Ci riproviamo? Ci riproviamo. Da quando ho aperto il blog avrò guardato almeno quattro volte Ratatouille, diretto nel 2007 dai registi Brad Bird e Jan Pinkava (e vincitore di un Oscar come miglior lungometraggio animato!) eppure non ho mai avuto il coraggio di scriverne una recensione. Perché?!
Trama: dopo essere stato separato dalla colonia, il ratto Remy decide di intraprendere il suo sogno di diventare chef quando incontra per caso Alfredo Linguini, giovane tuttofare appena assunto nel rinomato ristorante di Gusteau, modello di vita dell'animaletto il cui motto è "Chiunque può cucinare".
E niente, Ratatouille ha sfiga. Mentre scrivo queste righe è il 9 dicembre e io ho guardato in TV il film in questione almeno due settimane fa. Per di più, non oso immaginare quando riuscirò a pubblicare il post visto che riesco a scriverne solo adesso, quando purtroppo le emozioni suscitate dalla storia del topolino Remy si sono già raffreddate. Eppure io ADORO Ratatouille, mi ritrovo sempre ad asciugare una lacrima furtiva sul finale e vengo invasata nei giorni a seguire dal fuoco sacro della cucina, cosa che mi porta a combinare gli stessi disastri del povero, goffo Linguini. Lo adoro perché il ratèn Remy, per quanto razionalmente dovrebbe farmi schifo in quanto non topino di campagna ma proprio ratto, è di una tenerezza incomparabile, col suo modo di lavarsi le manine prima di cucinare o con quell'espressività incredibile che gli consente di farsi capire dagli esseri umani pur non parlando la loro lingua. Lo adoro per il messaggio positivo che veicola e per l'attenzione che dedica anche ad un apparente villain come il critico culinario Ego: al di là della "banale" morale per la quale le persone devono essere lasciate libere di seguire la propria vocazione anche quando questa pare essere non convenzionale, ho sempre amato molto la stoccata decisamente adulta lanciata a chi ormai ha perso la passione per il proprio mestiere, al punto da trasformarlo in grigia routine. Se il cuoco Skinner ha sempre lavorato col solo obiettivo di fare soldi e sfruttare il nome dello chef Gusteau (al punto da arrivare a creare una linea di precotti col suo marchio, snaturando così il motto dello chef defunto) e quindi, da un certo punto di vista, è irredimibile, il critico Ego ha invece cominciato il suo lavoro con la stessa passione e convinzione di Remy, Linguini e Colette, ma il suo spirito è stato fiaccato da una serie di cocenti delusioni e dalla "facilità" del suo mestiere, che condanna i ristoranti a chiudere per il solo gusto di scrivere stroncature argute e divertenti. Molto adulta ed apprezzabile è anche la scelta di non concedere allo spettatore un happy ending nel senso classico del termine, scelta che denota cura e coerenza in fase di sceneggiatura (ho sempre apprezzato il fatto che i cuochi rifiutassero di aiutare Linguini sul finale, disgustati dalla scoperta che lo chef più rinomato di Parigi fosse un ratto e probabilmente più feriti nell'orgoglio da questa "truffa" che dalla natura stessa di Remy).
E poi c'è Parigi, la meravigliosa parì, terra di mille e una possibilità anche se a cercarle è un rattino cresciuto in campagna. Zeppo dei più esilaranti stereotipi francesi eppure infuso di un amore gigantesco per quella città, Ratatouille fa venire voglia di prendere un aereo e andare a perdersi nella ville lumière, affittare un mini appartamentino dal quale guardare la Tour Eiffel illuminata per poi passare le serate a oziare in qualche caffé franscese dove è sicuro che qualche prelibatezza ci finirà sotto i denti (vabbé, adesso non esageriamo!!). Nel caso non trovassimo quello che ci interessa in giro per la città, c'è sempre da dire che, al di là del modo non convenzionale col quale cucina Remy (l'unica concessione all'assurdità di un character design caricaturale ma realistico e delle animazioni molto curate, assai attente agli ambienti veri come cucine e dispense), Ratatouille insegna anche un po' di tecniche base nonché delle regole fondamentali da seguire ai fornelli, soprattutto quando si sceglie di buttarsi nell'ardua impresa di cucinare qualche prelibatezza a livello amatoriale, regole che madre non smette mai di urlarmi amichevolmente nelle orecchie come Colette fa con Linguini. Tornando al film in sé, senza divagare troppo nelle esperienze personali, col senno di poi Rataouille potrebbe sembrare un film "piccolo" se paragonato ad altri capolavori della Pixar, eppure, come il piatto da cui prende il nome, nonostante le travagliate vicende produttive funziona e si fa voler bene soprattutto grazie alla semplicità della storia, alla bontà delle caratterizzazioni dei personaggi e sì, anche alla bella presentazione: a me ne basta un boccone per tornare bambina, essere felice e volerne vedere ancora, quindi consiglio a tutti di assaggiare, almeno una volta, questo delizioso manicaretto a disegni animati!
Del co-regista e co-sceneggiatore Brad Bird ho già parlato QUI. Ian Holm (voce originale di Skinner), Peter Sohn (Emile) e Will Arnett (Horst) li trovate invece ai rispettivi link.
Jan Pinkava è il co-regista e co-sceneggiatore della pellicola. Nato nell'attuale Repubblica Ceca, è al suo primo e finora unico lungometraggio dietro la macchina da presa ma ha vinto un Oscar per il miglior corto animato con Il gioco di Geri. Anche produttore e animatore, ha 53 anni.
Patton Oswalt è la voce originale di Remy. Americano, ha partecipato a film come Giù le mani dal mio periscopio, Man on the Moon, Magnolia, Zoolander, Starsky & Hutch, Blade: Trinity e a serie come Dollhouse, Due uomini e mezzo e Agents of S.H.I.E.L.D.; come doppiatore, ha lavorato per serie quali Due fantagenitori, Spongebob, Kim Possible, Futurama, I Simpson, American Dad! e My Little Pony: L'amicizia è magica. Anche sceneggiatore e produttore, ha 47 anni e due film in uscita.
Brian Dennehy è la voce originale di Django, il padre di Remy. Americano, lo ricordo per film come Rambo, Cocoon - L'energia dell'universo, FX - Effetto mortale, Cocoon - Il ritorno, Presunto innocente e Romeo + Giulietta; inoltre, ha partecipato a serie quali Il tenente Kojak, MASH, Dallas, Dynasty, Hunter e Miami Vice. Anche produttore, regista e sceneggiatore, ha 78 anni e due film in uscita.
Peter O'Toole è la voce originale di Anton Ego. Inglese, lo ricordo per film come Lawrence d'Arabia, La Bibbia, Agente 007 - Casino Royale, Supergirl - La ragazza d'acciaio, L'ultimo imperatore, High Spirits - Fantasmi da legare e Stardust. Anche produttore e regista, è morto nel 2013, a 81 anni.
Janeane Garofalo è la voce originale di Colette. Americana, ha partecipato a film come Giovani, carini e disoccupati, Il rompiscatole, Dogma e a serie come Ellen, Quell'uragano di papà, I Soprano, Due uomini e mezzo e 24. Anche sceneggiatrice, produttrice e regista, ha 52 anni e due film in uscita.
Sebbene Jan Pinkava sia accreditato come co-regista e co-sceneggiatore di Ratatouille, la storia principale, i personaggi, l'ambientazione e molto altro sono essenzialmente farina del suo sacco mentre Brad Bird è subentrato soltanto qualche anno dopo, quando alla Pixar hanno deciso che le idee di Pinkava non avrebbero portato al film il successo sperato, cosa che, ovviamente, ha spinto il regista a lasciare la compagnia. Detto questo, se Ratatouille vi fosse piaciuto recuperate Fievel sbarca in America e A Bug's Life - Megaminimondo. ENJOY!
Un cartoon che sembra un classico del passato, l'ho sempre pensato.
RispondiEliminaAssolutamente. Ha quel senso nostalgico adorabile.
EliminaL'avrò visto tre volte, e niente, hai ragione...davvero un bellissimo e innovativo film d'animazione ;)
RispondiEliminaAnche io l'ho visto spessissimo, molto più degli altri cartoni recenti!
EliminaNon uno dei miei Pixar del cuore, ma molto, molto bello.
RispondiEliminaInvece è nella mia top 5 :P
EliminaDi base sono d'accordo con la tua recensione, eppure non è riuscito a toccarmi veramente.
RispondiEliminaEh, al cuor non si comanda e per fortuna!
EliminaCredo sia uno dei pochi cartoni occidentali che mi ha convinto quando ero nel periodo jappominkia XD davvero adorabile!
RispondiEliminaAhahah il terribile periodo in cui siamo passati tutti!!
EliminaAdoro Ratatouille profondamente,potrei giusto approfittare di questi giorni di FEBBRA per rivedermelo!!!
RispondiEliminaOcchio perché io quando l'avevo visto febbrata mi ero sciolta in lacrime o__O
EliminaAnche io ho avuto un'esperienza simile con Ratatouille. Con lacrimoni finali annessi!
RispondiEliminaNon so perché ma quando vedo Ego che si commuove mi smuove qualcosa e piango T__T
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