Mancano più pochissimi giorni alla Notte degli Oscar e per fortuna sono riuscita a recuperare in tempo questo Re della terra selvaggia (Beasts of the Southern Wild), diretto nel 2012 dal regista Benh Zeitlin e candidato a quattro premi: miglior regia, miglior film, migliore attrice protagonista e miglior sceneggiatura non originale, in quanto tratta dall'opera teatrale Juicy and Delicious di Lucy Alibar.
Trama: in un'immaginaria isola a sud della Louisiana, la cosiddetta Bathtub, vivono la piccola Hushpuppy e suo padre. La loro particolare esistenza e quella dei pochi abitanti dell'isola viene messa in pericolo da una tempesta, dalla malattia e da alcune creature preistoriche liberate dallo scioglimento dei ghiacci...
Non c'è nulla di più delizioso e commovente di una favola ben raccontata. Re della terra selvaggia ha tutte le caratteristiche di un'antica storia nata nel misterioso ed arcaico ambiente delle bayou, dove uno sparuto principio di progresso fatica a mescolarsi alla tradizione, alla natura e alla magia. Fin dalle prime immagini sono stata conquistata dalla dolcezza e dalla caparbietà della piccola protagonista, la "cazzutissima" boss lady Hushpuppy, dalla sua incredibile filosofia di vita e dalla sua tenera ma decisa voce narrante, la stessa di chi guarda il mondo con innocente consapevolezza: a differenza di tante giovani eroine la protagonista di Re della terra selvaggia emoziona per come accetta le sue responsabilità di piccolo ingranaggio all'interno di un Universo infinito ma composto di tanti pezzetti che devono necessariamente funzionare in armonia, per il suo desiderio di mettere a posto ciò che è rotto nei limiti delle sue possibilità di bambina, per il modo in cui, da selvaggia bestiolina, mostra i dentini urlando contro le avversità ed affrontandole con coraggio. E' bellissimo vedere come si snoda quotidianamente la sua stranissima vita ed assistere al percorso di formazione che la porterà a fronteggiare la sfida più grande attraverso tante piccole ma importantissime prove, così come è bellissimo assistere al particolare rapporto di amore ed odio che lega Hushpuppy e il padre Wink, forse il personaggio più complesso dell'intera pellicola, un uomo rude e ubriacone che attraverso i suoi modi rozzi cerca in realtà di preparare la figlia affinché possa sopravvivere al dolore ed accettare la morte.
L'aspetto particolare di Re della terra selvaggia è però il modo in cui all'interno di una storia realistica vengono inseriti aspetti e particolari fantastici o comunque assai peculiari, come gli enormi cinghiali preistorici Aurochs che a poco a poco si avvicinano alla Bathtub o come la descrizione della madre di Hushpuppy, che nella mente della bambina diventa una specie di eroina da film di serie Z, in grado di uccidere un alligatore a seno nudo e con il semplice ausilio di un coltello. Questa realtà favolistica e filtrata dall'immaginazione della protagonista viene resa magnificamente da una regia in grado di regalare immagini emblematiche (una su tutte quella che è diventata poi la locandina del film, con Hushpuppy che corre con in mano delle fontanelle luminose), di mostrare la magia anche dove vige lo squallore, di esaltare la fame e la sete di vita di queste persone che vivono in un paese dove si fa festa più volte l'anno, dove si ride davanti alla morte, dove vigono un paio di regole semplici ma validissime: davanti alla tragedia non ci si può sedere a far nulla come "a bunch of pussies" e bisogna imparare "how to take care of people smaller and sweeter than you are". Noterete che non mi sono nemmeno sforzata di tradurre le parole e le frasi che ho sentito nel film e non è per presunzione o per superbia cinefila. Il fatto è che il cuore di Re della terra selvaggia risiede innanzitutto nel pesante accento dei protagonisti e nella particolare parlata di Hushpuppy, nel suo modo cadenzato di raccontare la vicenda, e ritengo che guardare il film in lingua originale sia l'unico modo per capire come mai la piccola Quvenzhané Wallis si sia portata a casa la meritatissima nomination all'Oscar come miglior attrice protagonista. Insomma, Re delle terra selvaggia è un piccolo gioiello che vi consiglio di recuperare se ancora non l'avete fatto!
Benh Zeitlin è il regista e sceneggiatore della pellicola. Prima di Re della terra selvaggia ha diretto solo tre corti e al momento non ha in progetto altri film per ora. Americano, ha 31 anni.
Quanto ai due protagonisti della pellicola, la piccola Quvenzhané Wallis (Hushpuppy) e Dwight Henry (Wink) sono entrambi al loro primo film ma stanno per tornare tutti e due in Twelve Years a Slave, film di Steve McQueen che vede tra i coinvolti anche Brad Pitt, Michael Fassbender, Paul Giamatti e che dovrebbe uscire a fine anno. Nell’attesa, se Re della terra selvaggia vi fosse piaciuto consiglio la visione dei bellissimi Vita di Pi e La baia di Eva. ENJOY!
In barba alla programmazione dei cinema che chissà quando me lo proporrà (probabilmente al cinema all'aperto st'estate) l'ho recuperato anch'io e... Amore fu, Hushpuppy I love you!
RispondiEliminaMi consolo quando sento che non solo dalle mie parti la distribuzione fa schifo :PP
EliminaFortuna che Hushpuppy riesce a vincere anche contro i distributori italiani!!
Film strepitoso, uno dei titoli più importanti dell'anno.
RispondiEliminaAlla notte degli Oscar tiferò spudoratamente per lui e per Hushpuppy, splendida! :)
Anche io tiferò per Hushpuppy, incrociamo le dita!!
EliminaDelizioso.
RispondiEliminaE' la parola giusta!
Eliminarealismo magico,quindi?Ottimo,aspetto - da 'gnorante che a stento comprende l'italiano-la versione in dvd o doppiata o con i sottotitoli
RispondiEliminaciao
Aspetta quella con i sottotitoli, allora.. ne val la pena, credimi!! ^__^
Eliminacerto da uno con la faccia da pirlotto come quella del regista non ti aspetteresti mai un film bello come questo...
RispondiEliminaAhahah effettivamente :PP
EliminaCome diceva Frankie: Don't Judge a Book by its Cover!!
come prossimo animale domestico mi prendo un auroch :D
RispondiEliminaPiccolino, non impegna.... :PP
EliminaPorca paletta,riuscissi a fare a meno di ridere dietro le considerazioni filosofiche di una bimba di quell'eta', del tutto assurde,lo troverei magnifico..
RispondiEliminaNel contesto, non le ho trovate poi così assurde, vista la strana vita che conduce quest'incredibile pupetta ^^
EliminaA mio parere una mezza furbata. Buon film, ma troppo estremo in certi concetti. Alle volte la verità sta nel mezzo, e certe uscite alla "Into the wild" mi irritano profondamente...
RispondiEliminaNon so, io ero troppo presa dalla mocciosetta e rapita dalle immagini per soffermarmi sulla furberia nascosta subito dietro la macchina da presa!
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