martedì 11 febbraio 2014

Alien degli abissi (1989)

Forse questo è stato solo un avvertimento... ma l'umanità saprà farne tesoro?
Se continuo a farmi del male con film simili, credo di no...

Continuano le brutture cinematografiche di serie Z con le quali di tanto in tanto amo torturarmi. Stavolta è toccato ad Alien degli abissi, diretto nel 1989 dal nostrano Antonio Margheriti, per l’occasione ribattezzatosi Anthony M. Dawson.


Trama: due attivisti ecologisti sbarcano su un’isola per smascherare un’organizzazione che smaltisce scorie radioattive gettandole in un vulcano. Il problema è che lo stratagemma non è solo inquinante, ma riesce anche a richiamare sulla Terra un mostruoso alieno…


Durante la visione del film mi sono chiesta più volte il perché del titolo. L’Alien, che viene nominato sicuramente per richiamare la pellicola di Ridley Scott, compare ben dopo la metà del film e non è che proprio spunti dagli abissi… anzi, a dir la verità non si sa bene nemmeno come diamine arrivi sulla Terra, forse trasportato da un meteorite che poi si è tuffato in un bacino d’acqua (non si comprende se sia un lago, una baia artificiale, il mare… sta di fatto che “abissi” è un termine quanto mai improprio) e per tutto il resto della storia si sposta sottoterra tipo Tremors, peraltro uscito l’anno dopo negli USA quindi si potrebbe dire che è stato Ron Underwood a plagiare Margheriti, per una volta? Mah, non azzarderei tanto però l’effetto è indubbiamente strano.Ma sto divagando. Alien degli abissi finché non arriva il mostrone non è male per essere un film di serie Z. Gli attori ci credono (più le comparse che i protagonisti a dir la verità..) e, nonostante il largo uso di un turpiloquio ridicolo, mettono in piedi dei siparietti simpatici e quasi convincenti. Certo, l'atmosfera del film è più quella dell'avventura ecologista, con personaggi stereotipati che vanno dall'assurdamente malvagio (il militare che, nonostante gli avvertimenti del caposcienziato, continua imperterrito a buttare rumenta radioattiva nel vulcano e vorrebbe uccidere i "verdi") al buonismo da prendere a ceffoni con sovrapprezzo di donna "con le palle" che cerca di fare l'uomo nei modi peggiori, ma ci può anche stare. Il problema è che poi i realizzatori si sono ricordati il titolo.

Oh no.
L'Alien degli abissi è mostruoso, ma non in senso buono. Intanto, a primo acchito mi pareva una grossa seppia nera, benché i poveri malcapitati lo chiamassero "artiglio"; effettivamente, con le apparizioni successive la sua natura di mollusco viene meno e comincia ad assomigliare più ad una rozza e rigida chela attaccata a dei cavi trasportati da un carrello semovente (non a caso l'Alien non viene quasi mai mostrato per intero e, quando succede, le scene sono molto buie) mentre sul finale diventa una roba umanoide col casco in testa. Cosa fa questa bizzarra bestia dello spazio? Tenerezza. Nel senso che è quasi dolce vedere come la sua morsa non si chiuda mai bene sugli arti degli attori, che si dimenano urlanti per convincere lo spettatore che braccia, gambe e torsi stanno venendo effettivamente dilaniati. L'Alien è quindi fondamentalmente solo una bestiola mordace? No, ti infetta anche col virus alieno, che è efficace in base a quanto la tua presenza conti o meno nel film: se sei il protagonista ti basta una doccia per salvarti, altrimenti ciccia. E nel caso di infezione cosa succede? Boh, probabilmente l'alieno ti possiede e ti priva di controllo, ma non è detto perché la cosa non viene mai sviluppata a causa di personaggi eccessivamente ligi al dovere e/o cacasotto. Insomma, Alien degli abissi è vagamente sopportabile solo per quel che riguarda l'avventura nella fUresta condita da cattivi con intenti omicidi, ma per quello, se  volete rimanere sulla "serie B" (detto con aMMore, ovvio) nostrana, punterei più su Bud Spencer e Terence Hill.


Di Charles Napier, che interpreta il colonnello Covacks, ho già parlato qui.

Antonio Margheriti (che qui usa il nome d'arte di Anthony M. Dawson) è il regista della pellicola. Romano, ha diretto film come La vergine di Norimberga, Danza macabra, I lunghi capelli della morte, Apocalypse domani, Indio e Indio 2 - La rivolta. Anche sceneggiatore, responsabile degli effetti speciali, produttore e attore, è morto nel 2002 all'età di 72 anni.

8 commenti:

  1. Purtroppo conoscevo già... avrei preferito evitare

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    1. Cioé, tu eviti i capisaldi e poi arrivi a dirmi che roba simile la conosci? XD
      Non ci siamo!! :P

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  2. Non capisco perché mi sembri di conoscerlo ma non mi ricordo di averlo mai visto.

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    1. Facile che tu lo abbia visto e il ricordo sia fuggito dalla tua mente per preservarla... non è proprio un film memorabile, eh! XD

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  3. Grazie mille!
    Oddio... sei proprio sicuro di volerti immolare? :P

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