venerdì 24 marzo 2023

Un fantasma in casa (2023)

Passata la febbre da Oscar, ho deciso di recuperare un paio di film interessanti che avevo lasciato indietro, a cominciare da Un fantasma in casa (We Have a Ghost), diretto e sceneggiato dal regista Christopher Landon a partire dal racconto Ernest di Geoff Manaugh (che potete leggere QUI).


Trama: Kevin e la sua problematica famiglia si trasferiscono in una vecchia casa a buon mercato, tale proprio perché abitata da un fantasma di nome Ernest. Kevin si prende a cuore il fantasma e cerca di scoprire cosa gli sia successo, ma suo padre cerca il successo facile su internet...


Siccome da un paio di settimane, per vari motivi, ci mette male andare al cinema nel weekend e in settimana è sempre un casino, sabato ho proposto al Bolluomo la visione casalinga (pun intended) di Un fantasma in casa. Il mio primo motivo di interesse, ma a lui non ditelo, era ovviamente la presenza di quel gran figo (pure col riporto) di David Harbour, il secondo la regia di quel Christopher Landon che adoro dai tempi di Tanti auguri per la tua morte e che finora non mi aveva mai delusa. Quest'ultima frase vi dovrebbe far capire che un po' di delusione, invece, c'è stata guardando Un fantasma in casa, ma non so se la colpa sia da imputarsi a Landon o all'amore di Netflix per l'elefantiasi, che ha preso un racconto breve dai concetti spaventosamente chiari, commovente dolce pur nella sua brevità, e lo ha dilatato fino a raggiungere le due ore e passa di metraggio. Sono tante, infatti, le cose che avrebbero potuto essere eliminate dalla trama del film, e un po' più di coesione avrebbe reso la pellicola più asciutta, scorrevole e dinamica, anche perché la carne messa sul fuoco è sì decisamente troppa, ma era tranquillamente possibile raggrupparla in grandi insiemi, come si faceva negli anni '80-'90 nelle opere a cui Un fantasma in casa fa riferimento. Il fulcro della storia risiede nel rapporto che si viene a instaurare tra Kevin, ragazzotto con problemi familiari legati in primis a un padre eternamente bambino, incapace di trovare un punto fermo nella vita, e il fantasma muto Ernest, una creatura che non ricorda più nulla del suo passato ed è quindi insicura ed instabile quanto Kevin; i due si aiutano a vicenda, legandosi con un rapporto di sincera amicizia che va oltre le parole, mentre attorno a loro c'è chi vorrebbe solo sfruttare Ernest per soldi (papà Frank in primis) o per motivi legati ad una fantomatica "sicurezza nazionale", con tutto quello che ne consegue. Un fantasma in casa, in tal senso, è molto "Spielberghiano" nel tratteggiare una vicenda in cui l'elemento fantastico o sovrannaturale accoglie chi viene respinto da una realtà triste, diventando motivo di maturazione e crescita, senza ovviamente tralasciare momenti di pura avventura, tra rocambolesche fughe da polizia/esercito e momenti un po' più dark in cui la vita dei protagonisti rischia di venire messa seriamente in pericolo.


Ci sono sequenze, all'interno del film, tra l'esilarante e il geniale, che mi hanno ricordato moltissimo ciò a cui mi ha abituata Langdon (la critica ai social, con tutte le challenge nate dall'amore per Ernest, è una delle cose migliori di Un fantasma in casa, assieme a quel paio di momenti horror che avrei voluto un po' più consistenti) e il rapporto tra Ernest e Kevin è molto ben tratteggiato, così come è interessante la quest intrapresa dal ragazzo per rivelare il passato dell'amico fantasma, costellata da inseguimenti in macchina fantasiosi e molto inventivi dal punto di vista degli effetti speciali, ma personalmente ho trovato molto, troppo deboli un paio di altri elementi. In primis, il papà interpretato da Anthony Mackie è uno dei personaggi più odiosi (non che nel racconto breve fosse simpatico, anzi) e malscritti di sempre: capiamo che, per non ben specificati moti di orgoglio misti a dabbenaggine congenita, l'uomo ha mandato in bancarotta la famiglia per poi continuare a fare il gallo sulla monnezza (altro personaggio assolutamente malscritto è quello della madre di Kevin, più fantasma lei di Ernest), di conseguenza tutto l'amore e la simpatia che moglie e figlio maggiore provano nei suoi confronti non si spiegano e vorrei ben vedere che Kevin non lo elegga a monumento alla delusione, visto che non basta un discorsetto strappalacrime prima del finale per redimersi, almeno dal mio punto di vista. Altro elemento debolissimo è la scrittrice/agente della CIA/Ghostbuster interpretata da Tig Notaro, il cui arco narrativo prevede la scomparsa, nel giro di un paio di minuti, di tutto il risentimento e la volontà di rivalsa che l'hanno spinta per decenni a trovare ed imprigionare un fantasma (a questi punti, era meglio tenersi il ben poco carismatico capo della CIA a mo' di nemico quasi senza volto, piuttosto che sprecare tempo a tratteggiare un personaggio di nessuno spessore). Peccato, perché vista la presenza di un David Harbour che, senza dire una parola, riesce ad emanare un carisma e una dolcezza incredibili, ci sarebbe voluto davvero poco per confezionare un film malinconico e delicato in grado di colpire lo spettatore, ma tutte le lungaggini di cui è infarcito contribuiscono a renderlo dimenticabile, non certo graffiante come Freaky e i due Auguri per la tua morte. Io comunque non demordo e spero che Landon torni alle sue simpatiche contaminazioni horror, magari di nuovo con David Harbour ma senza Netflix tra le bolas!


Del regista e sceneggiatore Christopher Landon ho già parlato QUIDavid Harbour (Ernest), Anthony Mackie (Frank) e Tom Bower (Ernest Scheller) li trovate invece ai rispettivi link. 

Jennifer Coolidge interpreta Judy Romano. Americana, la ricordo per film come Austin Powers - La spia che ci provava, American Pie, American Pie 2, Zoolander, Lemony Snicket - Una serie di sfortunati eventi, Cambia la tua vita con un click e Una donna promettente, inoltre ha partecipato a serie quali Friends, La vita secondo Jim e Nip/Tuck; come doppiatrice ha lavorato in American Dad!. Anche sceneggiatrice, ha 62 anni. 


Jahi Di'Allo Winston, che interpreta Kevin, ha già partecipato a I morti non muoiono e Queen & Slim mentre Tig Notaro, che interpreta la dottoressa Leslie Monroe, era nel cast di Army of the Dead. Se Un fantasma in casa vi fosse piaciuto recuperate E.T. L'extraterrestre, Beetlejuice, Casper, Sospesi nel tempo e RIPD - Poliziotti dall'aldilà. ENJOY!


2 commenti:

  1. In questo momento David Harbour è uno che riesce a garantire un'ottima prova anche se il progetto attorno a lui scricchiola, tanto di cappello. Se lo avessi visto da bambino questo film, in replica su Italia 1 penso che lo avrei adorato per quella componente spielberghiana che prontamente citi, purtroppo visto oggi, con il fattore Netflix di mezzo e tutti quei personaggi incompleti, odiosi e allunga brodo, fa venire voglia di sottoscrivere la tua chiosa finale. Cheers!

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    1. Dici che siamo troppo anziani? Per fortuna che c'è David Harbour a salvare la baracca!!

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