venerdì 6 settembre 2019

It - Capitolo due (2019)

Mercoledì sera mi sono imbarcata in una maratona degna di quelle di Mentana, culminata con la proiezione di mezzanotte dell'attesissimo It - Capitolo due (It Chapter Two), diretto dal regista Andy Muschietti e tratto dall'omonimo romanzo di Stephen King. Siccome non sono una brutta persona, NIENTE SPOILER.



Trama: i Perdenti tornano dopo 27 anni a Derry, così da uccidere il malvagio clown Pennywise una volta per tutte.



Disclaimer: ho solo 4 ore di sonno addosso, quindi mi scuso in anticipo se questo post sarà scritto coi piedi (per non dire di peggio) ma tanto c'è chi ha già parlato e soprattutto parlerà di questo secondo capitolo di It meglio di quanto possa fare io, ergo non mi preoccupo. Abbiamo aspettato due anni, pianto e gioito sul dream cast messo in piedi da Muschietti e soci, incrociato le dita affinché la conclusione di It cancellasse con un colpo di spugna il ragno di gomma di Tommy Lee Wallace e finalmente è arrivato il momento di tirare le somme: i perdenti sono cresciuti, hanno dimenticato quello che è successo a Derry nel corso della loro terrificante adolescenza e ventisette anni dopo sono tornati all'ovile, pronti a uccidere Pennywise una volta per tutte. Se la prima parte della serie del 1990 si concludeva con un evento ben preciso, dopo aver giustamente mescolato passato, presente e telefonate minatorie, il film del 2017 si era concluso invece con la promessa dei Perdenti ancora ragazzini: è normale, quando non si sa quale successo potrà avere la pellicola e quindi bisogna offrire un film in grado di stare in piedi da solo. Ecco perché uno degli eventi più importanti di It, uno dei più scioccanti e, perché no, "scenografici", qui viene ridotto a mero flash (mentre io quelle caspita di gocce che cadono le ricordo ancora adesso), parte di un processo di accelerazione che riunisce i Perdenti già adulti nel giro di pochi minuti. Uno dei difetti del film, senza dubbio, ma difetti inevitabili, ahimé. Come condensare in tre ore, tante ma purtroppo lo stesso insufficienti, tutta la ricchezza delle fisime, dei problemi, del dolore accumulatosi in 27 anni? C'è giusto il tempo di qualche sprazzo di indizio che il pubblico potrà cogliere o meno, di far pace con l'idea che forse Tom e Audra non sono poi così importanti all'economia della storia, di pensare che magari Bowers qualche minuto in più l'avrebbe anche meritato altrimenti non è null'altro che una macchia messa lì per far colore; di chiedersi, di nuovo, dove diamine è finito Mike, povero bibliotecario con la mera funzione di guardiano e portasfiga cosmico, prima che l'azione incalzi e cancelli ogni pensiero. Non si può dire, infatti, che il secondo capitolo di It manchi di ritmo. Allo spettatore non viene concesso nemmeno un istante di tregua perché anche i momenti più riflessivi sono il preludio a qualcosa di orribile, con l'occhio onnipresente di Pennywise sempre puntato sulla schiena dei protagonisti, nel passato e nel presente.


E quanto è più infantile e malvagio Pennywise in questo secondo capitolo. Così appare, ovvio, perché i Perdenti sono cresciuti, gli anni '80 hanno lasciato il posto al nuovo millennio ma Pennywise è rimasto sempre lo stesso, una creatura piena di sé convinta di avere sempre davanti dei bambini incapaci di liberarsi dai traumi passati e che quindi agisce di conseguenza, probabilmente nell'unico modo che conosce. Vero, sono passati 27 anni, non dovrebbero essere solo i Perdenti ad essere cambiati ma anche il mondo, popolato da ragazzini più smaliziati che hanno per l'anima di farsi prendere in giro da un clown; eppure, la solitudine e la paura travalicano i tempi, i diversi e perdenti vengono sempre perseguitati, e di questo il maledetto clown si nutre, approfittando della natura umana che tende a voler dimenticare quello che fa male, anche a costo di allontanarsi dai momenti felici e abbandonare tutto, le cose importanti e quelle che non lo sono mai state. Per questo, sono tanto più importanti quei momenti in cui i perdenti si ritrovano, l'umorismo infantile degli esilaranti battibecchi tra Richie ed Eddie e quei momenti di apparente comic relief che aiutano a stemperare la tensione, perché il fulcro della storia è, banalmente, questo: Pennywise è ridicolo, Pennywise incarna la stupida bruttezza del mondo, è il bullo supremo che merita di essere annullato con una risata in faccia per mostrargli la realtà della sua insipienza, non di essere temuto e venerato. Questo King lo diceva nel libro, lo ribadisce Muschietti, e se per un paio di momenti divertenti vi siete messi a gridare allo scandalo e al "ma questo non è horror", mi spiace ma non avete capito nulla. Anzi, It - Capitolo due, nonostante non sia privo di momenti agghiaccianti, è un film volutamente molto ironico e demolisce non solo Pennywise ma anche quelli che "la vecchia miniserie era meglio" (in effetti un ragno c'è anche qui), quelli che "ma questo pezzo nel libro non era così" (sì, mi ci metto in mezzo io per prima. E ammetto che alcuni contentini mi hanno fatto un po' male, decontestualizzati come sono), quelli che "Stephen King non sa scrivere i finali" (a volte è vero) e persino lo stesso Stephen King (amore mio), facendosi volere ancora più bene.


Non che il film sia esente da difetti, ci mancherebbe. Come ho scritto, tante, troppe cose si perdono qui e là o vengono totalmente stravolte per le esigenze più svariate ma ci sta, gli sceneggiatori non possono diventare scemi e inoltre non hanno vilipeso in toto un libro che al limite posso rileggere per la ventesima volta; è soprattutto la CGI a non convincere. Vedendo in sequenza il primo e il secondo capitolo saltano all'occhio gli imbarazzanti pupazzoni deformi e se già, rivista a mente fredda, la donna di Modigliani fa pietà, preparatevi all'orribile visu della strega/gollum e ad altre schifezzuole assortite, finte come i soldi virtuali di un Monopoli giocato su un green screen. Peccato, perché poi la battaglia finale è epica, tra regia e montaggio si arriva a un certo punto che manca il respiro per l'ansia e Bill Skarsgård è talmente "bello" che verrebbe voglia di abbracciarlo e allora perché Muschietti non ce la fa a stare lontano dagli obbrobri grotteschi? Chi lo sa, non pensiamoci, perché in It - Capitolo due ci sono ancora tante cose bellissime. Il dream cast di cui parlavo sopra, in primis. Tutti gli attori, nessuno escluso, sono assolutamente in parte e se da Jessicona nostra e Jamesuccio bello me lo aspettavo, non avevo idea che Bill Hader sarebbe stato un Richie sfaccettato, dolce da spezzare il cuore, né che i semi-sconosciuti James Ransone e Jay Ryan avrebbero riportato in vita alla perfezione due personaggi amatissimi come Eddie e Ben (tra l'altro scusate ma Ben è strafigo, come l'avevo sempre pensato). I loro volti, le loro espressioni, i loro gesti non fanno rimpiangere quelli delle loro giovani controparti (anche se, non me ne voglia la Chastain, ma la Lillis è talmente bella da essere innaturale) ed entrano nel cuore dello spettatore, concorrendo a spillare qualche lacrima, non certo per il bruciore dovuto a cinque ore ininterrotte di film. E qui, mi dispiace, ma parte lo SPOILER, tanto la recensione è bell'e finita, il film mi è piaciuto, correte a vederlo.


SPOILER
Stephen King potrà anche non sapere scrivere finali, ma quello di It è amaro e malinconico, una rappresentazione lucida di quello che è la vita, dove anche i legami più saldi, col tempo e a causa di percorsi diversi, tendono ad indebolirsi e forse a scomparire. E' un finale per nulla felice, che ho amato da lettrice, detestato da fan girl. Muschietti mi è venuto incontro con un happy ending per il quale non posso che ringraziarlo tra le lacrime, che hanno cominciato a scorrere copiose quando sullo schermo è comparsa una delle citazioni più belle di It e si sono intensificate con l'inno alla vita e all'amicizia di Stan. E' una cosa paracula, lo so. E' un tradimento dello spirito dell'opera, va bene, senza contare che Stan è morto per mera paura (e qui avrebbero potuto ricamare sul fatto che è stato l'unico, assieme a Beverly, a guardare DENTRO It)  enon per qualche contorto e scricchiolante piano. Ma che cazzo, già la vita dona poche gioie, perché non si può sperare, abbracciando idealmente un Ben finalmente felice, innamorato e pronto a girare il mondo in compagnia di Beverly? Sperando che la maledetta rimpatriata al ristorante cinese sia una delle mille che accompagneranno i Perdenti superstiti fino alla vecchiaia? Suvvia, lasciatemi sognare. E lasciate in pace Muschietti, criticoni.
FINE SPOILER



Del regista Andy Muschietti ho già parlato QUI. Jessica Chastain (Beverly Marsh), James McAvoy (Bill Denbrough), Bill Hader (Richie Tozier), James Ransone (Eddie Kaspbrak), Bill Skarsgård (Pennywise), Jaden Lieberher (Bill Denbrough da giovane) Nicholas Hamilton (Henry Bowers da giovane), Javier Botet (il barbone/la strega) e Xavier Dolan (Adrian Mellon) li trovate invece ai rispettivi link.


Il primo It ha portato fortuna ai giovani protagonisti, tutti tornati anche in questo secondo capitolo? Non proprio a tutti, in effetti, ma ad alcuni sì: Jack Dylan Grazer (Eddie) ha partecipato al film Shazam!, Finn Wolfhard (Richie) è sempre più mostro e, oltre a continuare a interpretare Mike in Stranger Things ha avuto tempo di doppiare Pugsley nell'imminente La famiglia Addams e parteciperà al nuovo Ghostbusters 2020; Sophia Lillis (Beverly) era nel cast di Sharp Objects, Chosen Jacobs (Mike) in quello di Castle Rock mentre Jeremy Ray Taylor (Ben) ha fatto capolino in Piccoli brividi 2 - I fantasmi di Halloween. Interessante invece vedere come l'attrice Molly Atkinson, che nel primo film interpretava la madre di Eddie, sia stata utilizzata nel secondo film per incarnarne la moglie, Myra; se inoltre, come me, volete sapere chi sia il "Peter" regista del film di Bill, trattasi di un regista vero, nella fattispecie Peter Bogdanovich il quale, per inciso, non è l'unica guest star eccellente della pellicola, anzi. Ma ho promesso niente spoiler, quindi vi rimando semplicemente alla visione di It e della miniserie del 1990 oltre a consigliarvi di leggere il romanzo di Stephen King. ENJOY!

21 commenti:

  1. c'è al multisala Diana, quasi quasi... se lo gioca con "il re leone"

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    1. non me ne volere il Re Leone lo devo vedere per curiosità, visto che il cartone è uno dei miei preferiti-
      Tornando a IT, il primo mi è molto piaciuto; era parecchio che non vedevo un bell'horror. Sulla scia avevo anche letto il libro: un capolavoro.
      La tua recensione mi intriga e quindi sabato...chissà! solo che ci andrei da solo e poi ho paura... Pennywise a me fa paura...

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    2. Pennywise fa paura anche a me, chettecredi? Comunque secondo me It 2 è bello quanto il primo: ovvio, non è il libro, ma è un horror dignitoso che non tradisce lo spirito dell'opera di King.
      Il re leone... boh, il cartone non è mai rientrato nel novero dei miei preferiti e dal trailer il live action non mi ha intrigata!

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  2. Una recensione ricchissima, lucida, oggettiva ma non troppo. Perché come si può essere oggettivi con un pezzo di vita come It? Spero di vederlo presto.
    Non con aspettative astronomiche. Le ridimensiono per evitare brutte sorprese, ché ho capito che il primo resta insuperato, e pace. :)

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    1. Non si può, infatti. Per questo non credo di aver scritto una recensione così obiettiva :P

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  3. Cioè, fammi capire, tu di mercoledì vai allo spettacolo di mezzanotte e poi il giovedì mattina alle 8.30 sei già operativa? Invidia!
    Dimmi solo una cosa su IT... che tanto non è uno spoiler... anche qui alla fine c'è il ragno di cartone che ti fa cascare i mar0ni?

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    1. Sì, poi alle 18 ero da buttare XDXD
      Niente ragno, vai tranquillo!!

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  4. Accuratamente evitati gli spoiler, comunque io dico solo che almeno il livello "horror" (sangue, morsi e quant'altro) dovrebbe essere almeno sullo stesso livello del primo, altrimenti per me non avrebbe senso.

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  5. Sei pura empatia con queste recensioni, lasciatelo dire.
    Io ho apprezzato il primo film, ma non l'ho amato moltissimo, nel senso che mi ha lasciato poco, forse perché l'ho trovato un po' patinato, ma sono curiosissimo riguardo questa seconda parte.

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    1. Uno dei complimenti più belli che mi potessero fare, grazie :)
      Io a dire il vero il primo l'ho adorato, questo vorrei rivederlo libera dalla "frenesia" da conclusione e dalla stanchezza, così da apprezzarlo di più.

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  6. Ribadisco quanto detto anche a Lucia. Ottimo il tuo post, decisamente meglio del film, che a me non è garbato, tranne quel bellissimo, commovente finale. Sopratutto applausi per la maratona, cosa che a 43 anni mi sa avrei concluso dopo dieci minuti. Sono contento che ti sia divertita.

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    1. Onestamente ho temuto di non farcela, infatti mi sono portata dietro caffé e Red Bull che nemmeno ho toccato, tanto ero in fibrillazione e carica di adrenalina già di mio :)
      Per il resto... probabilmente andrò a rivederlo mercoledì e forse sarò un po' più lucida ma a me è piaciuto davvero molto.

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  7. Visto sabato sera e ne parlerò a breve. Trovo che il film abbia qualche difetto qua e là e gli ho preferito molto il primo capitolo (che da non lettore del romanzo quasi stava bene anche così), ma nel complesso mi ha soddisfatto e a tratti anche messo inquietudine.

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    1. Al momento anche io ho preferito il primo film ma in generale perché preferisco le storie che abbiano come protagonisti dei ragazzini. Chissà se cambierò idea :)

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  8. Purtroppo mi unisco alla fila dei detrattori :/ e il primo mi era piaciuto davvero tanto...

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  9. Alla "maratona di Mentana" accostata a IT già ridevo!! 😄😄
    Ancora questa seconda parte non l'ho vista, la prima si...mi sa che a sto punto mi rivedo tutto insieme quando uscirà in dvd! In ogni caso mi pare di capire che globalmente ti abbia più che soddisfatta 😊😊

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    1. Assolutamente. Muschietti merita tutto il mio aMMore!

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  10. Ciao, sono Arcangelo di Omniverso
    Concordo su tutto! Ho amato Richie ed Eddie, purtroppo oscurano un po' troppo gli altri. Il romanzo rimane inarrivabile, certo mancano delle parti che a noi stanno a cuore ma avrebbero allungato e incasinato solo la trama, giusto Henry mi ha deluso, mi è sembrato un contentino e per tanto così forse era meglio evitarlo.
    Ne ho parlato anche io nei giorni scorsi se hai voglia di passare a trovarmi non mi offendo :P

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    1. Beh, Richie oscura gli altri personaggi anche nel libro, spesso e volentieri: non a caso in 22/11/63 ci sono lui e Beverly che ballano nei Barren <3
      Henry, ahimé, lo avrei trattato meglio anche io, per il resto ho adorato anche questo finale!

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