venerdì 2 agosto 2019

Apocalypse domani (1980)

Ho più o meno (e sottolineo più o meno) fatto voto di guardare, nel caso mi capitassero sotto mano, tutti gli horror italiani potenzialmente trash e, seguendo questo principio, qualche sera fa ho recuperato Apocalypse domani, diretto e co-sceneggiato nel 1980 dal regista Antonio Margheriti (qui come Anthony M. Dawson).


Trama: tre reduci del Vietnam sono stati contagiati da un virus che li rende cannibali. Tornati in patria, ognuno a modo loro, scateneranno la piaga sull'ignara popolazione di Atlanta...



Diludendo!!! Che comportazione è questa? Con un titolo terrificantemente ridicolo come Apocalypse domani speravo di trovarmi davanti come minimo il trionfo del trash, invece qui mi è toccato dare dignità a un film più action che horror, più "Rambo dei poveri" che Cannibal Ferox, che mi ha costretta a scavare nel torbido per riuscire a trovare qualche chicca con la quale percularlo: una ragazzetta infoiata che seduce il protagonista a colpi di phon (don't ask) e una colonna sonora varia ma assolutamente inadatta a qualunque sequenza accompagni si affiancano ai soliti escamotage senza senso per far filare la sceneggiatura (è bello come alcuni diventino cannibali subito, altri ci mettano un po', oppure come alcuni cannibali siano pazzi furiosi mentre altri riescano a controllarsi) ma in definitiva è troppo poco per cominciare a ridere sguaiatamente nemmeno stessi guardando un Alien 2 sulla terra. Peccato, ma ciò mi consente di parlare più seriamente di Apocalypse domani, onesto (nei limiti di un titolo paraculo) tentativo tutto italiano di sottoporre al pubblico il problema del reinserimento nella società dei reduci di una guerra terribile come quella del Vietnam attraverso la metafora del cannibalismo. Se, infatti, i soldati Bukowski e Thompson si abbandonano senza troppe remore alla loro condizione di mostri assetati di sangue, nonostante gli sforzi dei medici per curarli, il loro ex comandante Hopper vive nel disagio di continue, inconfessabili pulsioni accompagnate da incubi terrificanti, cerca di non nuocere alla moglie e vorrebbe solo morire oppure tornare nella foresta vietnamita dove tutto ha avuto inizio, allontanandosi definitivamente dalla società. Il film mostra anche una realtà impreparata ad accogliere questi reduci di guerra, buona parte dei quali costretti a fare una squallida e solitaria fine, con medici che non sanno che pesci prendere e offrono soluzioni temporanee e inefficaci e la polizia che, in mancanza di meglio, tira fuori mitra e lanciafiamme.


Di fatto, l'unico vero difetto di Apocalypse domani, almeno per quanto mi riguarda, è che questa "apocalisse" viene davvero rimandata a domani, nel senso che la piaga cannibale è ristretta a pochissime persone e, nonostante il finale aperto, non si ha questa sensazione di pandemia devastante destinata a distruggere l'umanità. Poco gusto, letteralmente, anche nel reparto gore, benché gli effetti speciali siano stati affidati all'ottimo Giannetto De Rossi; sì, c'è qualche morso ben dato, cartucce che maciullano persone e almeno un'inquadratura ravvicinata di corpo affettato con un seghetto elettrico, tuttavia la storia si concentra più sulle fughe dei cannibali che sui loro pasti. Non a caso, buona parte del metraggio è dedicato o all'assedio di Charlie, recluso all'interno di un centro commerciale in disuso, oppure alla disperata corsa dei cannibali all'interno delle fogne di Atlanta, effettivamente una delle sequenze migliori del film, claustrofobica e schifida (grazie all'utilizzo di ratti veri) quanto basta nonché ben illuminata nonostante l'ambiente buio e la sfiducia nei confronti del povero Margheriti, non me ne vogliano i fan (dopo Alien degli abissi, scusate se sono diffidente), due delle tante scene che rendono Apocalypse domani sopportabilissimo anche dai più deboli di stomaco, nonostante l'argomento cannibale. Stranamente, non sono male nemmeno gli attori, sui quali spiccano John Saxon e un Giovanni Lombardo Radice sempre a suo agio nei ruoli di matto senza speranza, e anche i doppiatori hanno fatto un buon lavoro anche se la dottoressa cannibale a un certo punto pare Anna Mazzamauro. Sarà perché, per una volta, anche i dialoghi non sono ridicoli a livelli imbarazzanti? Chissà. Quel che è certo è che all'interno dei B-Movies italiani ho visto decisamente di peggio... anche se il meno "esperto" Bolluomo (il quale ha avuto la fortuna di non formarsi il gusto con rumenta quale Paganini Horror o Le porte dell'inferno, per dirne due) lo ha odiato senza riserve!


Del regista Antonio Margheriti ho già parlato QUI. John Saxon (Norman Hopper) e Giovanni Lombardo Radice (Charlie Bukowski) li trovate invece ai rispettivi link.


Apocalypse domani è stato distribuito all'estero coi titoli Cannibal Apocalypse e Cannibals in the Streets, ed è uno dei tanti video nasties banditi in Inghilterra almeno fino al 2005, anno in cui è uscito anche lì tranne per la scena in cui un topo prende fuoco. Se il film vi fosse piaciuto potreste recuperare Rambo e, se vi sentite forti di stomaco, aggiungere Antropophagus e Cannibal Ferox. ENJOY!

8 commenti:

  1. Il titolo mi fa senso, un po' come il film, anche se non so perché ma questo film mi attira...

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    1. Il film pare che faccia uno spudorato riferimento al capolavoro di Coppola, sia col titolo che col tema del Vietnam. D'altronde Margheriti è stato un maestro a fare cloni casalinghi ispirati a grandi successi, come anche Enzo G Castellari((Fuga Dal Bronx, I Guerrieri Del Bronx) e tutti quei film con Mark Gregory come Thunder clone di Rambo e via così. Le trame poi prendevano strade totalmente diverse, ma a volte bastava a far credere al pubblico che si trattasse di un seguito del precedente blockbuster. A quei tempi eravamo molto meno informati.

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    2. @Pietro: l'unica è vederlo u__u

      @Bobby: Assolutamente vero, basta anche solo pensare all'infinità di "Case" apocrife uscite sull'onda del successo di Raimi. Però in questo caso siamo ben lontani da Coppola, anche solo per argomenti.

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Visto la settimana scorsa sull'onda emotiva di C'era una volta etc. (in cui si cita Margheriti), mi sono ricordato che un mio buon amico lo considerava uno dei suoi film della vita.
    Che dire dell'intraprendenza di un regista che titola "Apocalypse Domani" un film che si apre con un'incursione di elicotteri in Vietnam? Mettiamo da parte che gli elicotteri del film sono un filo diversi da quelli effettivamente impiegati in Vietnam e che la giungla ricorda di più la boscaglia dell'Adda nella bassa cremonese, i primi 10 minuti di film sono roba tosta dai: elicotteri, mitra, lanciafiamme, gente ammazzata, prigionieri cannibali. Evidentemente si sono mangiati tutto il budget nell'incipit perché il resto del film, lo dico consapevole di dare un giudizio tranchant, è una cazzata in cui quattro scemi di guerra si morsicano a vicenda.
    Però ora posso appuntarmi sul petto la medaglia, ho visto anch'io "Apocalypse Domani", uno dei titoli più assurdi del cinema italiano di serie z.
    N.B. c'è anche un film di Lenzi, credo "Contro 4 bandiere", proiettato nel cinema in cui Bukowski, ubriacone omen nomen, decide di autoinvitarsi in un threesome addentando al collo la ragazza. Che poi, che fine fa? Si mette anche lei a morsicare il prossimo? Boh. Sceneggiatura con vuoti a perdere.

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    1. Addirittura uno dei film della vita?
      Io l'ho sicuramente apprezzato più di altri ma proprio la passione per questo genere di cinema un po' trash non riesco a farla mia.
      Però ne riconosco anche i pregi: come dici tu la scena iniziale è seria e ben fatta, ovviamente nei limiti del budget, quanto alle trame... e vabbé, dai, non possiamo stare a spaccare troppo il capello XD

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  4. Come giustamente fai notare, in questo film non ci sono nemmeno molte occasioni per ridere del trash. Visto che siamo in argomento ti consiglio il surreale Carnosaur del 1993, strategicamente uscito poche settimane prima di Jurassic Park con il preciso intento di capitalizzarne la campagna promozionale. Lì lacrime agli occhi e mal di pancia dal troppo ridere!

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    1. Carnosaur lo conosco di nome e di fama ma, ahimé (o per fortuna?) non ho mai avuto occasione di vederlo.
      Chissà, magari in un futuro... o devo inserirlo negli On Demand? :D

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