lunedì 15 aprile 2013

Hostel (2005)

Mi sono resa conto di aver parlato ormai qualche anno fa di Hostel: Part II ma di non avere mai affrontato Hostel, diretto nel 2005 da Eli Roth. E' giunto il momento di rimediare.


Trama: tre giovinastri che viaggiano per l'Europa in cerca di sesso e droga finiranno per diventare vittime di un'organizzazione che fornisce ai ricconi annoiati l'occasione di torturare e uccidere le persone..


Adesso passerò per maniaca e pervertita, ma Hostel è un film che mi piace parecchio. Eli Roth è sicuramente uno dei peggiori cialtroni sulla faccia del pianeta (e lo dico con amore) ed è anche un piccolo raccomandato dal divino Quentin, ma non si può dire che non curi con attenzione le sue pellicole, che diventano man mano più interessanti ogni volta che le si riguarda. Mettendo un attimo da parte il modo all-american con cui viene descritta l'Europa, ovvero un luogo di depravazione e di depravati equamente ripartiti in zoccole, delinquenti, ignoranti e drogati (ma a noi italiani andrà peggio con Hostel II e con le aberranti scene ambientate sul treno!!), in quasi tutte le sequenze della pellicola vi sono infatti dei rimandi a alle scene che verranno e dei richiami a quelle passate in grado di formare nella loro totalità un cerchio perfetto e di mostrare una coerenza che raramente si può trovare in un horror. Il destino dei protagonisti, così come accadeva nel ben più ironico Cabin Fever, è segnato fin dall'inizio, fin dal loro trovarsi "così lontani da casa" e conseguentemente privi di freni: come in un terribile contrappasso dantesco, chi prima faceva il "guardone" nel girone del sesso è destinato a finire vittima o carnefice in quello della morte, con un azzardato parallelo tra i corridoi delle case d'appuntamenti di Amsterdam e quelli della fabbrica delle torture in Slovacchia. A differenza di altri film horror, inoltre, dove l'americano medio nasce e muore ignorante, qui il protagonista Paxton viene costretto a scrollarsi di dosso pregiudizi e lassismo e a tirare fuori tutta la sua intelligenza, la conoscenza delle lingue, la capacità di capire usi e costumi del luogo e persino una certa dose di sensibilità per salvarsi la vita. Non mi azzarderei a parlare di racconto di formazione, ma è innegabile che il protagonista si evolve parecchio nel corso della pellicola.


C'è da dire, altra cosa particolare di Hostel, che il protagonista si evolve anche e soprattutto in peggio. Non salta subito all'occhio, ma già guardandolo una seconda volta ci si rende conto che il film, per quanto annoverato tra le pellicole più sanguinarie del globo terracqueo, mostra sì qualche tortura (ampiamente superata da altri torture porn) ma, in definitiva, le uccisioni delle vittime urlanti avvengono tutte fuori dallo schermo, mentre quelle perpetrate da Paxton sono le uniche alle quali lo spettatore può davvero testimoniare. Se all'inizio il protagonista è uno dei tanti backpackers strepponi che invadono l'Europa, sul finale lo vediamo assomigliare parecchio anche nell'abbigliamento e nello sguardo ai membri dell'élite di assassini e torturatori, mentre le belle Natalya e Svetlana, dee slovacche del sesso e della trasgressione, verso la fine si mostrano tranquillamente sfatte e struccate, con una bruttezza esteriore che rispecchia finalmente quella interiore.


Per quanto riguarda la realizzazione, gli effetti speciali sono validissimi e molto realistici: ho detto che in quanto a torture Hostel risulta stranamente blando, ma la verità è che mi è impossibile guardare quella inflitta a Kana senza che mi scenda una lacrima, forse perché la poveretta urla in giapponese e la cosa mi strazia in maniera indicibile o forse perché il suo destino è particolarmente crudele. Stranamente, sono molto validi anche gli attori, soprattutto il già citato Jay Hernandez, ed è gradevole anche il gioco citazionista in cui indulge Eli Roth, inserendosi nel filone Tarantiniano quasi "con grazia", senza esagerare: abbiamo l'apparizione speciale di Takashi Miike, uno schermo che proietta Pulp Fiction in slovacco e un omaggio a chi è stato tanto malato da produrre una versione porno di Cabin Fever, inoltre gli italiani riconosceranno tranquillamente una cover ceca di Stella Stai di Umberto Tozzi tra i vari pezzi della colonna sonora (per la cronaca, Treti Galaxie di Michal David). E se quest'ultimo dettaglio non vi fa venire voglia di vedere l'ottimo Hostel, non so cos'altro potrebbe farlo!!


Del regista Eli Roth, che compare all’inizio a sballarsi nel coffee shop, ho già parlato qui mentre Takashi Miike, che interpreta il cliente giapponese della fabbrica delle torture, lo trovate qua.

Jay Hernandez (vero nome Javier Manuel Hernandez Jr.) interpreta Paxton. Americano, ha partecipato a film come World Trade Center, Grindhouse (fake trailer di ThanksGiving), Hostel: part II e Quarantena. Ha 34 anni e un film in uscita.


Derek Richardson interpreta Josh. Americano, ha partecipato a film come Scemo &  più scemo – Iniziò così…, Hostel: Part II e alle serie Dr. House e American Horror Story. Ha 37 anni.


Nel DVD c’è un finale alternativo, eliminato perché giudicato troppo cupo, in cui Paxton rapisce la figlioletta dell’uomo d’affari olandese (che mostrava in effetti la sua foto in treno ad Oli e agli altri) e le copre la bocca per impedirle di urlare. Nel trailer, inoltre, viene detto che Hostel è stato ispirato da eventi realmente accaduti: in verità, pare che Eli avesse trovato un sito Tailandese dove si faceva pubblicità a delle cosiddette “murder vacation” che offrivano agli utenti la possibilità di torturare e uccidere delle persone pagando 10.000 dollari. Il regista non ha mai capito se il sito fosse vero o no, ma la cosa gli aveva dato l’idea per un documentario su queste “murder vacation”… quando però ha capito che mettersi in contatto con i coinvolti era pressoché impossibile e che lui stesso avrebbe rischiato una fine poco simpatica, ecco che il documentario è diventato l’opera di finzione che tutti conosciamo. Hostel ha generato due seguiti, il pregevole Hostel: Part II, sempre diretto da Eli Roth, e Hostel III, uscito straight to video e diretto da Scott Spiegel. Non l’ho ancora visto ma chi lo ha fatto lo sconsiglia, quindi se Hostel vi fosse piaciuto cercate invece Saw, Borderland - Linea di confine, Wolf Creek e La casa del diavolo. ENJOY!!


38 commenti:

  1. direi che con cialtrone hai ben riassunto i miei sentimenti per Roth!

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    1. La mia botta di "Cialtrone" è mossa da aMore e simpatia ç__ç Perché lo disprezzi? XD

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    2. ho trovato i due hostel veramente tremendi, in ogni senso... pero
      come attore in bastardi senza gloria mi e' piaciuto...

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    3. Beh l'Orso Ebreo è sicuramente tanta roba *__*
      Comunque deve piacere il (sotto)genere, perché poi come realizzazione è uno dei migliori, almeno per me!

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  2. NO....io non ce la posso fare..
    Un bacione !

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  3. Non tutti i suoi film mi sono piaciuti però posso dire sicuramente che Roth è animato da un sano e genuino amore per il Cinema e anche che sulla materia è dotato di una gran cultura citazionista che dà quel tocco in più ai suoi film..

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    1. La cosa buona di Roth (che peraltro sono un sacco di anni che si limita a produrre/recitare, giusto ora sta per uscire il suo ultimo lavoro da regista) è che, a differenza di molti altri, limita il citazionismo all'essenziale e riesce ad integrarlo bene alla trama.

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    2. si hai ragione e io mi sento di mettere il primo capitolo della sa
      ga di hostel fa i film horror più geniali che abbia,mai visto.

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    3. Personalmente ho preferito il secondo, ma indubbiamente Roth ha ri-aperto la strada a un filone.

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    1. Troppo "peso" l'argomento oppure sei stato sopraffatto dalla noia? :-)

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  5. Il grande pregio di Hostel è stato quello di portare al grande pubblico un genere che di "commerciale" non c'ha proprio nulla.
    Poi che il film sia buono, ho i miei grossi dubbi, ma è un'altra storia ;)
    Secondo me Roth ha grandi potenzialità ma essere il portaborse di Tarantino può creare qualche problema, credo.

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    1. PS: fra tre giorni c'è la premiere di Hemlock Grove (by Eli Roth) che promette bene...

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    2. Eh già, il buon Eli non poteva farmi regalo di compleanno più grande *__*

      Sai cosa, come dici tu Hostel è più "commerciale", appunto. E siccome il genere lo trovo devastante se fatto in modo troppo "underground", l'opera di Roth è il giusto compromesso per chi, come me, ama l'horror ma trova fastidiosa l'esagerazione e la mancanza di ironia e "stile", se mi passi la parola.
      Però se confronti Hostel con una bagatella simile come per esempio Borderland non c'è praticamente paragone, altro che portaborse :PPP

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  6. Ricordo che al cinema, prima di entrare in sala, distribuivano delle "barf bags", sacchetti ove vomitare in caso di disgusto assoluto. Il mio disgusto fu quello di rimanere pressoché indifferente alla visione.
    Sono passati anni e ancora conservo quei sacchetti, nella speranza che col tempo possano valere qualcosa. Inoltre, ricordo ancora con piacere il film, nonostante non lo abbia mai considerato buono. È che, come si suol dire, si stava meglio quando si stava peggio, considerata la qualità degli epigoni!

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    1. Conservali cavolo, sono dei cimeli!! (e te li invidio, tra parentesi XD)
      Comunque la prima volta non era piaciuto troppo nemmeno a me Hostel... evidentemente invecchia bene come il vino, anche se il secondo capitolo è molto meglio!

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  7. Oddio!!! Le foto che hai messo sono inquietantissime! Comunque ho apprezzato molto la recensione e complimenti anche per il blog molto ben fatto!

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    1. Chiedo perdono per l'inquietudine e ringrazio per i complimenti! <3

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  8. a me sinceramente la prima volta che l'ho visto mi è piaicuto, poi mi è caapitato di rivederlo e l'entusiasmo mi si è di molto attenuato... è un bel filmetto di serie B ( con tutto che adoro i film dalla B alla Z)ma che ha avuto risonanza esagerata...

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    1. Hahaha abbiamo seguito percorsi inversi, forse perché l'ho preso senza dare troppo retta al sensazionalismo!

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  9. del 2005??? sembra ieri che se ne vociferava...
    Umberto Tozzi non lo ricordavo però... strano io che ne sono super-fan... :)

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    1. Eh io non sapevo che fosse di Tozzi ma conoscevo le parole... ringraziamo Youtube :PP

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  10. All' epoca gli preferì Cabin Fever, comunque guardo sempre agli Horror di Roth con una certa curiosità.
    Non li amo, ma un ' occhiata gliela dedico quasi sempre.
    Saluti. :-)

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    1. Cabin Fever ormai è tanto che non lo guardo, lo ricordo soprattutto per una certa scena... brrrrrr!!!

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  11. a essere sincero girerei un torture porn con tutti gli autori di torture porn per torturarli.Genere che non amo per nulla,d'altronde non posso fumare la pipa e perdermi in alti pensieri come quando si guarda Triangle,ad esempio

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    1. Ahahha e pensare che quelli di Eli confronto ad altri sono anche blandi!! (tranne quando fa piangere la Matarazzo, ecco, lì piango anche io!)

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  12. Un film che nonostante le critiche dei più ho sempre trovato spassoso. Ancor di più il secondo. Certo da vedere a cervello spento senza prenderlo sul serio, che tanto lo stesso film si prende in giro da solo.

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    1. Il secondo per me è proprio bello. Basta solo la sequenza al ralenti dove Stuart e il fratello scendono nei dungeon delle torture con quella meravigliosa nenia slovacca in sottofondo per segnarlo tra i miei preferiti!!

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    2. Anche per me, solo che la gente tende a prenderlo troppo sul serio e rimane delusa...

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  13. L'ho sempre trovato una cagata pazzesca di film. Pure sul versante splatter mi ha detto poco, anche se gli effetti sono innegabilmente fatti bene

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    1. Dipende dall'aMMore per Eli secondo me. Io quell'uomo lo adoro u__u

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  14. I primi due Hostel mi sono piaciuti molto,il terzo è veramente tremendo (anche perchè si svolge in America).

    P.s. Adoro Cabin Fever

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    1. Cabin Fever devo rivederlo, ormai sono passati anni. Il terzo Hostel invece lo evito volentieri!

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  15. A me ha fatto un'impressione cane,se penso alla scena del taglio dei tendini d'Achille mi vengono ancora i brividi!Anche perchè la trama è plausibilissima,purtroppo :/

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    1. Anche a me ha fatto parecchio senso quella scena!! T__T

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  16. Il miglior film di Roth in assoluto. Il problema qui che Roth con Hostel ha fatto un gran bel lavoro, ma sia prima che dopo questa pellicola non lo prendo in considerazione. Certo è che la sceneggiatura per un regista simile è tutto. Cabin Fever (prima) e Knock Knock (dopo) a mio modesto parere sono inquietanti (o meglio imbarazzanti) , il primo è da dementi consigliato ai minori di 16 anni e il secondo (con Reeves) è veramente inguardabile, una passarrella fozata per la moglie,incapace, Rizzo ma anche presumo un brutto ricordo per la De Armas che invece ha giustamente "fatto carriera". Roth in Hostel (solo il primo, già il secondo non brilla di originale e i successivi sono meteore che orbitano sul primo) riesce in qualche modo ad "annoiare" nei primi 30 minuti e poi salire abilmente in un crescendo inaspettato, forte anche del fatto che era il primo a "lanciare" l'originilità del compro, pago e decido godendo la sorte del malcapitato. Tema copiato successivamente da tanti (direi) troppi film.Questo film ,non fa "paura" ma giocando, per l'appunto sull'originalità, comunque disturba. E' sempre valida l'ipotesi dell'età dello spettatore.......Mi permetto nel citare Martyrs (quello originale francese), quello sì è una pugnalata nel cuore.

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    1. A me, in realtà, è piaciuto più il secondo capitolo che il primo, con personaggi meno stereotipati e un po' più di "polso" a livello di regia. Knock Knock è imbarazzante, concordo, mentre con Cabin Fever sono un po' più indulgente, d'altra parte è l'opera prima di un ragazzetto entusiasta!

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