venerdì 30 maggio 2025

2025 Horror Challenge: Rabid Grannies (1988)

Il tema della challenge horror della settimana scorsa, saltata per le ferie, era "Video Store Rules #1. Pick a film solely on its poster". Seguendo questo saggio criterio di ricerca, ho scelto Rabid Grannies (Les mémés cannibales), diretto e sceneggiato nel 1988 dal regista Emmanuel Kervyn.


Trama: il giorno del loro compleanno, due anziane signore invitano i nipoti a cena. La pecora nera della famiglia, un nipote in odore di satanismo, invia alle zie una scatola di legno, il cui contenuto le trasforma in sanguinari demoni...


Da quando gestisco il blog, raramente vado a leggere recensioni complete di film che devo ancora vedere, perché non voglio venire condizionata da ciò che scrivono gli altri, né venire accusata di "plagio" nemmeno per sbaglio. Sbirciando qui e là nel discutibile sistema di "voti" presente su vari siti, mi sono resa comunque conto che Rabid Grannies viene considerato da tutti un film pessimo, una trashata di serie Z della peggior specie. La colpa di un simile giudizio, stavolta, è da ricercarsi anche nella Troma, che ha distribuito Rabid Grannies con svariati tagli e un montaggio arbitrario, operazioni condotte senza consultarsi col regista Emmanuel Kervyn, novellino belga con pochi soldi a disposizione che non è riuscito ad andare in America e far sentire la sua opinione; peggio ancora, gli attori sono stati costretti a recitare in inglese per "facilitare" il ridoppiaggio ma, siccome molti di loro non conoscevano assolutamente la lingua e si limitavano a riprodurne la pronuncia, i doppiatori hanno dovuto lavorare su un ritmo e su un labiale incoerenti, facendo i salti mortali e cercando di rimediare con un terrificante accento british. Qualunque persona dotata di senno, dunque, dovrebbe giustamente odiare Rabid Grannies, ed ero convinta che anch'io avrei finito la visione del film mandando al diavolo tutti i coinvolti. Invece, con molta vergogna, devo ammettere di essermi divertita tantissimo e mi spingerei persino a dire che Rabid Grannies, proprio grazie a tutti i suoi difetti, è una perlina di serie Z da affrontare con spirito lieto, apprezzando tutte le vaccate di cui è infarcito. Il film racconta la svolta horror di una cena di compleanno organizzata da due facoltose vecchiette, alla quale sono stati invitati tutti i membri della famiglia tranne un nipote, estromesso in quanto "pecora nera" in odore di satanismo. Ora, sicuramente il nipote disconosciuto sarà stato un mostro, ma anche gli altri non scherzano: tra preti decisamente poco cristiani, mariti codardi, beghine false, produttori d'armi senza scrupoli e, in generale, persone con ben poco amore nel cuore per le due zie, alle quali tutti leccano il culo solo per avere una fetta della ricca eredità, non c'è praticamente nessuno per cui provare pena quando l'orrore colpisce duro. A un certo punto, infatti, le ziette ricevono in regalo una scatola dal nipote lontano, e il fumo che si sprigiona dal contenitore le trasforma in due demoni beffardi e sanguinari, che cominciano a mutilare, uccidere e talvolta mangiare i terrorizzati membri della famiglia.


Ho apprezzato, di Rabid Grannies, il fatto che non si prenda mai sul serio. Il film è zeppo d'ironia, mette alla berlina la famiglia, la religione, la società, e non fa sconti nemmeno quando si tratta di toccare l'intoccabile, innanzitutto i bambini. Forse perché pronunciati con l'accento british posticcio di cui ho parlato sopra, i dialoghi risultano ancora più spocchiosi e allucinanti, e i personaggi diventano i protagonisti di una terribile commedia nera in salsa splatter. Facendo un paragone ardito, il film gioca nel campo di bizzarrie come i primi film di Peter Jackson, nelle quali era praticamente impossibile empatizzare coi personaggi, anzi, si finiva quasi per trovare simpatici i mostri che li smembravano. Cito Peter Jackson nonostante la Troma abbia (stranamente) tagliato, a quanto pare, i momenti più splatter, ma diciamo che è tutto molto più pecoreccio, più vicino a quei deliri di serie Z, girati con due soldi, prodotti in Italia negli anni '70-'80; è una sensazione difficile da spiegare a chi non ne ha mai visto uno, quel senso di vertigine dato da personaggi che interagiscono superficialmente, per poi venire gettati dentro incubi montati con l'accetta, dove scenografia e fotografia ignorano ogni regola dell'orientamento e della consecutio temporum, perché conta solo l'elemento shock e la sensazione di non potersi salvare dall'orrore. Anche perché, come spesso accade in questo genere di film, il "male" non ha regole. Talvolta le nonnine sono solidi demoni costretti a camminare con le loro gambe, in altri momenti pare abbiano il dono di teletrasportarsi, quando gli gira sono ciarliere come i deadites de La casa, altrimenti sono silenziose ed implacabili, parrebbero avere poteri sovrannaturali ma ne usufruiscono solo se serve alla sceneggiatura. Insomma, un delirio. Eppure, ammetto che, guardandolo a casa da sola, un po' avevo paura che, nel buio, comparissero le nonnine a staccarmi la testa dal collo. Se poi penso che il tecnico degli effetti speciali aveva 18 anni quando ha realizzato il film, onestamente non mi sento di condannare Rabid Grannies all'oblio che molti gli hanno augurato. Anzi, vi sfido a recuperarlo e a farmi sapere cosa ne pensate, ricordandovi che la Notte Horror è imminente e che questo è un film perfetto per celebrare un'estate a base di brividi cheesy!

Emmanuel Kervyn è il regista e sceneggiatore della pellicola. Belga, anche attore, dopo Rabid Grannies non ha più lavorato come regista.



6 commenti:

  1. Un assaggio di Notte Horror, il mio tipo di film ;-) Cheers!

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    1. Ma è capitato anche a te di vederlo, questo Rabid Grannies?

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  2. Questo film invece è eccezionale (nella sua versione integrale, s'intende): violento, scorrettissmi, splatter eppure iummerso in un'atmosfera quasi classica, con i parenti serpenti in attesa dell'eredità (tipo romanzo giallo inglese), la magione vittoriana, i maggiordomi e tutto il resto; le due megere poi sono state rese benissimo, sia da tenere nonnine che da indemoniate possedute a metà tra i Deadites di "Evil Dead" i mostri di "Demoni". I migliori momenti son certamente quelli anticlericali che vedono coinvolto il prete di famioglia che viene smerdato tanto dai parenti quanto dalle due mostruose bacucche.

    A tal proposito voglio consigliarti una pellicola nata proprio sulla falsariga di questo: Eredi di sangue (The Granny) di Luca Bercovici (1995).

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    1. Ma infatti spero si sia capito che a questo film ho voluto bene!
      Non conoscevo Eredi di sangue, lo segno!

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    2. Tranquilla, si è capito che l'hai amato, intendevo dire che mi stupisace che abbia tanti detrattori perè io ad oggi ho letto soprattutto commenti entusiati per questo piccolo film.

      Guarda, Eredi di Sangue te lo consiglio proprio, è come Rabid Grannies anche se, stavolta, la vecchietta posseduta è una sola, ma ne succedono ugualmente di tutti i colori.

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    3. Diciamo che nelle "raccolte" di voti è molto molto in basso... Adesso questo Eredi di sangue mi incuriosisce molto. Se lo troverò, lo utilizzerò per l'imminente Notte Horror!

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