Siccome nel programma del Torino Film Festival di quest'anno c'erano una marea di interessantissimi horror d'antan, ho passato la mattinata del secondo giorno guardando La lunga notte dell'orrore (The Plague of the Zombies), diretto nel 1966 dal regista John Gilling.
Trama: in un villaggio sperduto della Cornovaglia la gente muore senza un perché. Richiamato dalla lettera di un vecchio studente ora divenuto medico, Sir James Forbes parte con la figlia alla volta del villaggio e rimane coinvolto in una terribile vicenda di riti voodoo...
Gli horror anni '60 e quelli della Hammer hanno sempre un loro fascino ma purtroppo li conosco davvero poco. Ammetto infatti l'ignoranza di non aver mai sentito parlare, prima della settimana scorsa, di La lunga notte dell'orrore, che viene considerato una delle fonti di ispirazione de La notte dei morti viventi di Romero e che, nonostante la presenza di riti voodoo all'interno della trama, effettivamente presenta un'idea di "morto vivente" assai vicina a quella moderna sebbene gli zombi del film non mangino né contagino la gente. E' più una questione visiva, soprattutto per quanto riguarda un paio di sequenze oniriche ambientate all'interno di un cimitero, dove i morti scavano per risalire in superficie e vengono inquadrate mani protese e fameliche, pronte a ghermire i malcapitati del tutto privi di una via di uscita e circondati da mostri implacabili pronti a ucciderli, perché per il resto l'orrore e il gore vengono "confinati" in una efferata decapitazione tramite badile, un paio di vilipendi di cadavere e in un'apparizione tanto scioccante quanto inaspettata, che immagino all'epoca avrà fatto saltare sulla sedia più di uno spettatore. In realtà, però, La lunga notte dell'orrore è più una "lunga notte del mistero" e i protagonisti sono impegnati non tanto a sopravvivere quanto ad indagare su quanto sta accadendo in un villaggetto della Cornovaglia dove la gente muore di una malattia sconosciuta e dove spadroneggia una banda di bulli mal gestita dallo squire del luogo, Sir Clive Hamilton, inspiegabilmente ricco e molto affascinante. E' la lettera di un giovane dottore disperato a richiamare in Cornovaglia l'eroe del film, l'attempato Sir James Forbes, che giunge al villaggio accompagnato dalla volitiva figlia, ex compagna di classe della moglie del dottorino, e che comincia a impiegare tutta la sua esperienza e il suo acume per liberare il luogo dal male che lo affligge.
Mi perdonino i puristi e i fan se oso scrivere che La lunga notte dell'orrore ricorda molto un episodio di Scooby Doo dove gli zombi sono veri e il malvagio è realmente dotato di poteri oscuri, perché molto del minutaggio del film viene impiegato per sviscerare i ragionamenti dell'irreprensibile James Forbes, l'uomo giusto al momento giusto, l'esponente principe di una razza inglese dai nervi saldi, l'eleganza innata e un fortissimo senso dell'ordine e dell'onore, un "detective per caso" che non se la fa menare da nessuno e che avrebbe meritato una serie di film a lui dedicati (anzi, probabilmente se all'epoca fosse esistita Netflix ciò sarebbe accaduto!). E' proprio Forbes, e l'interpretazione che ne da André Morell, il punto forte del film; Forbes non è figo come Indiana Jones ma a tratti parrebbe davvero di guardare un antesignano de Il tempio maledetto vista l'ironia serpeggiante nei dialoghi, la cura infusa nel rendere la psicologia del personaggio principale e della figlia (testarda e intraprendente, non la classica damsel in distress), per i quali gli spettatori arrivano realmente a fare il tifo, e vista anche l'aura di fascino che ammanta il villain, capace di ipnotizzare le sue vittime femminili non solo grazie alle sue arti magiche ma anche per quel modo di fare da elegante marpione. Gli zombi, salvo la già citata sequenza onirica, rimangono un po' sullo sfondo, poverini, ma l'impegno da parte di regista, costumisti e scenografi nel rendere un'atmosfera di orrore esotico e sanguinoso c'è e, nonostante un paio di ingenuità (le sequenze notturne sono palesemente girate di giorno), La lunga notte dell'orrore è anche un bello spettacolo per gli occhi o forse sono io che adoro gli horror in costume e la bellezza vintage di attrici come Diane Clare e Jacqueline Pearce. Comunque sia, il mio consiglio è di recuperare La lunga notte dell'orrore: non so se sia realmente introvabile, come diceva qualcuno in fila al TFF, ma nel caso merita una ricerca approfondita.
John Gilling è il regista della pellicola. Inglese, ha diretto film a me sconosciuti come La gente gamma, La baia dei pirati, I pirati del fiume rosso, Le jene di Edimburgo, La morte arriva strisciando e Il sudario della mummia. Anche sceneggiatore e produttore, è morto nel 1984 all'età di 72 anni.
André Morell interpreta Sir James Forbes. Inglese, ha partecipato a film come Il ponte sul fiume Kwai, Ben-Hur, Il sudario della mummia, Barry Lyndon e a serie come Doctor Who, inoltre ha lavorato come doppiatore ne Il signore degli anelli. Anche, è morto nel 1978 all'età di 69 anni.
Se il film vi fosse piaciuto recuperate La notte dei morti viventi e Il serpente e l'arcobaleno. ENJOY!
Si, decisamente uno dei classici irrinunciabili dell'horror british degli anni '60s nonché una delle ispirazioni per i moderni film di zombi.
RispondiEliminaTra parentesi ti segnalo che il bravo Morell è stato anche il professor Quatermass per gli originali televisivi della BBC degli anni '50s, purtroppo andati distrutti (fino al 1970 la BBC riciclava le bobine distruggendo le registrazioni precedenti cosa che ha fatto perdere numerose produzioni compresi interi episodi dei primi due Doctor Who).Inoltre ha interpretato Watson nel "La Furia dei Baskerville" sempre prodotto dalla Hammer.
Due prodotti che non conosco e che per questo non ho segnato ma buono a sapersi!!
EliminaHai nominato Scooby Doo, e ricordo che le prime avventure della serie erano veramente terrificanti, per il pubblico a cui erano rivolte. Piccoli capolavori horror anche quelli.
RispondiEliminaVedi? Mai sottovalutare Scooby Doo!
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