Ieri è cominciato il ToHorror Film Fest e il film di apertura è stato Prisoners of the Ghostland, diretto dal regista Sion Sono, una delle pellicole più attese non solo dai fan del genere ma anche dalla sottoscritta, perché dove c'è Cage c'è Bolla! O così credevo...
Trama: un rapinatore di banche cerca di ottenere l'indulgenza accettando di riportare al Governatore la giovane Bernice, fuggita dal suo guardiano e persa nella Ghostland...
Io sono ancora sconvolta, non mi capacito. Prisoners of the Ghostland poteva essere il film perfetto, la gioia suprema, la pellicola più galvanizzante dell'anno. Come si può sbagliare unendo il talento visionario di Sion Sono, il suo sprezzo del buon gusto, la vena di follia che si può riscontrare nei suoi film e la pazzia pura e semplice di Nic Cage, sulla carta l'attore ideale per interpretare l'Eroe senza nome protagonista della pellicola, tra un picco di overacting e l'altro? Io, onestamente, non ho una risposta a questa domanda ma una cosa la so, ovvero che Prisoners of the Ghostland mi ha annoiata talmente tanto che a volte trasalivo, accorgendomi di avere chiuso gli occhi per almeno cinque minuti. La visione di Prisoners of the Ghostland vale "solo" per le scenografie particolareggiatissime e deliranti che mescolano la bellezza rigorosa dei quartieri tradizionali giapponesi, la mitologia del Far West e i deserti australiani in odore di Mad Max e dentro le quali brulicano personaggi uno più assurdo dell'altro, almeno a livello di costumi, creando un melting pot di razze, stili, iconografie e lingue che penso di avere visto solo nel ben più riuscito Sukiyaki Western Django di Takashi Miike. Prisoners of the Ghostland, in tal senso, è uno stimolo visivo continuo, fatto di flashback nitidissimi e dai colori pop (le mie scene preferite sono quelle all'interno della banca, con quei chewingum colorati e il bellissimo bimbetto giapponotto), di luci rossastre, di colori polverosi e cupi là dove la speranza ha smesso di esistere, di visioni bianche come la morte, persino di aureole olografiche attorno alla capoccia di Cage, e non sarò io a discutere la validità di tutta la manovalanza coinvolta in questi aspetti della pellicola né l'ardire visionario di Sono, perché sarei davvero stupida e ingrata anche solo a osare. E' che la sceneggiatura, se così si può chiamare, fa schifo e non è interessante per nulla.
Non so bene come spiegarmi per non incappare in spoiler ma l'assunto iniziale, quello di mandare Cage alla ricerca della Boutella inguainato in una tutina con una serie di pesantissimi ed esplosivi handicap, poteva dare il la a momenti meravigliosi, a una tensione da tagliare col coltello e a momenti di Cageanitudine fuori scala (non che vederlo camminare come colui che si è appena infilato una scopa nel c*** per ramazzare il deserto o sentirlo urlare isterico in giapponese sia brutto, per carità, ma speravo di più) invece tutti questi pericoli tangibili vengono sacrificati allo stolto desiderio di dare un background appena accennato all'universo in cui vivono i personaggi, introducendone alcuni che parrebbero importantissimi ma che, di fatto, servono davvero poco all'economia della storia, indugiando su flashback che dovrebbero spiegare l'importanza dell'Eroe Cage e invece rallentano solo il ritmo della pellicola e concentrandosi su particolari inutili che fanno semplicemente folklore. Dell'Eroe, con rispetto parlando, arriva a non fregarcene una mazza (anche perché in virtù di cosa sia diventato Eroe, salvo per quel "sono radioattivo!!!!!" buttato lì a sfregio, non si capisce) così come non ci importa nulla non solo di Bernice, ma anche di tutti i reietti che vivono nella Ghostland, ed è questo il motivo principale per cui il film si trascina stancamente tra uno one man show di Bill Moseley, più sopra le righe di un Cage spesso muto, e uno sprazzo di scenografica locura nipponica. Se non altro, per quanto folle, Sukiyaki Western Django riusciva a coinvolgere e commuovere, qui c'è tanta di quella superficiale freddezza che probabilmente ricorderò Prisoners of the Ghostland solo per i manifesti da ricercato in cui compaiono Lupin e il nome di Goemon.
Del regista Sion Sono ho già parlato QUI. Nicolas Cage (Hero), Sofia Boutella (Bernice) e Bill Moseley (Governatore) li trovate invece ai rispettivi link.
Nick Cassavetes interpreta Psycho. Americano, figlio di Gena Rowlands e John Cassavetes, ha partecipato a film come Furia cieca, Face/Off - Due facce di un assassino, The Astronaut's Wife - La moglie dell'astronauta, Blow, Una notte da leoni 2 e a serie come Matlock. Anche regista, sceneggiatore e produttore, ha 62 anni.
Imogen Poots ed Ed Skrein, che avrebbero dovuto interpretare rispettivamente Bernice e Psycho, hanno abbandonato il progetto dopo che Nicolas Cage ha deciso di spostare il set dal Messico al Giappone per andare incontro alle condizioni di salute di Sion Sono, colpito da infarto poco prima delle riprese. Ciò detto, se Prisoners of the Ghostland vi fosse piaciuto recuperate Sukiyaki Western Django. ENJOY!
Io amo il ToHorror, è il mio festival di cinema preferito, anche se quest'anno, per problemi di salute varia e sfiga assortita, mi tocca essere con loro solo in spirito.
RispondiEliminaIl programma, secondo me, ha parecchi punti di forza, non ultimo quella figata incredibile di We Need to do Something, uno degli horror più belli dell'anno.
Questo... beh, probabilmente è una delle delusioni più cocenti del 2021, tutto mi sarei aspettata meno che di annoiarmi; rimanere perplessa, sì, ammazzarmi di facepalm anche, ma annoiarmi no, santo cielo.
Dove c'è Cage, ma soprattutto Sion Sono (proprio l'altro giorno recensiti tre ulteriori suoi film), ci sono anch'io, a prescindere se brutto o meno ;)
RispondiEliminaPurtroppo questo è davvero una delusione. Continuerò ad amare sia Cage che Sono ma, decisamente, insieme non fanno faville.
EliminaPerò c'è da dire che Cage si sta incanalando in un tipo di carriera e di film che in un certo senso ce lo fanno voler bene a prescindere.
RispondiEliminaMa assolutamente!! Mai detto di volere male a Cage <3
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