martedì 17 settembre 2024

Missing (2023)

Il tema della challenge horror di oggi era Cyber Horror. Ho così recuperato Missing, diretto e co-sceneggiato nel 2023 dai registi Nicholas D. Johnson e Will Merrick.


Trama: June, orfana di padre, ha con la madre un rapporto tempestoso. Quando però la madre scompare e non torna da una vacanza in Colombia, la ragazza impiega tutti i mezzi tecnologici a sua disposizione per ritrovarla...


Reader warning
: Missing non è un horror, affatto! Ci sono rimasta molto male nel scoprirlo, ma non ho lasciato che la delusione inficiasse il mio giudizio su un film che, con me, partiva già un po' svantaggiato per meri motivi organizzativi. Siccome per certe cose sono insopportabilmente precisa, nonostante la challenge avesse proposto Missing, l'idea era quella di recuperare prima Searching, nonostante non sia un vero e proprio prequel e presenti una storia slegata; purtroppo, Prime Video mi dava Missing in scadenza entro 7 giorni e, calcoli alla mano, ho capito che non sarei mai riuscita a guardare le pellicole nell'ordine giusto, quindi ho dovuto fare buon viso a cattivo gioco. Fortunatamente, Missing è davvero fruibile come pellicola a sé stante (anche se temo di essermi spoilerata il finale di Searching, quindi spero che la mia memoria si resetti al più presto), inoltre possiede anche uno stile che, su di me, riesce a fare presa. Il film è infatti uno screenlife thriller, ovvero una di quelle pellicole dove ogni cosa accade mostrata sullo schermo di un pc, laptop e cellulare, sfruttando tutti i social e le app che utilizziamo quotidianamente; questo metodo a me piace molto, perché mi incuriosisce sempre capire quanto i realizzatori siano in grado di barcamenarsi tra la totale aderenza al mezzo narrativo scelto e la necessità di far progredire la storia senza che i protagonisti mollino i loro device. Nonostante qualche faciloneria (o magari sono io ad essere particolarmente impedita nell'uso delle varie app) Missing riesce a mantenere questo equilibrio e non solo  sfrutta trucchetti informatici, app e siti di cui io ignoravo totalmente l'esistenza, ma coinvolge lo spettatore in un thriller zeppo di twist e colpi di scena, peraltro non facilmente intuibili. Il fatto che la protagonista sia un'adolescente rende verosimile il fatto che June viva 24 ore su 24 sui social e utilizzi il computer o il cellulare per tutto, sia per connettersi con gli amici, sia per fare banalmente la spesa, e anche il rapporto freddo con la madre giustifica un'interazione fatta di brevi messaggi di testo e vocali lasciati in segreteria, in grado di fungere da "archivio" per consentire a June di progredire nelle indagini.


In parallelo all'aspetto thriller della vicenda, Missing mette sul piatto una serie di "spunti di riflessione" che sta allo spettatore cogliere. Partendo dal banale ma necessario monito a non utilizzare la medesima password per mille siti diversi, si passa al rischio concreto di venire derubati non solo dei soldi ma anche dell'identità online, oltre a quello di non avere più un minimo di privacy, anche per le cose più sciocche come ricerche innocenti, e si arriva alla natura volubile dell'utente medio di Internet. Benché quest'ultimo aspetto serva giusto per dare una svolta più drammatica alla vicenda e ad enfatizzare il colpo di scena definitivo, è la spietata riproposizione del modo in cui una persona possa ottenere i famosi "5 minuti di notorietà" in positivo e, dopo poco, piombare in un inferno di critiche ed illazioni alimentate dai "tuttologi" del web, che non si fanno scrupolo a dire tutto quello che pensano, anche quando non è supportato da alcuna prova concreta, e riescono comunque ad influenzare l'opinione pubblica. Un altro aspetto positivo di Missing è una sceneggiatura che, con pochi accorgimenti, rende i personaggi (anche quelli secondari) tridimensionali e interessanti. E' facile empatizzare con June nonostante sia la tipica adolescente testa di cazzo, ed è ancor più facile voler bene al tuttofare Javi. Nato per essere il plot device che consente a June di indagare in loco pur non essendo fisicamente in Colombia, Javi si sviluppa fino a diventare un personaggio a tutto tondo, con un background e delle motivazioni, e come sostegno morale della protagonista è semplicemente perfetto. Missing poteva essere una delusione per più di un motivo, invece è un film che fa il suo dovere e regala una serata a base di tensione ed intrattenimento, quindi recuperatelo se potete! 


Di Ken Leung, che interpreta Kevin, ho già parlato QUI mentre Joaquim de Almeida, che interpreta Javi, lo trovate QUA.

Nicholas D. Johnson e Will Merrick sono i registi e co-sceneggiatori della pellicola, entrambi al loro primo lungometraggio e principalmente impegnati come montatori.


Storm Reid
, che interpreta June, ha partecipato anche a The Nun II mentre Megan Suri, che interpreta Veena, era la protagonista di It Lives Inside. Missing segue gli eventi di Searching, anche se non è necessario vederlo per capirci qualcosa; comunque, se Missing vi fosse piaciuto recuperatelo e aggiungete Run, Host e Unfriended. ENJOY!

1 commento:

  1. Piaciuto parecchio anche a me, oltre che per la costruzione di schermi anche per le indagini in tempo reale. In quanto "secondo" mi è mancato l'effetto sorpresa, ma funziona più che bene anche Searching, vedrai :)

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