venerdì 3 febbraio 2023

Anche io (2022)

E' uscito la scorsa settimana al cinema Anche io (She Said), diretto nel 2022 dalla regista Maria Schrader, un film che mi aveva intrigata già dal trailer e che è stato tratto dal libro She Said, scritto dalle reporter Jodi Kantor e Megan Twohey.


Trama: Due giornaliste del New York Times conducono una difficile indagine sulla lunghissima storia di abusi sessuali perpetrati da Harvey Weinstein ai danni di donne alle dipendenze della Miramax e di svariate attrici.


"Lei ha detto". Un titolo (ripetuto sul finale in mille lingue tranne credo l'italiano, visto che gli adattatori hanno deciso di tradurre invece il "Me Too", mancando di qualche centimetro l'argomento centrale del film) che spalanca un universo di riflessioni. "Lei ha detto" di essere stata violentata da Harvey Weinstein, per esempio. Weinstein, il mogul della Miramax, facoltoso, potente, importante. E quindi cosa vorrà fare questa "lei", se non screditare una persona che dà da lavorare a mille altre e che ha le mani in pasta ovunque? Vorrà per caso dei soldi? Siccome "l'ha detto lei", e magari ci ha messo qualche anno a trovare il coraggio di dirlo, non è che magari era consenziente e adesso ha deciso di ritrattare tutto solo per un po' di fama e denaro? Ma poi, quello che dice "lei", quanto peso ha rispetto a quello che può dire Weinstein e, soprattutto, rispetto al muro di silenzio che la povera "lei" si trova a dover affrontare quando le parole finalmente le escono di bocca, dolorose e amare come il fiele? Magari ci sono anche, e sono tantissimi, quelli che le consiglieranno di dimenticare, perché non ne vale la pena, perché "che vuoi che sia", perché "così ti rovini la vita", perché "non potrai mai vincere", che fiaccano il coraggio ed alimentano i dubbi non solo relativamente al fare la cosa giusta, ma anche sull'interpretazione data a un evento orribile, in grado di distruggere l'esistenza di chi lo ha subito. Ecco perché ci sono voluti anni prima che alle "lei" passate sotto le manazze di Weinstein venisse data la possibilità di "dire", di urlare le loro storie a tutto il mondo attraverso la penna delle giornaliste Jodi Kantor e Megan Twohey, ma il retroscena più triste di questa brutta storia il film non lo racconta: al New York Times sapevano già nel 2004 degli abusi di Weinstein, ma quest'ultimo si era recato in visita alla redazione, e quindi addio indagini approfondite e conseguente articolo, almeno fino a quando non ci si è messo in mezzo anche Ronan Farrow, anni dopo. Ma facciamo finta che al Times siano tutti dei santi, anche il giornalista Glenn Thrush, che nel film non compare perché lavora tuttora per il giornale nonostante sia stato accusato (in seguito all'ondata di coraggio infusa da questi articoli) di comprovate molestie sessuali, e parliamo di Anche io.


Anche io è un'angosciante indagine filtrata dall'occhio di due giornaliste che tentano di scoperchiare un'immane cloaca di abusi e violenze tenuti nascosti da decenni di omertà e terrore. Rigorosissimo per quanto riguarda la regia e le indagini di Jodi Kantor e Megan Twohey (salvo per qualche ovvia licenza "poetica"), il film concede poco al sentimentalismo e molto allo schifo, alla frustrazione di avere "off records" tutte le prove per incastrare Weinstein e ritrovarsi comunque con le mani legate perché le testimoni sono state imbavagliate, impossibilitate a parlare da accordi di segretezza o, banalmente, dalla paura di rimanere una singola voce che non verrà creduta e che, quindi, si ritroverà con la vita rovinata, inutilmente. Allo spettatore viene risparmiata la vista delle atrocità commesse da Weinstein, sostituite da immagini di donne sconfitte che hanno cercato di andare avanti, ma la voce di queste donne (tra ricostruzioni, attrici che ci mettono la faccia dopo essere state davvero vittime di Weinstein, e un paio di intercettazioni reali che mettono letteralmente i brividi) convoglia tutto l'orrore e la vergogna delle esperienze passate, e indigna più di quanto farebbero delle sequenze esplicite. Zoe Kazan e Carey Mulligan conferiscono alle due protagoniste tutta l'umanità necessaria affinché lo spettatore venga coinvolto dalla loro indagine e resti col fiato sospeso nonostante sappia che, alla fine, l'articolo è stato per fortuna pubblicato con tutto ciò che ne è seguito; trama, regia e montaggio concorrono a creare una sensazione di disagio e minaccia palpabile, tracciano l'immagine di due professioniste la cui vita familiare viene in qualche modo "sporcata" da una sensazione di paranoia derivante dalla natura infida e tentacolare di Weinstein e di coloro che lo proteggono, in più la Kazan infonde nel suo personaggio una dolcezza incredibile e la Mulligan la cazzimma che la contraddistingue da sempre, con risultati che, ovviamente, aggiungono ulteriore valore a una vicenda che già di suo meritava di venire raccontata.  Anche io non sarà un film memorabile o innovativo, ma è una visione assai piacevole nella sua sgradevolezza e, come accade per questo genere di pellicole, spinge indubbiamente a volersi informare e ad aprire gli occhi sullo schifo che ci circonda, il che, per me, è sempre un punto in più. Se lo proiettano ancora dalle vostre parti recuperatelo!


Di Zoe Kazan (Jodi Kantor), Carey Mulligan (Megan Twohey), Patricia Clarkson (Rebecca Corbett), Jennifer Ehle (Laura Madden), Samantha Morton (Zelda Perkins) e Gwyneth Paltrow (solo come voce, interpreta se stessa) ho già parlato ai rispettivi link.

Maria Schrader è la regista del film. Tedesca, ha diretto film come I'm Your Man e la serie Unorthodox. Anche attrice, sceneggiatrice e produttrice, ha 58 anni.


Ashley Judd interpreta se stessa. Americana, la ricordo per film come Poliziotto in blue jeans, Natural Born Killers, Heat - La sfida e Il collezionista, inoltre ha partecipato a serie quali Twin Peaks: Il ritorno. Anche produttrice e regista, ha 55 anni. 


Se Anche io vi fosse piaciuto recuperate The Post, Il caso Spotlight, Tutti gli uomini del presidente, Bombshell - La voce dello scandalo e anche Promising Young Woman. ENJOY!


4 commenti:

  1. Io me lo segno, appena disponibile me lo guardo anche perché sono curiosa di sapere come è nato il tutto xD

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    1. Se cerchi l'origine dei crimini di Weinstein il film non approfondisce granché, ma purtroppo quel poco che dice è già abbastanza.

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  2. Ecco, questo invece dalle tue parti è arrivato e da me nemmeno l'ombra... eppure spero di vederlo prima o poi perchè ne parlano tutti molto bene (e comunque quando c'è Carey Mulligan vale sempre la pena ;)

    p.s. mammina come si è ridotta Ashely Judd... spero sia una foto venuta male!!

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    1. Questo film, purtroppo, ha perso il traino di eventuali candidature all'Oscar e il risultato è che lo hanno distribuito male, come al solito. Peccato perché è interessante e ben fatto. La Judd, purtroppo, ormai è così. Ci sono rimasta male anche io.

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