venerdì 20 novembre 2020

Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria (2020)

Era uno dei titoli animati che consigliavano di tenere d'occhio; ci ho messo un po' ma, alla fine, sono riuscita vedere Over the Moon - Il fantastico mondo di Lunaria (Over the Moon), diretto dai registi Glen Keane e John Kahrs.


Trama: dopo la morte della madre, la giovane Fei Fei non concepisce che il padre possa risposarsi con un'altra donna. Decide dunque di costruire un razzo e andare sulla Luna per portargli le prove dell'esistenza di Chang'e, principessa protagonista di una leggenda d'eterno amore...

Quanto sono cambiati i tempi. Fin da bambina ho imparato che buona parte delle principesse Disney, oltre ad essere belle, più o meno intraprendenti o felici di affidarsi alle cure di un principe, hanno una caratteristica ad accomunarle: sono orfane di madre. Biancaneve lo era, Cenerentola nemmeno aveva più il papà, Belle, Jasmine e Ariel mamma non pervenuta. La morte della mamma era data per scontata, chissà perché, un po' per la questione matrigna cattiva da far subentrare alla bisogna, un po' per lasciare 'ste povere fanciulle nelle mani di vecchi buoni di cuore ma fondamentalmente incapaci di capire le loro strane figlie, e più non dimandate. Quindi noi con lo spettro della Signora con la Falce ci siamo cresciuti, però diciamo che era uno spettro anafettivo o che comunque non ci preparava ad una cosa così terribile come la perdita di un genitore. Ultimamente, invece, probabilmente a causa di un'incidenza sempre maggiore di persone che muoiono giovani all'interno di una società altrimenti molto longeva, i cartoni animati mostrano chiaramente quello che succede quando un genitore viene a mancare di malattia, si pensi per esempio il recente Onwards, ma anche, in generale, quando muore qualcuno che amiamo (si veda Up, si veda lo Coco) e offrono ai giovani spettatori (ma anche a noi adulti) una qualche forma di consolazione, la speranza che ci sia un modo per sopravvivere a un dolore straziante e a continuare a tenere vivi i ricordi di chi non c'è più senza sprofondare nella disperazione. Lo stesso vale per Over the Moon, che la coltellata emotiva la tira subito dopo 5 minuti di splendido idillio familiare e strappa allo spettatore tutte le sue lacrime lasciando orfana la piccola Fei Fei, figlia di una coppia che gestisce un ristorante la cui specialità sono le torte lunari tipiche della Festa di metà autunno, dedicata alla figura mitologica di Chang'e. Quest'ultima è protagonista di una leggenda molto amata dalla madre di Fei Fei, e anche lei è vittima di una tragica vicenda di affetti perduti: inghiottita per sbaglio la pillola dell'immortalità, Chang'e è volata sulla Luna, senza più riuscire ad incontrare l'armato arciere Houyi, condannato invece a rimanere mortale. Col tempo, Fei Fei cresce e il padre decide di risposarsi ; l'"affronto" del genitore viene collegato dalla ragazzina alla volontà di dimenticare la madre e a un progressivo scetticismo verso la leggenda di Chang'e, cosa che la porta a decidere di costruire un razzo per andare sulla Luna e portare le prove al padre dell'esistenza dell'immortale fanciulla.


Il risultato della decisione di Fei Fei è un'avventura lunare in equilibrio tra momenti più action e vivaci, attimi di umorismo delizioso e sequenze poetiche e malinconiche, con una protagonista indipendente, intelligente e mai antipatica, che nella testardaggine del rifiuto del "nuovo" arriva a crearsi una bolla di solitudine egoistica e a scoprire qual è il destino di chi si chiude all'amore e all'amicizia disinteressati, rimanendo compresi in un dolore sterile e dannoso. La Luna di Over the Moon è popolata di personaggi coloratissimi e realizzata con tecniche di animazione al computer "mista", che va dal realismo bambolottoso dei personaggi terrestri e della stessa Chang'e, capace di passare da un'insospettabile natura di idol a fragile e meravigliosa principessa triste, a un delirio di creaturine astratte dai vivaci colori al neon, realizzate con i character design più disparati, talvolta legati a un iperrealismo totale (vedi il cane dello spazio), altre volte alle leggende cinesi, spesso solo al desiderio di mostrare cose caruccette e colorate, parte di un bestiario lunare che si unisce a fantasiosi paesaggi e architetture che rendono Lunaria un delirio visivo. Over the Moon per certi aspetti ricalca la scia di Frozen; è molto cantato e, ovviamente, ha il pregio di avere numeri musicali di tutto rispetto, animati alla perfezione, ma fortunatamente rifugge la stucchevolezza di personaggi come Olaf, tra l'altro parodiato a un certo punto con un protagonista che si autodefinisce "annoying"e che, di fatto, viene introdotto ben oltre la metà del film, risultando piacevole anche per chi non ama particolarmente i musicarelli "à la Disney". Che il regista Glen Keane venga dalla scuderia della Casa del Topo è evidente dall'inizio alla fine del film mentre la pellicola è prodotta dal Pearl Studio, una branca ora indipendente della Dreamworks, e questa doppia anima fa di Over the Moon un cartone "classico" nel senso più occidentale del termine, nonostante peschi a piene mani nel folklore cinese, ma proprio per questo, se vi piacciono i cartoni animati, varrebbe la pena fare un mese di prova su Netflix anche solo per godersi questo gioiellino, che al cinema a mio avviso avrebbe fatto faville. 


Di John Cho (voce originale del padre), Sandra Oh (Mrs. Zhong) e Ken Jeong (Gobi) ho già parlato ai rispettivi link.

Glen Keane è il co-regista della pellicola. Americano, soprattutto animatore, ha diretto il corto Dear Basketball, che gli è valso l'Oscar. Anche produttore, sceneggiatore e doppiatore, ha 66 anni.

John Kahrs è il co-regista della pellicola. Americano, soprattutto animatore, ha diretto il corto Paperman, che gli è valso l'Oscar. Anche sceneggiatore e doppiatore, ha 53 anni.


Se Over the Moon vi fosse piaciuto recuperate Coco, Onward e La canzone del mare. ENJOY!



 

8 commenti:

  1. Mi stupisco di vedere recensito da te un film così, dopo tanto horror sanguinolento🙄 allora non sei così cattiva😂😂😂

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    1. Assolutamente. Adoro i cartoni animati e le storie lacrimevoli!!

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  2. Sembra dolcissimo! Lo vedrò. In questo periodo, urge.

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    1. Lo è davvero. Occhio a non scioglierti in lacrime!

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  3. Questo film mi ha stuzzicato da quando l'ho visto sulle anteprime di Netflix, anche se devo dire che primo acchito mi è sembrato un prodotto prettamente per un pubblico di bambini e non l'ho ancora visto. Ho sentito molto parlarne male per il fatto che non si discosti più di tanto dalla formula classica dei film Disney. Dopo la tua recensione magari uno di questi giorni gli do una possibilità.

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    1. Non è così infantile come sembrerebbe dal design e, onestamente, certe polemiche non mi toccano: il regista viene dalla scuola Disney, cosa pensavano avrebbe realizzato, un anime? XD

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    2. Sono riuscito a vedere il film. Non è malaccio, il tema dell'andare avanti è veramente ben espresso, solo che non sono riuscito a sopportare le canzoni e ho avuto l'impressione che la storia non fosse abbastanza corposa per un film da 95 (molte scene mi sono parse messe lì giusto per allungare il brodo). Gli elementi che mi sono piaciuti di più sono quelle famigliari, hanno un calore molto dolce.

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    3. Le scene in famiglia hanno scaldato molto il cuore anche a me. Che dire, a me è piaciuto molto ma mi pare di stare diventando sempre più di bocca buona...

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