Nonostante il trailer non mi avesse detto granché, ho comunque recuperato Che fine ha fatto Bernadette? (Where'd You Go, Bernadette?), diretto e co-sceneggiato dal regista Richard Linklater partendo dal romanzo omonimo di Maria Semple.
Trama: Bernadette, moglie, madre ed ex architetto in profonda crisi creativa, deve affrontare la sua condizione di reclusa volontaria e far ripartire la sua vita...
Come ho scritto sopra, il trailer di Che fine ha fatto Bernadette? non mi aveva invogliata molto, ma siccome Cate Blanchett ha ricevuto una nomination ai Golden Globe ed è un'attrice che solitamente adoro veder recitare, ho deciso di dare comunque una chance al film. Non me ne sono pentita, perché Che fine ha fatto Bernadette? non è per nulla malvagio, tuttavia è una di quelle opere che, per funzionare e diventare indimenticabile, avrebbe dovuto finire tra le mani di Wes Anderson, non di un Linklater in versione anonima. I personaggi, infatti, hanno tutte le caratteristiche tanto amate dal regista di Houston, soprattutto quello principale: Bernadette è un architetto geniale, vive in un ex collegio cattolico femminile che sta cadendo in rovina, è piena di tic e fobie che le impediscono di avere una vita normale, detesta la gente ma ha una figlia che la adora, è piagata da un passato di frustrazione professionale che non riesce a superare. Basterebbe questo a farla diventare un membro onorario de I Tenenbaum, per dire, e non è meno atipico il metodo scelto per riprendere tra le mani le redini della sua vita, ovvero una fuga in Antartide, probabilmente il luogo meno ospitale del mondo. Eppure, con tutto questo, parrebbe quasi di guardare un film perfetto per i pomeriggi di Canale 5 o Rete 4, con l'unica differenza che sì, Cate Blanchett è davvero brava e si è palesemente divertita un mondo a interpretare la "strana" Bernadette, riuscendo allo stesso tempo a conferire una dimensione umana a un personaggio con il quale è difficile relazionarsi al 100%, come dimostra il marito ormai incerto sulla natura della donna che ha sposato.
Il problema di fondo di Che fine ha fatto Bernadette, comunque, è proprio questo: il divertimento. La malattia di Bernadette non è così sciocca e banale: parliamo di una donna che ha vissuto per anni una carriera frenetica all'apice del successo e che ha finito per svuotarsi, per rinnegare il suo lato creativo diventando così una persona prona alla depressione e incapace di relazionarsi con altri che non siano la sua paziente, giovane figlia. La questione della malattia mentale viene trattata invece come un gioco, un plot device facile da superare con una fuga rocambolesca e un'ancor più rocambolesca arrampicata verso la libertà e il ritorno della creatività a lungo rifiutata. Il dramma umano di Bernadette rischia di passare completamente inosservato, sviscerato com'è in 5 minuti di monologo davanti a un attonito Laurence Fishburne oppure confidato dal marito a una psichiatra che si perde nel mucchio di guest star, e quello che rimane di Che fine ha fatto Bernadette? è semplicemente l'idea di una simpatica, eccentrica matta con qualche problemino di comunicazione e tutti i soldi che vuole per risolverli nel modo più atipico possibile, abbracciando un happy ending scontato che consolerà tutta la famiglia (per dire, nel romanzo si parla di una relazione tra il marito di Bernadette e la sua assistente, cosa che nel film è completamente assente, e il finale mi pare abbastanza "sospeso"). E' vero, le tragedie e la serietà a tutti i costi non sempre pagano, soprattutto in questi tempi così pessimisti, ma lo stesso vale per la volontà di essere leggerini a sproposito; non ho letto il romanzo di Maria Semple e magari poi il tono dell'opera cartacea è simile a quello del film, ma riguardo a quest'ultimo devo ammettere che l'avrei preferito un po' meno confuso sul registro da utilizzare, con buona pace di una Blanchett comunque bravissima.
Del regista e co-sceneggiatore Richard Linklater ho già parlato QUI. Kristen Wiig (Audrey), Cate Blanchett (Bernadette Fox), Billy Cudrup (Elgie Branch), Judy Greer (Dr. Kurtz), Laurence Fishburne (Paul Jellinek), Megan Mullally (Judy Toll) e Steve Zahn (David Walker) li trovate invece ai rispettivi link.
Anche io devo dire che il trailer mi ha lasciata perplessa, però effettivamente la Blanchett è sempre la Blanchett.
RispondiEliminaLa Blanchett merita, è l'unica cosa a salvare il film dalla mediocrità.
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