a rendere In a Violent Nature uno degli horror migliori visti quest'anno, quanto i terrificanti dieci minuti finali. Un ribaltamento di prospettiva preceduto da una sequenza di totale, allucinante panico durante la quale sembra di venire ricatapultati a Burkistsville, Maryland , con una strega pronta a dare manforte a Johnny. Pochi secondi in cui abbandoniamo il punto di vista di Johnny e torniamo a guardare attraverso gli occhi delle prede, privati dell'impersonale sicurezza di un energumeno al quale non potrà succedere nulla di male, e anche fosse chissenefrega, tanto la certezza è quella di rialzarsi e tornare più cattivo di prima. Dieci minuti durante i quali ho guardato con la stessa, stolida fermezza di Johnny, un punto poco più in basso del focus dell'inquadratura, perché avevo il cuore a mille e la consapevolezza che mi sarebbe esploso nel petto al minimo suono diverso da quello di una voce umana, al minimo jump scare, anche il più cretino. Se ho fatto bene o meno a proteggermi durante il finale di In a Violent Nature, lascio a voi il piacere di scoprirlo, ovviamente. Quel che posso dirvi è che il film mi ha conquistata e spero che qualcuno decida di distribuirlo al cinema anche da noi, per guardarlo come merita, con un sonoro e uno schermo ben più adeguati di quelli casalinghi!

Chris Nash è il regista e sceneggiatore della pellicola. Principalmente tecnico degli effetti speciali, come regista ha diretto un episodio di The ABCs of Death 2. E' anche produttore e attore.


La donna che guida l'auto sul finale è l'attrice Lauren-Marie Taylor, una degli interpreti del secondo film della saga Venerdì 13, L'assassino ti siede accanto. ENJOY!


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