venerdì 5 aprile 2024

Omen IV: Presagio infernale (1991)

La follia mi ha colta. Siccome ieri è uscito il prequel de Il presagio, ho deciso di riguardare tutta la saga e, per tutta, intendo anche una schifezza come Omen IV: Presagio infernale (Omen IV: The Awakening), film per la TV diretto nel 1991 dai registi Jorge Montesi Dominique Othenin-Girard.


Trama: una coppia senza figli adotta una neonata che, crescendo, comincerà a mostrare comportamenti inquietanti...


Erano davvero anni che non guardavo un film brutto come Omen IV: Presagio infernale, orribile anche per gli standard di un prodotto televisivo. Non è un caso se il quarto capitolo della saga, che avrebbe dovuto essere l'inizio di un revival televisivo dopo 10 anni dall'ultima "avventura" di Damien, è stato il chiodo definitivo nella bara della serie, perché non c'è nulla di salvabile in questo film TV tranne gli omaggi alle musiche di Jerry Goldsmith e l'interpretazione di Michael Lerner. Quest'ultimo aveva evidentemente capito di stare partecipando a una vaccata, perché il suo investigatore privato è incredibilmente caricaturale e divertente, con un campionario di facce buffissime a sottolinearne la comprensibile perplessità. Il resto si alterna tra noia, bruttezza e stupidità. In quest'ultima "categoria" si inserisce una trama che, oltre ad introdurre la sconcertante nozione di fetus papyraceus (sfruttata, a onor del vero, in modo anche troppo perverso per un'opera televisiva), sfrutta le religioni alternative come mezzo per contrastare il demonio. Quest'ultima idea sarebbe anche interessante, non fosse che la cultura new age rappresentata nel film sembra uscire dritta da un numero di Cioè, tanto è superficiale e confusa; inoltre, per non farci mancare nulla, i realizzatori hanno inserito anche una sorta di critica alle sette estremiste, una parentesi folkloristica a base di matti e serpenti che, nell'economia della storia, conta quanto il due di coppe a briscola. Stavolta non si è riusciti nemmeno a veicolare l'idea di una protezione satanica a vigilare sulla progenie del demonio, né di una rete capillare di adoratori difficili da scovare, due elementi che esistono, certo, ma che non rimangono per nulla impressi. Ciò che rimane impresso, ahimé, è la bruttezza rara della piccola protagonista, sulla quale potrei, signorilmente, stendere un velo pietoso, ma lo sapete meglio di me che infierire è molto più divertente. 


Messa vicino all'inquietante patatino dagli occhi di ghiaccio, l'adolescente che non faceva paura nemmeno per sbaglio ma almeno non era mostruoso e il pargolo in odore di autismo maligno del remake, Delia fa paura per i motivi sbagliati. La povera ragazzina scelta per il ruolo, probabilmente, non aveva idea di come veicolare la sgradevolezza di esser figlia del maligno, quindi ha deciso di assumere una perenne espressione da peppia, da bambina da prendere a schiaffi 24/7, col mezzo sorrisetto a fior di labbra di chi ti prende per il culo e l'odio negli occhi perché non le hai comprato l'uovo di Pasqua della Ferragni, in più è davvero brutta, poverina, di quella bruttezza che ti fa venire voglia di prenderla e portarla all'interno del consiglio direttivo di un'azienda per vedere quanto possono arrivare a deriderla. Più volte, durante le sue improvvise apparizioni, ho sedato bestemmie a fior di labbra (il che, forse, ha reso felice il demonio, quindi obiettivo raggiunto!), ma proprio per lo schifo di vederla, non tanto per i jump scare, di cui, neanche a dirlo, il film difetta. Essendo un prodotto per la TV, Omen IV manca anche di qualsiasi goccina di sangue o morte a effetto e, a parte la mocciosa protagonista, l'orrore nasce dalla generale sciatteria dell'operazione, da attori incapaci, da un'aura anni '90 talmente forte che mi sono ritrovata addosso la roba della Energy senza nemmeno accorgermene,da una tristezza annullata solo dal pensiero che, per una volta, il pubblico ha condannato l'operazione senza possibilità di appello. Prego (a questo punto, però, non so chi) che Omen - L'origine del presagio non sia altrettanto brutto o scoppierò in cocenti lacrime in sala, pronunciando a più riprese il nome di Delia invano.

Jorge Montesi è il co-regista della pellicola. Cileno, ha diretto episodi di serie quali Alfred Hitchcock presenta, Venerdì 13, I viaggiatori delle tenebre, Highlander, Oltre i limiti, Relic Hunter. Anche attore, produttore e sceneggiatore, ha 75 anni.


Dominique Othenin-Girard
è il co-regista della pellicola. Svizzero, ha diretto il film Halloween 5 - La vendetta di Michael Meyers. Anche sceneggiatore e produttore, ha 66 anni. 


Il regista Jorge Montesi è subentrato a Dominique Othenin-Girard quando quest'ultimo ha abbandonato la produzione senza portare a termine il lavoro. Don S. Davis, che interpreta Jake Madison, era il maggiore Briggs della serie Twin Peaks. Omen IV è stato per molto tempo l'ultimo film della serie dopo Il presagio, La maledizione di Damien e Conflitto finale, ma se volete c'è anche il remake del 2006, di cui dovrei riuscire a parlare nei prossimi giorni. ENJOY!

5 commenti:

  1. Non ho mai visto nessun film della saga di Omen.
    Ma qualcosa (o meglio qualcuno, tu) mi dice che questo non è il titolo giusto da cui cominciare XD

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Comincia pure dall'originale, che è molto bello, e fermati lì. Ma anche il remake non è malfatto.

      Elimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Che poi, se Damien è nato grossomodo nel 1966 e aveva dai voglio essere buono 30 anni nel film con Sam Neill... come può rinascere in anticipo all'inizio degli anni '90? Cos'era, un piano B? E soprattutto perché mi faccio queste domande inutili?

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Perché in realtà Delia è figlia di Damien. Quindi non sarebbe lui a rinascere, ma la sua progenie. Il vantaggio dell'anticristo rispetto al Cristo è che il primo non è rimasto casto!

      Elimina

Se vuoi condividere l'articolo

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...