martedì 17 maggio 2016

Astro Boy (2009)

Spulciando tra i dvx mi sono ritrovata tra le mani in questi giorni Astro Boy, diretto e co-sceneggiato nel 2009 dal regista David Bowers a partire dal manga del sensei Osamu Tezuka.


Trama: a seguito di un incidente il giovane Tobio muore e il padre, lo scienziato Dr. Tenma, decide di costruire un robot con le sue sembianze e dotato degli stessi ricordi del figlio. Resosi dolorosamente consapevole del fatto che la nuova creatura è ben diversa da Tobio, Tenma lo allontana da casa e il piccolo robot si ritrova esiliato in quella che un tempo era la Terra, ora un luogo desolato e privo di risorse naturali...



Comincerò questa breve recensione con una confessione terrificante: da bambina, quando passavano Astro Boy in TV, cambiavo canale. Ebbene sì, l'ho detto. Non ho mai sopportato la creatura di Osamu Tezuka, il Dio dei Manga di cui, in generale, non sono mai riuscita ad apprezzare lo stile, purtroppo la prima cosa che mi colpiva da piccola durante la visione di un anime, conseguentemente non conosco il personaggio in questione e se vi aspettavate una recensione capace di "scovare le differenze" o inveire contro il vilipendio all'Astro Boy cascate male. Di fatto, mi sono avvicinata al film di Bowers con un'ignoranza tale da rasentare la vergogna e allo stesso modo ho concluso la visione con una scrollata di spalle e la consapevolezza che una roba simile l'avrei dimenticata nel giro di un paio di giorni. Da allora è passata una settimana ed effettivamente tutto ciò che mi ha lasciato Astro Boy è una vaga sensazione di "sbagliato", come se aggiornare nel character design la creatura di Tezuka abbia avuto come unica conseguenza quella di appiattirla, rimasticarla e gettarla in pasto ad un pubblico privo della voglia di affrontare un'opera seminale per quel che riguarda il fumetto nipponico; per carità, quella voglia manca anche a me (non per altro ma ho tanta di quella roba da leggere che impelagarmi nell'acquisto di vecchi volumi di Astro Boy sarebbe deleterio in termini di tempo, denaro e sanità mentale), ma perlomeno sono consapevole del fatto che lo stile vintaggio del Maestro scaldava il cuore mentre quest'accozzaglia di luoghi comuni e personaggi rifatti mette solo tristezza. Astro Boy, o per meglio dire Tobio, si presenta come un odioso PdF (per chi non fosse fan dell'Antro Atomico: Precisino della Fungia), talmente antipatico e saccente che la sua morte improvvisa mi ha strappato un applauso sentitissimo e questa è l'unica caratterizzazione particolare di un branco di personaggi uno più bidimensionale dell'altro, prevedibili dall'inizio alla fine.


Altrettanto prevedibile, bambinesca e per nulla inquietante è la natura dei due luoghi dove si muovono i protagonisti, "in basso" una Terra lasciata ad umani poveri e robot in disuso, "in alto" nel cielo una Città dove la tecnologia è progredita e i robot vengono sfruttati come schiavi da ricchi umani privi di sentimenti; ci sarebbe stato da strapparsi i capelli per la gioia se la storia avesse preso una piega leggermente più fantascientifica ed adulta ma purtroppo Astro Boy (a differenza di una distopia animata meglio riuscita sebbene meno blasonata come quella di 9) punta ad un target di infanti e il risultato è piuttosto loffio. Tra un momento drammatico e uno strappalacrime, ché effettivamente Tobio si porta appresso un bel carico di sfiga, Astro Boy infila suggestioni alla Real Steel, amorazzi adolescenziali, un blando messaggio ecologista e poco altro, tanto che il film mi è risultato più noioso che emozionante e non mi ha entusiasmata neppure l'animazione. Sì, le immagini che scorrono sullo schermo sono carine ma come ho detto sopra un conto era vedere muoversi i personaggi inventati da Tezuka (alcuni tornano a mo' di omaggio, come per esempio la caricatura dello stesso mangaka, ma non so a quanti spettatori saranno saltati all'occhio), con quell'animazione innocente ed esaltante che solo ora alla veneranda età di 35 anni riesco ad apprezzare, un conto è vedere schizzare sullo schermo questi bambocci senz'anima e un nugolo di personaggi creati alla bisogna che sarebbero stati bene in un altro film ma non nel remake di Astro Boy. Insomma, un gran diludendo, anche per chi non è fan di Tezuka come la sottoscritta, non oso quindi immaginare come l'abbiano accolto gli estimatori del mitico mangaka!


Tra i doppiatori originali figurano Charlize Theron (l'annunciatrice che all'inizio racconta la storia di Metro-City), Nicolas Cage (Dr. Tenma), Donald Sutherland (Presidente Stone), Bill Nighy (Dottor Elefun/Robotsky), Alan Tudyk (Mr. Squeegee / Scrapheap Head / Stinger Two), Kristen Bell (Cora), Elle Fanning (Grace), Nathan Lane (Hamegg) e Samuel L. Jackson (Zog).

David Bowers è il regista e co-sceneggiatore della pellicola. Inglese, ha diretto film come Giù per il tubo, Diario di una schiappa 2 e Diario di una schiappa: Vita da cani. Anche animatore, doppiatore e produttore, ha 46 anni.


Freddie Highmore (vero nome Alfred Thomas Highmore) è la voce originale di Astro Boy/Tobio. Inglese, lo ricordo per film come Neverland - Un sogno per la vita, La fabbrica di cioccolato, Un'ottima annata - A Good Year e ovviamente per il ruolo di Norman Bates nella serie Bates Motel. Anche sceneggiatore, ha 24 anni e due film in uscita.


Eugene Levy è la voce originale di Orrin. Canadese, lo ricordo per film come Splash - Una sirena a Manhattan, Frequenze pericolose, Mi sdoppio in quattro, American Pie, American Pie 2, American Pie - Il matrimonio e American Pie: Ancora insieme; inoltre, ha partecipato a serie come Innamorati pazzi e Hercules. Anche sceneggiatore, produttore e regista, ha 70 anni e un film in uscita, Alla ricerca di Dory.


Tra le voci dei doppiatori italiani figurano Silvio Muccino (Astro Boy), Carolina Crescentini (Cora) e Il trio medusa (Robotsky, Sparx e Mike); Scarlett Johansson avrebbe dovuto doppiare Cora nella versione inglese ma alla fine è stata sostituita da Kristen Bell. Dell'opera di Osamu Tezuka esistevano già tre serie dal titolo Astro Boy, una in bianco e nero, del 1963, credo mai arrivata in Italia, quella a colori che conosciamo anche noi, del 1980, e infine un remake del 2003 anch'esso inedito da noi; se vi fosse piaciuto Astro Boy recuperate quanto possibile! ENJOY!

7 commenti:

  1. Bello, al tempo mi piacque, molto ben fatto e poi i manga mi piacciono, certamente questo in fondo non è uno dei migliori e non è neanche eccezionale come dici tu, anzi, però non malissimo secondo me ;)

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    1. Mah, io ho percepito troppa volontà di occidentalizzare il personaggio, privandolo così di personalità. Peccato.

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  2. Anche a me manca del tutto il fumetto (praticamente tutti i fumetti di Tezuka, a parte un'infarinatura base) e ho sempre pensato che fosse mio dovere morale recuperare qualcosa. Però Astro Boy proprio non mi ispira, mi sa di moralismo all'ennesima potenza, figurati poi la versione 3d. Grazie comunque per la recensione, non si sa mai che mi venisse l'insana idea.

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    1. Siamo in due a sentire questo dovere morale, purtroppo tra tempo e spazio mancanti è moolto dura. Questo Astroboy fossi in te lo eviterei, magari qualcosa di vecchio sì!

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  3. Concordo con te, è un tentativo di occidentalizzazione (in fondo Tezuka è stato gran fonte di ispirazione per la Disney, e i giapponesi non l'hanno presa benissimo...) venuto malino. Deludente!

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    1. Sicuramente ormai, vista la globalizzazione e soprattutto la diffusione delle opere nipponiche in occidente, una rivisitazione simile non era necessaria.

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  4. Credimi... Pur avendolo visto qualche mese dopo l'uscita, non lo ricordo per nulla.
    Questo fa capire tanto...

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