sabato 5 novembre 2011

Carrie, lo sguardo di Satana (1976)

L'ho sicuramente già detto, ma non fa male ripeterlo. Nonostante Stephen King sia un grande scrittore, pochi film tra gli innumerevoli tratti dai suoi romanzi riescono a rendere giustizia alla sua opera. Tra questi, la maggior parte si distacca dai libri da cui sono tratti e diventano capolavori a sé stanti, molto più belli dei romanzi. L'esempio più eclatante è lo Shining di Stanley Kubrick, ma anche Carrie, lo sguardo di Satana (Carrie), diretto da Brian De Palma nel 1976 è un gioiello cinematografico. Questa recensione sarà atipica, non leggete se non avete mai visto il film o letto il libro.


Trama: Carrie è una liceale dagli strani poteri psicocinetici, vessata dagli stupidi compagni di scuola e condannata a vivere con una madre resa folle dalle sue manie religiose. Quando viene invitata al ballo scolastico, l'esperienza si trasforma in un incubo a causa dell'ennesimo, crudele scherzo... ma questa volta Carrie reagisce, e scatena l'inferno.


Carrie, lo sguardo di Satana è uno di quegli horror dove non accade molto per più di metà film e che si risolve nel caos finale, che libera tutto l'orrore. Proprio per questo è un'opera magistrale, perché l'inquietudine che esplode nelle scioccanti scene del ballo viene tesa come un filo sottile per tutta la durata del film ed è percepibilissima in ogni immagine, anche nelle sequenze più "tranquille". Fin dall'inizio siamo perseguitati dallo "sguardo di Satana" della povera Carrie, dagli occhi da bestia sacrificale della bravissima attrice Sissy Spacek, quegli occhi increduli che fissano attoniti un mondo crudele, freddo, duro ed incomprensibile, popolato da persone stupide, egoiste e menefreghiste (per esempio il preside, che la chiama sempre Cassie). Occhi che vengono inquadrati ogni volta che le persone passano la misura e la protagonista viene spinta a perdere il controllo dei propri poteri con uno stridente suono, che preannuncia l'esplosione di una lampadina o di un posacenere. Occhi che si abbassano quando Carrie viene costretta a confrontarsi con la madre (altra grandissima interprete, Piper Laurie); una strega più che una santa, pervasa da un perverso "fuoco sacro" che la porta a trattare la figlia come una disgrazia, un ricettacolo del peccato, un informe e disgustoso essere da punire e crescere nell'ignoranza di ciò che è la vita vera. La soluzione della donna è chiudere Carrie in un angusto stanzino, dove la ragazza viene segnata da un altro sguardo, quello terrificante di un San Sebastiano dagli occhi bianchi, quasi indemoniati, dalle fattezze rozze e appena abbozzate. Non c'è nulla di bello nella religione professata da Margaret, non esiste il perdono, solo il castigo e il divieto.


Il film cambia registro, diventando quasi un tenero dramma per adolescenti, quando Tommy invita Carrie al ballo. Le immagini diventano luminose, lo splendido score di Pino Donaggio una dolce nénia. Ma noi spettatori sappiamo che qualcosa necessariamente andrà storto, nonostante la gentilezza di Tommy e Sue, che per il bene di Carrie rinuncia ad andare al ballo: le immagini felici della coppia, infatti, vengono spesso interrotte da sequenze che ci fanno intuire quale sarà l'orribile piano di Chris e del suo ragazzo. Un altro dettaglio che, durante il ballo, ci anticipa il triste destino di Carrie è l'utilizzo di una morbida luce rossa, che avvolge la protagonista e Tommy con una fotografia quasi patinata e un montaggio al ralenty; l'intera sequenza diviene ancora più lenta quando Sue scopre l'inganno di Chris e vede il secchio traballante, posizionato proprio sopra il punto dove il re e la regina del ballo verranno incoronati. Questa è una delle sequenze più devastanti dell'intera storia cinematografica: De Palma pare volutamente indugiare sui dettagli, il filo che lentamente si tende, un festone che cade con un lentissimo movimento a vite, la lingua che passa sulle labbra di Chris, che già pregusta il momento, miss Collins che, senza capire, porta via Sue a forza proprio mentre quest'ultima scopre i due ragazzi nascosti sotto il palco, pronti a colpire. Il nostro cuore di spettatori per contro accellera, speriamo che l'inevitabile non accada. Ma accade, ahimé, e il tempo pare fermarsi. L'immagine di Sissy Spacek coperta di sangue ha fatto scuola, ma mai come l'espediente dello split screen, in cui De Palma divide lo schermo in due consentendoci di guardare sia il doloroso primo piano dello sguardo di Carrie, sia i devastanti effetti del suo potere, mentre anche la colonna sonora pare impazzire e perdere senso, quando la morte si abbatte, finalmente, su tutti i presenti.


Le scene finali sono quelle che mi porto dentro fin da quando, all'età di 10 anni, ho visto per la prima volta il film. La madre di Carrie finalmente trasformata in quello spaventoso e minaccioso San Sebastiano che sembrerebbe crocefisso, i coltelli che, volando, le provocano le sue stesse ferite, conseguenza del potere ormai fuori controllo della figlia terrorizzata e morente. La resa finale di Carrie, che si rifugia assieme alla madre nello sgabuzzino mentre la casa crolla, esplode, in un inferno di fiamme e calcinacci. La splendida, eterea immagine di Sue, unica sopravvissuta, soffusa di un alone bianco mentre sogna, accompagnata nuovamente dalla bellissima e dolce musica di Donaggio, di portare fiori sulla tomba di Carrie.... e infine urla, perché la mano insanguinata della ragazza esce dalla terra per afferrlarle il braccio. Sogno e realtà si mescolano... chissà se è davvero finita? La recensione lo è, e vogliate scusarmi se, per una volta, è stato un resoconto di quello che ho pensato e provato per tutto il film. Quando guardo Carrie, lo sguardo di Satana, non posso fare altro che venirne coinvolta. E ripensarci per giorni.

Brian De Palma (vero nome Brian Russell De Palma) è il regista della pellicola. Uno dei più famosi autori al mondo, lo ricordo per film come Il fantasma del palcoscenico, Vestito per uccidere, Blow Out, Scarface, The Untouchables - Gli intoccabili, Il falò delle vanità, il bellissimo Carlito's Way e Mission: Impossible. Americano, anche sceneggiatore, produttore e attore, ha 71 anni.


Sissy Spacek (vero nome Mary Elisabeth Spacek) interpreta Carrie. Attrice americana, la ricordo per film come JFK - Un caso ancora aperto, Una storia vera, The Ring 2 e North County. Ha 62 anni e un film in uscita. E' stata più volte nominata all'Oscar, anche per Carrie, lo sguardo di Satana, ma quell'anno ha vinto Faye Dunaway per Quinto potere. La Spacek si è rifatta nell'81, vincendo l'Oscar come miglior attrice protagonista in La ragazza di Nashville.


Piper Laurie (vero nome Rosetta Jacobs) interpreta la madre di Carrie, Margaret. Chi è cresciuto con Twin Peaks non può dimenticare l'altezzoso viso della Laurie nei panni della machiavellica Catherine Martell e il suo travestimento da Mr. Tojamura. Per tutti gli altri, l'attrice americana ha anche partecipato ai film Nel fantastico mondo di Oz (indimenticabile nei panni della zia!!), Figli di un dio minore e Tre giorni per la verità, oltre a serie come Uccelli di rovo, La signora in giallo, Ai confini della realtà, E.R. Medici in prima linea, Will & Grace e Cold Case. Anche regista, ha 79 anni. Per il ruolo di Margaret White ha ottenuto la seconda delle sue tre nomination all'Oscar, ma Quinto Potere ha avuto la meglio anche su di lei.


Amy Irving interpreta Sue. Ex moglie di Steven Spielberg, anche lei la ricordo più per un telefilm che per la sua carriera cinematografica, perché nel bellissimo Alias interpretava la moglie di Sloane, Emily. Tra i film a cui ha partecipato ricordo Harry a pezzi, l'orribile Carrie 2: la furia (di cui parlerò più avanti) e Traffic. Inoltre, ha doppiato uno dei personaggi di Fievel conquista il West e partecipato alle serie Happy Days, Dynasty e Dr. House. E' anche una brava cantante, infatti la voce originale della Jessica Rabbit di Chi ha incastrato Roger Rabbit durante i numeri musicali è la sua. Americana, anche produttrice, ha 58 anni. E' stata nominata per l'Oscar come miglior attrice non protagonista nel film Yentl.


William Katt interpreta Tommy. Quest'uomo è stato per anni il Ralph di Ralph, supermaxieroe. Non so se lo ricordate, io vagamente, in effetti. Tra gli altri film a cui ha partecipato il cherubinico attore segnalo Un mercoledì da leoni, Baby il segreto della leggenda perduta, Chi è sepolto in quella casa?, La piccola peste si innamora, Amiche Cattive e Mirrors 2; inoltre ha partecipato a serie come Mash, Kung Fu, Il tenente Kojak, Alfred Hitchcock presenta, La signora in giallo, Settimo cielo, Walker Texas Ranger, The Hunger, Dr. House, Heroes, Numb3rs e doppiato episodi di Animaniacs e Batman. Anche regista e sceneggiatore, ha 60 anni e tre film in uscita.


Betty Buckley interpreta Miss Collins. Americana, ha partecipato a film come Frantic, Wyatt Earp e E venne il giorno oltre alle serie La famiglia Bradford, Oz e Senza traccia. Anche produttrice, ha 64 anni.


Nancy Allen interpreta Chris. Ex moglie di De Palma, la ricordo per film come 1941: allarme a Hollywood, Vestito per uccidere, Blowout, Robocop, Poltergeist III: ci risiamo, Robocop 2, Robocop 3, Out of Sight e Children of the Corn 666 - Il ritorno di Isaac. Americana, ha 61 anni.


John Travolta interpreta Billy. Eh sì, c'è anche lui! Prima di prendersi la Febbre del sabato sera, incantare orde di ragazze in Grease e diventare uno degli attori più famosi del pianeta (non uno dei più furbi, leggasi: Scientology) prima e dopo essere stato riscoperto da Tarantino, gli è toccato fare la parte del bulletto idiota. Tra gli altri suoi film ricordo Blow Out, Staying Alive, Senti chi parla, Senti chi parla 2, Senti chi parla adesso, Pulp Fiction, Get Shorty, Nome in codice: Broken Arrow, Phenomenon, Michael, She's So Lovely - Così carina, Face/Off, La sottile linea rossa e Austin Powers in Goldmember. Anche produttore e sceneggiatore, ha 57 anni e tre film in uscita tra cui, pare, il seguito di The Expendables. Si è beccato due nomination come miglior attore protagonista, una per La febbre del sabato sera e una per Pulp Fiction; sulla prima sconfitta non mi pronuncio, sulla seconda non posso fare altro che chinare il capo, Tom Hanks in Forrest Gump dava ancora il bianco.


P.J. Soles (vero nome Pamela Jayne Hardon) interpreta Norma. Tedesca, ha partecipato a film come Halloween: la notte delle streghe, Amiche cattive e La casa del diavolo, oltre ad un episodio della serie Supercar. Anche produttrice, ha 51 anni e tre film in uscita.


Nonostante la performance da Oscar, pare che all'inizio De Palma volesse Amy Irving nella parte di Carrie. Convinto poi dal marito di Sissy Spacek a darle la parte, la Irving si è dovuta accontentare del pur importante ruolo di Sue. Tra le altre scartate eccellenti figurano Melanie Griffith, Farrah Fawcett e persino Linda Blair. Del film è esistito, per poco tempo, anche un musical inizialmente portato sulle scene inglesi e poi a Broadway, dove è diventato uno dei flop più clamorosi della storia. Non ho idea di come potesse essere il musical, ma ho purtroppo avuto occasione di vedere il terribile seguito del film, Carrie 2: La furia, la cui storia si svolge una ventina di anni dopo gli eventi del primo film, a cui si ricollega grazie alla presenza del personaggio di Sue, sempre interpretato da Amy Irving. Altrettanto inqualificabile il film per la tv Carrie con Angela Bettis nei panni della protagonista e la Claire di Lost (Emilie de Ravin) in quelli di Chris. Pare sia previsto anche un possibile remake, Dio me ne scampi e liberi. Nell'attesa di qualcosa che, si spera, non verrà mai alla luce, se Carrie, lo sguardo di Satana vi è piaciuto io recupererei senza indugi Suspiria, dalle atmosfere simili. ENJOY!!

16 commenti:

  1. Ogni volta che guardo questo film, spero disperatamente che quel secchio pieno di sangue non cada. So come andrà a finire (letto libro venti volte, visto il film almeno quaranta) eppure ci spero ancora. Che Carrie se ne possa tornare a casa tranquilla e che nessuno (sì, anche i "cattivi") si faccia male.
    E questo senso di aspettativa te lo può dare solo il grande Cinema. 
    Hai fatto bene a scrivere una recensione emotiva, perché coinvolge moltissimo e riporta alla memoria la sensazioni provate mentre si guardava il film, che è un filmone, forse superiore al testo di riferimento.

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  2. Io amo King, sono una grandissima fan. Ma obiettivamente, sia Shining che Carrie sono MOLTO inferiori alle riduzioni cinematografiche. E sapessi come anche io spero sempre che quel secchio non cada, che Carrie fugga con Tommy e non riveda mai più il viso di sua madre...

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  3. Bella recensione in cui si percepisce chiaramente l'amore per questo film. Un film che, lo ammetto, mi fa finire in lacrime ogni volta.

    Un po' meno d'accordo con la definizione di King come grande scrittore. Credo sia più un grande narratore (e lo è davvero, per questo lo adoro).
    Tra l'altro se non ricordo male Carrie è il suo primo romanzo, quello che lo salvò - come per molti altri scrittori - da una vita non all'altezza della propria grandezza.

    Frank

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  4. Guarda, a me piace anche molto come scrive. E l'ho capito leggendo i suoi romanzi in originale, liberi dalla pur valida traduzione italiana (anche se qualche pasticcio lo fanno, necessariamente). Come narratore, effettivamente, voto 10! Ma io non faccio testo, lo leggo da quando ho cominciato le medie, ormai sono TROPPO di parte! Ribadisco però che di cinema non capisce una mazza.

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  5. Di cinema? Imbarazzante il suo Shining... comunque non parlo del suo stile ma della sua essenza come scrittore: lui stesso si è definito un narratore, uno scrittore popolare e io lo apprezzo anche per la sua onesta intellettuale... io anche grazie a lui sto imparando a scrivere...

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  6. Ho adorato tutte e due le versioni sia quella libresca che quella cinematografica.
    Il libro contiene uno dei più bei finali mai scritti dal Re ma se devo essere sincero alcune parti le trovo tutt'ora raffazzonate si vede che era scritto da un King ancora molto in erba.
    Trovavo e trovo tutt'ora molto incoerente e odioso il personaggio di Sue più della madre di Carrie e della coppia terribile,il che è tutto dire. :-)
    Dovessi fare una scelta tra le due opere opterei cmq per il film di Brian De Palma.
    Saluti.:-)
     

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  7. Carrie è un grande film. De Palma, come hai ben scritto, mantiene alta la tensione dall'inizio fino all'inevitabile finale.
    Ogni volta che c'era una scena ambientata nella casa di Carrie o che avesse come protagonista la madre, io avevo paura. Merito della recitazione gestuale della Laurie (veramente magistrale) e anche della location che è stata allestita in maniera davvero inquietante. Se solo ci penso, mi vengono i brividi.

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  8. Rivisto dopo tanto tempo ieri sera:il film ha secondo me due punti di forza memorabili.L'inizio che come dici tu mostra le ragazze "biotte",(nude nel linguagguio tardo vichinghiano delle lande brianzole")e la stessa Carrie ripresa sotto la doccia senza morbosità,usando anche sapientemente il rallentatore,come a rappresentare la perfezione e il candore a un'altra velocità dove con lentezza si possa assaporare una certa positività - questo pensiero non l'ho compreso nemmeno io!-,che poi esplode nella ferocia e crudeltà assoluta del lancio di assorbenti e nell'isterismo  goliardico delle compagne.E poi memorabile tutto il pre finale:il riscatto di carrie,anche qui commovente il rallenty mentre vanno verso il podio,la perfezione assoluta prima della caduta del secchio dove la tensione cresce moltissimo e il momento di "urla silenziose" dopo l'atroce scherzo.
    Infine l'esaltazione fisica da pelle d'oca per la vendetta,(nel libro Carrie distruggeva la città,di modo che quando arrivava a casa intorno a lei c'erano solo le fiamme quasi infernali.Purtroppo non è stato possibile mettere queste cose nel film),impossibile non fare il tifo per lei.Oltretutto c'è una chiave di lettura mia,dicasi mia è una pura opinione,che questo film  usi la gggioventù americana per descrivere nel profondo la natura cinica,sprezzante,falsamente compassionevole della società yankee con i suoi assurdi schemi di emarginazione e popolarità,( sto cazzo di ballo studentesco che tanto fa penare i gggiovani,la tensione perpetua di essere accettati nella massa,seppure loro si vantano ipocritamente di esser per l'individuo,il successo e la popolarità basata sull'effimero,il pietismo di chi è fortunato per mettersi la coscienza a posto), insomma è un film che parla dell'america,dell'occidente,di noi.
    Fino al grande e forte momento della verità,che a suo modo è rivoluzionaria:distruzione completa di tutto questo sistema.Per questo la morte è giusta per tutti. Allargando e politicizzando e come prendersela con i popoli sottomessi dall'occupazione militare perchè usano metodi barbari,magari colpendo quelli che per noi sono innocenti:giornalisti,uomini di organizzazioni non governative.La lucidità della violenza e della vendetta è tagliente e abbatte tutto.
    A noi piace così,con Carrie che non risparmia nemmeno quella che potrebbe essere la sua migliore alleata,(la professoressa)il ragazzo ha un ruolo marginale perchè è un film assolutamente al femminile:la seduzione e la repulsione per la carne e la soddisfazione sentimental-sessuale,ma a livello macabro,amaro,senza cuoricini.
    Musiche superlative di Donaggio.

    ho copiato e incollato un mio commento già messo sul blog c'era una volta il cinema,perchè è il mio pensiero definitivo su questo capolavoro

    ciao!

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  9. @viga:

    porca miseria, è più bello il tuo commento della mia recensione!!
    che dire, sono d'accordo su tutto!!

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  10. eh,vedi diplomarsi all'istituto magistrale a cosa serve?A scrivere recensioni!^_^
    Molto bella la tua recensione,perchè traspare l'amore per la pellicola e per il cinema.
    La differenza tra me e te è che io non desideravo che si salvasse nessuno e niente,ma che ci vuoi fare a 14 anni ero nichilista!^_^

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  11. Recensione stupenda e molto dettagliata! Concordo con ogni parola che hai scritto.
    Io non amo l'horror, ma gli occhi della Spacek che fissano i compagni di scuola mi hanno sempre fatto molta impressione, impossibile dimenticare questo film. Buona giornata :)

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  12. Grazie dei complimenti e buona giornata anche a te!!

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  13. Non è che mi sia mai spaventato per Carrie, ma lo ritengo uno degli horror più riusciti, un film che però non consiglierei inizialmente agli appassionati: ci devono arrivare con fatica, perché De Palma e Donaggio, per la famosa scena del ballo, hanno dato il massimo; non ci puoi arrivare subito a Carrie, non puoi iniziare così la tua passione per il genere. E' quasi un premio, anche se Shining è la vetta del genere.

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  14. Ahahah che dire, sono d'accordo con te!!

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  15. ah, che belli i tempi in cui De Palma faceva questo cinema così puro, artigianale e senza virtuosismi inutili...i tempi di Carrie, ma anche di Vestito per uccidere, Complesso di colpa, Fury, film davvero bellissimi. Tecnicamente, De Palma è stato l'unico capace di avvicinarsi a quell'atmosfera di suspence creata dal Mago del Brivido Hitchcock, e questo film lo dimostra ampiamente (si pensi alla sequenza magnifica del ballo: Spet-ta-co-lo!

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