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mercoledì 19 dicembre 2012

Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato (2012)

Lunedì mi sono gettata a capofitto nella visione (che doveva essere alle 21 ma è stata spostata alle 22,15 CON occhialetto 3D della morte, mannaggia al multisala!!!) de Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato, la pellicola che ha segnato il ritorno del regista Peter Jackson nella Terra di Mezzo creata da Tolkien.


Trama: 60 anni prima degli eventi narrati ne Il Signore degli Anelli, troviamo un giovane Bilbo Baggins alle prese con una spedizione organizzata dal mago Gandalf e da un pugno di Nani che desiderano riprendersi la loro dimora, usurpata dal feroce Drago Smaug.


"Ma... sei emozionata??". Questa la prima domanda postami all'inizio del film dal buon Toto, che ha accettato di buon grado di accompagnarmi a vedere Lo Hobbit. La risposta è giunta naturalissima: sì!! E non per una questione di amore nerd o incredibile passione per i film della trilogia dedicata al Signore degli Anelli, ma per l'inspiegabile sensazione che mi ha presa nel vedere la primissima inquadratura della casa di Bilbo, accompagnata dalla meravigliosa musica "della Contea" che inevitabilmente associo alla paciosa, coraggiosissima e splendida figura di Samvise Gamgee: è stato come incontrare nuovamente degli amici che non vedevo da tempo o, meglio, andare a casa loro, una casa che è rimasta esattamente come me la ricordavo. Per questo non crederei mai ad una recensione scritta da una persona che, dopo aver visto la trilogia e averla amata, arrivasse a dire che Lo Hobbit è un brutto film oppure "non è come Il Signore degli Anelli". Perché non è davvero cambiato nulla per quanto riguarda attori, colonna sonora, regia ed effetti speciali: parliamo di un prodotto confezionato al meglio, che annienta lo spettatore con splendide riprese di paesaggi naturali a dir poco mozzafiato, lo incanta con battaglie epiche ed effetti speciali all'avanguardia, lo diverte con personaggi destinati a diventare icone, lo commuove con canti e musiche in grado di sottolineare alla perfezione il momento per cui sono stati scritti (il canto iniziale dei Nani mette i brividi) e, infine, mette sullo stesso piano sia i fan del libro che quelli della trilogia Jacksoniana, consentendo ai primi di godere di un adattamento minuziosissimo de Lo Hobbit e ai secondi di trovare alcuni dei personaggi più amati dei "vecchi" film e maggiori riferimenti all'epico tomo Il Signore degli Anelli.


Infatti, l'unica critica che si può muovere all'ex ciccione neozelandese è: bimbo bello, ma come hai potuto tirare fuori due ore e mezza di film dalle prime pagine di un romanzo che ne conterrà si e no quattrocento?? Eh, come si dice, "volere è potere". La struttura de Lo Hobbit viene rispettata dall'inizio alla fine, ma regista e sceneggiatori si sono presi, pur senza snaturare troppo il materiale di partenza, parecchie libertà, prendendo spunto dalle Appendici de Il Signore degli Anelli e ricollegando il nuovo film a quelli vecchi: la caduta del regno dei Nani viene narrata con un intensissimo e drammatico flashback iniziale (dove Smaug viene prefigurato, in maniera deliziosa, da un aquilone a forma di Drago...), l'avventura di Bilbo viene introdotta da un'intera sequenza nella quale compare anche Frodo, riusciamo finalmente a vedere il mago Radagast il bruno nonché un indizio della nascita di Sauron, assistiamo a un conciliabolo tra Gandalf, Saruman, Galadriel ed Elrond di cui ne Lo Hobbit non si fa affatto menzione ma che serve comunque a costituire una sorta di "prequel" dei tre film precedenti. Il materiale nuovo non stona con quello originale e l'inserimento non risulta forzato ma, sicuramente, osservandolo con un occhio disincantato si vede che è stato messo per allungare parecchio il brodo e giustificare una nuova trilogia. Tuttavia, personalmente, mi sento di perdonare l'avidità di Peter Jackson e di tutti i coinvolti, perché le quasi tre ore di film sono passate in un lampo.


D'altronde, è impossibile non farle passare, soprattutto in modo assolutamente soddisfacente. Ammetto che l'inizio, nonostante l'innegabile simpatia dei personaggi (e la bellezza del nano Thorin, porca misera, non me l'aspettavo!!!), il film risulta un po' troppo lento e che l'apparizione di Radagast, con la sua slitta trainata da conigli, sfiora i limiti del trash ma, a parte questi due aspetti, il resto del film è un trionfo. Assolutamente epiche la fuga dal sotterraneo dei Goblin e la battaglia tra i giganti di pietra, mozzafiato il volo finale delle aquile, splendide le scenografie che rappresentano Gran Burrone. I personaggi nuovi sono ben caratterizzati e la trama del primo film mira a concludere un percorso di formazione per il giovane hobbit Bilbo e anche per il nano Thorin: il primo deve cercare di diventare parte integrante di un gruppo in cui è stato inserito con l'inganno (a fin di bene, ma pur sempre inganno) e di aprire gli occhi sul mondo che lo circonda e sulle proprie, enormi potenzialità, mentre il secondo deve imparare a diventare un vero re e una guida a prescindere dalla sua forza morale e fisica, mettendo da parte pregiudizi e diffidenze legate ai torti passati e a un distorto senso di superiorità razziale. Ovvio, il punto più alto della pellicola si tocca con l'apparizione di Gollum, con il solito Andy Serkis che, pur nascosto dall'orrido sembiante della creatura (e il film abbonda di bestie inguardabili, a cominciare dal Re dei Goblin dotato di pappagorgia mastodontica!), riesce a mangiarsi in un sol boccone tutti gli altri bravissimi interpreti con un'interpretazione magistrale, inquietante e pietosa allo stesso tempo. Roba che mette i brividi, son sincera. E per concludere, altrettanto sinceramente e come lo direbbe Gandalf, vi dico: andate a vedere Lo Hobbit, sciocchi!!


Del regista Peter Jackson ho già parlato qui, mentre Martin Freeman (il giovane Bilbo), James Nesbitt (Bofur), Ian Holm (il vecchio Bilbo), Hugo Weaving (Elrond), Christopher Lee (Saruman) ed Andy Serkis (Gollum) ho già parlato nei rispettivi link.

Ian McKellen interpreta Gandalf, ruolo ripreso dalla trilogia de Il Signore degli Anelli. Grandissimo attore inglese, lo ricordo anche per film come The Last Action Hero - L'ultimo grande eroe, L'uomo ombra, Demoni e dei, L'allievo, X-Men, X-Men 2, Il codice Da Vinci, X-Men - Conflitto finale e Stardust. Anche sceneggiatore e produttore, ha 73 anni e film in uscita, tra cui i seguiti di Lo Hobbit e X-Men - Giorni di un futuro passato, dove riprenderà il ruolo di Erik "Magneto" Lehnsherr.


Richard Armitage interpreta Thorin. Inglese, ha partecipato a film come Star Wars: Episodio I – La minaccia fantasma e Capitan America – Il primo vendicatore.  Ha  42 anni e  tre film in uscita, tra cui ovviamente i due seguiti di Lo Hobbit.


Ken Stott interpreta Balin. Scozzese, ha partecipato a film come Piccoli omicidi tra amici, King Arthur Le Cronache di Narnia: il principe Caspian. Ha 57 anni e due film in uscita, i seguiti di Lo Hobbit.


Elijah Wood interpreta Frodo, ruolo che lo ha reso famoso per la trilogia de Il Signore degli Anelli. Americano, lo ricordo per Ritorno al futuro – Parte II, Affari sporchi, Amore per sempre, L’innocenza del diavolo, Tempesta di ghiaccio, Deep Impact, The Faculty, Se mi lasci ti cancello e Sin City, inoltre ha doppiato episodi delle serie American Dad! e Robot Chicken. Anche produttore e assistente alla regia, ha 31 anni e otto film in uscita, tra cui i due seguiti di Lo Hobbit.


Cate Blanchett interpreta Galadriel, ruolo ripreso dalla trilogia de Il Signore degli Anelli. Splendida e assai capace attrice australiana, la ricordo per film come Elizabeth, Il talento di Mr. Ripley, The Gift - Il dono, The Shipping News - Ombre dal profondo, Le avventure acquatiche di Steve Zissou, The Aviator (ruolo che le è valso l'Oscar per la miglior attrice non protagonista), Hot Fuzz, Elizabeth: The Golden Age, Indiana Jones e il regno del teschio di cristallo e Il curioso caso di Benjamin Button; inoltre, ha doppiato Granmamare nella versione USA di Ponyo sulla scogliera e un episodio de I Griffin. Anche produttrice e regista, ha 44 anni e nove film in uscita, tra cui i due seguiti di Lo Hobbit.


Jed Brophy, che interpreta Nori, aveva già partecipato alla trilogia del Signore degli Anelli e ad altri film di Peter Jackson come Splatters – Gli schizzacervelli e Creature dal cielo, mentre Sylvester McCoy, che interpreta il bizzarro stregone Radagast, è stato il settimo Dottor Who. Per chi, come me, non conosce benissimo l’universo Tolkieniano, aggiungo che questo Radagast viene solo citato nella versione cartacea de Lo Hobbit, ma compare nel libro Il Signore degli Anelli  come ingenua pedina di Saruman e nel Silmarillion; l’orco Azog, invece, che passa per eterna nemesi del nano Thorin, viene appena menzionato in un’appendice de Il signore degli anelli nella quale si racconta di come l’orco sia stato decapitato da Dain Piediferro come vendetta per l’uccisione di Thror, nonno appunto di Thorin. Probabilmente non ci avrete capito una mazza, ma vi consiglio comunque di leggere questi libri perché sono un capolavoro della letteratura fantasy e non... inoltre, se Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato vi fosse piaciuto, nell'attesa che escano Lo Hobbit: La desolazione di Smaug nel 2013 e Lo Hobbit: Andata e ritorno nel 2014 vi consiglio di riguardare la trilogia de Il signore degli anelli. ENJOY!

  


giovedì 13 dicembre 2012

(GIO)WE, Bolla! del 13/12/2012

Sul mare luccicaaaaa l'astro d'argentooooo placida è l'ondaaaaa prospero il ventooooo... etc. etc., insomma buona Santa Lucia e andiamo un po' a vedere se le uscite odierne porteranno lo spettatore italiano a far come la Santa e portar gli occhi in mano. ENJOY!!!



Lo Hobbit – Un viaggio inaspettato
Reazione a caldo: waaaaaaaah *_____*
Bolla, rifletti!: se c’era un film che aspettavo da quando ne avevo avuto sentore era proprio questo. Impossibile sedare il fanciullesco desiderio di tornare nella Terra di Mezzo, condotti per mano dal suo moderno anfitrione Peter Jackson. E pazienza se da un romanzo scritto per un pubblico di bambini e con un numero di pagine pari a un decimo di quelle de Il signore degli Anelli il furbastro è riuscito a tirare fuori ben tre film. All’ex ciccione neozelandese perdono tutto. Ah no, il 3D non glielo perdono, mannaggia a lui!!

'ntu culo a De Sica!
Tutto tutto niente niente
Reazione a caldo: cazzu cazzu iu iu
Bolla, rifletti!: ammettiamolo. Qualunquemente lo avevo atteso con spasmodica frenesia ma non mi aveva convinta più di tanto (a parte per il figlio Mèlo. Ah, il figlio Mèlo, che genio!!). Con questo Tutto tutto niente niente Albanese affianca a Cetto un altro dei suoi personaggi più riusciti, Frengo, e la novità dello pseudo-padano Rodolfo Favaretto, ma questo non significa che mi abbia invogliata a dargli una seconda chance. Lo recupererò probabilmente in DVD.


Sammy 2 – La grande fuga
Reazione a caldo: ma anche no..
Bolla, rifletti!: seguito di un film d’animazione belga del 2010 che forse non avevo neppure sentito nominare, parrebbe dal trailer che la storia di questa tartarughina sia la risposta europea al disneyano Alla ricerca di Nemo. Lasciamo pure questo cartone alle nebbie dell’oblio ignorante e passiamo oltre, vah!


Colpi di fulmine
Reazione a caldo: non è che a fasciare un panettone con la carta di San Valentino il gusto (stantio) cambi, eh…
Bolla, rifletti!: De Sica, Lillo e Greg, le mimò di Avanti un altro si riuniscono per il solito film a episodi a base di equivoci, amorazzi e cafoneria assortita. Mi dispiace per gli ultimi tre coinvolti, che mi stanno anche simpatici in condizioni normali, ma il primo lo prenderei  a colpi di mazza chiodata (altro che di fulmine…) dalla sera alla mattina. Inoltre c'è anche quella sciammannata di Arisa, roba da non credersi. Vogliamo però  scommettere che il film diventerà campione d’incassi per Natale?

Al cinema d’élite continua la programmazione di Grandi speranze, quindi nulla di nuovo all’orizzonte. Alla prossima settimana!!







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