Trama: pronta a suicidarsi dopo la morte del figlioletto, Iris si ritrova a dover combattere per sopravvivere quando un serial killer le inietta un farmaco paralizzante e comincia a darle la caccia nel bosco...
Disney + ci invitava a trattenere il respiro, Netflix ci impone di non muoverci, chissà adesso cosa vorrà da noi Prime. Nell'attesa di scoprirlo, Don't Move è l'ennesima aggiunta "media" al catalogo Netflix ed è un peccato vedere il nome di Raimi tra i produttori di una cosina tutto sommato risibile. Il film va poco oltre l'idea riassunta nel titolo, e funziona per quei minuti in cui la protagonista scopre i terribili effetti della tossina iniettatale dal maniaco di turno, ritrovandosi paralizzata in mezzo a un bosco. Capirete anche voi, però, che l'immobilità totale favoleggiata dal killer non potrà durare molto, altrimenti sarebbe stato problematico fare evolvere la vicenda, quindi la protagonista un po' avrà sempre modo di fare qualcosa, in primis sbattere le palpebre per comunicare, rotolando "felice" di plot device in plot device, sempre grazie a gente SCEMA. La cosa davvero innovativa di Don't Move, in effetti, è la stupidità anormale del killer. Quest'ultimo, nella realtà, sarebbe stato sgamato e incaprettato dopo due minuti, fortunatamente per lui i potenziali soccorritori di Iris sono ancora più idioti ed è un bene che la protagonista riesca a muovere gli occhi, così da poter dimostrare il suo disappunto facendoli roteare fortissimo. Capisco che l'idea dietro a Richard sia "family man che nasconde un terribile segreto", ma se solo gli sceneggiatori del film si fossero guardati Spoorloos avrebbero capito che esistono anche modi per renderla inquietante ed efficace, invece Richard è proprio un belinone che persino un bambino riuscirebbe a fregare. Passando ad Iris, quest'ultima ha due caratteristiche. E' piagata dal dolore per la morte di un figlio il cui destino è poco meno idiota di quello del protagonista di Antichrist (io ultimamente piango per un nonnulla ma non ho provato niente davanti al disagio esistenziale di questa madre, giuro) e riesce a mantenere una pelle flawless e capelli perfetti anche dopo avere corso per venti minuti nel bosco ed essere caduta nelle rapide. Credevo che solo Megan Fox potesse ambire a simili risultati, e invece. Il fatto che sembri anche carismatica è interamente dovuto alla dabbenaggine di Richard, che è poi lo stesso motivo per cui, un pochino, ci sentiamo in pena per lei e speriamo sopravviva, ma ammetto che, sul finale, non mi importava granché.
Nulla da dire, letteralmente, sulla regia. Brian Netto e Adam Schindler consegnano un compitino pulito ma anonimo, privo di difetti ma anche di qualcosa per cui entusiasmarsi. Il fatto che l'ambiente montano e il bosco siano sfruttati poco, che non veicolino alcun senso di claustrofobia, ha del criminale, e lo stesso vale per una sorta di "terra di nessuno" talmente priva di personalità che non viene neppure l'ansia al pensiero di incontrare gli autoctoni, cosa gravissima. Quanto agli attori... eh. Io a Finn Wittrock voglio non bene, di più. Però quella faccetta da babbalone belloccio riesce a farla funzionare solo Ryan Murphy e non avete idea di quante volte abbia rimpianto il Dandy di American Horror Story Freakshow, che era scemo, sì, ma faceva anche tantissima paura. Provaci ancora, Finn, sei comunque gnocco e vederti senza maglietta è sempre un piacere. Così come sarà piacevole, non ne dubito, godersi la bellezza di Kelsey Asbille per il pubblico interessato ai volti femminili, ma la ragazza funzionava più come comprimaria nel bellissimo I segreti di Wind River che come protagonista di un intero lungometraggio. Mi direte, ha poco da fare, non deve neppure sforzarsi di essere espressiva, quindi le basta essere bella, però si poteva fare di più. Il che, riassumendo, è il mio pensiero su Don't Move. Carino, guardabile per il tempo che dura, ma si poteva fare MOLTO di più. Avanti il prossimo!
Del co-regista Adam Schindler ho già parlato QUI mentre Finn Wittrock, che interpreta Richard, lo trovate QUA.
Brian Netto è il co-regista della pellicola. Americano, anche sceneggiatore, produttore e attore, è al suo secondo lungometraggio.
Se Don't Move vi fosse piaciuto recuperate What Keeps You Alive, Hunted, Hush, Man in the Dark e Alone. ENJOY!
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