Spinta dall'entusiasmo post-riapertura multisala e dal fatto che il film in questione è stato distribuito praticamente solo in Europa quindi chissà quando cavolo avrei potuto trovarlo in rete, giovedì sono andata a vedere Amityville - Il risveglio (Amityville: Awakening), diretto e sceneggiato dal regista Franck Khalfoun.
Trama: una famiglia composta da madre, figlia piccola e figlia adolescente con un gemello ridotto a uno stato vegetativo a causa di un incidente, si trasferisce nella vecchia casa dove, negli anni '70, Ronald De Feo aveva trucidato tutta la sua famiglia spinto dall'influenza di "voci". Non passa molto tempo prima che fenomeni inspiegabili comincino a sconvolgere i nuovi inquilini...
E' passata già quasi una settimana dalla visione di Amityville - Il risveglio e nel frattempo ho avuto modo di venire disgustata dal Death Note di Netflix e vagamente delusa da Cattivissimo me 3 (di cui scriverò nei prossimi giorni), col risultato che della pellicola di Franck Khalfoun ricordo ormai poco o nulla, banale com'è. Cercherò di ricostruire brevemente la serata passata al cinema, presa da sconforto crescente, ma non garantisco di arrivare al secondo paragrafo né di offrire un'opinione illuminata o fondamentale sull'argomento. Anche perché, effettivamente, c'è ben poco di cui parlare. Amityville - Il risveglio, film vessato da vicissitudini produttive di proporzioni bibliche nonché devastato in fase di montaggio per farlo passare dal rating R ad un più innocuo e spendibile PG-13, è l'ennesimo, stanco rimasticamento della storia dell'"orrore di Amityville", dove la solita famigliola americana si trasferisce nella casa maledetta appartenuta prima ai De Feo poi ai Lutz e viene sconvolta da inquietanti fenomeni paranormali. L'inizio di Amityville - Il risveglio, in verità, faceva anche ben sperare. A differenza di ciò che accade negli altri film "basati sulla storia vera" dell'omonimo luogo i protagonisti vivono nella nostra "dimensione", ovvero nella realtà in cui è stato già girato Amityville Horror (persino il suo remake) e dove Jay Anson ha scritto il libro da cui è stato tratto, quindi sono consapevoli della terrificante leggenda che circonda la loro dimora e vengono presi alcuni da scetticismo, altri da fascinazione, altri ancora da una segreta quanto imbecille speranza. E questo, signori miei, è l'unico aspetto che diversifica Il risveglio dagli altri capitoli della serie Amityville, perché i riferimenti metacinematografici non bastano a rinnovare una storia vecchia, stravista e raccontata mille volte meglio altrove, anche in tempi recenti. Al di là dell'assenza di jump scare quello che infastidisce di Amityville - Il risveglio è infatti la presenza di personaggi mal caratterizzati anche per gli standard di un horror e di un montaggio fatto coi piedi, senza alcun senso apparente, che trascina per i capelli il film verso un finale sbrigativo ed insoddisfacente.
Probabilmente, da quel che si può evincere anche dalla fotografia "sfumata", l'intento di Khalfoun e soci era quello di girare un horror dalle connotazioni oniriche, dove la realtà e l'incubo si sarebbero mescolati senza soluzione di continuità; tuttavia, i sogni della protagonista sono ben distinti dalla realtà, tagliati con l'accetta al punto che alcuni risultano incomprensibili o addirittura inutili (a che pro sognare la sorellina infilata in un armadio quando poi della sorellina non si ha più traccia per i venti minuti seguenti e la protagonista nel frattempo è tornata alla sua vita di tutti i giorni?) e non c'è mai modo di provare incertezza o dubbio relativamente a ciò che passa sullo schermo. Anche l'escamotage narrativo del gemello in coma cerebrale è abbastanza prevedibile, anche per chi non avesse visto lo spoileroso trailer, tra l'altro il paragone tra l'inespressività richiesta da copione all'attore che lo interpreta e quella congenita della protagonista è quantomeno impietoso. Non solo il personaggio di Belle è la quintessenza della banalità (bella e maledetta, vestita da darkettona di giorno e da lucciola quando deve andare a dormire, così che il pubblico maschile possa apprezzarne le chiappe costantemente al vento, afflitta da un passato dolorosissimo, adorabile con la sorellina minore ma zeppa di odio verso la madre) ma l'interpretazione di Bella Thorne rasenta l'imbarazzante, pare di avere davanti una Kristen Stewart ANCORA meno espressiva e un pelo più scazzata. L'unica nota positiva per quel che riguarda gli attori è la presenza di una Jennifer Jason Leigh assai più inquietante rispetto alle presenze che dovrebbero aleggiare nella casa, purtroppo penalizzata sia da un minutaggio inconsistente che dall'incredibile stupidità del personaggio che interpreta, sul quale non ricamo troppo per non fare spoiler. Tutto ciò, unito al finale tirato via e "raccontato", così da lasciare lo spettatore ancora più disinteressato all'intera questione, fa di Amityville - Il risveglio un film né brutto né bello, semplicemente inutile e sfigato. Se persino gli americani stentano a farlo uscire nei cinema un motivo c'è.
Del regista e sceneggiatore Franck Khalfoun ho già parlato QUI. Jennifer Jason Leigh (Joan), Jennifer Morrison (Candice) e Kurtwood Smith (Dr. Milton) li trovate invece ai rispettivi link.
Bella Thorne (vero nome Annabella Avery Thorne) interpreta Belle. Cantante e attrice americana diventata famosa con la serie Disney A tutto ritmo, ha partecipato a film come L'A.S.S.O. nella manica, Alvin Superstar - Nessuno ci può fermare e ad altre serie quali The O.C., I maghi di Waverly, CSI - Scena del crimine e Scream, inoltre ha lavorato come doppiatrice nella serie Phineas e Ferb. Anche produttrice, ha 20 anni e sei film in uscita.
La piccola Mckenna Grace, che interpreta Juliet, era stata la versione bambina di Jennifer Morrison nella serie C'era una volta, dove la Morrison interpreta la protagonista Emma Swan. Tornando a questioni un po' più "serie", la natura poco interessante del film era già nell'aria a seguito di una serie di complesse vicissitudini produttive, che hanno fatto slittare Amityville - Il risveglio dal 2012 ad oggi (tra l'altro la Dimension Film continua a rimandare la data di uscita americana). Allora l'idea era di realizzare un film chiamato Amityville: The Lost Tapes, un found footage avente per protagonista una giornalista incaricata di ricostruire il caso di Amityville ma i vari ritardi hanno portato i produttori ad abbandonare il progetto; peraltro Daniel Farrands, uno degli sceneggiatori del progetto scartato, sta realizzando in questo periodo proprio un film intitolato The Haunting on Long Island: The Amityville Murders, incentrato non sui Lutz bensì su ciò che è accaduto ai De Feo prima degli omicidi. Nell'attesa che esca, se Amityville - Il risveglio vi fosse piaciuto o vi interessasse il genere potete sempre recuperare l'Amityville Horror citato nel film (assieme al remake del 2005) e aggiungere Amityville Possession, Amityville 3-D e gli straight-to-video Amityville Horror - La fuga del diavolo, Amityville: Il ritorno, Amityville 1992 (o Amityville: It's About Time), Amityville: A New Generation, Amityville Dollhouse e The Amityville Haunting. ENJOY!
Io stasera mi lancio su Cattivissimo Me, ho molta paura.
RispondiEliminaNe parlo venerdì sul blog. Effettivamente, non è nulla di che.
EliminaMa io ormai da anni mi domando: perché fanno questi film horror?
RispondiEliminaSono brutti già dal momento in cui pensi di vederlo; non hanno alcuna speranza. E quelle poche gemme emergono e si conoscono, ma questi?
E' ovvio che si tratta di un genere -molto più che in passato ma come in passato- dedicato all'usa e getta per ragazzini.
Moz-
Ma nemmeno, sai?
EliminaUna volta si puntava al divertimento dei ragazzi, quella sorta di cameratismo a base di pop-corn e strilli di cui parla anche King con nostalgia in It.
Adesso dove sta il divertimento in questi film mosci? Non è nemmeno più un prodotto di intrattenimento, solo una roba fatta a buttar via...