Incuriosita da un titolo originale che mi suonava abbastanza sciocchino, ho recuperato su Netflix il film Hanno clonato Tyrone (They Cloned Tyrone), diretto e co-sceneggiato dal regista Juel Taylor.
Trama: lo spacciatore Fontaine, assieme a due improbabili alleati, scopre che nel quartiere dove vive stanno accadendo cose al limite del paradossale e decide di investigare...
Benché abbia del potenziale innegabile, Juel Taylor non è Jordan Peele e, quel che è peggio, è privo del dono della sintesi. Hanno clonato Tyrone ha una durata proporzionalmente elefantiaca per quel che deve raccontare, e si perde in dettagli e ripetizioni reiterate che lo spettatore medio può tranquillamente afferrare in un paio di sequenze; inoltre, una volta scoperto il mistero, la storia perde in qualche modo di fascino e mordente e si trascina stancamente verso la risoluzione finale. Di fatto, è più intelligente l'estetica del film rispetto alla trama, e centra molto di più la questione di fondo. La fotografia è infatti volutamente sgranata e retrò, così come la scelta di rendere incerti i contorni temporali della vicenda, con costumi e scenografie privi di elementi specifici di un determinato periodo storico e, al limite, più virate sul vintage (cosa che fa deliziosamente a pugni coi dialoghi zeppi di citazioni moderne e scompensa lo spettatore) e, soprattutto, sull'idea "bianca" di come dovrebbe vestirsi un afroamericano strettamente legato a un quartiere povero e degradato. Quest'ultimo aspetto si rispecchia anche nelle personalità e nel modo di parlare dei personaggi principali, che abbracciano allegramente stereotipi reiterati nel tempo, con risultati diversi. Jamie Foxx e Teyonah Parris incarnano infatti l'aspetto più ironico della pellicola e sono frizzantissimi, insieme o separati (anche troppo, a tratti sfociano nell'irritante), mentre a John Boyega è toccata la parte del duro muto, con quella faccia un po' così che induce al sonno anzitempo, il che mi fa pensare che anche lui sia uno di quegli attori che necessitano di un buon regista per brillare, pena l'essere mangiati dal resto del più carismatico cast. Per quanto mi riguarda, Hanno clonato Tyrone è l'ennesima occasione sprecata infilata nel cestone Netflix, carica di potenzialità andate perse in un mare di brodo allungato che ha privato di sapore anche quei pochi aspetti originali.
Di John Boyega (Fontaine), Jamie Foxx (Slick Charles) e Kiefer Sutherland (Nixon) ho già parlato ai rispettivi link.
Juel Taylor è il regista e co-sceneggiatore del film. Americano, ha diretto un altro film, Actors Anonymous. E' anche produttore e attore.
Teyonah Parris interpreta Yo-Yo. Americana, ha partecipato a film come Se la strada potesse parlare, Candyman e serie quali CSI - Scena del crimine e Wanda/Vision. Anche produttrice, ha 36 anni e due film in uscita tra cui The Marvels, dove tornerà a vestire i panni di Monica Rambeau.
Se Hanno clonato Tyrone vi fosse piaciuto recuperate Get Out e Noi. ENJOY!
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