mercoledì 29 gennaio 2014

The Wolf of Wall Street (2013)

In totale ritardo rispetto al resto del mondo, con somma vergogna ovviamente, martedì sono finalmente andata anch'io a vedere l'ultima fatica del mio amato Martin Scorsese, The Wolf of Wall Street, da lui diretto nel 2013 e candidato a 5 Oscar: Miglior Film, Miglior Regia, Miglior Sceneggiatura non originale (la pellicola è tratta dall'autobiografia del vero Jordan Belfort), Leo Di Caprio Miglior Attore protagonista e Jonah Hill Miglior Attore non protagonista. Inutile dire che tifo per tutti loro!


Trama: il film racconta la vita sregolata, dissoluta e lussuosissima di Jordan Belfort, soprannominato giustamente Lupo di Wall Street per il modo spregiudicato con quale si arricchiva in borsa sulle spalle dei poveri gonzi...


A scanso di equivoci, togliamoci il dente: The Wolf of Wall Street non è IL capolavoro di Martin Scorsese ma è sicuramente uno dei suoi Capolavori, senza ombra di dubbio il migliore che abbia girato da dieci anni a questa parte. Per raggiungere l'apice avrebbe dovuto essere meno supercazzola e più tragicomico, così da consacrarsi definitivamente nel mio personale Olimpo, dove regnano incontrastati Quei bravi ragazzi e Casinò, con i quali The Wolf of Wall Street ha comunque parecchi punti in comune, in primis la forsennata, psichedelica e roboante parabola di autodistruzione in cui s'imbarca il protagonista a causa innanzitutto dei suoi peccati e, secondariamente, per colpa di consiglieri e amici poco fidati. Come già ai tempi Jimmy, Henry e Asso Rothstein, anche Jordan Belfort è un lupo e su questo non ci piove, un capobranco nato che non esita a spolpare vive le sue prede per "dare da mangiare" ai suoi seguaci, un Bravo Ragazzo della finanza che consapevolmente rinuncia a controllare i suoi appetiti e si annulla in un vortice di sesso, droga e denaro; a differenza degli altri, famosissimi criminali scorsesiani, però, Jordan ha il carisma, il cervello e, soprattutto, l'indipendenza del self made man capace di vendere (per citare Ghostbusters 2) "fumo e merda" ai boccaloni che gli capitano sotto tiro senza dover temere ritorsioni da parte di qualche sanguinario e permaloso boss della mala. Jordan è il capobranco, sopra di lui c'è solo l'FBI e sotto c'è un gruppo di scimmie ammaestrate alla "fine" arte dell'eloquio e della menzogna, dei burini con vestiti firmati, dei Neanderthal che venerano solo due dèi, Jordan e il Denaro, e che prendono a sputi, insulti e schiaffi chiunque non rientri nel ristretto novero dei loro idoli (il dialogo relativo ai nani o l'incontro con Steve Madden sono scioccanti in tal senso): persone vuote, stupide e, soprattutto, incapaci ed improduttive che, grazie ad apparenze e lingua svelta, vendono il nulla a gente altrettanto idiota, il paradosso su cui è costruita la nostra società.


Scorsese si siede davanti alla macchina da presa e ci riporta fedelmente questo mondo tribale, volgare, ridicolo e a tratti aberrante, senza ergersi a giudice ma mostrando alternativamente distacco e partecipazione, lasciando allo spettatore la scelta di rimanere affascinato o disgustato dalle immagini che scorrono sullo schermo. Sfruttando tutta la sua sapienza nel campo della regia, della fotografia e del montaggio, il vecchio Martin inganna impercettibilmente i nostri occhi assecondando gli stati psicofisici del protagonista e creando alla bisogna sequenze stridenti o leggermente sfocate quando Jordan è completamente fatto, ci stordisce con pregevoli piani sequenza, ci immerge nei balli, nei canti e nella depravazione (nei riti!) senza sorvolare su nessun dettaglio, nemmeno quello più scabroso, riempie lo schermo con primi piani e mezze figure del protagonista rendendolo un Dio anche ai nostri occhi, mescola senza soluzione di continuità immagini di repertorio, cartoni animati, spot veri ed inventati in un florilegio di immagini, dialoghi e musiche praticamente ininterrotto; Scorsese ubriaca consapevolmente il suo pubblico, conscio del fatto che almeno per il 90% i risvolti "finanziari" della vicenda non verranno recepiti e passeranno in secondo piano fino a risultare ininfluenti... proprio quello su cui contava Jordan nel corso della sua attività. Il risultato sono tre ore che sembrano una, dove l'attenzione non cala nemmeno per un attimo, anche perché Scorsese realizza senza dubbio il suo film più spassoso: la sequenza dove viene mostrato l'effetto del Quaalude prima al ralenti e poi in tempo reale è esilarante ma mai come quella del confronto "mentale" tra Jordan e il banchiere svizzero, che mi ha lasciata annientata e in lacrime a ridere da sola in mezzo alla sala gremita.


E a proposito di ridere, Di Caprio è mortale. L'avevo già detto per Django Unchained, lo ripeto: Leo, io ti ho perdonato. Tu sei un grande attore e io una capra svizzera che finalmente ha aperto gli occhi, continua su questa strada e non farmi pentire di quello che ho scritto. Di Caprio è nato per il ruolo di Jordan, si annulla completamente nel personaggio e in un attimo passa dal più squallido degrado ad essere il Re del Mondo, un carismatico sobillatore di dipendenti o un'ameba che rantola giù dalle scale in una delle scene più esilaranti dell'anno. Dire che è perfetto sarebbe un eufemismo, così come sarebbe riduttivo dare tutto il merito a lui e dimenticare lo stuolo di grandiosi caratteristi e sgnacchere che lo accompagnano, lo svergognato (nel senso di coraggiosissimo e senza vergogna) Jonah Hill in primis, ma non dimentichiamo Tappetino, il cinese mangione, un irriconoscibile Jon Bernthal e tutti gli altri "soggettoni" che magari compaiono solo per pochi istanti. In un lampo di genio, che spero sia voluto, Scorsese ha utilizzato un grandissimo attore (McConaughey) per insegnare al protagonista come si recita a Wall Street e ha messo tre registi  (Jon Favreau, Rob Reiner e Spike Jonze) a "dirigerlo"e cercare di frenare e regolare le sue ambizioni, per quanto inutilmente; inoltre, proprio per sottolineare la natura "pop" e a modo suo comica, caricaturale, dei personaggi rappresentati, non lesina la presenza di attori tirati fuori a forza dalle più famose serie televisive o di comici apprezzatissimi. E qui mi fermo. Ci sarebbero mille altre cose che vorrei dire ma davanti ai Capolavori tendo a perdermi inutilmente, diventando prolissa ma raffazzonata; ci sarebbero diecimila altre cose che sicuramente ho perso ma un film simile andrebbe visto perlomeno quattro o cinque volte per essere compreso e sviscerato appieno; ci saranno milioni di errori in queste mie indegne parole ma spero che da esse traspaia anche quell'Amore per Scorsese che dura fin dai miei primi passi nel meraviglioso mondo del Cinema e cazzo, questo è quello che conta. Non perdetevi assolutamente The Wolf of Wall Street, in italiano o in lingua originale, non fatevi assolutamente spaventare dalla durata o da altri futili pregiudizi perché questo è Cinema Vero, quello da vedere necessariamente in questi tempi di orrenda sciatteria.

Soocare.
Del regista Martin Scorsese (che in originale si può sentire parlare per telefono con Leonardo Di Caprio quando il suo personaggio vende le prime Penny Stocks) ho già parlato qui. Di Leonardo Di Caprio (Jordan Belfort), Matthew McConaughey (Mark Hanna), Kyle Chandler (agente Patrick Denham), Rob Reiner (Max Belfort), Jon Favreau (Manny Riskin), Jean Dujardin (Jean Jacques Saurel), P.J. Byrne (Nicky “Tappetino” Koskoff), Shea Whigham (Capitano Ted Beecham) e Spike Jonze (compare, non accreditato, nei panni di Dwayne, il “broker” che introduce Jordan al mondo delle penny stocks) ho già parlato ai rispettivi link. 

Jonah Hill (vero nome Jonah Hill Feldstein) interpreta Donnie Azoff. Americano, lo ricordo per film come 40 anni vergine, Suxbad: Tre menti sopra il pelo, Una notte al museo 2 – La fuga, 21 Jump Street, Django Unchained e Facciamola finita; come doppiatore, ha lavorato a film come Dragon Trainer, Megamind e l’imminente Lego Movie, oltre che per un episodio de I Simpson. Anche sceneggiatore e produttore, ha 30 anni e quattro film in uscita. 


Jon Bernthal interpreta Brad. Americano, famoso per essere stato lo Shane di The Walking Dead, lo ricordo per film come World Trade Center, Una notte al museo 2 – La fuga e Il grande match, inoltre ha partecipato ad altre serie come CSI: Miami, How I Met Your Mother, Numb3rs e doppiato un episodio di Robot Chicken. Anche animatore, ha 36 anni e un film in uscita. 


Ethan Suplee interpreta Toby Welch. Indimenticabile “comparsa” di moltissimi film di Kevin Smith nonché spalla di Jason Lee in My Name Is Earl, lo ricordo per l'appunto in pellicole come Generazione X, In cerca di Amy, American History X, Dogma e Clerks II. Americano, ha 37 anni e tre film in uscita.


Tra le millemila comparse che popolano la pellicola spunta anche Jake Hoffmann, figlio di Dustin, nei panni di Steve Madden (tra l'altro la scena è stata praticamente co-diretta da Steven Spielberg) e anche il vero Jordan Belford, che presenta Di Caprio alla folla sul finale. Se poi anche voi, come me, vi siete chiesti dove diavolo se l'è tirato fuori Matthew McConaughey quella sorta di rituale fatto al ristorante davanti ad un perplesso Di Caprio, sappiate che è una specie di "riscaldamento" che l'attore fa ogni volta prima di recitare. Per quanto riguarda gli attori esclusi, Amber Heard aveva fatto il provino per essere Naomi, ma alla fine il ruolo è andato all'australiana Margot Robbie; Julie Andrews era stata invece considerata per il ruolo di zia Emma mentre Ridley Scott avrebbe dovuto dirigere il film e per fortuna è finito a fare quella ciofeca di The Counselor o non avremmo avuto un simile capolavoro scorsesiano! Detto questo, se The Wolf of Wall Street vi fosse piaciuto, guardate anche Casinò, Quei bravi ragazzi, Il falò delle vanità e Wall Street. ENJOY!

40 commenti:

  1. Film strepitoso, senza se e senza ma.
    Il miglior Scorsese, come dici giustamente, dai tempi dei Goodfellas e di Casinò.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Diciamo che si è fatto perdonare abbondantemente Hugo Capretta :)

      Elimina
  2. L'ho saltato di proposito, perché mi aveva infastidito il trailer roboante, e, devo dire, gli ultimi Scorsese mi avevano lasciato più che perplesso; adoro il primissimo, e anche quello del periodo Quei bravi ragazzi e Casinò, adoro Fuori orario, che ho visto spesso, e Lezioni dal vero (ho consumato la cassetta, ed è l'unico episodio di New York Stories che guardo, Allen e Coppola lì sono inguardabili)... insomma, dopo questa tua rece dovrò ricredermi e cercare di vederlo presto, chiapperi ...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma assolutamente!!! coRi al cinema suBBito! :)

      Elimina
    2. Io sono della Linea Alligatore, e vedrò questo film con calma, più avanti. La mia unica perplessità è nella carriera interpretativa di Leo, che ho sempre considerato bravo, ma che ultimamente, per quanto in ruoli di spolverissimo incollatigli addosso con maestria, c'ha una deriva soprarighista che puzza, coi dovuti rispetti, di Tomcruise....

      Elimina
    3. Non credevo avrei mai utilizzato parole per difendere Di Caprio, son sincera: Tommaso a Leo può giusto pulire le scarpe infangate. Almeno fino al prossimo film.

      Elimina
    4. Leggo solo ora, e devo dirti, per problemi di lavoro e tempo, non sono ancora andato. Però, se posso dire, concordo pure io con GIOCHER, su Leo, che, pur non considerando al livello di Tom Cruise, vedo troppo sopre le righe ultimamente, direi troppo gigione (che è la malattia dei divi Usa, arrivati ad una certa celebrità, farlo: vedi de Niro, vedi Nicholson, Pacino ... attori che adoro, sia ben chiaro, ma troppo schiavi del metodo; farebbe bene loro leggere Brecht).

      Elimina
    5. Guarda, non metto in dubbio il vostro punto di vista ma prima vatti a vedere il film. Capirai che una recitazione sopra le righe è assolutamente necessaria :)

      Elimina
  3. quando Jonah ingoia il pesce (nella Bibbia succede l'opposto, ma chissenefrega) mi è tornato in mente UN PESCE DI NOME WANDA (lì era Kevin Kline a ingoiare)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ossignore non avevo fatto caso alla somiglianza e nemmeno al riferimento biblico!
      Vedi che dovrei vederlo almeno ventordici volte?

      Elimina
  4. Mi stanno dicendo molte cose su questo film.
    Le critiche positive si sprecano: devo vederlo!

    RispondiElimina
  5. Premetto che, ancora più vergognosamente rispetto al tuo ritardo di visione, IO NON HO ANCORA VISTO QUESTO FOTTUTO FILM. Se tu mi dici che questo film è il migliore di Scorsese dai tempi di Goodfellas e Casino e, considerato che io reputo anche The Departed tra i migliori Scorsese's in assoluto, mi preparo alle tre ore di film mooooooolto positivamente, ma moooooooolto!!! C'ho una scimmia sulla schiena per questo film che nemmeno King Kong sull'Empire...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vergognosamente, ammetto tra le lacrime che non sono mai riuscita a vedere The Departed, quindi almeno per quello non posso garantire. Ma quanto a Goodfellas e Casinò li amo talmente tanto che puoi fidarti ciecamente! :)

      Elimina
    2. Il cast di "The Departed" presenta nomi quali NICHOLSON (urlato), Di Caprio, Damon, Martin Sheen, Mark Whalberg, uno dei settantasette fratelli Baldwin (non mi ricordo mai se william o alec o vattelapesca..)... Se non l'hai mai visto DEVI VEDERLO perchè è ai livelli, secondo me, sia di Goodfellas che di Casino... Una bomba...

      Elimina
    3. Lo so ma la storia è: me l'ero perso al cinema e poi non l'ho mai più recuperato, vai a saper perché. Prima o poi lo farò e intanto mi vergogno.

      Elimina
  6. concordo con la Bolla, qui si ritorna ai fasti di Goodfellas e Casinò...un filmone senza ombra di dubbio...

    RispondiElimina
  7. Visto il tuo entusiasmo sul libro delle facce ero davvero curiosa di sapere se ne saresti stata sufficientemente soddisfatta, e mi pare proprio di capire che è così! E la recensione è davvero bella!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Altro che sufficientemente! Sono in delirio mistico :)
      E grazie del complimento!

      Elimina
  8. Siamo tutti d'accordo. Queste sono le cose belle del cinema

    RispondiElimina
  9. Applausi. A te e a questo film, su cui mi trovi totalmente d'accordo... :-)

    RispondiElimina
  10. Un film che ha messo tutti d'accordo, bello bello bello :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non proprio tutti, so di gente che non l'ha trovato così superlativo... ma chissene, Martin è superiore anche alle critiche! :)

      Elimina
  11. Concordo sulle prime tre righe. In sintesi: 1) non è un capolavoro (Scorsese ha fatto di meglio) 2) E' il miglior Scorsese dell'ultimo decennio 3) DiCaprio è un gigante, oscar o non oscar...
    Però in effetti nemmeno io l'ho trovato superlativo, nel senso che malgrado l'ironia feroce (si ride per tutto il film e le tre ore volano) il registro sempre 'eccessivo' e sopra le righe alla fine crea 'assuefazione' nello spettatore, facendogli credere che tutto quello che si vede sullo schermo sia poco più di un gioco, e non faccia male... fermo restando che di film del genere vorrei vederne uno a settimana! :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io l'ho trovato angosciante anche nella risata, non so come dire. Aberrante nella sua immoralità compiaciuta....

      Elimina
  12. Non l'ho visto mia cara Babol , anche se mi riprometto di vederlo.
    Le premesse per un prodotto di qualità ci sono tutte, Scorsese in primis...
    Ma , non avendo mai avuto una totale predilezione per Di Caprio, devo dire che negli ultimi suoi lavori qualcosa in più di quanto non ha ottenuto meritava.
    Quindi mi chiedo, sarà la volta buona per un oscar?
    Mi sono iscritta per le tue ottime recensioni e per la simpatia che mi suscità il tuo nome!
    Mi fa piacere se ricambi, grazie!
    ::))
    http://rockmusicspace.blogspot.it/

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Guarda, neppure io ho mai amato Di Caprio ma negli ultimi suoi lavori l'ho trovato grandioso... se arrivasse l'Oscar stavolta sarebbe ampiamente meritato!
      Vengo subito a vedere, grazie!

      Elimina
  13. Io, VOGLIO essere al tuo fianco anche nelle prossime visioni!!!E comunque The departed l'ho visto pure io, ho detto tutto!!!! Quando vuoi una sera recuperiamo la visione. Recensione perfetta, film perfetto, 3 ore che mi sono scivolate via...

    RispondiElimina
  14. Io devo decidermi a recuperare praticamente tutti i film di Di Caprio. Sono rimasta traumatizzata da adolescente per Titanic (nel senso che non l'ho mai neanche visto tutto ma le mie compagne di classe non parlavano d'altro: una roba da neurodelirio! Ancora un po' e provavano ad affogarsi nella vasca da bagno!) e per questo l'ho evitato per troppo tempo! (Se non per Inception, gran bel film, tra l'altro) ^^

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vabbé io non arriverei a tanto, dai! :P Recuperati giusto quelli da Inception in poi e vai sicura :)

      Elimina
  15. Ho una lista infinita di film da vedere e visto che ne ho sentito parlare benissimo da chiunque aggiungerò anche questo! Non sono un' appassionata di cinema quindi spesso vince la pigrizia e salto le serate al cinema :(

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo merita il superamento della pigrizia, senza dubbio :)

      Elimina
  16. io invece l'ho adorato proprio per il suo essere supercazzola.
    finalmente scorsese ha smesso di fare il serioso e si è lasciato andare in un film godurioso al 100% :)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Oh, beninteso, la mia non era una critica!
      Ma Casinò e Quei bravi ragazzi sono inarrivabili proprio per la loro componente drammatica, fermo restando che The Wolf ci picchia mooolto vicino!

      Elimina
  17. Solo io sono rimasta un po' perplessa? Mi spiego, indubbiamente film da vedere, attori strepitosi, ma non mi ha convinta totalmente soprattutto perchè l'ho trovato ripetitivo. Comprendo che l'intento era proprio quello di esasperare l'aspetto della follia e dell'eccesso, ma l'epilogo del film è stato ridotto ad una scarsa mezz'ora. Sarà che Quei Bravi Ragazzi è il mio film preferito, ma proprio non riconosco la mano di Scorsese in questa pellicola...Mi dispiace, ma anche quest'anno Leo rimane a bocca asciutta.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Non saprei, io non l'ho trovato ripetitivo... sovrabbondante ed esagerato, questo sì, ma ci sta perché fa parte del mondo che viene dipinto.
      La mano di Scorsese c'è e si vede, soprattutto nelle carrellate, nei dettagli... ma dovrei rivederlo più di una sola volta per spiegarmi meglio :)
      Quanto a Leo... temo anche io!

      Elimina

Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...