Attirata da una vagonata di recensioni positive, ho recuperato Strange Darling, diretto e sceneggiato nel 2023 dal regista JT Mollner.
Trama: una donna fugge nel bosco, inseguita da un uomo armato di fucile. Nel corso di sei capitoli, capiremo perché...
Premesso che l'horror più strano che vedrete quest'anno è Cuckoo (anche lì, tra l'altro, c'è una bionda dalla testa fasciata), Strange Darling, che dell'horror riprende alcuni topoi e buona parte della violenza rappresentata ma, di fatto, è un thriller, è di sicuro uno dei film più particolari. Lo è talmente tanto, infatti, che non posso parlarvene come vorrei, perché basterebbe una frase sbagliata per rovinare una visione costellata di twist enfatizzati dalla strana struttura della pellicola. I capitoli di Strange Darling, ognuno caratterizzato da un titolo rivelatore, non sono in ordine cronologico, bensì mescolati in modo da ottenere un effetto sorpresa ancora maggiore e giocare con le aspettative e i pregiudizi del pubblico. L'unica cosa che vi posso dire relativamente all'intreccio, prima di passare alla parte spoilerosa del post, è che c'è un uomo che insegue una donna e che molte persone finiranno vittime di questa sanguinosa caccia. Posso parlare più liberamente degli aspetti tecnici di Strange Darling, girato dichiaratamente in 35 mm e fotografato in colori vividissimi sui quali spicca il rosso, il colore dell'amore, del pericolo, del sangue; il direttore della splendida fotografia, per inciso, è Giovanni Ribisi, che si è messo alla prova dopo un'ottima carriera di attore e non ha certamente cominciato trattenendosi. E non si sono trattenuti neppure gli attori ma, anche qui, vi rimando a dopo la visione, così potete leggere quello che ne penso sotto la linea dello spoiler. Per convincervi a dare una chance a Strange Darling, aggiungo solo che ha una colonna sonora (della musicista Z Berg), che ascolterei in loop e che, tolte le ovvie differenze e al netto di iperboli che rischierebbero di attirarmi strali post-visione, ha alcuni elementi che rimandano ai primissimi Tarantino e Coen senza voler essere un omaggio dichiarato, né una delle mille copie carbone che mirano a seguire un trend mai esaurito. Purtroppo devo fermarmi qui o rischio davvero di rovinare l'esperienza Strange Darling a chi dovesse leggere queste righe e fidarsi. Spero che ciò che ho scritto vi spinga alla visione, mal che vada potete mandarmi al diavolo nei commenti! E ora passiamo agli
Strange Darling è un film furbissimo, in senso buono. Non arrivo a definirlo geniale, forse non è il caso, ma mi ritengo una persona ormai abbastanza sgamata e difficilmente rimango sorpresa da una trama. Ecco, JT Mollner mi ha fregata alla grande, ho inghiottito l'esca con amo e tutto, accogliendo senza pormi nemmeno una domanda immagini e dialoghi troppo "espliciti" per non far venire dubbi. Forse perché "ho una vagina", come viene rinfacciato molto simpaticamente alla poliziotta dell'ultimo capitolo dal suo superiore, mi sono lasciata ingannare (come lei) da tutti gli stereotipi cinematografici che vogliono una donna indifesa, inseguita in un bosco da un demone armato di fucile, pronto a violentarla o peggio. JT Mollner gioca con questi topoi, sfruttando la morale comune e il ritorno in grande stile dei rape and revenge, portando avanti il suo inganno in parallelo con quello della "Lady" che, ben lungi dall'essere una damsel in distress, è una serial killer senza scrupoli. L'inganno funziona non solo in virtù della già citata struttura divisa in capitoli mescolati, o per l'intro descrittivo che fa molto true crime, ma anche perché il film disattende continuamente le aspettative dello spettatore, indossando di volta in volta la maschera del dramma psicologico, del thriller erotico, persino della celebrazione dell'amour fou (contro ogni buon senso, vi giuro che ho sperato che Lady e il Demone si riscoprissero seriamente innamorati, sono veramente un bibino gloglottante). Anche le inquadrature e il montaggio, oltre alla colonna sonora di cui ho parlato sopra, sostengono l'inganno alla perfezione, ti portano dove vuole JT Mollner al punto che le palesi dissonanze non vengono neppure percepite. Pensate pure che fossi svogliata e disattenta, durante la visione, ma giuro che non era così (no, sto mentendo. Lo so dove mi sono distratta. Davanti a quella cazzo di colazione a base di burro e zuccheri, capace di fare impallidire il "imburra la pancetta e impancetta la salsiccia" di Simpsoniana memoria), non mi sono neppure addormentata, e sì che ero stanca morta . Anche perché è impossibile addormentarsi davanti alla performance di Willa Fitzgerald, altra candidata di un ideale Oscar che quest'anno dovrebbe fare incetta di nomi femminili horror. Comincia in maniera soft la Fitzgerald, quasi banale, ché il genere è pieno di final girl urlanti e insanguinate, lo sapete meglio di me. Ma guardate la final girl trasformarsi in femme fatale prima, mostro poi e vittima della sua stessa psiche malata sul finale, e vi renderete conto che la sua è una delle performance dell'anno. Kyle Gallner lo sa, e signorilmente la sostiene senza esagerare, dando corpo al proprio personaggio attraverso sfumature, anche fisiche, che concorrono a rendere ancora più efficace l'inganno di Strange Darling. Un film strano, come da titolo, e per questo da tenersi ancora più caro in questo 2024 cinematografico che, arrivato quasi alla fine e dopo un inizio lentino, continua a sorprendere e a dare enormi soddisfazioni.
Di Kyle Gallner (il Demone), Barbara Hershey (Genevieve), Jason Patric (voce del narratore true crime) e Giovanni Ribisi (direttore della fotografia nonché voce di Art Pallone) ho parlato ai rispettivi link.
JT Mollner è il regista e sceneggiatore della pellicola. Americano, ha diretto un altro lungometraggio, Outlaws and Angels. E' anche produttore e attore.
Ed Begley Jr. interpreta Frederick. Americano, lo ricordo per film come Il bacio della pantera, She Devil, Caro zio Joe, Mezzo professore tra i marines, Batman Forever, Auto Focus, Ghostbusters e serie quali Happy Days, Starsky & Hutch, Colombo, Wonder Woman, Charlie's Angels, Fantasilandia, Love Boat, Pappa e ciccia, I racconti della cripta, Una famiglia del terzo tipo, Sabrina vita da strega, La tata, Dharma & Greg, Scrubs, Kingdom Hospital, Six Feet Under, Hannah Montana, CSI: Miami, Better Call Saul e Young Sheldon; come doppiatore ha lavorato in Batman, Capitan Planet, I Rugrats, I Simpson e Spongebob Squarepants. Anche produttore e regista, ha 75 anni e cinque film in uscita.
Anche in Outlaws and Angels JT Miller giocava a mischiare i generi (dal western al gore) e a ribaltare ruoli e stereotipi (non tutti gli angeli del titolo si scoprivano tali) sebbene non in maniera così spiazzante e furbesca come qui. Fortunatamente qui quando sgamiamo il suo inganno (e rivediamo i nostri pre-giudizi) i twist si interrompono e prigionieri degli stereotipi restano solo gli attori in campo. Chissà se Jules/Samuel L. Jackson sarà ancora convinto, dopo la visione, che siano sempre gli hamburger la colonna portante di ogni colazione vitaminica ("cornerstone of any nutritious breakfast"): ma con quelle abitudini alimentari il destino dei due vecchietti era comunque segnato. A proposito di western, commistioni di genere e ribaltamento di ruoli non so se hai avuto modo di vedere The Dead Don't Hurt, che rischia di essere il film più sottovalutato dell'anno. Consigliatissimo.
RispondiEliminaThe Dead Don't Hurt non è mai arrivato dove abito io, anzi, non ne conoscevo nemmeno l'esistenza.
EliminaVado a fare colazione e cerco di recuperarlo in qualche modo! :D
Oh, che peccato! È stato presentato alla Festa del cinema di Roma ma in effetti molto in sordina anche qui (Roma). È un finto western, diciamo. Credo che in qualche modo si recupera...
EliminaChe spasso di film! 🤩
RispondiEliminaMolto! E anche parecchio angosciante!!
EliminaMi è piaciuto molto, non so se reggerà ad un'eventuale seconda visione, ma la prima è stata ottima, per altro, non ricordo di un attore diventato direttore della fotografia (lavorando così bene) come ha fatto Giovanni Ribisi. Cheers!
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