Bentornati dalle ferie estive! Il Bollalmanacco si prenderà ancora un po' di tempo prima di ricominciare a pieno regime (leggi: non ho avuto nemmeno un minuto per scrivere post nelle ultime due settimane, e col caldo che ha fatto, sinceramente, mancava anche la voglia), quindi ricomincio oggi in forma leggera con brevi pensieri sui pochi film visti nel periodo. ENJOY!
What You Wish For - Nicholas Tomney (2023)
Ormai sono anni che gli chef e l'alta cucina vanno di moda, quindi gli horror che trattano questo tema sono sempre, simpaticamente, attuali. Nel caso di What YouWish For, i toni sono più virati verso la commedia nera, altro genere che adoro, soprattutto quando coinvolge personaggi dalla dubbia moralità che, come da titolo, dovrebbero stare attenti a "quello che desiderano", perché potrebbe avverarsi in maniera poco gradevole. Ryan (quel Bastardo Giallo di Nick Stahl, tornato a bazzicare nel mondo dell'horror) è uno chef che ha gettato via carriera e abilità perdendosi nel gioco d'azzardo; un giorno, viene invitato dall'ex collega e amico Jack in una sontuosa villa in un non meglio precisato paese del Sud America. Lì scopre che lo stile di vita di Jack è decisamente diverso dal suo, grazie a un misterioso lavoro che gli consente di esercitare la professione di chef facendo soldi a palate. Per un motivo che non vi sto a dire, Ryan si ritrova costretto a sostituire Jack e da lì comincia una "commedia" degli equivoci all'insegna della legge di Murphy, con quel tocco horror che avrebbe reso un film già interessante come The Menu ancora più feroce. Qui però non siamo ai livelli di The Menu. La trama di What You Wish For è intuibile (per lo spettatore, ma non per il protagonista), dopo una decina scarsa di minuti, ma il divertimento è assicurato da un buon cast di comprimari, un ottimo ritmo e un paio di momenti decisamente schifosi. E poi la faccia di Nick Stahl è perfetta per il personaggio di Ryan, un uomo col quale non è facilissimo empatizzare e al quale si rischiano di augurare le peggio cose, nonostante le sue "buone" intenzioni. Purtroppo, What You Wish For non gode ancora di una distribuzione italiana ma si può recuperare facilmente, ed è un ottimo piatto estivo.
Deadpool & Wolverine - Shawn Levy (2024)
Lo so, questo film meritava un post a parte, ma è uscito ormai un mese fa e, nel frattempo, ne hanno parlato tutti, quindi approfitto per tirare i remi in barca e assecondare la pigrizia estiva. Su Deadpool & Wolverine si sono posti quasi tutti agli estremi, tra chi urlava al capolavoro facendo il dito medio al MCU e chi lo equiparava alla monnezza (qualcuno, che spero non legga il mio blog, mi ha detto "Una porcata, non ci si capisce niente... e sì che IO I FILM MARVEL LI HO VISTI TUTTI!" Amico caro, se non hai un minimo di infarinatura di fumetti cartacei, cinecomics quando ancora non si chiamavano così e serie Disney + puoi attaccarti al... ciò detto, il Bolluomo che non bazzica nulla di tutto ciò ha apprezzato, dunque i limiti sono altrove). Ragazzi, è come gli altri due Deadpool, solo ancora più citazionista e metacinematografico, quindi o vi piacciono il genere e l'approccio, altrimenti ciccia. Io ho gradito molto, mi ci sono divertita come una matta inserendo a tutta forza la modalità nerd/nostalgica, l'unico modo di stare al gioco e godersi l'esperienza fino in fondo. Come ho scritto su Facebook, Deadpool & Wolverine è la cosa migliore uscita da quell'obbrobrio di Loki: prende il concetto di multiverso e linee temporali affrontandolo con il piglio cazzone che avrebbe meritato fin dall'inizio (ché certe cose o le gestisci bene, oppure mandi tutto in vacca sfasciando una macchina per soldi apparentemente perfetta), trasformandolo nella parodia di se stesso, in linea col personaggio di Deadpool, e ci costruisce attorno una trama arzigogolata ma divertente, tra un momento epico, uno di epica cretineria e una serie di splatterate goduriosissime. L'alchimia tra Ryan Reynolds e Hugh Jackman funziona, i due si sono divertiti sul set e si vede, e le guest star infinite che popolano il film scaldano il cuore, alcune più di altre (per non parlare dei mille rimandi a saghe, albi, splash page storiche dei fumetti. Dovrei rivedere il film perché di sicuro mi sono persa qualcosa, ma chapeau per la conoscenza enciclopedica dei coinvolti). Personalmente, sono riuscita anche a commuovermi davanti ai titoli di coda, che mostrano i protagonisti di vari franchise storici ancora giovani ed entusiasti, ma c'è da dire che la "vecchiaia" non ha scalfito l'addominale scolpito di Hugh Jackman, la cui vista vale da sola il prezzo del biglietto. Molto apprezzabile anche la colonna sonora, anche se da vecchia 43enne preferisco più l'utilizzo di Like a Prayer rispetto alla pluricitata Bye Bye Bye, che continua a farmi schifo a prescindere dal balletto di Deadpool.
Meno snob e gourmet di The menù, senza l'eccessivo contorno woke di Fresh What You Wish For è un piatto gustoso a cui manca forse un po' di sale (la migliore black comedy dell'ultimo periodo è senza dubbio La mesita del comedor). Ciao!
RispondiEliminaDiciamo che La mesita del comedor di comedy ha molto poco, salvo l'inizio, ed è stata una delle visioni più angoscianti dello scorso anno. Questo, al confronto, è il Carnevale di Rio!
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