mercoledì 22 marzo 2023

Infinity Pool (2023)

Tra Oscar e altre priorità, riesco a scrivere solo ora di Infinity Pool, diretto e sceneggiato dal regista Brandon Cronenberg. Cercherò di non fare troppi spoiler, tranquilli! 


Trama: James, uno scrittore con all'attivo solo un romanzo poco conosciuto, è in vacanza con la ricca moglie in un resort di La Tolqa e lì fa la conoscenza di altri riccastri assieme ai quali, un giorno, viene coinvolto in un incidente stradale...


Sono passati due anni dall'uscita di Possessor e io, ancora, non ho recuperato Antiviral, cosa che rende la mia conoscenza di Cronenberg figlio in qualche modo incompleta. Da quel che ho visto, comunque, il mio quasi coetaneo Brandon non ha molto in simpatia i ricconi, anzi, diciamo che li odia proprio, assieme a tutto il carico di ipocrisia e sciocca vanità che si portano appresso, cosa che non rende facilissimo parteggiare per qualcuno, in questo Infinity Pool. L'ultima opera di Cronenberg Jr. racconta infatti l'odissea di James, wannabe scrittore con all'attivo solo un romanzo che avranno letto lui e il suo agente, il quale da anni si fa mantenere da una ricca figlia di papà. In vacanza nella nazione fittizia di La Tolqa, James e la moglie fanno amicizia con l'attrice Gabi e il marito architetto, assieme ai quali, una sera, investono un autoctono uccidendolo. Da qui in poi non è facile parlare di Infinity Pool senza fare spoiler ma vi basti sapere che La Tolqa è un paese così poco tollerante che, al confronto, l'Arabia Saudita è Las Vegas e che gli stranieri vengono condannati a morte se anche solo si soffiano il naso; (s)fortunatamente per questi ultimi, avendo i soldi c'è un ottimo metodo per scamparla, il che fa di La Tolqua una sorta di luna park per quegli stronzi abbienti il cui unico pregio è nuotare nei soldi (il disprezzo di Cronenberg nei confronti non solo di James, connotato come un apatico minchione, ma anche di Gabi e compagnia, è riassunto alla perfezione nell'allucinante sequenza finale in cui il gruppetto torna a casa con addosso abiti degni di un branco di scappati di casa, parlando come se niente fosse di argomenti futili e trivialissimi, dopo averla zappettata a James per tutto il film con tremila discorsi "maledetti" su sangue, emancipazione, elevazione dalla massa, coraggio, ecc. ecc.). La triste realtà dipinta da Cronenberg si basa, altrettanto tristemente, su un "male" trattato alla stregua dell'ultimo modello di cellulare, visto come status symbol temporaneo (o valvola di sfogo, fate voi) da parte di gente depersonalizzata per un motivo ben preciso, che è riuscita persino ad acquistare e volgere a proprio favore un folklore così terrificante che, in un altro film, avrebbe cambiato per sempre le vite di chi fosse sopravvissuto per parlarne. 


In tal senso, James è un non-protagonista per più di una ragione, è un belinone che nulla impara e nulla insegna allo spettatore, un essere fastidioso che fa venire voglia a più riprese di riempirlo di sberle, e in questo tanto di cappello ad Alexander Skarsgård per essersi accollato un ruolo tanto sgradevole. Non che quello di Mia Goth lo sia di meno, ma lei è una dea e la si adora alla follia anche (e soprattutto) quando si butta di testa nell'interpretazione di un personaggio irritante nei modi e nella voce, una di quelle donne che solo un mollusco vanesio come James riuscirebbe non solo a trovare affascinanti al punto da cascarci con tutte le scarpe, ma anche a convincersi che siano interessate a lui in virtù di chissà quale merito (povero geììììììììììììììììms). Più metaforico e, sì, anche più didascalico rispetto al film precedente, Infinity Pool non si fa mancare comunque angosciantissime e grottesche sequenze gore che in alcuni punti mi hanno portata a girarmi dall'altra parte, a parer mio assai più efficaci dei deliri allucinati e onirici innescati da una pianta psicotropa che, invece, mi sono sembrati dei meri mezzucci artistici per allungare il metraggio del film e privarlo, da un certo punto in poi, di un ritmo che avrebbe necessitato maggior coesione. Ciò detto, Brandon Cronenberg si riconferma un autore interessante e coerente come il padre, apparentemente deciso a proseguire la sua crociata contro i mali e la stupidità del capitalismo senza rinunciare a un che di "affettato" ed arty che ne smussa un po' la ferocia. Chissà se, anche lui, arriverà a 80 anni senza mai cambiare rotta pur riuscendo ad esplorare anche generi distanti dall'horror? Posso solo augurarglielo e augurarmi che questo Infinity Pool arrivi presto in Italia. 


Del regista e sceneggiatore Brandon Cronenberg ho già parlato QUIAlexander Skarsgård (James Foster), Mia Goth (Gabi Bauer) e Thomas Kretschmann (Detective Thresh) li trovate invece ai rispettivi link.
 


12 commenti:

  1. Neppure io guardo più i trailer, tranne quando sono al cinema, ma usando i social è stato molto difficile non venire invasa da foto di Mia Goth in Infinity Pool, anche perchè il giorno seguente all'uscita on line credo lo avessero già tradotto (come, non sto nemmeno a chiedermelo) e sottotitolato e il 90% dei membri dei gruppi che seguo lo avevano visto e recensito, quindi è stato faticosissimo evitare gli spoiler. Ciò detto, sono molto curiosa anche io di vedere cosa si inventerà la prossima volta il giovane Cronenberg!

    RispondiElimina
  2. Io del figlio (da pronunciarsi in stile Vulvia di Rieduchescional ciannel) non ho ancora visto niente, purtroppo... Bella recensione!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sappi che la tua citazione mi ha commossa!! E grazie del complimento :)

      Elimina
    2. Altri tempi! :--D

      E i complimenti te li meriti!

      Elimina
  3. Che bel trip di film!
    Anche se, a proposito di trip, fa venire voglia di non andare mai più in vacanza... :)

    RispondiElimina
  4. ma quando esce in italia?

    RispondiElimina
  5. Finalmente visto su un servizio di streaming a pagamento. Molto auotindulgente il regista, e del resto sappiamo di chi è figlio. Dove vuole andare a parare veramente? Non voglio esprimermi prima di averci riflettuto un po'... Mia Goth si riconferma come una potenziale (o già in atto) grande diva, qui una specie di anima nera che guida la trasformazione di un povero cristo portandolo a strisciare in tutte le colpe. Direi che è il principale motivo per vedere il film.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La Goth nel 2022/23 è esplosa rivelandosi, come giustamente dici tu, per la diva che era giusto diventasse. Il film a me è piaciuto ma secondo me il giovane Cronenberg deve esprimere ancora tutto il suo potenziale e staccarsi dall'ala paterna!

      Elimina

Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...