Il profumo di Oscar e il nome di Joe Wright mi hanno spinta a snobbare nuovamente IL Batman e a preferirgli Cyrano, diretto dal regista inglese e candidato per i costumi.
Trama: Cyrano, soldato e poeta, è innamorato da tempo immemore di Rossana ma rifiuta di dichiararsi perché affetto da nanismo. Quando la donna si invaghisce di Cristiano, Cyrano diventa, suo malgrado, confidente per lei e autore di eleganti lettere d'amore per lui, bello ma incapace di esprimersi a dovere...
Chi non conosce la triste storia di Cyrano de Bergerac, che viene narrata dalla fine del XIX secolo e che noi figli degli anni '80 conosciamo soprattutto grazie a Steve Martin e al suo Roxanne (ma anche un po' grazie a Gérard), che pur ce ne ha fornita una versione più felice ed edulcorata? Ma, soprattutto, chi non si è mai trovato nei panni scomodi del Cyrano di turno, ardente d'amore per una persona che non solo non ci considera, ma che pensa anche bene di raccontarci tutti i suoi problemi sentimentali con altr*? Il povero Cyrano è la versione battagliera e arguta dei Servi della Gleba (de)cantati da Elio e le storie tese, anestetizzati da una str... da una Rossana che cade come una pera cotta nella trappola dell'amore a prima vista, senza sapere nulla del bel giovine di cui si è invaghita, e pretende anche che detto giovine la corteggi come nessuna donna è mai stata corteggiata (nemmeno ce l'avessi d'oro bella mia, e che!), tessendone le lodi a chi, da anni, la ama in silenzio con una profondità di sentimento inarrivabile pur essendo brutto come il peccato (su sta cosa ci torniamo). A differenza di Rossana, che è la versione poco meno odiosa della Bedelia di Venerdì 12, Cristiano non è da prendere a schiaffi dal mattino alla sera, ma solo un babbalone innamorato stranamente consapevole di essere un manzo dalla testa vuota, che si sente giustamente in difetto per questo; è normale che Cyrano, spinto ad aiutarlo inizialmente per amore di Rossana, si affezioni sinceramente al ragazzo e cerchi di non mettergli i bastoni tra le ruote, anzi, gli presta la sua lingua di velluto anche a costo di vederlo convolare a nozze con la maledetta, e tutto ciò non può che riversarsi in tutta la sua complessa, tragicomica ingiustizia nel cuore dello spettatore che, pur sapendo a menadito la storia, si ritrova a sperare che Cyrano coroni prima o poi il suo sogno. Wright lo sa, abbraccia in toto la versione musical di una vicenda stra-conosciuta, la trasporta in una Sicilia desaturata dei colori e del sole ma non del fascino, e ci illude per due ore di poter forse avere un lieto fine.
Barocco nei costumi, come solo un musical ambientato nel '600 può essere, in realtà il Cyrano di Wright non è così sfarzoso a livello di scenografie (tranne per quanto riguarda l'inizio ambientato nel teatro) ma compensa il rigore naturale e architettonico di queste ultime con degli eleganti numeri musicali che sfruttano l'ampiezza e la morbidezza delle stoffe per creare movimento e regalano sequenze assai interessanti, che veicolano non solo l'amore, ma anche la natura più terrena del sentimento di Cyrano per Rossana e di Rossana per Cristiano; molto coinvolgente, in tal senso, il numero musicale imperniato su Every Letter, che vede Rossana fare quasi l'amore con le parole che crede siano di Cristiano, per non parlare del magone incredibile provato durante il duetto di Overcome, semplicemente splendida. Wright regala anche delle belle sequenze d'azione, non solo durante i duelli o gli scontri che hanno per protagonista Cyrano, ma anche nella breve parentesi al fronte, angosciante e triste contraltare dei momenti più frivoli che la precedono. Probabilmente, buona parte della riuscita dell'opera è il fatto che Wright sia marito di Haley Bennet, da qui il particolare "occhio" che la rende splendida e desiderabile, ma anche il fatto che la sceneggiatrice Erica Schmidt sia la moglie di Dinklage, sul quale come promesso spenderò due parole. Datemi pure Dinklage e tenetevi Kelvin Harrison Jr., l'interprete di Cristiano, perché tanto è espressivo ed affascinante il primo nonostante la sua condizione di nano (anzi, onestamente mi sono ritrovata più volte a disprezzare il fato tanto ingiusto con un uomo così capace e dotato, spero vivamente che possa avere ogni genere di soddisfazione dalla vita, perché se la meriterebbe!), tanto è insapore il secondo, non solo a livello di interpretazione ma proprio di aspetto. Meh o buff!, fate voi. E andate al cinema per godere appieno di questo spettacolare Cyrano, se potete!
Del regista Joe Wright ho già parlato QUI. Peter Dinklage (Cyrano), Haley Bennett (Rossana), e Ben Mendelsohn (De Guiche) li trovate invece ai rispettivi link.
Kelvin Harrison Jr. interpreta Cristiano. Americano, ha partecipato a film come 12 anni schiavo, Mudbound, It Comes at Night, Assassination Nation e Il processo ai Chicago 7. Anche regista e sceneggiatore, ha 28 anni e due film in uscita, tra i quali Elvis.
Cyrano resta per me quello con le fattezze di Depardieu ma per fortuna, di come si sviluppa la trama, so gran poco.
RispondiEliminaQuesto Cyrano che ora ispira anche di più finalmente mi illuminerà!
Io il Cyrano di Depardieu lo ricordo poco poco, ho più impresso Steve Martin, ma credo che questo sia diverso da tutte le versioni moderne!
EliminaDinklage merita davvero tutta la fortuna del mondo, a me piaceva come attore già dai tempi di "Ally McBeal".
RispondiEliminaUn telefilm che, ahimé, non ho mai guardato!
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