mercoledì 29 marzo 2023

Luther: Verso l'inferno (2023)

Mi campeggia il faccione gnoccolone di Idris Elba sulla home page di Netflix col thriller Luther: Verso l'inferno (Luther: The Fallen Sun), diretto dal regista Jamie Payne, posso forse non guardarlo?


Trama: il detective Luther è costretto ad evadere dal carcere per fermare un serial killer che si serve del web per ricattare e uccidere le sue vittime...


Più invecchio più mi rendo conto di essere come John Snow e di non sapere nulla. Ad esempio, scopro solo ora che il film Luther: Verso l'inferno è il sequel diretto della serie Luther, durata cinque mini-stagioni e avente per protagonista sempre quel gran figo di Idris Elba. Avendolo scoperto il giorno dopo avere visto il film, non sono nemmeno andata in panico, per carità: sono la dimostrazione vivente che Luther: Verso l'inferno è perfettamente fruibile anche se non avete visto la serie creata dallo sceneggiatore Neil Cross, e al limite vi chiederete come mai il personaggio titolare, pur essendo un detective pluridecorato, è stato sbattuto in carcere per crimini che non vengono mai davvero chiariti ma solo accettati con un'alzata di spalle da gente che, ovviamente, ne sa ben più di me. Ciò detto, Luther: Verso l'inferno mi è piaciuto abbastanza e sarei interessata al recupero della serie, che potrebbe essere anche pane per il Bolluomo, ma poiché in Italia si trova solo su TimVision 'sti cazzi, ne farò a meno. La trama, comunque, racconta di questo infallibile detective che viene incarcerato proprio quando un serial killer sta cominciando a mietere vittime sfruttando il web e la doppia vita segreta (spesso vergognosa) che alcune persone hanno su internet; legato da una promessa fatta alla madre di una delle vittime, Luther decide di evadere dal carcere e di catturare il killer da solo senza tuttavia mettere i bastoni tra le ruote alla polizia, e l'aspetto assai interessante della pellicola è proprio questo moltiplicarsi della "caccia", con Luther che cerca il killer, il killer che cerca di re-incastrare Luther e la polizia che indaga per catturare entrambi, lasciando però che Luther tolga loro qualche castagna dal fuoco. Altro aspetto molto intrigante del film è la natura inquietante e dark del serial killer in questione, un mostro spietato capace di arrivare a chiunque senza farsi troppi scrupoli, sfruttando i piccoli/grandi segreti delle persone fino a spingerle al suicidio per timore di venire scoperti da famiglia, amici e colleghi, cosa che lo rende piuttosto tentacolare e offre al regista l'occasione di imbastire parecchie scene spettacolari e ad effetto (anche se forse l'atto finale è un po' tirato per i capelli).


A tal proposito, per essere un "film TV" (passatemi il termine), Luther: Verso l'inferno ha tutte le caratteristiche di un film pensato per la sala, o di una grande produzione Netflix. Nonostante l'aria piatta e patinata che accomuna, per quanto riguarda la fotografia, buona parte dei film nati in seno alla piattaforma, Jamie Payne non ha affatto una brutta mano e confeziona un paio di sequenze al cardiopalma, molto ben dirette, in particolare quella della rissa in carcere, quella ambientata a Piccadilly Circus e tutte quelle che vedono Andy Serkis scivolare alle spalle delle persone con intenzioni terrificanti. Anzi, diciamo che Andy Serkis è la cosa migliore di Luther: Verso l'inferno. Penalizzato, in parecchie scene, da una parrucchetta inguardabile, Serkis riesce a risultare comunque inquietantissimo in ogni singolo fotogramma e si annulla all'interno di un personaggio repellente che non sfigurerebbe in un horror, sia per lo sguardo che per il lavoro, sempre egregio, sulla voce (io ho sempre detto che quest'uomo è uno dei migliori attori in circolazione ma nessuno mi dà retta). In presenza di Serkis persino Idris Elba scompare, mentre per tutto il resto del film il protagonista fa la sua porchissima figura (pun intended. Mi basta vederlo in maniche di camicia per avere pensieri "tinti"). Non avendo visto la serie, in realtà, in alcuni momenti sono rimasta leggermente perplessa dall'aria agitata e folle del detective e mi sono chiesta se Elba non stesse caricando un po' troppo il personaggio, ma immagino che se avessi guardato Luther non mi sarei posta nemmeno la domanda, quindi lascio la questione in sospeso e apprezzo con gratitudine 'sto pezzo di Marcantonio che, per quanto mi riguarda, sarebbe un perfetto James Bond. Io ve la butto lì. Quindi sì, consiglio senza remore la visione di Luther: Verso l'inferno. Come sempre quando si ha a che fare con gli originali Netflix, non è un capolavoro né un film particolarmente memorabile, ma è una pellicola godibilissima per il divertimento di una sera e, soprattutto, è perfetta anche per chi non conosce la serie. 


Di Idris Elba (John Luther), Cynthia Erivo (Odette Raine) e Andy Serkis (David Robey) ho parlato ai rispettivi link.

Jamie Payne è il regista della pellicola. Inglese, ha diretto episodi di serie come Doctor Who, L'alienista e Luther. Anche produttore e montatore, ha 55 anni.


Dermot Crowley interpreta Martin Schenk. Irlandese, ha partecipato a film come Il ritorno dello Jedi, Octopussy - Operazione piovra, Il figlio della pantera rosa, La migliore offerta, Morto Stalin se ne fa un altro, Il prodigio e a serie quali Luther. Anche produttore, ha 76 anni. 


Se vi fosse piaciuto Luther: Verso l'inferno recuperate la serie Luther, che vanta ben tre remake, uno francese, uno coreano e uno indiano. ENJOY!

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